Secondo Capitolo
Il giorno dopo Ginny cercò di evitare
anche Dean, oltre che Neville, perchè lei odiava i
ragazzi che la trattavano da bambina piccola.
La prima lezione della giornata era
Pozioni, nei sotterranei con il prof. Piton.
La lezione sarebbe stata più odiosa del solito perchè quel giorno i ragazzi del
sesto anno di Serpeverde avrebbero assistito alla
lezione per aiutare i ragazzi di quinto anno che dovevano affrontare gli esami
per i G.U.F.O. (Giudizio Unico Fattucchiere
Ordinario).
Appena arrivò nei sotterranei salutò Colin
e attese che il professore aprisse la porta dell’aula.
Dopo dieci minuti Ginny era già al suo tavolo che
stava sistemando le cose per preparare una pozione astringente. Quando arrivarono
i Serpeverde del sesto anno Ginny sperò ardentemente di non capitare in coppia con Malfoy perchè era sicura che con lui accanto avrebbe fatto
male qualunque cosa.
Appena Ginny sperò questo, Piton la mise in coppia proprio con Malfoy.
La ragazza ebbe l’impressione che il professore potesse
leggere nel pensiero. Dopo che Piton ebbe scritto gli
ingredienti e i passaggi per
preparare la pozione alla lavagna, Ginny iniziò a
lavorare mentre Malfoy la guardava pesare gli ingredienti con uno
sguardo divertito.
–Attenta Weasley, stai sbagliando a pesare!- disse Malfoy
con un ghigno divertito vedendo le orecchie della ragazza diventare rosse.
Dopo un po
Ginny finì di aggiungere tutti gli ingredienti e
aspettò che la sua pozione cocesse. Malfoy con tono
tagliente le fece notare che la pozione doveva essere di colore verde smeraldo
e non rosso scarlatto come quello che era venuto a lei.
L’ora finì e la ragazza, dopo aver consegnato una boccetta
della sua pozione scarlatta ad un Piton che la guardò
con un ghigno dicendole:
-Bene Weasley, penso che avrà un
voto abbastanza insufficiente-, se ne andò sentendosi
parecchio abbattuta.
A pranzo non mangiò
molto e durante l’ora di Cura della Creature Magiche
non sentì niente di quello che Hagrid aveva detto.
Arrivata nella sala di ritrovo di Grifondoro
non si sedette con Harry e gli altri due suoi amici,
ma andò a letto e rimase lì a far fluire i suoi pensieri. Ginny
era preoccupatissima per gli esami, pensava di non
riuscire a superarli, aveva paura di quello che potevano dire di lei a casa se
non li superava. Poi pensò che in effetti non sapeva
ancora che cosa volesse fare dopo avere finito Hogwarts
e aveva poco tempo per pensarci, entro giugno doveva aver deciso. Poi le venne
in mente che faceva anche parte della squadra di quiddich e che quindi avrebbe dovuto allenarsi per fare
vincere la sua squadra. Con tutti questi pensieri in testa Ginny
si addormentò.
Passarono un po’ di giorni e l’umore di Ginny
non migliorò molto. Era sempre più silenziosa, non passava più tanto tempo con
suo fratello e i suoi amici e mangiava sempre meno.
Dean e Neville cercarono
più volte di parlarle ma lei li evitava. Ultimamente evitava anche di parlare
con Harry perché era sicura che nemmeno lui sarebbe
stato in grado di capirla e di aiutarla.
Quel giorno il prof . Piton le riconsegnò il voto della pozione astringente:
aveva preso una D-. il professore decise che, da dopo
le vacanze di Natale, Ginny avrebbe dovuto fare un
recupero serale con Pansy Parkinson.
Mancavano due settimane a Natale e Ginny
era sempre più nervosa. Una sera decise di rilassarsi e si recò vicino al lago
ghiacciato per il freddo, e si distese sulla neve vicino ad un albero.
La luna splendeva alta nel cielo, il silenzio era assoluto e
la piccola Ginny si addormentò tranquilla e serena dopo molto tempo.
Dopo due o tre ore si svegliò e vide che accanto a lei c’era
seduto, appoggiato ad un albero, qualcuno.
Si alzò per vedere meglio e vide un
angelo…ma che stava pensando? Non poteva essere un angelo… guardò
meglio…era un ragazzo dai capelli biondi lisci come la seta, gli occhi chiusi e
un’espressione talmente dolce che Ginny quasi quasi stentò a riconoscere: Draco
Malfoy era dolcemente addormentato accanto a lei.
Ginny rimase talmente colpita che
ricadde all’indietro e sbattè la testa. Decise di non
svegliare il ragazzo e di rimanere li a godersi quella
tranquillità.
Non riusciva a spiegarsi la presenza di Draco
Malfoy lì, accanto a lei. Forse non l’aveva vista, ma
era impossibile. Forse la voleva prendere in giro ma
poi si era addormentato. No, anche questo era impossibile. Mente Ginny pensava queste cose lo guardava e dopo una buona
mezzora il ragazzo si svegliò.
-Ben svegliato Malfoy!- disse Ginny e lui, sentendo quella voce un po’ divertita e un po’
sorpresa, non seppe cosa rispondere e si limitò a fissarla. Alla fine Malfoy si decise a rispondere, ma no con il suo solito tono
di voce sprezzante e freddo, ma con un tono un po’ più “umano” e più caldo:
-Mi sono seduto qua perchè cercavo
un po’ di pace e questo è il mio posto preferito, che tu weasley
hai occupato- Ginny lo guardò e si accorse che non
aveva il solito ghigno cattivo e prepotente, ma una sottospecie di espressione
a metà tra il divertito e il triste.
–Ma veramente io non ti ho chiesto
nulla! Questo posto è di tutti e non mi devi dare alcuna spiegazione.- la
ragazza continuò a guardarlo e alla fine decise di dire quello che pensava da quando aveva visto il ragazzo accanto a lei:
-Però è strano che tu mi abbia lasciato dormire così
tranquillamente… cioè, mi aspettavo che mi avresti
svegliata per mandarmi via di qua a calci per avere tutto il posto per te... di
solito questo è il tuo carattere…-
-lo è, ma certe volte anche io, ti sembrerà strano, ho
bisogno della mia pace e dei miei spazi dove poter
riflettere in santa pace…e poi tu stavi dormendo e quindi non davi alcun
fastidio, per quale motivo svegliarti? Ovvio che ti avrei
mandato via se eri sveglia , ma da dormiente non mi da alcun fastidio,
non conti nulla.-
-Sempre gentile vero?- Ginny era
molto arrabbiata, ma poi sorrise –E comunque grazie
per non avermi svegliato, avevo bisogno anche io di rilassarmi e dormire un pochettino… dai è ora di cena, meglio tornare al
castello,che fai, vieni?-
Ginny sorrideva e Malfoy, che aveva lo stomaco che brontolava per la fame, la
seguì, osservando ogni movimento di quella ragazza che sentiva simile a lui.
Camminarono in silenzio, uno accanto all’altro, e quando furono davanti il
portone della scuola sentirono una vocetta stridula
che chiamava:
-Draco Draco,
dove sei?... oh eccoti, ma dov’eri finito? Sono ore
che ti cerco- il ragazzo si girò e vide Pansy Parkinson che correva verso
di lui. Il ragazzo fece una faccia disgustata che non sfuggì a Ginny.nel frattempo Pansy era arrivata
e aveva buttato le braccia al collo di Draco. Ginny rimase a guardare la scena con un
espressione di disgusto, ma poi capì che era meglio entrare al castello.
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Un saluto a “Ferefe84” e a “Ginevra Malfoy”
che hanno commentato il primo capitolo… il secondo capitolo
l’ho scritto in fretta, ma non so quando riuscirò a scrivere il terzo… spero
entro la prossima settimana! Baci baci!