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Autore: Tabita    06/04/2006    16 recensioni
Ronald Weasley amava due cose nella vita. Una era il gelato variegato fragola-limone. L'altra Hermione Granger. Non potendo avere la seconda aveva dovuto ripiegare sul gelato. ********Immaginate due persone che si amano, ma continuano a litigare. Immaginate chili di gelato mangiati per trovare conforto. E immaginate che alla fine il gelato dia un aiutino al destino... Commmentate e siate sinceri!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione Granger non era fatta per il caldo. “Ci sarà pure una ragione per il fatto che vivo in Inghilterra e non ai Carabi, no?” pensò irritata, mentre camminava rapidamente per le strade di una Londra insolitamente deserta e soffocata dall’afa. Quella calura l’aveva addirittura costretta a raccogliersi i capelli e se c’era una cosa che lei detestava era proprio quella. Tentava sempre di evitarlo: negli ultimi 5 anni l’aveva fatto solo 3 volte, tutte situazioni di vera emergenza.

 

Aveva passato un’ora cercando di raccogliere quella massa ribelle in qualcosa che assomigliasse vagamente ad una coda. Alla fine, in un bagno di sudore, si era diretta verso l’armadietto della cucina per prendere un paio di forbici strillando frustrata davanti ai suoi cuginetti  -Adesso ne ho basta!!!! Mi rapo a zero!!!-. Per fortuna sua madre l’aveva fermata. In cinque minuti era riuscita a sistemarle i capelli in un ordinatissimo chignon in cima alla testa. Senza magia, oltretutto: è uno dei miracolo che solo le mamme riescono a fare. Adesso però le tirava dappertutto.

 

Quanto odiava il caldo!

 

E poi aveva voglia di un gelato… La ragazza strinse i denti: no, il gelato no. L’aveva giurato: basta compiangersi davanti al variegato all’amarena. Era una persona forte. Non poteva permettersi di abbattersi per una cosa così stupida. Se fosse andata avanti così si sarebbe trasformata in Calì. Per carità…

Era andata benissimo fino ad ora: erano 8 giorni esatti che non toccava più gelato. Ad essere proprio pedanti solo 3, ma solamente perché la zia gliene aveva offerto un po’. Però non contava: era al cioccolato.

 

Finalmente Hermione intravide la lurida porticina del Paiolo Magico nel bel mezzo della strada babbana. Sperò che almeno quello l’avrebbe distratta: non esisteva nulla di meglio di un po’ di shopping a Diagon Alley per tirarsi su di morale.  L’oscurità del locale le diede un attimo di frescura; pensò quasi di fermarsi a prendere una burrobirra, ma cambiò idea: ci mancava solo che si attaccasse alla bottiglia da sola a metà pomeriggio…

 

Si affrettò verso l’entrata nel mondo magico e … finalmente! Quanto le era mancato tutto questo! Quell’atmosfera elettrizzante, quell’aria trasandata, antica: qui si poteva quasi “respirare” la magia! E dire che erano solo 10 giorni che era finita la scuola… “10 giorni dal litigio con Ron…” si accorse di pensare.

 

No, così non andava bene… Forse avrebbe fatto meglio ad andare in libreria poco più in là.

Solo non doveva guardare a destra. Perché c’era la gelateria di Florean Fortebraccio. Si concesse solo una breve immagine delle enormi vasche ricolme di ogni ben di dio, chiuse gli occhi per un momento e si avviò determinata, fissando insistentemente la vetrina alla sua sinistra.

 

E poi… l’errore. Non aveva davvero l’intenzione di guardare di là, voleva solo controllare se l’aveva già passato e invece ci era proprio davanti.

 

I tavolini disposti sulla strada soleggiata, il locale pulito e accogliente, immani montagne di gelato e lì, proprio in primo piano, una valanga di variegato all’amarena (o gelato-Ron… come ora aveva inconsciamente preso l’odiosa abitudine di chiamarlo), bianco e rosa di sciroppo, con delle enormi bacche succose che lo decoravano.

 

Hermione si fermò a bocca aperta, si girò lentamente e i piedi senza controllo si diressero verso la bottega. Ad un passo dalla soglia esitò: non avrebbe dovuto. E quello che era peggio era che lo sapeva. Ma uno strappo alla regola ogni tanto si poteva anche fare…

 

Entrò risoluta, senza badare alla vocina stridula del senso di colpa che sentiva dentro.

 

 

 

****************************

 

 

Ronald Weasley si ritrovò all’improvviso completamente coperto di polvere nera lungo disteso per terra per la sesta volta quel giorno. Incominciava a sentire dolore dappertutto… Era dall’alba che trasportava dalla strada allo scantinato scatoloni di dio-sa-cosa, che avevano la piacevole abitudine di scoppiare ogniqualvolta non erano trattati con la massima delicatezza.

 

Le risate dei gemelli lo raggiunsero fin lì sotto: si divertivano un mondo a vederlo sgobbare per loro. Non ne poteva più. Che cosa aveva detto Ginny? “Magari ti tiri un po’ su”… già, come no! Aveva sicuramente più probabilità di spezzarsi la schiena trasportando una cassa stracolma di Merendine Marinare che di migliorare il suo umore.

 

-Sei ancora al lavoro, fratellino?- la voce di Fred giunse dall’alto della scala a chiocciola.

 

-Avevi paura che fossi morto dopo l’ultima esplosione?- chiese sarcastico Ron.

 

-Non credo che qualche pezzo dei Tiri Vispi Weasley possa provocare la morte. Almeno… non si è mai verificato…- asserì pensoso, ma George continuò: -Volevamo solo assicurarci che il carico sia sistemato prima di stasera-

 

-Beh, allora credo che vi dobbiate rimboccare le maniche, perché io adesso mi prendo una pausa!-

 

-Ma non puoi farlo!!! Tu sei stato incaricato di aiutarci!!!!- esclamarono sdegnati all’unisono.

 

-Non sono neanche pagato!-

 

-Non è vero! Sarai vagamente pagato alla fine. Forse… E comunque ti diamo vitto e alloggio!-

 

Facendo finta di non sentire Ron si avviò verso la porta gridando: -Sarò di ritorno fra un’oretta! Ciao ciao!-

 

Finalmente era libero! Si fermò ad una fontanella per sciacquarsi la faccia coperta da uno spesso strato nero, ma non servì a molto: aveva ancora l’aspetto di uno che aveva passato l’ultimo mese a viaggiare con la Metropolvere

 

Forse avrebbe potuto fare un salto al negozio di accessori per il Quidditch per ammirare ancora una volta quante cose non poteva permettersi… Infilò una mano in tasca: solo una manciata di zellini. Sarebbero bastati a malapena per un gelato… Ma forse era meglio lasciar stare. Ginny lo aveva fatto promettere solennemente: a Londra non avrebbe più mangiato gelato. Se lo avesse fatto, aveva la strana impressione che la sorella lo sarebbe venuto a sapere. Assomigliava troppo a sua madre per provocarne deliberatamente l’ira…

 

Girellò senza meta gettando occhiate disinteressate alle vetrine avvolto in una cappa di caldo finchè non si trovò davanti alla libreria. Tutti quei libri polverosi gli ricordarono Hermione. L’immagine del suo viso gli esplose nella mente e insieme con quella arrivò una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Perché doveva sempre parlare senza badare a quello che stava dicendo? Ora forse avrebbero potuto essere insieme a scherzare, se non l’avesse insultata in quel modo orribile…

 

Non intendeva farlo, davvero. Solo che quel maglione lo aveva fatto uscire di testa… Era bellissima così. E aveva paura che qualche altro ragazzo se ne accorgesse. Aveva urlato senza sapere neanche bene il perché… Ora sapeva che lei non gli avrebbe mai più parlato. O forse, forse l’avrebbe perdonato… No, non era possibile. Ron avrebbe semplicemente voluto avere l’occasione per confessarle la vera ragione di tutti quei litigi: era innamorato di lei. Solo questo. Ma non era possibile…

 

Stava ancora vagando in preda a questi tristi pensieri quando, quasi senza accorgesene, si trovò davanti alla bottega di Florean Fortebraccio, la migliore gelateria di tutta l’Inghilterra. Una vasca stracolma di morbide onde fragola-limone lo guardava supplichevole sussurrando: -Mangiami… Mangiami…-

 

“Al diavolo Ginny, Hermione e tutti quanti, ho bisogno di un gelato!” pensando questo Ron oltrepassò la soglia.

 

 

 

 

Ciao!! Per tutti coloro che stanno tentando di scardinare lo schermo alla ricerca della continuazione di questo capitolo comunico che è finito qui. È solo un capitoletto (un po’ inutile) che fa da congiunzione tra quello passato e il prossimo, che sarà l’ultimo. Ho meditato a lungo se pubblicarlo adesso, così, o aspettare e postarlo insieme alla continuazione… Credo che nella seconda ipotesi sarebbe diventato troppo lungo… Quindi vi chiedo scusa per questo capitolo “fuffa” ma era necessario! Ma procediamo con i ringraziamenti:

 

SiJay: Grazie!! Anch’io penso che il gelato- Hermione sia quello più azzeccato.

 

Funkia:  Grazie! scusa se non ho mantenuto la promessa! Non sono proprio riuscita a postare prima!

 

Moonlight Rage: Grazie mille per la tua mega-recensione!! Mi ha fatto davvero piacere! Non preoccuparti, non penso che tu sia pazzoide, anch’io sono conciata così dopo aver studiato tutto il pomeriggio! Se devo dire la verità, neanche a me piacciono il variegato all’amarena e il fragola-limone… Il cioccolato sarà sempre nel mio cuore! Lo adoro… Ma qui proprio non ci stava! 

 

Robby: Graziegrazie! Mi fa piacere che ti abbia fatto venir voglia di mangiare un gelato, vuol dire che ho raggiunto il mio obiettivo. Che non era quello di farti ingrassare (!!!!), ma di farti immedesimare!

 

Chiaretta: grazie mille! Sono contenta che ti piacciono!

 

Gigia990: GRAZIE!!!! Vero che Ron è adorabile?? Sospiro sognante… Scusami se aggiorno solo ora, ma devo avere nel DNA il gene della lentezza nello scrivere. Scrivo un pezzettino, poi lo riguardo, lo correggo e così via… Non ce la faccio proprio a scrivere di getto! Sono una perfezionista rompiballe, lo so… Un bacio!

 

LalyBlackangel: Grazie! Il gelato al creme caramelmmmh… che buono!

 

Romen Evans: Grazie mille!! (la mia varietà di ringraziamenti si è già esaurita, abbiate pietà di me!)

 

Melissana: Grazie!!!!!

 

Merilyn: grazie mille, sono felice che ti piaccia!

 

Evenstar: grazie tantissimo!! So che in questo chap non succede niente, ma vedrai, vedrai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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