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Autore: Sakya    23/04/2006    4 recensioni
Draco ha sempre saputo cosa desiderava nella vita:Potere, Fama e Harry Potter, non necessariamente in tale ordine. Ora, tutti i suoi sogni stanno per avverarsi, grazie ad un vecchio diritto matrimoniale che si assicurò di portare a conoscenza del Ministro...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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EREDE DELLA LUCE, EREDE DELL’OSCURITA’

EREDE DELLA LUCE, EREDE DELL’OSCURITA’

 

di Sakya

 

tradotta da furycat

 

Rinuncia: non mi appartiene, e non produce nulla di proficuo...per me. Ho sentito delle voci che J.K.Rowling stia facendo molto bene, ma lei scrive l’originale, forse è per quello...Oh! Dimenticavo, tutto (a parte l’idea fuorviata che ha dato origine a questa fic) appartiene a lei.

 

 

Capitolo 03

 

Colazione fu un affare strano. Sembrava che tutti stessero facendo del loro meglio per comportarsi in maniera normale con quelli che fino a poco prima erano i loro nemici. Harry vide, incredibile, Ron che parlava con Goyle, indicando qualcosa su una mappa. Hermione era con loro, spedendo e ricevendo note dalle altre tavole così come da fuori della sala. Qualche volta, mostrerebbe una delle note a Ron e Goyle, ed i tre discuterebbero qualcosa tra di loro, per poi spedire una replica.

Al tavolo alto, Lucius Malfoy, l’aveva salutato vivamente, per poi ritornare l’attenzione a Lupin e continuare la loro conversazione. Nulla aveva più senso.

E Draco Malfoy, aveva posato la sua mano sulla sua coscia! A questo punto, lui dovrebbe star gridando al biondo dalla cima dei suoi polmoni, ma…non era, precisamente, importunato o incomodo, col fatto che Malfoy stava toccandolo.

Harry sapeva già da molto che preferiva i maghi alle streghe, e non era cieco; aveva sempre pensato che il biondo fosse molto più attraente di lui…ma Draco era un nemico, e perciò fuori limiti. Qunad’è che questo è cambiato?

Oh, si. La notte scorsa.

Il loro matrimonio…Forse, quest’agio era l’obbligazione che agiva su di loro. Certo, Harry aveva provato attrazione per Draco già prima, ma non aveva mai tentato di rendere attiva tale attrazione, ed ora, era seduto alla stessa tavola con Malfoy, e il biondo mago aveva la mano sulla sua coscia, e tutto sembrava corretto. La notte scorsa, certamente aveva cambiato molte cose.

La notte in cui il controllo della sua vita gli era stato sottratto nuovamente, senza un secondo pensiero; la notte quando lo avevano sposato a qualcuno, a Draco Malfoy, e senza che nessuno si infastidisse a chiedergli l’opinione…solo un pegno, ancora una volta.

Draco spostò nel suo posto, guardandolo attentamente.

“Tutto bene, amore?”

“perfettamente,” sbuffò Harry.

Che c’è di sbagliato?” Chiese Draco, aggrottando le sopracciglia.

“Non sono più una persona. Sono una cosa che viene usata e basta!”

Draco si alzò, ancora tenendolo per la mano, e, con un breve cenno agli altri alla tavola, fece alzare Harry.

“Vieni con me, amore, è ora che noi abbiamo una piccola chiacchierata.

Draco guidò Harry fuori della sala e dal principio alla fine indietro alla loro stanza. La presenza di ambedue le sue ‘guardie del corpo’, prevenne alcuna conversazione, così Harry dovette aspettare finché arrivarono alla stanza e la porta fu chiusa dietro di loro.

Ok, che ne dici di darmi un vero chiarimento su ciò che sta succedendo? Perché Fudge ha dato il suo lavoro a noi? Come mai è così calmo circa tutto questo? E perché diavolo tuo padre è fuori d’Azkaban e siede alla stessa tavola di Fudge e Dumbledore? Che diavolo sta succedendo owwhnngf…”

Improvvisamente, Harry fu pigiato contro il muro, e baciato dal biondo Slytherin. Harry poteva sentire l’intero corpo di Draco contro il suo, che era una buona cosa, perché le sue gambe avevano deciso di godersi una vacanza, e non lo sostenevano più.

Draco seguì a baciarlo finché Harry smise di lottare; poi gli permise di durare un poco più a lungo, così che Harry iniziò a rispondere al bacio. Solo poi, si allontanò.

Ok, ti dirò tutto,” disse Draco, prima di baciarlo di nuovo. “Vieni. Siediti con me.”

Draco lo condusse ad un divano, dove si sedettero, ancora abbracciati l’uno con l’altro.

“Alcuni mesi fa, andai all’ufficio di Fudge col mio avvocato e lo convinsi, molto facilmente posso aggiungere, ad invocare la Pax Coglinatio per finire la guerra…”

“Fuori della bontà del tuo cuore, sicuramente,” offrì Harry.

“Oh, Merlo! No,” ridacchiò Draco. “Non vedi? Questo è il nostro ultimo anno a Hogwarts; oggi è davvero il giorno in cui eravamo supposti andarcene. Non saremmo più bambini; saremmo guerrieri, che devono scegliere il lato in una guerra enorme, in cui un gran numero di maghi perderebbe la vita. E non mi piace l’idea di essere un pegno ad un bagno di sangue completamente non necessario, così che un matto, ingannato mezzosangue potesse condurci alla nostra estinzione…oh, si, non ho illusioni sul nostro ‘adorato Lord Oscuro’. E non ho neppure illusioni su Fudge. Probabilmente, è il mago più incompetente che mai posò il suo passo al Ministero. Non ho mai avuto l’intenzione di gettare via la mia vita per difendere uno di loro. Così decisi per questo intelligente piano.”

“Così, sei riuscito ad imbrogliare Fudge nel fabbricarti il re del Mondo Magico, facendo sì che ti dia il modo di diventare un eroe finendo questa guerra. Davvero molto buono. Il pericolo finirà e molte vite si salveranno…e, chiaramente, il matrimonio era solo parte del piano, vero?” Chiese Harry, guardando Draco.

“No, il matrimonio era il mio premio in tutta questa confusione intera. La parte più importante del mio piano, era assicurami che passerò il resto della mia vita con te,” disse lui, prendendo il suo viso tra le proprie mani, avvicinandolo al suo e baciandolo di nuovo, dolcemente. “Non m’importa se tutto va male, finché siamo insieme.

Harry non pensò mai che potesse esser più felice. Harry immaginava Draco da quasi due anni, sapendo sempre che il principe di Slytherin non era raggiungibile. Un sogno fuori della sua portata; ed ora, era qui, sposato, abbracciandolo, baciandolo…

Una forte bussata alla porta li fece separare. Draco affrettò alla porta e l’aprì. Snape era fuori.

“Sono qui. E’ ora.”

 

 

La fu quasi anticlimatica; certo, ci furono perdite, ma erano misericordiosamente poche. L’esercito della Luce superava in numero quello del Lord Oscuro pressoché trenta a uno, e, alla fine, Draco si prese cura dello scudo di difesa, mentre Harry usò una combinazione d’incantesimi per distruggere il corpo di Voldemort e legare la sua anima all’inferno.

Erano stanchi, esauriti magicamente, ma erano vivi. Un atto di valore che loro non potevano capire pienamente, ma di cui erano, in ogni modo, grati.

Ci volle tempo per ordinare i feriti e portarli nell’infermeria, dove sig.ra Pomfrey era pronta a guarirli. I dementor furono distrutti ed i giganti spediti di nuovo alle montagne dove vivevano prima della guerra. Solo che ora, i confini, furono difesi in modo tale che il Mondo Magico saprebbe se qualsiasi cosa stesse succedendo. I resti di Voldemort furono messi in un urna, difesi, e portati via da un gruppo di Indicibili. Dumlbedore li assicurò che l’urna sarebbe posta in un luogo sicuro, anche se non era più necessario. Voldemort non ritornerebbe, questa volta.

Harry non poteva evitare di notare che Fudge era rimasto nella scuola per tutto il tempo,proteggendo i più giovani’, come la mise lui, e non si presentò fino a che inì la battaglia. Lucius Malfoy si assicurò di congratularsi con Fudge sul suo acuto senso del dovere…col marchio di fabbrica dei Malfoy, un sorriso furbo sul viso. A Harry, quasi piacque suo suocero, in quel momento, ma sapeva che ci sarebbe voluto molto tempo e non poco sforzo, per aggiustare le cose tra loro due.

Mentre i medi-maghi e medi-streghe si occupavano di quegli che bisognavano delle loro cure, Fudge decise che il modo di rendersi utile, era cominciare a progettare un grande ballo, da tenersi al Ministero. Un evento per annunciare al mondo intero “La nostra vittoria incredibile”, come disse lui.

Harry riuscì ad evitarlo per quasi tutto il giorno, ma era impossibile farlo a cena, specialmente siccome erano seduti alla stessa tavola. Fudge stava preparando un grande ballo per celebrare la vittoria e la fine del regno del terrore di Voldemort. L’unica cosa importuna, era che stava elencandosi come uno degli eroi di guerra, come se avesse contribuito notevolmente alla battaglia. Aveva disgustato Harry.

Guardandosi attorno, Harry vide Draco. Era davvero notevolmente intimidatorio, ancora vestito da battaglia, e tutti lo stavano rispettando senza un secondo pensiero; la qual cosa, diede a Harry una idea molto cattiva.

“Tonks,” chiamò il goffo Auror, che gli si avvicinò. “Dimmi, ti spiacerebbe dare una mano al sig. Fudge?” Aggiunse con un cattivo sorriso.

“Chiaramente no, mio signore,” rispose Tonks, sorridendo, “che cosa hai in mente?”

“Amerei vedere Draco che fa un annuncio pubblico…qualcosa lungo la linea ‘ora che noi abbiamo vinto, dobbiamo pensare al futuro’, e credo che probabilmente, Fudge avrà delle difficoltà a capirne pienamente il significato.

E tu vuoi che io glielo sillabi chiaramente?” Chiese, con una scintilla di danno nei suoi occhi.

Se non ti spiace…”

“Oh! Grazie, grazie, grazie,” fisse lei, gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo come se non ci fosse alcun domani. Harry osservò Draco guardarli, elevando un sopracciglio. Harry gli fece cenno di avvicinarsi. “Ero disposta a commettere un omicidio, se era quello che ci voleva per esser la persona a dirlo a Fudge. Oh! Ciao, cugino.”

Ninphadora.” Accennò Draco col capo alla ragazza.

“Merlino, che cosa ci vuole perché tu mi chiami Tonks?”

Harry decise che era il momento giusto per cambiare argomento.

“Draco, non sarebbe il momento giusto per un discorso sulla nostra vittoria?”

Draco elevò nuovamente un sopracciglio. Merlino, sembra davvero bello, quando a così, pensò Harry. “Tonks qui, ha solo…bene, si offrì volontaria per stare vicino a  Fudge e chiarire alcuni dettagli che è probabile che non abbia ancora afferrato pienamente sullo stato corrente degli affari del Mondo Magico.” Harry si avvicinò a Draco, avvolgendo un braccio alla sua vita. “Per favore? E’ veramente importante per lei…per molte persone, in realtà; stavano considerando l’idea di vendere all’asta tale diritto.

Draco dovette ridere al pensiero di quante persone amerebbero essere chi diceva a Fudge che era fuori del ritratto. L’uomo, certamente, sapeva come cadere dalla grazia di ognuno. E, avere Harry così vicino a lui, era una più che ottima ragione per accettare qualsiasi cosa. Improvvisamente, capì qualcosa che suo padre gli aveva detto una volta circa chi davvero era in controllo al Feudo Malfoy. Draco decise che poteva vivere con tale nozione, decisamente non era un problema.

I tre risalirono al tavolo, andando ai loro luoghi. La sala andò silenziosa, aspettando di vedere perché i due eredi non si erano seduti. Una volta che fu sicuro di avere la piena attenzione, Draco parlò.

“Amici miei, oggi abbiamo realizzato più di una vittoria in un combattimento. Dalle ventiquattrore passate, abbiamo realizzato una vittoria molto importante: una vittoria in pace. In questo giorno abbiamo mostrato al mondo che, non solo la pace è possibile, ma che l’unione è possibile. Abbiamo mostrato che è necessaria. Oggi il Mondo Magico intero stette in piedi insieme, come uno solo, per sconfiggere un nemico comune. Noi abbandonammo le nostre piccole rivalità, pregiudizi e malintesi d’infanzia e quello che il Mondo Magico deve affrontare, non solo i suoi nemici ma anche il suo futuro.”

Mormorii d’apprezzamento si sentirono in tutta la sala, e Draco continuò:

“Questa è la promessa che mio marito e io vi faccio: da ora in poi, la meta del Mondo Magico—la nostra meta—è fare migliore la vita di tutti noi, e più sicura. Più nessun pregiudizio guiderà la nostra mano. Più nessuna volontà di lasciare uno di noi indifeso a causa delle condizioni della sua nascita o una maledizione inflitta su di lui. Da questo giorno, veglieremo sul Mondo Magico.

La sala intera stava consolando, anche Fudge, che si alzò intendendo dire alcune parole. Tonks fu più veloce, e gli strinse la mano entusiasticamente.

Sig. Fudge, non avevo mai capito che lei fosse un simile grande uomo,” lo complimentò.

“Bene…” Fudge iniziò a rispondere, ma Tonks gli tagliò la strada.

“Lasciare il suo ufficio con tale acume. Non tutti sarebbero così modesti. Rinunciare semplicemente al controllo del Mondo Magico così…”

Che cosa?” Fudge era pallido. “Che cosa ha detto? Io non ho fatto nulla di simile!”

“Chiaramente che l’ha atto, Cornelius,” offrì Dumbledore, avanzando più vicino. “Il minuto che lei ha sposato i due giovani gentiluomini.

Che cosa!”

Perché, Cornelius, ha dimenticato? La Pax Coglinatio è molto chiara sull’unione dei due eredi e come condurranno il Mondo Magico nella pace.

Si, lo so, e, ora che siamo in pace, il loro lavoro è fatto. Possono risalire a fare qualunque cosa vogliono della loro vita e lasciare il ministero a noi adulti,” disse Fudge sorridendo, anche se non era realmente così sicuro di se.

“Ho paura che non sia questo il caso.” Radiò Tonks a Fudge. “La loro posizione è un genere di lavoro a vita. Sono qui per restare.”

Ma…ma io sono il ministro.”

“In realtà…non più. Lei diede il controllo a loro al momento in cui nominò Harry il nostro erede e lo sposò all’erede dell’altro lato. Questo è ciò che fa la legge: dissolve i due lati precedenti, nazioni o qualunque cosa, e ne crea uno nuovo sotto le leggi dei due appena sposati. Tonks era accanto all’uomo, piena di gioia; l’occhiata sulla faccia di Fudge era inapprezzabile. “Bene, buona fortuna con la sua vita, e non dimentichi di scrivere. Ho sentito che si trova molto tempo libero, una volta che si va in pensione. Buonasera.”

Fudge, precipitò nuovamente sulla sedia. Al suo lato, Umbridge, era pallida come lui. L’improvvisa conoscenza che qualsiasi opportunità di un futuro politico era ora nelle mani di un Harry Potter che loro si erano assicurati d’importunare per tutti gli anni passati, e suo marito, era un Malfoy, non era un pensiero che rendeva felice.

 

 

La festa proseguì per ore, prima che i due eredi tornassero nuovamente alla loro stanza da letto. Appena la porta si chiuse dietro di loro, volarono nelle braccia dell’altro.

“C’è solo un problema che richiede la tua attenzione,” bisbigliò Harry nell’orecchio di Draco, sbottonando la sua camicia.

“Oh, davvero? E quale sarebbe?” Chiese Draco, mentre sbottonava la camicia di Harry.

“La nostra obbligazione…la nostra prima notte insieme,” disse Harry, facendo le fusa, mentre baciava il collo di suo marito e spingendo via la camicia dalle sue spalle.

“Si?” Riuscì a chiedere Draco, mentre le mani e la bocca di Harry stavano guidandolo matto.

“Non ricordo qualsiasi cosa,” disse Harry, sporgendo le labbra, mentre sfibbiò la propria cintura, allontanandosi un poco da Draco, così che potesse avere una migliore prospettiva di lui.

“Oh, quello è una vergogna. Nessuno dovrebbe non esser capace di ricordare la sua notte di matrimonio…dovrò are in modo di usare tutta la sera per esser sicuro che tu abbia tutti i dettagli. E sorrise alla vista di Harry che si spogliava lentamente dei suoi pantaloni e boxer, tenendo per tutto il tempo, gli occhi su Draco.

“E’ probabile che quello sia un po’ difficile. Vedi, penso che sia probabile che abbia battuto la mia testa durante la battaglia; la mia memoria, ultimamente, è orribile. E’ probabile che mostrarmi solo una volta non sia abbastanza. Harry stava facendo scorrere le mani, lentamente, sul suo corpo, stupito alla concupiscenza che poteva vedere negli occhi di Draco.

“Oh, sicuramente, dovremo ripetere l’intera cosa più di una volta, allora.

“Lo faresti per me?” Chiese Harry, posato sull’enorme letto.

“Qualsiasi cosa per mio marito,” promise Draco, posato su di Harry, ed inclinandosi in già per baciarlo. “Mi assicurerò che tu ricordi tutto.”

 

 

 

 

 

        

  
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