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Autore: Crystal_M    23/08/2011    2 recensioni
Devo averla. Non posso continuare così…finirò per impazzire…
Questo, quello che Sirius continuava a pensare guardando i campi tanto familiari scorrergli davanti agli occhi, fuori dal finestrino dell'Espresso per Hogwarts.

Parto con il dire che questa è la mia prima Fanfiction, una cosa del tutto nuova per me. I personaggi principali sono Sirius Black e Crystal Kaine (un personaggio nuovo di mia invenzione), accompagnati da Remus Lupin, James Potter, Lily Evans e Severus Piton, tutti ancora adolescenti. La Fanfiction parla soprattutto di amori impossibili, incomprensioni, segreti e amicizie indissolubili.
Spero vi piaccia!
Crystal_M
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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 Capitolo 3 

 Relazioni Segrete 





Quando un raggio di sole lo colpì in viso, Sirius si svegliò. No…non poteva già essere mattino! 

Aveva passato una nottata distruttiva; innanzitutto il suo amicone aveva deciso di trasformarsi in Lupo Mannaro e correre fuori dalla scuola giusto un attimo dopo il suo bacio con Crystal. Che cosa avrebbe dovuto fare se non correre ad occuparsi di lui? Non aveva nemmeno avuto il tempo di salutare come si deve la ragazza, cosa che lo aveva fatto innervosire all'inverosimile. Ora come si sarebbe comportato con lei? Avrebbe fatto finta che non fosse successo nulla o non ne sarebbe stato capace? O forse semplicemente lei, dopo quel bacio rubato, lo avrebbe solo voluto evitare? Questo non poteva saperlo. 

Fatto sta è che, dopo aver lasciato di corsa lo stadio di Quidditch sotto forma di grosso cane nero, era dovuto correre dietro a Remus e portarlo al sicuro. Purtroppo per arrivare alla Stamberga Strillante bisogna passare da un buco sotto il Platano Picchiatore: e, costringere un Lupo a farlo, non è decisamente una passeggiata. 
Ovvio, c'era anche James ad aiutarlo…ma lo stesso, come ogni mattina dopo la luna piena, era sfinito.

Avendo ripercorso mentalmente gli avvenimenti della notte prima, Sirius decise di alzarsi. Andò in bagno, si lavò e si vestì, provando in qualche modo a sistemarsi un po': a colazione avrebbe parlato con Crystal per discutere su come si sarebbero dovuti comportare in futuro. L'unica cosa di cui lui era certo, era che dovesse rimanere un segreto.

I suoi due compagni di stanza si svegliarono, James come al solito si mise a fare le avance allo specchio fingendo che fosse Lily e Remus si trascinò a fatica fino al bagno.
 

«Vi muovete o no?!» li esortò Sirius, ormai al limite della pazienza. 

«Eeeh, da quando tutta questa fretta di lasciare il dormitorio? Oggi abbiamo anche Pozioni alle prime due ore, più tempo ci mettiamo a scendere, meglio è!» disse James di rimando. 

«Si, anche io farei pure a meno di andare a Pozioni, ma dobbiamo seriamente muoverci…ho una fame... da lupi!" disse Remus allora, con un mezzo sorriso. 

«Questa era davvero pessima, Lunastorta. Piuttosto evita! Comunque ti ringrazio di avermi dato manforte. E ora andiamo!» commentò Sirius, uscendo dalla stanza e scendendo a grandi passi fino alla Sala Grande, seguito a ruota dai suoi compari, intenti a discutere su chi facesse battute peggiori.

Arrivati a destinazione, James si fiondò di fianco alla Rossa che tanto bramava e Remus camminò tranquillamente verso la tavolata dei Grifondoro.
Sirius li seguiva, ma il suo sguardo era rivolto altrove, esattamente alla parte opposta della Sala: la tavolata dei Serpeverde brulicava di studenti intenti a fare colazione. 
Non la vide subito; gli ci volle un pochino prima di vederla lì, seduta al tavolo, che beveva tranquilla il suo succo di zucca e chiacchierava con le amiche. Era bellissima.

Perso in quella visione, non si accorse quando qualcuno gli si parò davanti.

«Allora! Invece di pensare alle tue scemate, vedi di guardare dove metti i piedi!» urlò Piton quando Sirius gli andò addosso.

Molti si zittirono, osservando la scena; quel Mocciosus aveva proprio una voce acuta da femminuccia.
Ripreso, Sirius stava per rispondergli a tono com'era solito fare, ma una mano sulla spalla lo bloccò. Si voltò di scatto per vedere a chi avrebbe dovuto dare un pugno - era davvero nervoso! - quando si accorse a chi appartenesse la mano.
Crystal era in piedi a pochi centimetri da lui. 

«Scusa, c'è qualche problema?» chiese, con il solito tono strafottente di sempre. 

Com'è possibile che si rivolga a me ancora in questo modo? pensò il ragazzo. 

Vedendo che lui non rispondeva, la Serpeverde continuò. «Mi pare sia stato tu ad andargli addosso, quindi vedi di non fare tanto il figo che si incazza. Smettila di fare il bambino e vai dai tuoi amichetti.» 

Ok, questa è impazzita. La sera si lascia baciare e il mattino mi tratta così? No, non è decisamente normale. 

Frustratissimo, Sirius stava per risponderle quando lei, con un deciso «Severus, andiamo!» si allontanò. Passandogli affianco, però, gli sfiorò la mano dolcemente, mettendogli nella tasca del mantello un fogliettino. 
Completamente confuso, Sirius andò a sedersi affianco ai suoi compagni di Casa. 

«Ma sei scemo?! Non le hai nemmeno risposto! Nemmeno una battutina su come difendesse quell'idiota di Piton da perfetta mammina! Che diamine ti prende?!» esclamò James quando fu a portata di orecchio. 
Lily e Roxanne li guardavano in silenzio. Sirius si limitò a non rispondere.

Dopo qualche attimo di silenzio, Roxanne parlò. «Dai tesoro…ti conviene mangiare. Avete anche il primo allenamento di Quidditch oggi, non vorrai essere troppo stanco per giocare!»

Così, seguendo il consiglio di quella che era quasi stata la sua ragazza, Sirius fece colazione, con il bigliettino di Crystal che sembrava bruciare dentro la sua tasca. 

Prima di andare a lezione, Sirius inventò una «Pausa bagno!» e corse via. Mettendo una mano in tasca, tirò fuori il bigliettino e lo aprì ansioso. La prima cosa che notò fu un cuoricino verde e argento, i colori di Serpeverde, appiccicato nell'angolo in basso a destra. Iniziando a sentire la felicità che lo riempiva, lesse:
 

Oggi c'è il primo allenamento di Quidditch, anche per i Serpeverde. Che ne dici di rimanere un po' di più allo stadio, una volta finiti? Io sarò li, spero di trovare anche te! 
Un bacio, Crystal.

 

Ormai euforico, Sirius si rimise il foglietto in tasca, sperando che la giornata passasse il più in fretta possibile.

 

*

 



Effettivamente, la giornata passò in un lampo. Senza accorgersene nemmeno, arrivarono le 18.00, ora degli allenamenti di Quidditch. 

«Dai, James! Oggi mi sento proprio bene, non vedo l'ora di allenarmi, i Bolidi non hanno scampo!» disse Sirius, prendendo scopa e guanti, già tutto vestito.

James, che invece stava ancora rovistando nel suo baule per trovare l'uniforme da Quidditch, alzò un attimo la testa per guardare l'amico e dire con fare sorpreso, ma allegro: «Ma…tu sei sicuro di essere lo stesso preso male di questa mattina? Non è che in realtà sei un Serpeverde infiltrato che vuole scoprire in nostri schemi?» 
Essendosi rigirato subito, non si rese nemmeno conto del brivido di eccitazione che il nome della Casa nemica aveva provocato in Sirius. 




«Vai tesoro! Sei mitico! Forza Sirius! Woohooo!» 

Roxanne si faceva sentire dagli spalti, durante l'allenamento. Andava a vederli ogni volta, era davvero presa da Sirius. 

Quest'ultimo, un po' in imbarazzo, le rivolgeva dei saluti con la mano, cercando di renderla felice quel poco che poteva; gli dispiaceva quella situazione, Roxanne era davvero una ragazza d'oro, non troppo perfettina - e per fortuna, avrebbe aggiunto lui - ma una come si deve. Solo che cosa poteva farci? Al cuor non si comanda. 

Tra l'altro, in quel momento Crystal si stava allenando con l'altra sua squadra nell'altra metà campo. Ogni volta che Sirius segnava, si voltava a guardarla e lei gli rivolgeva un sorriso alla Grandissimo!, ovviamente tornando poi a concentrarsi nella ricerca del Boccino. 
Come sempre, Crystal era splendida. Nella sua uniforme da cercatrice, Sirius difficilmente riusciva a staccarle gli occhi di dosso. I capelli biondi si muovevano al vento, liberandole il viso: la concentrazione le si poteva leggere negli occhi. 

Gioca anche a Quidditch, è perfetta , pensava il ragazzo, al settimo cielo. 

Alla fine degli allenamenti, Sirius si fermò all'uscita dello stadio. 
«Complimenti a tutti, è stato un'allenamento davvero strepitoso!» si congratulava James con la squadra. «Soprattutto tu, Sirius, non so cosa ti sia preso, ma sei stato davvero mitico! Non ti ho mai visto giocare così!» disse. 

Questo gli mandò un sorriso di rimando, aggiungendo poi: «Grazie. Eppure, nella mia miticità penso di aver perso una cosa. Voi tornate pure a Castello, io vi raggiungo a cena.» poi, notando Roxanne che arrivava, le urlò: «Bellezza, devo cercare una cosa, mi tieni il posto affianco a te in Sala Grande?!» e scomparve dentro lo stadio. 

Salendo di corsa le scalinate degli spalti, sentiva l'eccitazione scorrergli nelle vene. Dove sarà? si chiese. Cadendo nell'ovvio, andò verso il luogo del loro precedente incontro; lei non c'era. Al suo posto, un soriano blu acceso lo aspettava tranquillo. 

Appena lo vide, smise di correre. Possibile che prendesse ancora certe precauzioni? 

Il Patronus, quando il ragazzo gli fu vicino, si alzò e iniziò a percorrere leggiadro l'anello di spalti dove si trovavano. Lui lo seguì.

Arrivati all'altezza dei Tre Anelli, scomparve. Sirius non sapeva esattamente cosa fare, così iniziò a guardarsi attorno, alla ricerca di un qualcosa che potesse portarlo da lei. 
Stava per voltarsi una terza volta, quando qualcuno, saltandogli addosso, gli coprì gli occhi e lo baciò. 

«Mi sei mancato, oggi.» disse Crystal, abbassando poi la mano e sorridendo. 

Sirius la strinse a se, totalmente felice, e la spinse di nuovo verso gli spalti, dove nessuno avrebbe potuto vederli. 




Passarono così un'ora insieme, baciandosi e accarezzandosi. 

«E ora?» chiese dopo un po' Sirius, con un velo di tristezza nella voce. «Lo sai anche tu che non possiamo farci vedere insieme…scoppierebbe un putiferio! Noi…non dovrebbe esserci questo tra noi, non è normale

«Perché, qualcosa è normale qui?» gli rispose Crystal sorridendo e accarezzandogli il viso dolcemente. Poi aggiunse: «Come si suol dire, il Leone si innamorò dell'Agnello…anche se in questo caso lo modificherei in Il Leone s'innamorò della Serpe…»

«Per Merlino, non dire mai più una cosa del genere! Odio quel proverbio e chiunque lo usi.» esclamò Sirius. «E comunque, qui è la Serpe che si è innamorata del Leone…» disse con tono da falso sbruffone, guardandola con un sorriso.

«Ma smettila! E' un discorso serio questo!» rispose lei, scoppiando però a ridere. «Comunque, tornando a fare le persone adulte che siamo, hai perfettamente ragione. Non possiamo farci vedere per il Castello insieme. Dovremmo trovare un altro modo per fare…questo» e lo baciò «Anche perché ora che ho iniziato non so se riuscirò mai a smettere!» 

«Mmh…non so se esserne felice o triste…»

«Sirius! Haha, dovremmo vederci di nascosto allora, come due perfetti infrangi regole?»

«Non credo mi sarà molto difficile, bellezza. Sono conosciuto per questo o sbaglio? Beh, a parte che per il mio incredibile fascino, è ovvio…oh cavolo, mi sembra di essere James!» 
Entrambi scoppiarono a ridere. 

«Dai, il sole sta calando ed è meglio se entriamo ora. Potrebbero insospettirsi se non ci vedessero a cena…» disse Crystal.

«Si, hai ragione.» rispose Sirius, alzandosi. Poi, mentre camminavano mano nella mano, aggiunse: «Senti Crystal…per quanto riguarda Roxanne…»

«Stai tranquillo, tesoro, lo so che ci tieni a lei, è anche ovvio dopo due anni che state insieme…»

«Noi non stiamo insieme.» chiarì subito lui, ormai lo faceva automaticamente. Poi, si rese conto di una cosa: lo aveva chiamato tesoro?! 
«Va bene, vi frequentate…e comunque sarebbe un po' sospetto se tu la mollassi così di punto in bianco.» Poi, fermandosi di fronte a lui, «Però, mettiti bene in testa che questo non è un permesso di tradirmi con tutte, solo lei è ammessa!» disse sorridendo.

«Cos'è? Iniziamo già con le scene di gelosia?» le rispose lui dandole un bacio e continuando a camminare. Merlino, quanto stava bene con lei, non avrebbe potuto desiderare niente di più che conoscerla meglio. 

Arrivando all'entrata dello stadio, si lasciarono le mani.

«Allora ciao. Ci si vede a cena! E ricorda: io ti odio!» disse Crystal, dandogli un rapido bacio sulla bocca e correndo via. 

Lui, guardandola mentre si dirigeva verso il Castello, sorrideva semplicemente, riconoscendo quello come un tacito appuntamento alla sera successiva.
  
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