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Autore: Leaena    18/08/2011    10 recensioni
Quindicesimo capitolo di Eclipse. Tutto cambia da qui.
cit. " Jacob mi sta baciando, un bacio rabbioso. Sento le sue labbra morbide premere con forza sulle mie.
Cerco di allontanarlo, ma i miei sforzi sono inutili. È troppo forte.
Così decido di stare ferma e apro gli occhi, magari la smette. Ma non lo fa, anzi. Aumenta la sua passione. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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I giorni proseguono lenti e monotoni.
Mi sembra di essere tornata a quel periodo. Casa-scuola, scuola-casa. La differenza è che i Cullen non hanno lasciato la città; a parte, ovviamente, che ho rotto con Edward e mi sono allontanata da Jacob.
Charlie sospetta qualcosa e mi sa che presto, molto presto, dovrò dirgli tutta la verità omettendo i particolari “sovrannaturali”. Gli verrebbe un infarto se sapesse che un esercito di vampiri neonati e una pazza dai capelli rosso fuoco mi danno la caccia.
Edward e Alice li vedo tutti i giorni a scuola. Ci salutiamo; niente di freddo, ma nemmeno qualcosa di troppo caloroso. No, neanche con Alice, la mia migliore amica. Mi vergogno troppo con lei e la sua famiglia per come mi sono comportata con lui. So che non devo, non hanno rancori nei miei confronti, ma mi sento in colpa lo stesso.
Mi sto comportando schifosamente con tutti. Evito, evito, evito.
Voglio stare da sola, non voglio avere l’influenza di nessuno. È una cosa mia, devo capire da sola ciò che voglio.
Questo è il problema: cosa voglio io?
Non cosa, ma chi?
Edward o Jacob?
La mia droga o il mio sole?
Decidere per me è sempre stata la cosa più complicata del mondo. Sono un’emerita indecisa, ma soprattutto egoista. È ovvio che non posso averli tutt’e due, ma è quello che vorrei. Sarebbe tutto più semplice così. Certo, per me è una cosa che andrebbe bene, ma per loro? Uno mi rimarrebbe sempre e solo amico.
Chiudo gli occhi e fremo quando m’immagino le labbra di Jake sulle mie. Quel contatto è stato… non ci sono parole. Mi ha completamente mandato in orbita, mi è sembrato di essere sulla luna.
Per quel tempo ― secondi, minuti o ore… non ricordo quanto tempo è stato ― mi è parso di essere in Paradiso. No, non sono esagerata. Nemmeno con Edward mi sono mai sentita così. Con lui solo semplici farfalle nello stomaco, lievi giramenti di testa e brividi. Semplici?
Sono emozioni semplici?
Queste non sono semplici emozioni. Nell’amore tutto è forte; però, in confronto a quello che ho provato con Jake, mi sembrano delle cavolate.
Magari è perché è stato il nostro primo bacio.
Stupida Bella! Non vedi che così non convinci neanche te stessa?
Sbuffo passandomi una mano in faccia.
Sobbalzo al toc toc contro al vetro della mia auto. Apro la portiera perché non sono capace al leggere il labiale di Angela.
«Andiamo a lezione d’inglese insieme? Ti va?».Non mi dice neanche “buongiorno”. Non l’ha fatto con cattiveria, lo so.
Annuisco, prendendo il mio zainetto rosso e poggiandomelo in spalla.
All’entrata incontriamo Edward e Alice. Li saluto con la mano. Alice ricambia con uno splendido sorriso, mentre Edward me ne fa mezzo.
Con grande forza di volontà, tolgo i miei occhi dai suoi e mi costringo mentalmente a seguire la mia compagnia di corso. Sento ancora il suo sguardo addosso e inevitabilmente arrossisco.
Angela ridacchia. «Ti fa sempre un certo effetto, eh?».
«Già»,confermo. Cerco di rilassarmi, tornando al mio pallido naturale.
 
Alla fine della giornata scolastica ho un gran mal di testa. Non per il ciarlare dei prof., ma piuttosto per i miei monologhi interiori. Nemmeno l’Ulisse di James Joyce* si faceva dei monologhi assurdi come i miei.
«Bella!».Angela mi ferma prima che io possa salire in macchina.
Poso lo zaino sul sedile del passeggero, vuoto ovviamente, poi chiudo la portiera appoggiandoci la schiena contro.
«Senti, oggi pomeriggio lavori?»,indaga.
Quando scuoto la testa, le spunta un sorrisino. Che ha in mente?
«Ti va di accompagnarmi a fare shopping?».Alla parola shopping quasi mi viene un conato di vomito. Io odio lo shopping, però so che Angela non è pazza come Alice. Quest’ultima non si sa proprio contenere, mentre Angie ha il senso del controllo.
«Va bene. Ma niente sfreni, okay?».
Annuisce, poi mi abbraccia leggermente. «Sai, questo sabato Ben mi porta fuori per festeggiare il nostro anniversario e vorrei essere… ecco, più carina»,arrossisce leggermente.
Ridacchio. «Ti passo a prendere io?».
«Sì, perfetto. Verso le cinque?».
«Perfetto.»
 
Quando arrivo a casa mangio qualcosa d’improvvisato, poi salgo in camera mia e preparo le cose per farmi un bagno rilassante.Ne ho proprio bisogno… la testa mi scoppierà sul serio se continuo così.
Impalata sulla soglia della porta e con la mano ancora appoggiata sulla maniglia, fisso intensamente il mio letto. O meglio, chi sta sul mio letto.
Stringo la mano libera a pugno, arrabbiata.
«E tu che ci fai qui?»,sibilo.
Lui sorride, beffardo come sempre. Che faccia da schiaffi! Dio, gliele darei veramente in questo momento.  Gli avevo chiesto gentilmente di non venire  a cercarmi; l’avrei fatto io non appena mi sarei decisa. E non è una cosa da prendere alla leggera, devo farlo seriamente.
«Il gatto ti ha mangiato la lingua?»,domando sarcastica.
«Ah-ah, davvero spiritosa, Bells»,ride sotto i baffi.
Sbuffo e incrocio le braccia sotto al seno. «Ti ho dato solo una semplice regola, Jake. Perché non l’hai rispettata? Non mi sembrava fosse così difficile».
Mi prende fra le sue braccia ed io, per non rischiare di scontrarmi con lui, poggio le mani sul suo petto.
Dentro di me sembra essersi scatenato l’inferno. Mille emozioni prendono il sopravvento su di me, sul mio corpo, sul mio cuore. Scosse elettriche mi percuotono, abbastanza violentemente.
Non ho mai provato niente di simile, nemmeno con Edward. Sarà colpa del suo calore? Dei suoi quarantadue gradi? È colpa della sua presa così salda… forte?
«Invece ti sbagli. È molto, molto difficile rispettarla»,sussurra roco al mio orecchio.
Sto andando in fibrillazione, poi, quando lascia un bacio poco sotto al mio orecchio, il mio cuore perde battiti.
«J-jake»,balbetto, allontanandolo con tutte le mie forze, quelle poche che ancora riesco a comandare.
Con le mani, appoggiate saldamente alle mia braccia per fermarle dai miei sforzi di allontanarlo, mi tira ancora una volta verso di sé. Le nostre fronti si toccano, i nostri nasi si sfiorano, i nostri occhi sono incatenati. Ho il respiro corto. La sua vicinanza mi manda in un altro mondo. Mi dimentico di tutti, ancora una volta. Il volto di Edward si sbiadisce fino quasi a sparire dalla mia testa.
Si avvicina, man mano sempre di più. So già quali sono le sue intenzioni.
Gli poggio una mano sulla bocca, a fare da muro fra le mie e le sue labbra.
«No, Jake. Avevo chiesto di non essere influenzata. Perché non mi ascolti mai?»,sussurro, cercando di non guardare le sue labbra, al momento una forte tentazione.
«E dai! Chiedo troppo per un bacino?»,fa lo sbruffone.
Con un gesto secco mi allontano, andando, decisa, verso la porta. La apro e con la mano lo invito ad andarsene.
Sorride divertito, mentre scuote la testa. Sembra ascoltarmi e, lento, va verso la porta, ma quando è di fianco a me si ferma.
«A presto, Bells».Non riesco a capire i suoi movimenti, troppo veloci, ma quando sento le sue labbra sulle mie capisco. Brutto idiota! Ha usato la velocità lupesca per rubarmi un bacio… al quale non riesco a resistere. Mi lascio baciare, nuovamente a stampo. Solo quando se ne va, mi addosso alla porta e mi accascio per terra.
Cosa devo fare?
«Dannazione!».Sbatto i pugni a terra, lasciando cadere le lacrime copiose sul mio volto.
 
Mi preparo al volo dieci minuti prima di passare a prendere Angela. Mi sono quasi dimenticata che avevo un appuntamento con lei.
Dopo aver chiuso la porta a chiave ed essere entrata in macchina, sospiro rumorosamente.
Passerà anche questo pomeriggio di shopping… almeno mi aiuterà a distrarmi.
Dal bacio di Jacob.
Scuoto la testa per scacciare quella vocina fastidiosa e mi appresto a fare la retromarcia.
Non mi fermo nemmeno davanti a casa Weber che Angela già esce dalla porta di casa. Cos’è, ha i superpoteri pure lei?
«Ciao, Bella!»,trilla salendo in macchina e poggiando la borsa per terra fra i suoi piedi.
«Ciao»,ricambio con meno entusiasmo.
Durante tutto il tragitto non smette un attimo di parlare. Cambiasse argomento… lei no! Parla solo di Ben e del loro anniversario; sta ripetendo le stesse cose da quindici minuti, ormai. Non faccio niente che lei possa capire che io mi sto annoiando, ma guardo la strada e annuisco sillabando qualche volta delle parole.
«Che genere di abito vorresti?», le domando. La mia non è curiosità, la mia è trovare l’abito al più presto e tornarmene a casa. L’incontro con Jake mi ha scombussolato completamente.
Chiedo troppo per un bacino?
Il cuore, come la prima volta che ho sentito questa frase e il cervello l’ha capita realmente, batte furioso nel petto, come se volesse uscire e… raggiungere lui.
«Niente di troppo, ma neanche niente di poco, capisci?».
Annuisco. «Qualcosa di semplice».
«Sì, esatto», sfoggia il suo splendido sorriso. Il mio in confronto al suo non è niente.
Ricambio molto forzatamente.
«Quello?», indico un negozio apparentemente carino. Io non ci capisco niente di moda, figuriamoci capire se un negozio ha cose buone o meno. Ho scelto quello che mi ha dato una buona impressione e ho usato anche l’intuito, sperando di non aver fatto una gaffe.
 
Dopo solo un’ora, che, ammetto, mi è sembrata un’eternità, usciamo dal negozio. Angela è molto soddisfatta. È felice ed emozionata, glielo si legge negli occhi.
«Devi fare qualche commissione?», mi domanda, sorridendo per l’ennesima volta.
«No, veramente sono un po’ stanca. Vorrei tornare a casa, ti dispiace?»
«Certo che no, Bella! Anzi, così ho più tempo per preparami».
Il Pick-up sfreccia, per modo di dire, sulle strade di Forks. Lascio Angela a casa sua, poi vado alla mia.
Devo preparare la cena per Charlie; io ho lo stomaco chiuso.
Dannato Jacob Black!
Deve sempre scompigliarmi tutto.
«Ehi, Bells!». Papà poggia leggermente le sue labbra sulla mia fronte.
«Ti andrebbe di cucinare per qualche persona in più?», domanda gentilmente.
«Ma certo, nessun problema. Chi viene a cena?», sudo freddo.
Fa che non siano i Black, fa che non siano i Black, continuo a ripetere nella mia testa.
«I Black». E ti pareva! La solita sfiga.
«O-ok», balbetto.
Idiota! Che cavolo ho da balbettare adesso?
Charlie sospira, appoggiandosi al lavello di fianco a me.
«Bells…», inizia. Ecco, è arrivato il momento del discorso. Ma non potevo starmene zitta, al posto di balbettare come una deficiente?
«Cosa ti succede? Cosa succede fra te e Jacob?».
«Niente, papà. Cosa dovrebbe mai succedere?», cerco di rassicurarlo sorridendogli leggermente.
«Non prendermi in giro. Starò anche invecchiando, ma al momento il mio cervello funziona ancora molto bene», borbotta.
«Sono confusa, papà», ammetto poggiando il coltello. È pur sempre mio padre, si preoccupa per me ed è giusto che io gli dica la verità.
«Bells, io non posso darti tanti consigli in amore. Sai com’è andata fra me e tua madre; è durata pochissimo. Però c’è una cosa che voglio dirti: se ami due persone nello stesso momento, scegli la seconda, perché se amassi veramente la prima non ti saresti innamorata della seconda».
Se amassi veramente la prima, non ti saresti innamorata della seconda.
Se amassi veramente Edward, non ti saresti mai innamorata di Jacob.
Questo è quello che ha cercato di dirmi Charlie. Io amo Jacob, non Edward. Non più.
Il mio amore verso Jake è più forte, molto più forte avendo superato quello verso Edward, che ho sempre pensato fosse illimitato.
Amo Jacob.
Ioamo Jacob. Il mio Jake, il mio migliore amico, il mio sole personale.
Jake, Jake, Jake, Jake.
Il suo volto, il suo sorriso, i suoi occhi, le sue labbra. Tutto di lui mi ronza in testa.
Chiudo gli occhi e sorrido. E poi, accade tutto in un attimo: mi ritrovo a correre verso il vialetto, dove la mia macchina è parcheggiata.
«Grazie, papà!». Sono quasi euforica.
La sua risata si affievolisce man mano che raggiungo il Pick-up e quando ci salgo sopra l’unica cosa a cui penso è la mia meta. La Push.

N.d.A.: 
Per prima cosa: capitolo betato da Hilary.
(Sul serio, ragazza. La mia proposta di matrimonio è ancora valida xD)
Seconda cosa: se ami due persone nello stesso momento, scegli la seconda, perché se amassi veramente la prima non ti saresti innamorata della seconda. Questa frase è una citazione di J. Deep. L'ho letta per caso e  non ho potuto fare a meno di pensare a loro. 
Probabilmente avrei dovuto far pensare Bella ancora un po', oppure no. Comunque ho preferito fare così, non aspettare ancora; anche perché, oltre ad uscire pazza lei, sarei uscita pazza pure io.
Credo di avervi detto tutto. Un'ultima cosa: non so se riesco a tornare con un nuovo capitolo prima di settembre, credo proprio di no.
A presto. 
L.
 
 
 

   
 
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