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Autore: Dark Magic    18/08/2011    8 recensioni
Storia ambientata dieci anni dopo gli eventi di Breaking Dawn. La famiglia dei Cullen viene distrutta da una tragedia che è stata pianificata ancor prima della nascita di Isabella Swan. Nuovi misteri, eventi ed esseri soprannaturali sconvolgeranno il mondo degli attuali immortali. Una nuova era dove i Volturi non risulteranno più il clan più potente, ma solo il braccio di esseri che agiscono all'oscuro persino degli immortali stessi.
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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21

Scomparsa

Capitolo 21

«Aiutami… ti prego…» le uniche parole che mio padre continua a ripetere da quando è caduto tra le mie braccia. Il mio corpo è stretto con forza, ma non così tanto da farmi male.
Come se si rendesse conto della diversità delle nostre specie, o forse è semplicemente la differenza di temperatura a farglielo notare.
Con il viso affondato nella mia pancia, accarezzo i suoi capelli, ramati come i miei. Lo so, dopo tutto quello che mi ha fatto passare, dovrei urlargli contro chissà quali cattiverie, ma non ho la forza, non ne ho il coraggio.
Non nelle sue condizioni.
Potrei anche dirgli che è il peggior padre del mondo, no, dell’universo, ma cosa cambierebbe?
Non ricorda nulla, neanche di stringere disperatamente il corpo di sua figlia.
Sotto lo sguardo compassionevole di mio nonno, anche le angherie dei giorni passati scompaiono.
Tutto il peso dei loro sguardi, carichi di aspettative nei miei confronti, mi fanno dimenticare quei momenti di dolore quando alla riserva incontro bambini che corrono, all’uscita della scuola, tra le braccia dei genitori.
Quanto avrei voluto correre ad abbracciare i miei…
Quanto avrei voluto che ogni mio minimo cambiamento loro lo avessero registrato nelle loro menti indelebili…
E invece… sono io a dovermi fare forza per superare anche questa nuova sfida.
«Non ti lascio solo, stai tranquillo» gli sussurro, scostando quelle ciocche ribelli dal viso.
Lui lo solleva di poco, quel tanto per osservarmi. Nel suo volto scorgo un’acuta sofferenza, un dolore che difficilmente riuscirò a scacciare.
«Perché mi ricordo di te?» mi domanda con voce soffocata.
Faccio per parlare, ma la voce mi viene meno. Jake appoggia una mano sul suo braccio, richiamando la sua attenzione. «Siamo amici tuoi, Edward, è normale che ti ricordi di noi…»
Papà lo osserva attentamente, finché non si allontana di scatto. Scruta il suo braccio, stretto nella morsa di Jake, ed è come una scintilla, una scarica elettrica che lo avvisa del pericolo. I suoi occhi si scuriscono, fino a diventare due pozzi neri di ossidiana. Neppure la pupilla si distingue più dall’iride.
Le braccia sono in avanti, le dita curvate come artigli affilati. Le gambe sono piegate, in posizione di difesa, dalla sua bocca fuoriesce un suono basso, roco e prolungato. Il ringhio di un animale feroce e pronto a colpire.
Jake si alza in piedi, mostrando le mani in segno di resa. «Vogliamo aiutarti, Edward, ma devi lasciarci capire cosa ti è successo».
Mio padre osserva attentamente ogni suo movimento, ma non sembra curarsi o fidarsi delle parole del mio amico.
«Ti basta leggere nei miei pensieri per capire che ti sto dicendo la verità» continua lui.
I miei parenti osservano la scena, attoniti, con lo sguardo pieno d’ansia, soprattutto quello di mia nonna, che inutilmente tenta di chiamare papà.
Il nonno tenta di avanzare qualche passo nella sua direzione, ma Emmett lo blocca, fissando con sguardo corrucciato il fratello. Anche lui sa che mio padre attaccherebbe anche loro, convinto che vogliano fargli del male.
Zio Jasper tenta invano di calmarlo con il suo potere, ma viene stordito dall’intensità delle sue emozioni. Evidentemente mio padre sta messo peggio di quanto dia a vedere.
Zia Alice si porta le mani alle tempie, sfregandole energicamente. Non sa come andrà a finire, a causa della presenza di Jake, e di questo ne è consapevole, ma cerca comunque di non arrendersi, di portare al limite il suo potere.
«Jake, sarà il caso che tu torni alla riserva. Non credo che potremmo discutere con Edward o quantomeno aiutarlo se si trova in queste condizioni. La tua lontananza potrebbe farlo calmare e tornare in sé» lo fa ragionare il nonno.
Ma Jake scuote il capo, avvicinandosi a me. «Non lascio Nessie in compagnia di questo Edward. Non è lo stesso di sempre, e potrebbe farle del male. Non glielo permetterò».
Nel dirlo, si avvicina a me, che nel frattempo ero rimasta in ginocchio, stringendo le mani tra loro e torturandomele in preda all’isteria.
I due uomini più importanti della mia vita potrebbero ferirsi a vicenda, davanti ai miei occhi. Senza che me ne renda conto, alcune lacrime scendono dai miei occhi. Tento di asciugarmele, ma sembrano non avere fine. Jake mi afferra per un braccio, cercando di allontanarmi da mio padre nel caso scoppi una rissa tra lupo e vampiro, ma mio padre incendia con lo sguardo il punto in cui il mio amico mi ha afferrata.
Quello che succede dopo, non lo dimenticherò mai.
Mio padre scatta dopo un ringhio che non è più quello di un animale, ma di una bestia sconosciuta e rabbiosa, che cerca di proteggere qualcosa di suo.
Non mi sono mai resa conto di quanto potesse essere veloce, ma ora, mentre tenta di azzannare il mio amico, ne ho un quadro ben preciso. Sprazzi di sangue cadono sull’erba, macchiandola di rosso. Zio Jasper, Emmett e il nonno, accorrono a scongiurare la lite tra i due, ma mio padre sembra liberarsi di tutti con estrema facilità.
Più lontano del punto in cui si trovano zia Alice e la nonna, scorgo la figura di zia Rose, i cui occhi sfrecciano ad ogni movimento delle parti. Di tanto in tanto la sua bocca si piega leggermente all’insù, nel momento in cui mio padre ferisce Jake. Le lancio uno sguardo di fuoco, anche se sono consapevole che non riescono ancora a sopportarsi dopo parecchi anni, l’ostilità di zia Rose sembra immutabile nel tempo, così come le acide risposte che il mio amico le riserva ogni volta che s’incrociano in casa Cullen.
In un frangente ristretto, spunta alle mie spalle, facendomi sollevare e barcollare. Mi afferra per la vita e mi allontana, scomparendo dietro le figure delle altre due donne della famiglia.
Che strano, chissà perché mio padre non ha letto i pensieri di Jake…
Avrebbe già dovuto rendersi conto di quello che voleva spiegargli il mio lupo, ma è come se non li sentisse, o non li volesse sentire.
Opto per la prima che hai pensato, Nessie.
Sussulto a quelle parole, rendendomi conto che arrivano proprio dalla mia mente.
Mi volto di scatto in tutte le direzioni, mentre zia Rose mi tiene nascosta alle sue spalle.
Non scorgo nulla intorno a noi, solo il bosco con i suoi grandi abeti secolari. Le ampie fronde vengono mosse dal vento che aumenta sempre più, come se qualche strana forza li stesse alimentando. Soltanto i ringhi di mio padre e le urla del resto dei componenti maschili della mia famiglia si odono in quella piccola porzione di pianura. Alle mie spalle, il fiume scorre tranquillo, come se la sua forza non venisse intaccata dalla battaglia che sta avvenendo a pochi metri da esso.
Chi sei? Domando, inconsciamente, sperando in una qualche risposta.
Questa non è la voce profonda, sicura e decisa di Sebastian, l’avrei riconosciuta ormai, dopo averla sentita più volte.
Non è ancora arrivato il momento delle presentazioni. Rimandiamo ad un’altra volta. E questa volta sento questa presenza gentile quanto fredda e scostante uscire dai miei pensieri,come un’ombra nella mia mente che si dissolve.
Strofino con le mie mani le braccia, improvvisamente gelate. Oppure il gelo è solo un’impressione che mi ha lasciato quella strana presenza nella mia testa?
Non lo so, ma la prima frase continua a rimbombarmi come un eco lontano, facendomi intuire una verità che i miei familiari non hanno notato.
Mio padre sta combattendo, ma sembra non percepire i loro pensieri. Non anticipa le loro mosse, bensì le schiva, o risponde. Di tanto in tanto qualcuno va a segno, tanto che vacilla, ma non sembra ascoltare le loro menti. Non è come quando combatte zia Alice con zio Jasper per gioco. Non è come gli scherzi che zio Emmett cerca di fare a mio padre quando anni fa cercava di coglierlo di sorpresa.
Adesso è solo un combattente, senza alcun dono di leggere nel pensiero. un combattente simile a Jasper, se non più forte.
Evidentemente, durante gli anni passati lontano da noi, si è perfezionato nella tecnica, eppure alcune mosse sono strane, lo stesso zio Jasper non riesce ad intuirle ed evitarle. Come se non le conoscesse.
Jake, che nel frattempo cade a terra dopo l’ultimo assalto di mio padre, sembra perdere la pazienza. Dopo uno sbuffo, si solleva di scatto, afferra il resto della propria maglietta e se la strappa di dosso. Dopo che i tremori diventano sempre più evidenti, il suo corpo esplode, al suo posto compare un enorme lupo rossiccio, con le fauci spalancate e le orecchie tese, per captare ogni minimo spostamento d’aria.
Mio padre è troppo veloce per lui, per questo motivo deve far affidamento sul suo udito e sull’olfatto.
Papà si accuccia, pronto a balzare, ma questa volta non posso restare a guardare. Se mio padre non riesce più a leggere nel pensiero, allora Jake potrebbe fargli molto male, senza sapere che mio padre al momento è un vampiro come un altro.
Comincio a correre verso di loro, ignorando le urla delle mie zie e di mia nonna. Tentano di afferrarmi, ma riesco a schivare i loro placcaggi degni di un giocatore di football.
«Papà! Jake! Fermatevi, vi prego!» queste sono state le mie ultime parole, prima che entrambi scattassero proprio nel momento esatto in cui io mi sono messa in mezzo ad entrambi, con le mani aperte, protese verso i loro visi trasfigurati dalla rabbia.
Mio padre mi afferra per la vita, osservando Jake avvicinarsi velocemente e guaire nella mia direzione. Con un balzo, mio padre finisce dietro le sue spalle, sferrandogli un calcio e spezzandogli una zampa posteriore. I suoi guaiti si propagano per tutta la zona, tanto da avvertirne altri.
Gli altri lupi del suo branco stanno arrivando.
Sempre aggrappata a mio padre, alzo il viso per incrociare i suoi occhi. I miei sono pieni di lacrime e di accusa.
Ha ferito Jake volutamente, non si è fermato nonostante glielo avessi chiesto, anzi, urlato. Chi è questo vampiro che mi stringe in questa morsa senza scampo?
«Perché?» solo una parola, solo una domanda. È questo ciò che voglio sapere dopo tutto questo caos.
Lui mi stringe più forte, cominciando a correre lontano, lontano dal territorio del parco olimpico.
«Perché voleva allontanarti da me, quando tu sei l’unica di cui ricordo qualcosa e di cui mi fido ciecamente. Tu non mi faresti mai del male, lo sento».
Come una frustata, quelle parole arrivano a toccare la mia anima.
Io non gli farei mai del male, anche se quella volta per telefono l’ho fatto. Adesso, qui, con un vuoto di memoria senza precedenti, non posso che dargli ragione.
Non potrei mai ferire mio padre più di quanto non stia soffrendo adesso.
E se ha attaccato Jake, lo ha fatto soltanto per quell’istinto innato che spinge queste due razza, vampiri e mutaforma, ad odiarsi. Lui non ha potuto leggergli nella mente, lui non ha potuto fare a meno di ferirlo perché lo considera il nemico numero uno.
Ma l’unico ricordo sbiadito che continua a conservare, seppur inconsciamente, sono io. La figlia che lui non sa di avere.
L’unica persona in cui ha riposto una fiducia senza limiti. Affondo il viso nell’incavo del suo collo, stringendomi a lui sempre più forte.
Quanto ho desiderato essere stretta ancora così da lui, quanto ho desiderato che tornasse da me…
E adesso è qui, ma non come avrei voluto. Tocca a me fargli recuperare il tempo perduto e quegli affetti che adesso non ricorda. Tocca a me ricordargli che io sono un legame troppo forte, che neanche una stupida perdita di memoria può cancellare.
Perché lui è mio padre, ed io sono sua figlia. Soltanto questo conta.

                                                                                                                ***
«Ben fatto, Nigel» sorride compiaciuto Alexander, con il busto appoggiato al tronco di un altissimo abete, mentre si gode la scena dei Cullen confusi e disorientati per la reazione del Cullen appena ritornato chissà da quale luogo.
«Ho fatto come mi hai detto tu, i suoi ricordi sono stati rinchiusi in un angolo della sua mente. Solo io posso rimuoverli» dichiara con voce asciutta, mentre con la coda dell’occhio osserva la piccola Renesmee e Edward fuggire via lontano.
Alexander accenna una smorfia, osservando la figura della piccola mezzosangue aggrappata a quella del padre, per poi scuotere la testa. Nigel lo scruta curioso, in attesa. «Non credo che solo tu possa fargli recuperare la memoria. La piccola è forte, molto e forse troppo. Riuscirà con la sua forza di volontà a fargliela tornare, prima o poi. Certo, tu farai prima, ti basta uno schiocco di dita, ma lei pian piano riuscirà nell’impresa».
«Stai scherzando? È già in grado di annullare il mio potere?» domanda sorpreso Nigel, drizzandosi di colpo. La sua figura snella ed elegante, il suo volto deciso e a volte tormentato dai fantasmi del passato. Tra le mani, un orologio d’oro da taschino, che ondeggia ad ogni movimento.
L’altro sorride, per poi scoppiare a ridere. «Quella ragazza è già arrivata ad un ottimo livello. Spero che Sebastian faccia attenzione, d’ora in poi… non vorrei che il suo potere di entrare nei sogni altrui si trasformasse in un’arma a doppio taglio» conclude serio, passandosi una mano tra i folti capelli castani.
Nigel socchiude le palpebre, sospettoso, fermando l’orologio tra le mani. «Potrebbe riuscire lei ad entrare nei sogni suoi?» sembra rifletterci un istante, ma poi scuote il capo vigorosamente. «No, non può riuscirci. Dovrebbe avere qualcosa di suo, come fa Sebastian. Lui utilizza sempre una ciocca dei suoi capelli, lei non ha niente di suo, tale da creare un legame».
Alexander gli lancia un’occhiata penetrante, piena di sottintesi, ma decide di parlare comunque. «Ti ricordo che i sogni che condivide con lei Sebastian, sono una realtà parallela, una specie di limbo creato dal suo potere oscuro. Per quanto sia attento, potrebbe non accorgersi che lei possa sfruttare questa realtà proprio come fa lui. È una mezzosangue, nelle realtà parallele può acquistare più potere, come ben sai» e Nigel abbassa lo sguardo, riflettendo sulle parole dell’amico e compagno di battaglie.
«Come stai? Le ferite ti fanno ancora male? Taylor ci è andato giù pesante ieri…» gli domanda quest’ultimo sorridendo di sbieco, consapevole di far innervosire il diretto interessato.
Questo sbuffa annoiato, allargando le braccia e indicandosi. Sul viso, un sorriso beffardo. «Sono o non sono Alexander? Dovresti sapere che non mi lascio uccidere dal primo Zver che mi mette i bastoni fra le ruote».
Nigel ride, mentre da alcune pacche sulla spalla dell’altro, «allora lo ammetti che Taylor ti ha dato filo da torcere, eh?»
Alexander digrigna i denti, volgendo lo sguardo verso lo spicchio di luna, «solo un po’, ho vinto, ti ricordo. Il fatto che abbia subito ferite non vuol dire nulla».
«Ma se lei ti ha dovuto nutrire per farti tornare in perfetta forma!» sbotta incredulo Nigel, che scappa non appena l’altro lo trucida con lo sguardo.
Dopo aver lanciato uno sguardo di esasperazione al cielo, osserva per l’ultima volta i Cullen, che sconvolti si disperdono: Emmett, Jasper, Carlisle e Jacob all’inseguimento di Edward e Renesmee, le donne verso la villa.

Nell’oscurità della foresta, compare un’ombra indistinta. Si avvicina ad Alexander per poi posizionarsi alle spalle di quest’ultimo. Il licantropo assume uno sguardo da uomo deciso, fiero e anche cupo.
«Anche tu hai fatto un ottimo lavoro con Edward Cullen, ti ringrazio, Kaele. Il tuo potere è riuscito ad inibire quello della lettura del pensiero».
In risposta, un inchino regale e una fila di denti scintillanti compare come un faro nella notte, per poi scomparire senza far alcun rumore.
Subito dopo, anche Alexander si allontana da quel luogo, dirigendosi verso la prossima missione da svolgere.
Un’altra delle tante che ha compiuto nei suoi lunghi secoli di vita.

Angolo autrice:

Eccomi di nuovo qui, con un altro capitolo. Stavolta ci ho impiegato meno rispetto a quello scorso, e questo dipende dalla difficoltà che incontro a seconda del capitolo che devo scrivere. Stranamente, come accade di rado, sono soddisfatta del risultato di questo, e spero che piaccia anche a voi.
QUI trovate i volti dei personaggi che ho scelto per la storia, solo quelli nuovi, ovviamente. Vi basta cliccare sul personaggio che vi interessa vedere e comparirà l'immagine.
QUI invece trovate il video realizzato dall'autrice Red_Rose per "Scomparsa". Buona visione, per chi non l'ha ancora visto.


   
 
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