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Autore: IamPsyche    24/08/2011    1 recensioni
" Hey,hey mama,said,the way you move
Gon' make you sweat, gon' make you groove "
E ho detto tutto.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era finalmente mattina, la luce iniziò a penetrare dalle fessure della finestra, illuminando le lenzuola fresche del letto. Ieri sera Jimmy mi aveva ceduto la sua camera, era stato molto gentile, infatti, stringendomi le coperte potevo chiaramente sentire il suo profumo, così dolce e intenso...
- Buongiorno, Hanna! Disse all'improvviso una voce. 
Mi voltai: - Jimmy, buongiorno!
Mi porse un vassoio con un cappuccino e un cornetto. Io sorrisi, quasi commossa: - Hey, ma, non dovevi, sul serio!
- Beh, se l'ho fatto era perchè avevo il piacere di farlo, non credi?
Annuii: - Grazie!
Si sedette accanto a me e mi diede un bacio sulla guancia...
- Cos'è tutta questa tenerezza stamattina? Ci conosciamo da solo un giorno, insomma!
- Beh, non ti nascondo di essere un tipo molto coccolone ahahah!
Gli arruffai i capelli: - I tuoi boccoloni lo sono ancora di più ahahah!
- Ti piacciono i miei capelli eh?
- Tanto!
Mi sorrise e iniziò a scrutarmi dalla testa ai piedi: osservò le mie lunghe gambe, il mio corpo magro e sensuale, la mia carnagione pallida e i bei riccioli biondi, scombinati che mi cadevano sul viso, ma soprattutto si soffermò sugli occhi...
- Cavolo, lo sai che hai degli occhi bellissimi?
- Trovi?
- Si, sono stupendi...
- Ma hanno lo stesso colore dei tuoi, insomma, non capisco cosa tu ci trova di tanto speciale!
- Non lo so, su di te fanno un effetto diverso, dipenderà dai capelli, trovo che il biondo con gli occhi azzurri stia benissimo!
- Grazie...Sorrisi
- E di che? Rispose lui.
Dopo l’ultima sorsata mi avvicinai al bordo del letto per scendere e passai accanto a Jimmy. Sentii il cuore battermi di nuovo fortissimo e uno strano peso allo stomaco, mi bloccai lì con il respiro affannato:
- Hey, Hanna, ti senti bene?
- Si...Balbettai tra un respiro e l’altro. Poi mi poggiai una mano sul petto e mi alzai.
Page mi guardò con aria leggermente perplessa, poi mi si avvicinò e mi sussurrò delle parole all’orecchio: - So come ti senti...Ti senti esattamente come mi sento io.
Detto ciò andò via, io rimasi paralizzata a fissare il muro, stava succedendo qualcosa in me...Apparte lo shock per quello che mi aveva appena detto Page, poi, poi c’era lui...Lui stesso che semplicemente con un gesto, con una frase o con una semplice parola mi faceva battere il cuore, cosa che non mi era mai successo con nessun uomo al mondo prima d’ora, ma allora, perché con Plant non mi succedeva?
All’improvviso una mano mi toccò la spalla, mi voltai di scatto, quasi spaventata.
- Chi sei?! Esclamai.
- Hey, hey calmati, piuttosto, chi sei tu?
Era un ragazzo non troppo alto, dai capelli un po’ lunghi e un viso dolce e fortunatamente anche simpatico.
- Piacere, il mio nome è Hanna...Gli dissi porgendogli la mano.
- Piacere, io sono John Paul Jones! Mmm...Robert Plant ha già scelto la futura manager del gruppo?? Ahahaha!
- Manager del gruppo? Ma di cosa parli?
- Robert non ti ha parlato dei Led Zeppelin? Aspetta, sempre se sai chi è Robert...
- Un attimo, allora io conosco Robert e conosco anche page, ma, insomma, tu sai chi sono i Led Zeppelin?
- Eh, beh, certo che lo so, ne faccio parte!
- Ah...
- Cosa c’è? Non te ne hanno ancora parlato?
- Il fatto è che io, ecco, a me Plant è apparso in sogno e poi, poi mi ha detto questo nome in sogno, ma quei due non voglio ancora spiegarmi chi sono!
- In sogno dici?
- Si, in sogno!
-Mmm...Questo è strano, davvero, poi mi spiegherai meglio! Ne hai già parlato con Plant e Page?
- Ma si, te l’ho detto, non vogliono spiegarmelo, mi dicono che è un segreto che non mi riguarda?
- Quindi te lo vorrebbero nascondere? Ahahaha ma cosa c’è da nascondere? Dunque, allora te li presento io: noi Led Zeppelin siamo una rock band che non ha ancora fatto il suo debutto nel mondo dello spettacolo, Robert è la voce del gruppo, Jimmy il chitarrista, io il bassista e Bonham il batterista, che per adesso non è qui!
- Una rock band come i Beatles e i Rolling Stones?
- Si, esattamente, solo che facciamo un rock un po’ diverso dal loro, comunque dimmi un po’, tu li ascolti?
- Si, mi piacciono molto!
- Ah bene, allora sei capitata con le persone giuste! Ah, a proposito, posso sapere come ci sei finita qui?
- Beh...
All’improvviso sbucò Jimmy dalla porta del corridoio che guardò John con aria incazzata:
-John, vieni qua un attimo per piacere!
- Oh, ciao Jimmy, si vengo subito.
Chiusero la porta:
-Gli hai parlato dei Led Zeppelin?
- Si, certo, qual è il problema?
- Cazzo! Urlò tirandolo per il colletto, ma da dove ti salta in mente di dirle tutto così, senza un minimo di preoccupazione per quello che potrebbe succedere!
- Ma non vedo cosa ci sia da nascondere, insomma, cosa c’è di male ad avere una band?
Lo sbattè al murò con violenza:
-Io e Robert avevamo previsto di spiegargli il tutto insieme, senza troppa fretta, ma tu come al solito rovini sempre tutto!
- Ok, scusami...
- Ma scusami un cazzo! Ormai è fatta, vai a svegliare tu a Robert e spiegagli quello che hai combinato, di certo non lo farò io per te!
Ascoltando quelle parole da dietro la porta rimasi terribilmente scioccata, insomma, Jimmy era sempre così dolce e gentile e a sentirlo parlare in quel modo giuro che mi venne un colpo al cuore!
La porta si aprì di scatto:
- Ero certo che stessi origliando... Disse Page.
- Scusa...
- Non ha senso chiedermi scusa, in fondo ormai sai tutto no?
Abbassai lo sguardo, mi sentivo terribilmente in colpa.
- E dai, dovresti essere felice adesso che sai chi sono i Led Zeppelin, perché fai quella faccia?
- E infatti lo sono, ma ecco...Io oggi ho visto una parte di te che non avevo ancora conosciuto.
- Ti riferisci a quando mi sono incazzato con John?
- Si, esattamente...
- Tutti noi abbiamo una seconda faccia nascosta ed è solo in certi momenti che riusciamo a mostrarla.
- Capisco.
All’improvviso sentimmo Robert sbraitare dalla stanza in fondo al corridoio, nonché la sua camera da letto: - Che cazzo hai fatto? Ma da dove ti è saltato in mente di dirglielo! Sei un idiota! Sei un grandissimo idiota!
Dicendo ciò, il Plant sbucò dalla porta tenendo John dal colletto della camicia:
-Che gli facciamo, Jimmy?
Si poggiò una mano sulla testa: - Lascialo stare e basta, ha ricevuto fin troppi rimproveri, tanto punirlo non risolverà nulla, anzi, potrebbe anche peggiorare le cose! Stiamo insieme da soli pochi mesi e dobbiamo già metterci a litigare...
Robert lo mollò: - Ok, hai ragione...Ma la prossima volta rifletti prima di fare certe cose, spero tu abbia imparato la lezione! Disse poi robert rivolgendosi a John.
-Si, ho capito, non lo farò più...
Era solo colpa mia, semplicemente colpa mia se era successo tutto questo, provavo un’incredibile tenerezza nei confronti di John, lo avrei tanto voluto difendere, ma avrei semplicemente complicato le cose, mi pareva un povero ragazzino indifeso, debole di fronte a loro, i due leader del gruppo, sentivo che per me stava iniziando una nuova vita, difficile, con tante sfide, dure da affrontare, chissà se Plant e Page mi sarebbero stati vicini e chissà se presto avrei saputo la verità sul mio sogno, ma soprattutto se avrei mai riascoltato quella canzone che mi rimbombava da giorni nel cervello...Al prossimo capitolo :)
  
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