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Autore: londra555    27/08/2011    6 recensioni
Quattro anni dopo il liceo. Protagoniste sempre Santana e Brittany quello che è successo dopo il diploma.
In un certo senso il seguito di "more than words".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: nuovo capitolo quotidiano! Piccola comunicazione di servizio... potrei avere difficoltà a postare domani e lunedì (soprattutto lunedì) ma non dipende da me, dipende da Madre Natura che ha deciso di mettere un bel po' di problemi al mio viaggio. Comunque, grazie a tutti per leggere e soprattutto per recensire!

Buona lettura.

 

CAPITOLO 10

 

Arrivate a casa, Brittany le disse che avrebbe ordinato qualcosa da mangiare visto che ormai la sua cena era saltata. Poi aggiunse che forse era meglio chiamare Kurt prima che si preoccupasse. Santana annuì leggermente poi digitò il numero. Subito sentì la voce preoccupatissima dell'amico che la fece sorridere.

-San! Finalmente, dove sei? State bene?

-Si, sono a casa di Brit. Immagino che sia stato tu a dirle dove mi trovavo!

-Certo testona, mi sembra evidente che da sola non sai fare niente! Mi hai fatto preoccupare a morte! Non riesco a dormire e sai come mi riduco senza le mie otto ore di sonno!

-Lo so, lo so!

-Blaine chiederà il divorzio per colpa tua.

-Ma se non siete sposati!

-Allora mi sposerà solo per poter divorziare!

-Sei fastidiosamente melodrammatico!

-Meglio che non ti dica cosa penso sia tu! Almeno sei riuscita ad aggiustare le cose li?

-Diciamo che ci sto lavorando! Ho una notizia per te, anche se credo che non ti piacerà del tutto.

-Oh Dio San, cosa hai combinato?

-Niente ancora. Ma ho deciso di trasferirmi a Los Angeles!

Santana sapeva che non l'avrebbe presa bene, in fondo erano inseparabili. Si erano aiutati in tutto, a essere sinceri soprattutto lui l'aveva aiutata. Quindi fu abbastanza sorpresa quando, dopo un secondo di silenzio, il ragazzo scoppiò in una fragorosa e genuina risata.

-Stai ridendo?

-Scusa scusa. Hai ragione tesoro. Deve essere la stanchezza e il nervosismo! Prendila come una risata isterica. Ora per favore mi passeresti Brit? Vorrei salutarla.

-Non sembra affatto una risata isterica! E un'altra cosa: chiamami ancora nella tua vita “tesoro” e giuro che sarà la tua ultima parola!- poi si rivolse all'altra ragazza che passeggiava per l'abitazione e le porse il telefono- Vuole parlare con te.

-Ciao Kurt!

-La mia ballerina preferita! Come vanno le cose?

-Direi bene!- rispose con un sorriso divertito.

-Quindi si trasferisce a Los Angeles per te! Era ora che si decidesse a lottare!- affermò per poi scoppiare di nuovo a ridere. Seguito immediatamente da Brittany, mentre Santana, che sentiva solo quello che diceva lei, la guardava in cagnesco.

-Brit sei un genio a non averglielo ancora detto! Quando pensi di dirgli tutto?

-Grazie. Volevo sapere sin dove poteva arrivare. Credo domani.

-Devo dire che se lo merita! Credo che adesso andrò finalmente a dormire. Qui è tardissimo. Cercate di dormire anche voi, non so se capisci cosa intendo!

-Oh non preoccuparti, lei dormirà in salotto sul divano.

Kurt sentì Santana che urlava di farsi gli affari suoi e sorridendo salutò per poi chiudere la conversazione.

Poco dopo arrivò il cibo cinese che avevano ordinato e si sedettero intorno al tavolo della cucina

-Allora, si può sapere cosa c'è di tanto divertente nel fatto che mi trasferisca qui?- chiese Santana un po' infastidita.

L'altra la guardò per poi dire semplicemente:

-Niente, diciamo che non ci crediamo finchè non sarai qui.

-Brit, non ti farei mai più una cosa del genere. Non posso stare senza di te.

La bionda la guardò intenerita ma non aggiunse altro, finirono di mangiare in silenzio. Poi una volta messo via tutto decise che era il momento di andare a dormire.

-San, il tuo divano è pronto. Sarebbe meglio se dormissi, in fondo hai fatto un lungo viaggio e non ti sei riposata. Così Santana si mise, un po' imbronciata, nel divano sperando che l'altra cambiasse idea e la invitasse nel suo letto. Invece Brittany apparve cinque minuti dopo per scoccarle un casto bacio sulla fronte ed augurargli la buona notte ignorando volutamente l'espressione speranzosa dell'altra.

Così Santana si ritrovò sola su uno scomodo divano letto a cercare di dormire. Si sentiva distrutta fisicamente, aveva un formicolio alle gambe e le braccia pesanti. Chiuse gli occhi imponendosi di riposare, ma non ci riusciva. Vedeva solo l'immagine di Brit e non era un pensiero che, in quel momento, potesse conciliarle il sonno. Pensò al loro incontro in aeroporto, se non fosse stato per Kurt lei a quest'ora sarebbe nel suo letto dopo aver buttato alle ortiche la sua ultima possibilità. La sua amicizia era la cosa più bella che le fosse successa nella vita, insomma la seconda cosa più bella. Iniziò a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola, sino a ritrovarsi legata totalmente, come le succedeva da bambina quando aveva un incubo. Si liberò con fatica sbuffando e si mise a sedere con le mani nei capelli. Si sarebbe alzata, ma non per entrare nella camera del motivo della sua insonnia, assolutamente no. Aveva solo bisogno di un bicchiere d'acqua. Così si diresse in cucina, bevve direttamente dalla bottiglia e poi passò davanti alla porta chiusa della camera di Brit. Appoggiò entrambi i palmi su quel legno che sembrava scottare. Non poteva entrare, non voleva che l'altra pensasse che lei fosse interessata solo al sesso, non poteva permettersi di rovinare tutto un'altra volta. L'averla rivista l'altra sera le aveva peremesso di rendersi conto che per tutto questo tempo si era trascinata per la sua vita, sognando di poter aggiustare tutto. Allora decise di tornare sul divano. Si impose di rimettersi sotto le lenzuola. Le ritornò in mente lo sguardo divertito di Brittany e la risata di Kurt quando gli aveva comunicato la decisione di trasferirsi li. Questo pensiero la fece stare male, non capiva il perchè di quella reazione, era come se sapessero qualcosa che lei ignorava. Avrebbe torturato Kurt fino a quando non le avesse confessato tutto ciò che sapeva. Ovviamente pochi secondi dopo era di nuovo davanti alla porta chiusa della solita camera. Autocontrollo, autocontrollo pensava disperatamente. Poi prese la maniglia e l'abbassò piano, voleva solo guardarla dormire per un secondo. La vide nella penombra, era bellissima con quel viso tranquillo e rilassato. Si appoggiò alla porta per guardarla meglio, solo un minuto in più. Poi uscì di nuovo fuori. Valutò l'idea di farsi una doccia, gelida magari, ma l'avrebbe svegliata. Si sedette sul divano pensando che faceva proprio caldo. Non riusciva a credere di essere riuscita a mantenersi tanto tempo lontana da lei mentre adesso non riusciva nemmeno a dormire qualche ora pensando di averla li vicina. Forse un altro poco d'acqua l'avrebbe aiutata. Si sentiva la gola secca. Aprì di nuovo il frigo per bere e si impossessò della bottiglia. Si ritrovò davanti a quella dannata porta chiusa prima di potersene rendere conto. Forse avrebbe potuto sbirciare dentro un'altra volta, in fondo dormiva. Abbassò la maniglia e infilò la testa dentro. Sorrise appena mentre la guardava, appoggiò la testa alla porta e poi Brittany aprì gli occhi di scatto. Lei fece un balzo di mezzo metro.

-San vuoi deciderti a entrare?

-Scusa, non volevo svegliarti.- mormorò l'altra abbassando la testa con aria colpevole.

-Infatti non mi hai svegliata, semplicemente non mi hai fatto proprio addormentare! Credi che non ti abbia sentita rigirarti nelle lenzuola, camminare avanti e indietro, sbuffare e aprire il frigo.

-Scusa.

-Dai vieni qui. Immagino che tu non riesca a dormire perchè il divano è scomodo.- lo disse con un sorriso e un tono malizioso che Santana non le aveva mai sentito. Era cresciuta ma questo non la faceva essere meno adorabile.

Santana si buttò sul letto mormorando parole poco comprensibili che forse si sarebbero potute interpretare come un “più o meno”. Poi si voltò per incrociare il suo sguardo mantenendosi a distanza di sicurezza.

-Bene, io domani lavoro. Posso dormire o vuoi qualcosa?

L'altra deglutì troppo rumorosamente e poi semplicemente negò con la testa mentre la guardava con occhi spalancati. Brittany, invece, chiuse i suoi con un sospiro soddisfatto. Passarono diversi minuti. I problemi d'insonnia, se possibile, si erano accentuati. Santana sentiva il fortissimo impulso di allungare la mano per prendere quella della ballerina così vicina a lei. Ferma, non farlo, stai buona, cerca di dormire, la sua mente le dava tanti buoni consigli ma lei non riusciva a seguirli. Si sentiva come una ragazzina davanti al primo amore, poi realizzò che era esattamente così. A parte per la ragazzina. Decise che doveva comportarsi da persona adulta, perciò chiuse gli occhi e mosse piano piano la mano per toccare quella dell'altra. Questo si che è un comportamento adulto pensò fingere di dormire per avere un minimo di contatto, complimenti davvero! Quando finalmente, dopo diversi minuti, raggiunse la mano che tanto voleva stringere, si accorse che l'altra non aveva reagito. Forse si è addormentata, pensò mentre apriva lentamente un occhio per sbirciare. Oh Dio sta sorridendo! Poi vide le labbra che si muovevano per parlare.

-San?

Santana decise di mantenere il suo nuovo atteggiamento da adulta e sigillò le palpebre fingendo di dormire.

-So che sei sveglia...

Allora aprì gli occhi con un sospiro sconfitto e trovò quelli azzurri dell'altra che la fissavano.

-Non riesco a dormire.

-Si, lo vedo. Ti ricordi cosa ti ho detto in aeroporto?

-Che non volevi più vedermi?

Brittany si sollevò su un gomito e la fissò stupita.

-Certo che tu non hai proprio capito niente! Non ho intenzione di venirti incontro questa volta. Fa come vuoi.

Detto ciò si voltò dandole la schiena e allontanandosi qualche altro centimetro mentre Santana si insultava mentalmente in spagnolo. Finiti tutti gli insulti che conosceva, questo le aveva occupato diversi minuti, si voltò piano piano strisciando verso quel corpo che l'attirava come fosse una calamita. Appena fu abbastanza vicina le cinse la vita con il suo braccio sinistro e avvicinò le sue labbra al collo, poco sotto l'orecchio. L'altra si irrigidì, facendole capire che non stava certo dormendo, e il suo respiro si fece irregolare. Allora le sussurrò:

-Non posso cederci.

L'altra non si mosse, rimase ferma in quel contatto e rispose con un filo di voce.

-Cosa?

-Non posso credere di essere qui dopo quello che ti ho fatto.

-Sei qui perchè so che quando sei indecisa su qualcosa e devi scegliere se seguire la tua testa o il tuo cuore prendi sempre la decisione sbagliata.- si voltò di scatto facendo girare anche l'altra e poggiando un orecchio sul cuore di Santana, che nel frattempo cercava disperatamente di uscire, e proseguì- Lo senti? Perchè non fai quello che ti dice?

-Brit, voglio che tu sappia una cosa.- disse mentre la stringeva delicatamente quasi avesse paura che potesse rompersi tra le sue braccia. Vide l'altra che annuiva e prosegui- Io ti amo, non ho mai smesso d'amarti e lasciarti andare è stata la cosa più dolorosa, ogni giorno senza te era un lunghissimo addio. Non voglio trovare giustificazioni perchè non ce ne sono, ma tutto ciò che ho fatto era per te. Ogni mio respiro, ogni mio pensiero, ogni singolo istante.

Rimasero in silenzio diversi minuti. Ognuna, a suo modo, assaporava quelle parole che ancora alleggiavano nell'aria. Santana prese un respiro e riprese a parlare:

-Non voglio che tu mi risponda, non ancora almeno, perchè in realtà so di non meritare questa nuova occasione. Ma ti giuro che farò di tutto perchè tu possa perdonarmi davvero.

Brittany sollevò la testa per poterla guardare negli occhi, vide tanta tristezza ma anche una forte determinazione. Così le posò un bacio sulle labbra e ritornò ad accomodarsi sul suo petto per farsi cullare da quei battiti, mentre chiudeva gli occhi le disse solo:

-Domani vorrei svegliarmi tra le tue braccia.

Santana sorrise e la strinse più forte a se.

  
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