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Autore: MisteryMoon    11/08/2011    4 recensioni
"Ron era sdraiato lì, per terra dove l’erba fresca gli solleticava il collo, lì all’ombra della Tana. Hermione invece era tornata dalla sua famiglia per viversi finalmente la tranquillità di quel momento insieme ai suoi genitori, che le erano mancati tanto. Stranamente però, lui non riusciva ad essere affatto tranquillo.."
Ciao a tutti :) inizio col dirvi che è la prima volta che scrivo un fanfiction e quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori... Sono una fan sfegatata di Ron-Hermione e non potevo che scrivere di loro! L'ho scritta in mezz'ora ed è solo il 1° capitolo. Il 2° e ultimo arriverà massimo entro 2 giorni :) Spero vi piaccia, non siate troppo cattivi con le recensioni :( Un bacione a tutti Ciaooo
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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FAI QUALCOSA RONALD...



Lei era lì, bella e raggiante come il sole, con il suo sorriso un po’ innocente.

“Io sto bene..” Rispose lei, in tono divertito.

‘E adesso che faccio?’ Pensò Ron in preda al panico, la sua maschera era svanita nel momento in cui aveva varcato quella porta. Si sentiva spogliato dentro, come se la presenza di Hermione proprio lì davanti a lui lo avesse destabilizzato, e probabilmente era così..

“Cosa fai lì impalato Ronald? Vieni a salutare Hermione. E’ venuta qui proprio 2 minuti fa. Credo tu non l’abbia vista perché si è materializzata fuori la porta del retro.” Aggiunse Molly, con il sorriso di chi aveva capito cosa significasse in quel momento la presenza di quella ragazza dentro casa sua.

“Ah, bhè si. Ciao Herm.” Tese la mano per salutarla. ‘Ma che cavolo sto facendo?’ ma ormai era troppo tardi per ritirarsela. Hermione lo guardo, con un sorriso che avrebbe fatto sciogliere anche un iceberg, spostò la mano tesa di Ron e lo abbracciò senza indugi. Lui rimase immobile per un istante. Il profumo dei suoi capelli lo aveva intontito e invaso allo stesso tempo. Ma poi rispose al suo abbraccio, con l’entusiasmo di chi non vede la propria amica da tanto tempo, troppo tempo.

Eh già. La propria amica..

“Scusami se non mi sono fatta sentire, ma ero partita con i miei ed ero troppo lontana per poterti inviare un lettera tramite gufo, però ti ho mandato una cartolina con il metodo babbano, ti è arrivata? Forse ancora no, ma credo in questi giorni…” Il suo respiro era un po’ affannato, come se avesse corso per venire a trovarlo. Aveva parlato così velocemente che Ron aveva capito poco e niente di quello che aveva detto. Si sedettero sul divano, mentre la signora Weasley era di là intenta a preparare una tazza di thè.

Ora che riusciva a guardarla bene da vicino, si accorse di quanto fosse abbronzata, di quanto fosse ancora più bella con quelle guance un po’ più rosee.. ‘Magari è la mia presenza che la fa arrossire’ Pensò Ron con un pizzico di modestia e di orgoglio, anche se sapeva, o almeno era convinto che non fosse così.

“Dove sei stata? Ti vedo bene, ti vedo in forma.” Disse lui cercando di non tradirsi per i suoi pensieri, perché avrebbe tanto voluto dirle che la vedeva meravigliosa, come ai suoi occhi lo era sempre stata.

“Sono stata alle Hawaii, un posto magnifico! Di giorno un sole caldissimo, di notte un cielo pieno di stelle. Ho passato ore ed ore sdraiata a guardarle. Uno spettacolo!” Rispose lei estasiata.‘Per me sei tu il mio spettacolo’… Ma Ron non si tradì nemmeno stavolta perché le disse:

“Wow, sono contento per te, spero di andarci anche io un giorno, hai per caso sentito Ginny ed Harry?” Non sapeva che altro aggiungere e gli sembrava che il discorso Ginny-Harry potesse essere interessante.

“No. Solo poco dopo che sono partiti.. Chissà dove sono in questo momento, Harry aveva bisogno di staccare un po’ e probabilmente è anche per questo che nessuno sa dove sia. Ovviamente ha voluto portarsi Ginny con lui. Ce lo aspettavamo tutti, ma forse tu un po’ meno, vero Ronald?” Aggiunse con tono divertito ma che assomigliava molto a quello della madre.

Comunque in effetti era vero. Quando lui aveva saputo da Harry che aveva intenzione di portarsi Ginny con lui per un viaggio da soli, Ron era rimasto pietrificato, ma aveva risposto con un semplicissimo ‘Va bene’ anche se in quel momento gli si stava girando il fegato. Probabilmente l’unica che se n’era accorta in quel momento era proprio Hermione, perché forse Harry era troppo occupato a festeggiare. Hermione, l’unica che lo aveva capito, l’unica donna che nonostante tutto gli era stato vicino. Lei unica.

Chissà se aveva capito anche adesso cosa Ron stava immaginando. Arrossì in zona orecchie al sol pensiero.

“Bhè, non saprei.. L’idea di mia sorella con Harry mi fa strano, ma sempre meglio lui che qualcun’altro!” Hermione rise, come solo lei sapeva fare. Fece per rispondere, ma nella stanza entrò la signora Weasley con un vassoio da thè con tazze e biscotti fatti in casa: “Tieni cara, perché non andate fuori in giardino? Fa più fresco e si sta meglio, io resto qui perché ho altre cose da fare. Ronald, accompagnala tu, e non far cadere i biscotti!”.

La mamma lo guardò con un sorrisetto compiaciuto, con fare di chi la sapeva lunga. A Ron dava fastidio tutto questo, perché gli faceva capire che lui probabilmente era l’unico ebete che non capiva le cose, come al solito..Uscirono in giardino e Ron fece per sedersi, ma Hermione lo fermò e gli disse:

“Perché non ci sdraiamo sull’erba? Magari non qui, ma dall’altra parte a goderci il panorama, non so..” Arrossì d’un tratto, ma sembrava tranquilla dopotutto. Lui la assecondò senza fiatare, era abituato a non chiedere, e da un lato a non aspettarsi nulla di più. Si sdraiarono sull’erba, proprio dove qualche minuto prima era lì da solo. Adesso invece con lui c’era lei, che era tutto quello che aveva desiderato, sentirla vicino, volerle parlare. Voler capire.

“Che bello qui, non so come fai a dire che la tua casa non ti piace. Io l’adoro.” Sorrise.

“Bhè, mi fa piacere.” Che risposta era? Si sentiva impacciato, aveva le mani sudate. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto accennare a quel bacio, a quel momento; solo che non sapeva da dove cominciare. Per fortuna, come sempre, fu lei a parlare per prima..

“Sai Ron, io e te credo che dobbiamo parlare.” Aveva cambiato tono, ora era seria e Ron si stava per preparare al peggio. Doveva fare qualcosa, prima di quel ‘peggio’.

“Si, lo credo anche io” Aveva trovato dentro di sè una parte di quel coraggio che avrebbe voluto avere con lei. Si girò per guardarla ma lei non fece lo stesso. Era intenta a guardare il cielo, come se qualcosa l’avesse rapita. Lo scrutava con la stessa espressione di quando leggeva un libro. Quanto gli piaceva guardarla mentre era intenta e impegnata a leggere. Avrebbe voluto che quell’avidità l’avesse usata per guardare lui fisso negli occhi, come a voler leggere anche in lui qualcosa di interessante. Ma lui non si sentiva interessante; forse era per questo che lei non lo guardava. O no. Non lo sapeva.

Doveva fare qualcosa.

“Ron, riguarda quella cosa che è successa. Bhè volevo dirti che io…”

“Cosa? Quale cosa? Non so proprio di cosa stai parlando!” Rispose lui in fretta, l’aveva vista per la prima volta impacciata, voleva tirarla fuori da quell’imbarazzo, e aveva paura di sentirsi dire tutto il peggio che lui aveva pensato. Aveva paura della verità.

“Ah… Va bene allora. Ok, credevo che tu… Lascia stare non importa.” Stavolta non era più imbarazzata, era delusa. Ma da cosa? Cosa voleva sentirsi dire? ‘tranquilla Hermione, so che per te è stato un gesto impulsivo e senza senso. E non è vero che io ci ho pensato tutto questo tempo. Non è vero che ti ho sognato mille volte. Te, le tue labbra, le tue mani. No stai tranquilla. Nulla di tutto ciò’ Era questo che voleva sentirsi dire? Lui continuava a non capire. Ma ad un tratto la vide triste, come se tutta la felicità di qualche minuto prima fosse svanita.

Doveva fare qualcosa. Forza e coraggio Ron.

“Vabbè. Allora io…”Hermione si mise seduta aiutandosi con i gomiti. Voleva andare via, questo Ron l’aveva capito. Non poteva lasciarla andare, non voleva.

Doveva fare qualcosa.

Tutto il coraggio di cui aveva bisogno gli arrivò dentro con una vampata di calore che si espandeva da una parte centrale del corpo. Non sapeva quale, non voleva sapere più niente in quel momento. Desiderava solo lei, che restasse lì. Doveva fare qualcosa, doveva trattenerla. La afferrò per un braccio mentre lei stava per alzarsi. La afferrò e la trascinò verso sé. E senza pensare a nulla, l’altra mano le prese la testa e la spinse verso la sua. La baciò.

Adesso capiva da dove era partito quel calore, perché lo sentiva in quel punto del petto più forte e più caldo. Rimasero così, con lui che con una mano le stringeva il braccio, e con l’altra le teneva la testa. Allentò la presa, convinto che lei volesse staccarsi, e invece no.

Lentamente le sue braccia gli cinsero il collo, rispondendo al bacio con più fervore, con più calore. E senti il battito di lei in simbiosi con il suo. Con gli occhi chiusi continuò a baciarla, un bacio atteso, cercato, desiderato, sognato. Un bacio dato a perdonare la sua assenza, ad arginare i suoi brutti pensieri.

Si staccarono dopo qualche minuto, forse un’ora, o forse una vita intera. Si sentiva in cielo, scivolando su quella stella caduta che prima gli aveva donato quel miracolo. Riaprì gli occhi ed era lei, non era un sogno. Stentava a crederci. Ma era proprio lei.

Bella. Bella da spezzare il fiato.

Sorrisero.

“Forse ti riferivi a questo?” Fece Ron, ormai conscio del fatto che tutto quel tempo passato a pensare cose brutte l’aveva lasciato dietro di lui. Perché ora davanti esisteva solo lei, e non aveva voglia di guardare indietro. Poteva restare tutta la vita a guardarsi avanti allora. Probabilmente gli sarebbe bastato questo. Lei sorrise ancora, non sapeva cosa dire o cosa rispondere. Quel bacio era quello che cercava. Finalmente lui aveva scelto la risposta giusta..

 Ron si alzò, le tese le mani, stavolta con l’intento di far alzare anche lei. La spinse con così tanta forza che lei gli cadde quasi addosso. Risero di gusto. Si guardarono negli occhi e finalmente lui intravide lo sguardo che cercava. Che aveva sognato tutte le notti da quando era partita, lo sguardo che sapeva aveva lui quando la guardava, o solo semplicemente quando la pensava.

“Io ti amo Hermione.”

Gli uscì così, con una spontaneità che nemmeno lui stesso credeva di poter avere con lei. Arrossì di nuovo furiosamente e abbassò lo sguardo. ‘Forse non avrei dovuto dirglielo, forse era meglio aspettare’ pensò imbarazzato lui, ma ormai il danno era fatto. Non sentì risposta, e non la guardava negli occhi perché aveva troppa vergogna per farlo. Ma quel coraggio che partiva dal petto si impossessò di nuovo di lui e gli fece alzare lo sguardo. Lei sorrideva.

 ‘Quanto è bella’ e stavolta stava anche per dirglielo, ma lei non gli diede modo. Lo abbracciò forte, stringendolo come se volesse unirsi al suo corpo e sentirsi respirare nel suo respiro, pensò lui, perché in fondo questo voleva. Spostò la testa per poterlo guardare, e senza imbarazzo disse:

“Era a questo che mi riferivo..”

Ron la guardò ancora, e ancora e ancora. La baciava con gli occhi, ma ora non gli bastava più. Le spostò i capelli da viso e la baciò di nuovo.

Pensò che lì, in piedi così, abbracciato a lei, baciandola, sarebbe potuto restare per tutta la vita.

Finalmente qualcosa aveva fatto!

_-____________-_


Ed eccomi qua! Scusate se si nota forse un pò troppo la differenza di lunghezza dei due capitoli, ma avevo tantissime cose da scrivere, forse troppo infatti alcune non le ho messe :S Magari ne scriverò un'altra sempre se questa vi sia piaciuta. Accetto suggerimenti :) Siate buoni con me vi ripeto, non sono molto esperta nello scrivere fanfiction! :(
Un bacione a tutti alla prossimaaaaaaaaa ;D

  
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