Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: StephEnKing1985    28/08/2011    1 recensioni
Donatello è un ragazzo gay un po' in sovrappeso. A causa del suo aspetto fisico, si trova a dover fronteggiare in modo particolare la superficialità e meschinità del mondo gay sotto forma di delusioni che riceve puntualmente da ogni ragazzo che conosce. Per rifuggire al dolore, si diletta in ciò che sa fare meglio: Disegnare fumetti. Il suo personaggio preferito è Dandy Landy, un bellissimo ragazzo frizzante e dolce, in cui Donatello proietta il suo fidanzato ideale, innamorandosene. Ben presto il bel personaggio di carta incomincerà a vivere di vita propria, ma sarà una felicità per Donatello oppure sarà solo l'ennesima delusione?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ho sempre pensato che nella vita i problemi li avevo soltanto io. Con l’andare degli anni, mi sono accorto che i problemi ce li hanno tutti, veri o immaginari che siano, e che ogni giorno ci combattiamo, perché è quello che dobbiamo fare se vogliamo vivere.

Francesco, ad esempio, (che in questo momento potevo vedere in bagno mentre si lavava i denti, con indosso le braghe a righe del pigiama, a torso nudo come un rude soldato) era ossessionato dall’apparire. Quando si andava in giro insieme, le poche volte che ancora uscivo con lui, si cercava nel riflesso delle vetrine, stava sempre ad aggiustarsi i capelli, a controllare il bianco dei suoi denti, i fianchi sopra la vita dei pantaloni… Capirete da soli che averlo vicino mi procurava un leggerissimo fastidio, più o meno pari al fastidio che si ha quando ti schiacciano i pollici con un martello.

Altri invece, come i vari fidanzatini di Francesco, erano ossessionati ciascuno dalle manie più diverse. La più comune era quella della pelle, che per loro doveva essere sempre perfettamente in ordine e liscia come quella di un bebè. In secondo posto nella hit parade delle preoccupazioni c’era l’esigenza di fare sesso tutte le sere con qualcuno diverso, oppure con sempre lo stesso, che puntualmente non inviava il tanto sospirato sms.

Insomma, ognuno nella vita ha la sua croce. Per i giovani obesi come me, la nostra croce era tutto ciò che avesse avuto a che vedere col cibo. Cibo, mangiare, bilancia, dieta… ed una di queste preoccupazioni era proprio lì, sempre ai piedi del mio letto, come una silenziosa guardiana.

- D’accordo, te lo ripeterò ancora una volta. Io non piaccio a te, tu non piaci a me. Ma se dobbiamo convivere in questo piccolo strano mondo, vediamo di rispettarci reciprocamente – le dissi, guardandola dall’alto in basso, anche se l’inversione dei ruoli era palese. – Coraggio – dissi di nuovo, salendo sulla pedana – Dammi buone notizie. –

Dopo un breve tentennamento, che nella mia testa suonava sempre come il bip ripetuto di un gioco televisivo a premi dove si faceva girare una ruota e doveva uscire il numero più alto, la bilancia finalmente diede il suo responso.

Centonove chili e trenta grammi.

Mitico, per un giorno sono sotto i centodieci!

Fate largo, arriva sua maestà il principe dei belli! Ciambellano, inizi ad organizzare i cartellini con il turno, uscirò con ognuno di questi baldi giovani a cui piaccio tanto pensai, ridendo amaramente.

Dal bagno, ancora con lo spazzolino ficcato in bocca ed un rivolo di dentifricio liquido che colava da un angolo della bocca, Francesco mi guardava sghignazzare. Arrossii istantaneamente e mi precipitai a chiudere la porta, togliendo a Francesco il gusto dello spettacolo che quasi ogni mattina si godeva.

Mi guardai intorno. La mattinata si prospettava interessante, e dato il mio abbigliamento (portavo solo il mio paio di boxer neri con il teschio bianco sulla patta), avevo già in mente quale sarebbe stato il programma. I miei programmi furono però brillantemente sconvolti dalle tavole che avevo imbrattato ieri. Dandy Landy ed i suoi amici erano praticamente diventati blu, irrimediabilmente macchiati. Con un dito carezzai l’immagine del bel ragazzo che io stesso avevo creato, allo stesso modo in cui una madre carezzerebbe il suo bambino che si è sporcato… e lo guardai. Ancora una volta, anche se macchiato, Dandy riusciva ad essere splendido come quando usciva dalla mia matita. Tempo fa avevo letto un romanzo, di cui non ricordo il nome dell’autore, in cui c’era uno scrittore che aveva creato questo personaggio talmente bene, ma talmente bene… che se ne innamorò. Nel libro era anche descritto come lo scrittore fosse stato talmente abile nel caratterizzare il personaggio, che ogni volta che pensava a lui, lo vedeva come una persona vera. Ora, non pensate che io sia pazzo o cosa, e nemmeno che sia così bravo a caratterizzare i miei personaggi… però, diamine, devo dire che quel Dandy sembrava vero anch’egli. Talmente vero che… che…

Un momento.

Guardai meglio le tavole imbrattate di colore blu.

Avrei messo la mano sul fuoco che ieri avevo disegnato una sequenza che li vedeva in una specie di foresta amazzonica, mentre oggi la foresta amazzonica sembrava essersi dissolta nel nulla. Guardai anche le pagine precedenti. C’erano soltanto gli amici di Dandy, che scherzavano e giocavano, ma dello sfondo… nessuna traccia.

Distorsi le labbra in una smorfia di incertezza, poi mi voltai verso la porta, pensando a Francesco. Immediatamente scartai l’ipotesi.

Ma no, che cosa vai a pensare. Ti sembrerebbe possibile che entrasse in camera tua solo per cancellare i tuoi disegni? E poi come cavolo ha fatto a cancellare così bene il background senza intaccare i personaggi? Per fare una cosa del genere ci vuole Photoshop, e tu lo sai benissimo…

- In più, era con me ieri sera… - mormorai, quasi senza accorgermene. Quei fogli erano stati defraudati del background, quindi i soli personaggi in quel contesto non erano altro che delle mere fotografie, come quelle che si fanno quando si intraprende la carriera fumettistica, lo studio del corpo umano e delle proporzioni.

E c’era dell’altro.

Guardai meglio anche Dandy Landy, per non tralasciare nulla.

La sua espressione era cambiata. Non era più sorridente come lo era stata ieri.

Ora era più sul preoccupato.

Incredulo, mollai lentamente i disegni sul tavolo inclinato, spensi la luce della stanza e afferrai due stracci da mettermi addosso. Quella mattina non sarei rimasto in casa.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: StephEnKing1985