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Autore: beba7    11/08/2011    0 recensioni
Storia nata come il continuo di Addio....ma può essere benissimo una fic a sè....Dopo la morte di Bella Edward decide di suicidarsi, con scarsi risultati!
Genere: Commedia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Basta la faccio.. (proiettile)

 

 Basta la faccio finita (o almeno ci provo)

II parte -----------> Metodi tradizionali

Edward andò a “dormire” senza essere riuscito nel suo intento: il suicidio.

In compenso in casa Cullen furono ritrovate schegge di legno originarie del paletto per settimane, alcuni sostengono perfino per mesi!

Il giorno dopo Edward uscì di casa vestito da Man in Black, ossia con occhialoni giganti e scurissimi, per dirigersi verso i bassifondi di Phoenix. Arrivato davanti ad una porta blindata bussò per sette volte veloce e due lentamente. Si aprì uno spioncino da cui uscì un biglietto ed una penna

-Parola d’ordine?-

-Sono il lupo mangiafrutta- scrisse Edward stupendosi per la facilità con cui lo convinceva la gente a scrivere idiozie

-Che frutta vuoi?- recitò il biglietto uscito per la seconda volta

“Cavolo- pensò Edward- questo non me l’hanno detto i miei informatori. L’unica è sparare a caso.”

-Mela- scrisse come risposta

-Non c’è J- gli rispose il biglietto con tanto si faccina sorridente

-Ehm… Pera?- provò il “giovane”

-No! Ricordati che: Se la parola d’ordine non sai, entrar non potrai.-

-Dai, fatemi entrare. Pago in contanti! Lo giuro-

-Noooooo. Sei uno scemo se pensi di entrare, prima di la parola d’ordine narrare.-

Edward era già molto nervoso e quello scambio di pizzini non aveva affatto aiutato il suo umore a rilassarsi, fatto per cui non sembrò così inappropriato il gesto che compì.

Prese infatti la porta e con la sua forza vampirica la scardinò in meno di un secondo adagiandola sul muro a lato.

-E’ permesso?- chiese entrando e rivolgendosi all’uomo che poco prima gli aveva mandato quei bigliettini così stupidi

-Ma certo, entri pure. Desidera?- rispose quello tutto mellifluo scivolando dietro il bancone dove erano esposte armi di vario e pericoloso genere.

-Desidero dei bussolotti… speciali.- aggiunse il vampiro abbassandosi gli occhiali sul naso

-Ehm… di che genere di specialità?-

-Una specialità argentea- specificò alzando le sopracciglia con fare losco

-Cioè?-

il vampiro sbuffò di rassegnazione e togliendosi gli occhiali disse in tono piatto

-Proiettili, proiettili d’argento-

-Ah, si certo!- disse il commesso sparendo nel retrobottega e tornando con una scatolina nera legata da un elegante nastro argentato. Aperta la scatolina Edward vide che essa conteneva tre lunghi proiettili d’argento.

-Sono quattrocento dollari- sentenziò il venditore notando l’interesse di Edward - …a proiettile. Ve li posso vendere a trecento dollari l’uno se mi dite a cosa vi servono però.

-Arrivederci- salutò Edward posando milleduecento dollari sul bancone e nascondendo la scatolina all’interno della giacca. Si ricordò poi di aver dimenticato una cosa.

-Ah, mi servirebbe anche una pistola per questi proiettili.-

-Capisco… Ma guardi che quella dei licantropi è una leggenda. Non esistono al mondo bestie simili e se anche esistessero non credo muoiano per un proiettile d’argento conficcato in corpo. Ma se la cosa le interessa la pistola costa novecento dollari.-

 

Sperperato il conto corrente Cullen nell’armamentario Edward tornò a casa e si chiuse in camera sua. Prese la pistola e la caricò del proiettile puntandola verso il proprio cuore e ripetendosi sempre la stessa frase

“Se funziona per i cani… Se funziona per i cani… Se funziona per i cani… Se funziona per i cani… Se funziona per i cani…”

Di colpo premette il grilletto e contemporaneamente la porta si spalancò.

-Nooooo- urlarono Jasper ed Alice

Edward aprì gli occhi e vide la coppia immobile davanti alla porta che si scambiavano degli sguardi tra l’imbarazzato e il divertito. Resosi conto di essere ancora “vivo” spostò lo sguardo sul suo petto marmoreo sorprendendosi nel vederlo sporcato da una piccola macchia grigia.

Il proiettile si era letteralmente accartocciato sul suo corpo diventando più simile ad un piccolo dischetto.

Mentre un sempre più furente Edward si gettava sul letto iniziando a scalciare e battere i pugni per non essere riuscito nuovamente ad uccidersi, Alice ritornò in cucina mentre Jasper chiuse la porta fischiettando. 

  
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