Titolo: Notte di luna piena
Fandom: NARUTO
Rating: Giallo
Spoiler: sottintesi di tutta la serie
Personaggi: Itachi
Parole: 430 (Word)
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono proprietà del maesto Masashi Kishimoto.
La canzone da cui è presa la citazione è, come si nota dalla citazione stessa, In my secret life di LEONARD COHEN
Note: scritta per il contest “Wordsmith” indetto da harriet_yuuko

Team Cohen:

Citazione:

1. Hold on, hold on, my brother.
My sister, hold on tight.
I finally got my orders.
I'll be marching through the morning,
Marching through the night,
Moving cross the borders
Of My Secret Life
(In my secret life)


Senti sbattere alla porta. Sono colpi forti, ma la voce al di là di quelle assi di legno è spaventata e tremante. Capisci subito che si tratta di Sasuke, d’altronde è l’unico che hai lasciato in vita. Gli ultimi due uccisi sono ancora ai tuoi piedi riversi uno sull’altro. Sono i tuoi genitori, i corpi sui quali più avresti voluto piangere lacrime che non puoi permetterti perché quella è la missione che ti è stata assegnata. Dovresti uccidere anche quel fratellino che al di là della porta continua a chiamare disperato persone che non potranno più rispondergli. Dovresti, si, ma… lui, almeno lui, ancora innocente e puro, lui che non sa nulla, lui che vede il vostro clan come il più forte, il migliore. Lui, almeno lui…

Non venire Sasuke, non venire. Non entrare anche tu in questo incubo. Tieni chiusa quella porta, salva la tua anima, non…

Ma è inutile pensare tutto ciò. La porta è già stata aperta e l’unica cosa che puoi fare ora è mentire, per salvarlo, per proteggerlo nel modo più crudele eppure l’unico che ti è permesso utilizzare.

Perdonami Sasuke…

Sono le ultime parole che pensi prima di voltarti e indossare la maschera, quella che hai cominciato a crearti il giorno in cui ti è stato dato l’ordine. La maschera che hai indossato quella sera nella tua stanza mentre ti cambiavi infilandoti la divisa della “radice”. Quella maschera che ad ogni colpo di spada sentivi adagiarsi con più forza sul tuo volto come se usasse il sangue delle tue vittime come collante. Una sensazione odiosa, che ti faceva sentire sporco sempre più ad ogni passo in quella lontana notte in cui la luna piena è stata l’unica testimone e confidente dei tuoi veri sentimenti.
Una maschera che già dalla mattina dopo hai imparato a portare con disinvoltura e che, anche adesso, indossi come seconda pelle, quasi fosse una divisa più significativa del cappotto con le nuvole rosse che tieni ora sulle spalle.

“Itachi-san”

Distogli gli occhi dalla luna in cielo che ti ha fatto ricordare quella notte. La voce di Kisame è come una campanella di allarme per ricordarti che devi sempre essere vigile per non far cadere la tua copertura, la tua menzogna deve essere verità per chiunque altro.

“Dobbiamo andare, il villaggio di Konoha è vicino” ripete il tuo compagno.

Annuisci silenziosamente e ti alzi, indossi l’ampio cappello e segui l’uomo-pesce fuori nelle nebbia mattutina, pronto per continuare a camminare seguendo la sottile linea di quella missione segreta che potrà dirsi conclusa solo alla tua morte. O almeno è ciò che speri.