Anime & Manga > Evangelion
Ricorda la storia  |       
Autore: KaienPhantomhive    30/08/2011    9 recensioni
-Seguito di 'Evangelion Alternate Future'-
Quattro mesi sono passati dalla comparsa dell'Angelo delle Tenebre e dalla disfatta degli Angeli Maggiori.
Ora una Nuova Genesi getta le ombre su quattro universi accomunati da uno stesso segreto.
Come finirà la storia dei ragazzi dal destino designato e del Multiverso?
Una favola attraverso lo Spazio ed il Tempo, fino ai Cancelli del Paradiso...alla ricerca della felicità.
-Citazione:
"Si schiudono i battenti del Cancello di Tanhoizer e si apre infine...la Heaven's Door!"
Serie coinvolte: Evangelion, GunBuster/DieBuster, Aquarion, Gurren Lagann
Fisica di riferimento:
Maxwell, Einstein, Tanhoizer, Schwartzchild, Lorentz, Teoria M, Supestringhe, Heisenberg
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Neon Genesis Evangelion - Moonlight SINphonia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota di servizio:
Come avete visto, in questa fiction non risponderò alle vostre recensione nel CAPITOLO ma tramite risposta ‘UFFICIALE’ (quando leggete sotto la vostra recensione: ‘Leggi la risposta dell’autore’).

Lo faccio per non dimenticare nessuno nel capitolo successivo ai vostri commenti e per evitare di fare un’accozzaglia lunga mezza pagina di scritte rosse: allunga solo il brodo e deforma la pagina.
Spero quindi di farvi anche un piacere, dato che risponderò subito (tempo permettendo) e non dopo i BIBLICI tempi d’attesa di ogni capitolo.

Un’altra cosa importante (lo so che pensate: ma quante postille mette?!):
L’anime DieBuster contiene numerose diciture francesi di numerazione, a volte complicate da pronunciare.
In questo caso provvederò ad inserire la pronuncia fonetica ‘italianizzata’ accanto al nome.
Esempio:
Buster Machine Dix-Neuf[dis-nef], per intenderci…

INOLTRE questo capitolo sarà diviso in due parti: buona lettura!
Ed ora, preparatevi ad un carico di cross-over: l’emozione continua!



Giorno 1 (Atto I):
God’s Particle– Sorge la Confederazione TERRA!

Universo sconosciuto. Luogo sconosciuto. Ora ignota.

Un gigantesco bouquet floreale pendeva dal soffitto di sconsiderata altezza; i boccioli dai vividi colori disposti secondo un diagramma Sephiroth stilizzato.

Dei passi leggeri ed eleganti risuonarono sul pavimento di cristallo, riecheggiando nell’immenso salone etereo, inondato di luce.

In qualche angolo remoto, un lieve e paradisiaco coro si levava incerto, accompagnato dal suono ovattato di un’arpa.

“Mio Signore…l’ora è prossima. Presto i Varchi si schiuderanno e lasceranno che tutti i Rotoli vengano riuniti.” – la voce vellutata di un giovane maggiordomo in nero si fa udire.

“Lo so…mio fidato servo.” – risponde un essere evanescente, ammantato nella sua toga nera – “So tutto: il momento del Risveglio è talmente vicino che lo sento quasi invitarmi con mani seducenti!”
Poi, recitò lentamente una sorta di profezia in versi:
Il Primo Giorno, il Nuovo Dio lasciò che gli Strumenti si collocassero ordinatamente innanzi a lui.” – sorrise compiaciuto – “Presto la Partita inizierà…”

“Cosa mi comanda, Sua Altezza Tomah?”

L’uomo dai capelli lattescenti lasciò cadere le palpebre, sorridendo:
“Nulla, Sebastian. Per il momento…lasciamo che dispongano le loro pedine…”


* * *


Universo ‘Alpha.’ Lunedì 13 Settembre 2019. Ore 13:03.

Scorrendo rapidamente con le dita sulla sua tastiera, Maya avvertì:
“Dieci minuti esatti all’apertura del WARP! Acceleratore a particelle in fase di raffreddamento! I quartieri nel diametro di dieci kilometri sono stati evacuati!”
“Molto bene. Procedere con la rimozione dei blocchi dal n.1 al n.45. Situazione interna al reattore: A.” – dispose la Akagi.

Poi, lentamente, volse lo sguardo oltre la grande paratìa metallica del campo-base:
“Da non credere…l’LHC è stato finalmente ultimato.”

Innanzi ad un gruppo di non più di venti individui, si allungava un gigantesco tubo metallico, circondando per interi ettari la città-fortezza di Neo-R2:


Al centro dell’anello, era posizionato una sorta di ciclopico catalizzatore nucleare, posto in verticale.
Una Luna bianca e splendente minacciava nel cielo mattutino, enorme come mai prima e pericolosamente vicina.

“E’ davvero impressionante…!” – mormorò Hyuga, fissando la scena da dietro il bunker.

In un angolo appartato, gli organi supremi della NERV attendevano in silenzio l’agognato Ricongiungimento.

“Beh, mancano ancora dieci minuti, no?” – il suono della voce di una Misato irreprensibilmente ottimista (PenPen in braccio) ruppe la tensione – “Finora non abbiamo fatto che darci ordini: direi di presentarci ufficialmente.”
“Ma…Misato!” – stizzì l’amica – “Ti sembra questo il momento di fare dello humor?! Stiamo per intraprendere uno dei passi più importanti nella storia dell’Umanità!”
“Appunto!” – rispose lei, sventolando una mano come per scacciare qualsiasi preoccupazione – “Non ci sarà molto tempo d’ora in avanti…quindi perché non approfittare?!”
La Dottoressa sospirò rassegnata:
Aaah…come ti pare!”
Si voltò verso il gruppetto alle sue spalle, strizzando un occhio:
“D’accordo, allora! Credo che, né per me né per il resto del personale, ci sia bisogno di presentazioni. Tuttavia…fatevi coraggio, ragazzi: d’altronde voi siete i primi, veri children. Fatevi conoscere!”

“Ah!” – proruppe la ragazza dall’accento tedesco – “Non vedo il perché dovrei annunciarmi! Mi pare chiaro che sono l’UNICA, GRANDE, INIMITABILE Asuka Soryu Langley! E comunque, questi due al mio fianco sono Shinji e Rei. Oh, insomma: non c’è bisogno di fare l’appello; ci ha già presentati Ikari un paio d’ore fa, no?! E tutto questo mi pare davvero poco professionale, Misato!”
Il ragazzo di nome Shinji sorrise leggermente:
“Un po’ è vero: lei non cambia mai, Signorina Misato.”
Poi, con un piccolo inchino, salutò la squadra:
“Ad ogni modo… il mio nome è Shinji Ikari. Piacere di conoscervi.”
“Sono Ayanami. Piacere.” – la giovane al suo fianco sussurrò quel cognome, quasi ne avesse paura.

Asuka-Soryu-che?!” – borbottò Mari, calcandosi con spavalderia gli occhiali sul naso – “Mai sentita nominare!”
Eh?!?! Ma senti chi parla!” – ringhiò la Tedesca – “E tu chi saresti, si può sapere?!”
“Io? Semplice! Sono la sixth children e pilota dell’Unità 05: Mari Illustrious Makinami!”
“05? Ma non farmi ridere! Ho sentito parlare di quella specie di trattore con la testa! Nulla di che, s’intende!”
L’altra sorrise maliziosa:
“Oh, ma non devi sentirti inferiore solo perché ce le hai più piccole di me! Crescerai anche tu, tranquilla!”
Invece di prendersela, l’ex-second children si limitò a sorriderle di rimando, toccandosi il seno quasi volesse farne una selezione:
“Ma se io sono addirittura più grande di te, piccina!”
“Appunto: grande, vecchia e babbiona.”
Asuka rimase di sasso. Letteralmente.

Eh-ehm!” – Misato si schiarì la voce in un gesto d’allusione – “Vogliamo smetterla, signorine, di litigare e lasciar parlare gli altri?”

Le due dovettero tacere.
Con disinvoltura, Winchester si fece avanti, baciando la mano alla pilota d’oltralpe:
“Alexander Cedric Maximillian Winchester…per servirti, meine Freulein!”
“Oh, ma com’è galante! Parla anche Tedesco!” – la diciassettenne si voltò da un lato, arrossendo piena di piacere.
Per risposta, la Makinami tirò un orecchio al ragazzo:
“Tieni gli ormoni a freno, tu!”

Asuka si tirò indietro, indignata:
Mpf! E voialtri, invece?!”

“Michael Black. Eva 03. Piacere.” – si affrettò il pilota americano, senza troppo interesse.
“L’eloquenza non è il suo forte…” – si scusò Leon, in difficoltà.
“I-io, invece…” – con insolita insicurezza, Thomas azzardò un saluto – “…sono Gnaisenau. Sono un t-tuo ammiratore. Ma tu, Asuka, p-puoi chiamarmi ‘Tommy’ o in qualunque altro modo ti venga in…”
“Posso chiamarti Ton-Thomas?”
“Ti prego, Asuka, non ricominciare anche con lui…” – sospirò Shinji.
“Ecco…io…in verità…” – il bambino fece finta di niente, troppo rosso in viso per replicare qualcosa – “…sarei il pilota dell’Unità 02. Lo so che questo non ti farà piacere, in quanto prima era tuo, ma…vedi…da quando non ci sei più…”
“TU…COSA?!?!” – gridò lei – “ED ORA CHE STORIA E’ MAI QUESTA?! Perché il mio Eva è stato affidato ad un bamboccio?!”
Lui sembrò risentirne:
“Ehi, un momento! D’accordo che ti dispiace però…”
“Però un bel niente! Protesto! Guarda che ho sentito che cosa hai combinato con il mio 02! Gli hanno messo una specie di…‘coso’ nero sulla faccia! Che schifo!”
“Sì, però è successo solo per…”

Misato si allontanò dai due litiganti, sorridendo divertita:
“Tutti così…ci sarà da divertirsi!”
Poi, si fermò innanzi il giovane e timido figlio del Comandante Ikari.
Trattenne a stento un moto d’affetto, limitandosi a domandare:
“Ciao, Shinji. E’ davvero molto tempo che non ti vedo; ti trovo cresciuto.”
“Grazie…Signorina Misato.” – ripose lui, a testa bassa.
Lei gli accarezzò i capelli:
“Oh, e questo codino? Certo che sei diventato proprio un ometto, eh?”
Lui si voltò, arrossendo:
“Per favore…non mi tratti come un bambino! L’ho fatto solo per ricordare il signor Kaji…”
“Oh…certo.” – Misato lo rimirò con empatia, mentre un turbine di emozioni e dolorosi ricordi le affollarono la mente; il suo sguardo cadde poi sul collo del ragazzo – “Non indossi la collana che ti avevo fatto recapitare…”
“Quale collana?”

Quella risposta le gelò il sangue: o era passato talmente tanto tempo da fargli dimenticare anche l’abitudine di Misato nell’indossare il crocifisso del padre, o…

“L’avevo data a Toji e Kensuke. Li abbiamo incontrarti a New-Manhattan, mesi fa. Avevo chiesto loro di consegnartela.”
“Mi spiace, non li vedo da molto tempo: non ho ricevuto nulla.”

Una mesta consapevolezza si fece strada nell’animo della donna:
Deve essere accaduto ciò che temevo…d’altronde era nello stile di Uchiha sbarazzarsi del ‘superfluo’…

“Signorina Misato…” – la interruppe Shinji – “…c’è qualcosa che dovrei sapere?”
“No. Nulla.” – ripose lei. Mentendo.

“Dodici secondi all’apertura del WARP!” – l’annuncio della Ibuki li interruppe.

“Sembra che ci siamo…” – mormorò il Capitano.

Il gruppo si fece prossimo alle postazioni temporanee allestite all’aperto.

Con un groppo in gola, il giovane Ikari affiancò l’austero padre:
“Papà...io volevo solo…”
“Taci, Shinji. Non ora.”

“Iniziare conto alla rovescia!” – ordinò Ritsuko – “10…9…8…7…”

Mari strinse il braccio del fourth children.

“…6…5…4…”

Thomas cercò con lo sguardo il suo idolo, concentrata sui monitor.
La piccola Ayanamirimase in silenzio.

“…3…2…”

Misato strinse istintivamente la mano di Shinji; il piccolo PenPen lanciò un versetto di preoccupazione.

“…1…CONTATTO!”

Con un sibilo, il colossale tubo tremò immediatamente.

“Innesto riuscito! Reazione stabile! Rimozione delle sicure nucleiche fino alla n.725!”
“La temperatura interna è inferiore ai -10.000 gradi!” – controllò Hyuga.
“Le particelle sono in fase di fluttuazione! Raggiunto il kilometro ‘5’! Iniziare scambio atomico!”

All’interno del circuito, le particelle subatomiche danzarono rapide in un’apoteosi di luci e bagliori, ammiccando come in un gioco di parti.
Gli elettroni vorticarono follemente, scossi da tumultuose radiazioni.
Due elettroni, nel mezzo del caos psichedelico, si scontrarono e…

“Cos’è questo frastuono?!” – gridò Asuka, tappandosi le orecchie.

“Raggiunti i 14 tetra-elletronvolt! Bombardamento del protone N-41 riuscito! Ionizzazione al quark dei gluoni in stato di on-going! Collasso previsto tra 3…2…1 secondi!” – avvisò Aoba, appena udibile.

“Ci siamo!” – esultò la Akagi.

“Apertura del WAR….aaah!” – Maya urlò di dolore, quando i suoi occhi e quelli dei presenti vennero investiti da una luce abbagliante.

Il Large Hadron Collider avvampò di un chiarore baluginante.
Il tempo sembrò rallentare.
Il sibilo assordante cessò, lasciando posto al silenzio più profondo dall’Alba dei Tempi.
Un anello di luce galleggiava a mezz’aria.
Al centro dell’area delimitata dall’Acceleratore, fluttuava un agglomerato nebulare di fluido grigiastro.

Il Comandante Supremo – le lenti degli occhiali ora abbagliate dal fulgore del Bosone di Higgs – proferì solennemente:
“Signore e signori, vi presento…la Particella di Dio.”

Fuyutsuki mormorò estasiato:
“Dopo miliardi di anni…l’Uomo ha infine riprodotto Dio. Il potere di interi universi…nel palmo della nostra mano!”

Shinji boccheggiò incredulo:
“C-cosa hai creato…papà?!”

Ritsuko si avvicinò al computer da campo; le labbra in fremito:
Superstringhe in avvicinamento…reazione anti-materica incontrollata!”

L’anello si piegò come una corda, verso il centro.

“Varco WARP-dimensionale in apertura, fascia di Moebius in modalità reversa!”

Il circolo luminoso si racchiuse in una sorta di ‘8’, intersecandosi al centro del Bosone.
Nuovamente, un’esplosione luminosa squarciò il cielo ottenebrato dalle nuvole…investendo l’intera città.

Caddero al suolo, accecati.

Solo dopo molto tempo, quando gli occhi si riabituarono alla luce del Sole, poterono rimirare il loro operato.
“G-GUARDATE!” – esclamò Alex, ancora frastornato.

Image and video hosting by TinyPic

Al centro della città martoriata dalla guerra…un colossale velivolo aero-spaziale dalle geometrie aliene puntava i suoi roventi reattori al suolo, sostando a mezz’aria.

“Non avevo mai visto nulla di simile!” – boccheggiò Ritsuko.
“E’ enorme…sarà lunga più di tre kilometri!”
“E’ spaventosa…”

“E’ la nostra Arca.” – sollevandosi a fatica, Gendo Ikari mosse un passo avanti.

A lungo la misteriosa astronave proveniente da altrove restò silente, fin quando un minuscolo portellone sulla carena non si spalancò, vomitando un’interminabile scalinata mobile.
La rampa si piantò al suolo con forza.
Su, in lontananza, un manipolo di a mala sette individui emerse dalla fortezza volante.

“S-sono alieni?!” – sussurrò il Tedesco all’orecchio di Mike.
“E che ne so! Basta che si sbrighino: ho fame.”

Lentamente, silenziosamente, l’equipaggio discese la gradinata meccanica.

Il Vicecomandante affiancò con dignità Gendo, pronto a ricevere al tanto attesa visita.

Nonostante la solennità del momento, ciò che il personale scelto della NERV si trovò davanti non rientrava esattamente nell’idea di Agenzia Speciale preposta alla salvezza dell’Umanità:
Un gruppetto sparuto ed eterogeneo di giovani in divise dai colori sgargianti ed improbabili; sui loro volti dipinta la più vanagloriosa espressione di spavalderia e sicurezza.
L’ uomo al centro si sporse in avanti, dubbioso, osservando gli abitanti di quella differente Terra in cui il possente Arc-Gurren era stato trasportato.

Image and video hosting by TinyPic

Poi si rialzò, sorridendo:
“Salve!”

“Come ‘salve’?! Tutto qui?!” – bofonchiò Alex – “Dov’è tutta la ritualità degli incontri ufficiali?!”
Mari gli allungò una gomitata:
Sssh! Fa’ silenzio, non sappiamo ancora se fidarci o meno!”

Gendo prese la parola, fissandolo gelidamente:
“Suppongo lei sia…”

“Simòn.” – lo anticipò – “Simòn Jiiha, Comandante Supremo della DAI-GURREN. Ad occhio e croce ci dovrebbero essere circa 10.000 anni di differenza tra il nostro mondo ed il vostro. Quindi, data la datazione, lei dovrebbe essere…”
“Gendo Ikari.” – gli suggerì un uomo slanciato alle sue spalle. Dai lunghi capelli castani.

“Non ci conosciamo nemmeno da due minuti e lei sa già il mio nome…” – osservò Ikari, con una smorfia di disprezzo.

“Oh, mi deve scusare!” – Simòn sollevò una mano, ingenuamente, in segno di resa – “Questo è il Vicecomandante Rossiu Adai. A differenza del sottoscritto è sempre aggiornato, non posso faci nulla!”
Fuyutsuki sorrise aspramente:
“Così giovani e già onorati di cariche tanto alte…dovete vivere in pace e prosperità, per non temere un crollo di potere.”

Il Comandante Simòn sospirò mestamente:
“Magari fosse così…credo non ci sia bisogno di specificare i motivi che ci hanno condotti qui, vero?”
“Ma noi della DAI-GURREN DAN non temiamo nulla!” – esultò un uomo sulla ventina, esibendo i muscoli; i capelli biondi e crespi, il viso asciutto e virile.

“E lei sarebbe?” – chiese l’anziano Kozo, suscettibile.

“Mi scuso per non avervi ancora presentato il resto del gruppo…” – Jiiha si voltò – “…questo è il Ministro per la Difesa Interna: Kittan Bachika; fidato amico ed ottimo combattente. Da sinistra…”

Eseguì una ampio gesto del polso:
“…il mio Manovratore in Seconda: Dayakka;…”
Un uomo corpulento e massiccio fece cenno con la mano, sfoggiando uno smagliante sorriso.
“…e lei invece è Yoko Littner: una vera amica della DAI-GURREN.”
Una ragazza dai capelli rossi e dal petto prosperoso strizzò l’occhio al gruppo dei children:
Ehilà…”

Asuka si stizzì:
Tsk! Ecco un’altra con le tette grosse e il cervello di una gallina…!”

“Qui alla mia destra c’è suo fratello: Leeron Littner; Capo del Dipartimento Tecnico-Scientifico.”
Un curioso individuo ammiccò ambiguamente: i capelli cortissimi e tinti di un verde fosforescente; gli occhi truccati; il volto affusolato e serpentino:
“Ciao-ciao, tesorucci!”

Mike si sporse verso Thomas e Shinji:
“Non so voi…ma quel tipo mi mette addosso una certa inquietudine!”

Ritsuko si fece avanti:
“Dottoressa Ritsuko Akagi, molto piacere. Sarò lieta di condividere il lavoro con lei, se me lo permetterà.”

“Le nostre tecnologie sono le vostre.” – fece cordialmente il Vicecomandante Rossiu.
“Ultima-ma-non-ultima…” – riprese Simòn – “…mia moglie: Nia Teppelin”.
Una delicata ragazza dai capelli biondi e turchesi si strinse a lui.
Da lontano, la Ayanami la scrutò in silenzio…conscia di un qualche presentimento.

“Questo è solo parte del nostro equipaggio: avrete modo di conoscerne gli altri membri col tempo.”

“Ne sono certo.” – ribatté Ikari – “Disgraziatamente, noi non siamo altrettanto numerosi: quelli che vede laggiù sono i nostri piloti, ed il Capitano Misato Katsuragi. L’uomo che è tra loro è Leon Marshall: vi chiedo di accettarlo tra noi, per questioni di comune interesse. Nonostante questo…vi attendevamo.”
“Lo stesso vale per noi.”

Si strinsero la mano.

Infine, Adai prese la parola:
“Siamo a conoscenza delle tecnologie della NERV, secondo le Pergamene. Siamo spiacenti, ma crediamo che la nostra Arc-Gurren – per quanto evoluta – non sia adatta al trasporto.”

“Questo non ha importanza.” – asserì la Katsuragi – “Sono preparata per qualsiasi evenienza. Ovvieremo al problema con i nostri mezzi.”

Simòn sorrise:
“Suppongo quindi…che dovremmo precedervi.”
Gendo si voltò:
“Suppongo di sì. Ci vediamo…lassù.”


* * *


Cinquanta minuti dopo. Central Dogma. NERV.

“Pazzesco, questo posto è identico alla Base giapponese! Ma le NERV vengono costruite con lo stampino?!” – brontolò Asuka, sedendosi su una sedia girevole.
PenPen le saltò in braccio.

“Perché siamo di nuovo qui?” – chiese il fourth children.

“Fin’ora non abbiamo avuto bisogno di disseppellire il resto della NERV, ma sembra che il momento sia infine arrivato…” – rispose, accomodandosi alle spalle di Hyuga.
Sussurrò al suo orecchio:
“Se qualcosa dovesse andar storto…avvia il programma di autodistruzione della Base.”
“D’accordo, Capitano. Fin quando sono con lei…va bene anche così.”
“Ti ringrazio.”
Shinji sollevò lo sguardo verso la piattaforma sopraelevata del Central Dogma, verso l’austero Comandante:
“Cos’è questo, papà?! Un altro dei tuoi segreti?!”

Senza rispondergli, Gendo incrociò i polsi sulla scrivania:
“La città di Neo-R2 rientrava nei piani della SEELE fin dai tempi del Second Impact. Chi avrebbe mai detto che proprio noi ce ne saremmo serviti…”
“Ikari…” – mormorò il Vice – “…trasportare Lilith nello Spazio? E’ davvero questo il nostro obiettivo?”

“Tutto il Personale alle postazioni di Secondo Grado!” – ordinò Misato – “Pronti a partire!”

“Ma per dove?!” – gridò Mike, esasperato.

Leon si avvicinò, trattenendosi dallo stringere le mani della donna:
“Misato…sei certa di ciò cha stai per fare?”
“Questa non è una scelta…” – rispose lei, atona – “…è un ordine.”
Si voltò infine verso l’amica di sempre, cercando sguardi complici:
“Il MAGI System?”
La Akagi ricambiò il cenno:
“E’ pronto un back-up. Non ci vorrà molto per re-installarlo.”
Infine schiantò un pugno su una plancia di vetro, liberando e strattonando con forza una leva rossa:
“Da ora, la NERV passa sotto ordinanza speciale n.66! Task 0-X! Avvio procedura di divisione frattale! Chiudere le paratìe di tutti i livelli di classe ‘S’!”

I megaschermi del Ponte vennero ghermiti da una moltitudine di esagoni blu e rossi.

“Settori di classe ‘S’ sigillati! Unità Evangelion in stoccaggio! Personale selezionato a rapporto nei livelli 2 e 3!”
“Nessun velivolo o impedimento nella fascia aerea di Neo-R2! La nave denominata ‘Arc-Gurren’ è già entrata nella Stratosfera! Velocità di fuga: 30.000 km/h!”

Fuyutsuki proferì lentamente:
“La nave del dr.Katsuragi, rimasta fin’ora sepolta. Che ilGeofront ritorni alla sua vera forma…”

Misato ingoiò un groppo alla gola; infine ordinò con quanta più forza in gola:
“NERV HQ…LANCIO!”


* * *


Un frastuono fragoroso accompagnò l’onda tellurica propagatasi nel Geofront, al comando della Katsuragi.

Il suolo si gonfiò, fino ad esplodere: sotto decine di metri di terra – le radici degli alberi in vista – una lastra di metallo bianco ed uniforme si estendeva per tutta la lunghezza del sottosuolo.
Due torrioni meccanici emersero con vigore dal terreno, affiancando la piramide nera.
In ultimo, una lunga ‘pinna’ divisoria si estese in lunghezza; ai lati, sei giganteschi reattori spansero il loro cocente bagliore azzurro nel Geofront.

Con lentezza e potenza…un’immensa fortezza volante si levò in volo, lasciando visibile sotto di sé i rimanenti strati rinforzati del quartier generale, ora incandescenti.

Image and video hosting by TinyPic

Oltrepassò la chilometrica voragine della città, issandosi tra le nuvole.
Un nembo immacolato si squarciò circolarmente, quasi volesse cederle il passo.


* * *


Contemporaneamente. Central Dogma.
Fortezza Volante Anti-Impatto KATSURAGI.

“Così…era questo che si celava sotto la NERV di Roma!” – boccheggiò incredulo Shinji.
Mari fissò di sbieco il Capitano:
“I fondi non per i restauri non vi erano stati concessi? Diciamo pure che non era vostra intenzione chiederli!”

“Avresti preferito morire?!” – tuonò il Comandante – “Dopotutto…non dovresti essere tu a parlare di tradimenti…o devo rammentarti quello sconsiderato di tuo fratello?”

Lei chinò il capo, mordendosi un labbro:
“No…sicuramente no.”

Makoto controllò la sua plancia luminosa:
“Siamo nelle Troposfera! L’Arc-Gurren ha raggiunto l’Esosfera, dobbiamo accelerare!”
“Si passi a Vector Mode! Propulsori a regime 3!” – ordinò la Dottoressa – “Velocità di ascensione: 50.000 km/h!

La rapidità di accelerazione compresse l’equipaggio contro i sedili, affaticando il respiro.
Sul monitor principale scorreva solo un indistinta macchia azzurra e bianca…poi blu…infine nera e puntellata di astri.

“Siamo…davvero…nello Spazio?” – ansimò Thomas.
“Ma sei scemo?!” – ringhiò Asuka, in modo non dissimile dal suo – “Si vede lontano un miglio che non stiamo più con i piedi per terra, mi pare ovvio!”

La ragazza chiamata Rei si avvicinò ad un enorme vetrata:
“Spazio…è così…diverso…”
“Da quassù si può addirittura vedere la Terra. Non l’avevo mai osservata così…ti piace?” – chiese il timido ragazzo dai capelli scuri.
“Sì…io credo di sì.”

“Ehi, guardate!” – esclamò l’Americano, puntando un oggetto metallico in lontananza – “Non è l’astronave di prima?!”
“Quindi ora dobbiamo solo attendere?” – Alex incrociò le braccia sul petto.

Un lieve allarme distrasse l’attenzione.

“Forse non così a lungo…” – mormorò Leon.

“Signori!” – esclamò Maya – “Il MAGI rileva delle curvature nel flusso di Gauss! Sub-spazio in distorsione! Apertura del secondo WARP in meno di tre secondi!”

Ikari si levò in piedi:
“Ci siamo…ora finalmente tutte le Chiavi si riuniranno!”

“Varco WARP-dimensionale: apertura!”


* * *


Universo ‘Beta’. Trentacinque secondi prima.
Giant Inter-Galctic Flagship ‘Vergil-Exelion’. Ponte di Comando.


Una ragazza dai lunghi e mossi capelli biondi si voltò indietro, tentando di raggiungere con la voce gli uomini infondo alla ciclopica sala operativa:
“Signori, le fluttuazioni spazio-temporali sono prossime al collasso! Apertura del WARP in meno di trentatré secondi!”

“La ringrazio, signorina Marconi.” – rispose il longilineo Generale Achab Iavankov.
Poi si voltò alla sua destra, verso un distinto individuo sulla quarantina:
“E lei cosa ne pensa, Fudo? I nostri Universi sono entrati in contatto tre ore fa, ma il Dislivello di Heisenberg potrebbe anche dar pensare a coloro che si trovano aldilà che il Varco si sia aperto in questo momento…”
L’altro sorrise sornione:
“Il tempo è un fatto curioso: se me non mi domanda da dove si origina, so la risposta; ma se per caso dovesse chiedermelo…allora non le saprei più rispondere.”
Il Generale non trattenne una smorfia di diniego:
Mpf! Tenga per sé i suoi aforismi…”
Quindi si volse ancora, dal lato opposto:
“Vuole avere lei l’onore, Ammiraglio?”
“Mi sta bene…”

Il giovane ufficiale mosse pochi passi in avanti:
“Siamo pronti?”

“Il WARP è in apertura!” – ripose un ragazzo in carne, nella sua postazione di controllo – “I motori a degenerazione non riscontrano anomalie, possiamo sfruttare l’ALL-SPARK fino al 50% della potenza!”

“Perfetto.” – l’Ammiraglio tracciò un ampio semicerchio con un gesto del braccio –“Inversione dell’Equazione di Maxwell ed apertura del Cancello di Tanhoizer! Portare la nave a livello di Iper-Guida: EXOTIC DRIVE!”
Strinse un pugno:
“Entrare…nel WARP!”


* * *


Universo ‘Alpha.’ Contemporaneamente.


L’orizzonte sconfinato dell’Universo sembrò contrarsi, come uno straccio.
Poi, l’apparente vuoto spaziale si incrinò ed esplose in migliaia di frammenti, come se un proiettile avesse colpito il retro di uno specchio:
Vomitando una scia di fumi extra-galattici, un varco circolare si squarciò dal nulla.

“S-si è aperto! Quello è un vero Varco!” – Hyuga lasciò che i suoi occhiali gli cadessero dal naso.
“Davvero stupefacente…” – fremette Ritsuko, affiancando la giovane Ibuki.
“Sì…è vero, sempai…non credevo che avrei mai potuto osservare un tale fenomeno naturale!”

“Però…” – Michael serrò i denti – “…non sembra che esca null..”

-WHOOOOOOOOOOOOOOOMMMM!!!!!-


Con un rombo devastante perfino in assenza d’etere, qualcosa di indescrivibilmente enorme venne espulsa dal WARP, saettando nello spazio ad essa alieno.
Lo spostamento inerziale fece ondeggiare tanto la KATSURAGI quanto l’Arc-Gurren, pericolosamente prossimi.

“Sono loro!” – esultò il Comandante Ikari.
“Ma quella è…un’astronave grande come una NAZIONE!”

Image and video hosting by TinyPic

Nello spazio più nero…un colosso meccanico di oltre trecento kilometri galleggiava con miracolosa pacatezza innanzi i loro occhi.
Sulla carena affusolata, la marchiatura: VERGIL-EXELION.

“Non riesco a scorgerne la fine! E’ immensa!” – balbettò Shinji.
Vergil, eh?!” – Asuka si piazzò a gambe larghe, fingendo una qualche parvenza di eroismo – “Cioè ‘Virgilio’, il poeta che guidò Dante all’Inferno?! Beh, mi pare un nome davvero appropriato…!”

Una voce risuonò nel Central Dogma:
“Qui Nave Spaziale FRATERNITY: identificarsi!”

Con una certa soggezione, Misato prese l’interfono:
“Qui Fortezza Anti-Impatto NERV, parla il Capitano Misato Katsuragi: chiediamo il permesso di attracco.”

“Permesso accordato.”

La donna si voltò verso i children e la collega. Prese un respiro profondo e dichiarò:
“Si va’ in scena!”


* * *


Mezz’ora dopo (ore 16:05). Hangar spazio-portuale n.113.
Giant Inter-Galctic Flagship ‘Vergil-Exelion’

Il grande portellone anti-sfondamento della KATSURAGI si sollevò con uno sbuffo di vapore, lasciando che il Comandante Gendo Ikari posasse ufficialmente piede a bordo della smisurata corazzata spaziale:

Un hangar di estensione inestimabile accoglieva per intero la nave di rappresentanza della NERV, oltre la quale – seppur con difficoltà – poteva essere osservato il dirigibile meccanico soprannominato ‘Arc-Gurren’.
Il suo equipaggio – arricchito di qualche altro bizzarro personaggio – attendeva già ai piedi della KATSURAGI.

Senza voltarsi o esprimersi, Ikari discese con flemma dall’aeronave, seguito da un silente Fuyutsuki e da una comitiva non altrettanto discreta.

Il personale di livello ‘D’, rimasto per educazione a bordo, si affannò sui molteplici punti d’osservazione, incredulo della vista.

Il Tedesco gettò indietro la testa, prestando poca attenzione al suo cammino, per esclamare:
“Non è possibile! Questo posto è immenso! Quanto tempo è stato impiegato per costruirlo?!”

“Circa cento anni.”
La voce giunse da poco più in là:

Un uomo incredibilmente alto e magro li attendeva in piedi; le mani giunte dietro la schiena.
Sul suo capo si allungava in avanti un cappello rosso ed e appuntito; due stivali di pelle nera dalle punte ricurve verso l’alto spuntavano sotto un abito dello stesso colore del copricapo, dalle linee allungate ed aderenti.
Alla sua destra, un giovane leggermente più basso si scostò di lato, assieme ad altri due ragazzi dai complicati vestiti.

“Sapevo che sarebbe stato il primo a presentarsi.” – continuò l’Uomo in Rosso, appropinquandosi – “Posso ben dire che per me è un privilegio averla a bordo della mia nave.”
“Gendo Ikari, Comandante Supremo dell’Agenzia Speciale NERV. L’onore è nostro.” – rispose Ikari, seppur mantenendo un certo distacco.

Ben presto si affiancò il gruppo chiassoso della DAI-GURREN; Comandante Jiiha in testa; la mano tesa in un gesto amichevole.

Il Generale si calcò gli occhiali arancioni sul naso, diffidente:
“Benvenuti anche a voi…”
“Oh, niente formalismi!” – il ragazzo dai capelli di cobalto sfoggiò il suo miglior sorriso – “Siamo tra pari, giusto? Chiamami pure ‘Simòn’!”
Inarcando le sopracciglia, Ivankov sospirò:
“Per quanto io possa sforzarmi di risultare accomodante, un ragazzino non sarà mai al mio pari.”
Jiiha aggrottò la fronte e retrasse la mano:
“A cominciare dal fatto che questo ‘ragazzino’ è un adulto, mi sento in dovere di farle presente che sono il Comandante dell’equipaggio alle mie spalle.”
“Mi prende in giro?!”

Eh-ehm…” – schiarendosi con moderazione la voce, l’anziano Vice della NERV attirò nuovamente l’attenzione sui suoi sottoposti – “…non per sembrare invadente, ma non credo che questo sia né il posto né il caso più adatto per una disputa tra galantuomini. Se invece volessimo presentarci…”

L’Uomo col Cappello si scostò, annuendo:
“Suppongo abbiate ragione.” – tirò indietro le spalle e proferì solennemente – “Mi presento: Achab Ivankov, Generale della Flotta di Difesa Terrestre contro i Mostri Spaziali. Nel settore mi chiamano ‘Hatori’; vi concedo tale libertà.”
Si fece da parte:
“Questo al mio fianco è l’Ammiraglio Maggiore di Flotta, Colonnello Samuel Lloyd Irvin Witwicky; discuterete anche insieme a lui le eventuali operazioni belliche.”
Un giovane uomo si fece avanti: sebbene il volto (incorniciato da una barbetta incolta ai lati delle mascelle e da capelli corti e spettinati ad arte) fosse coperto fin sopra la bocca da un largo colletto a morsetti, non poteva avere più di venticinque anni. Nonostante questo, a seconda della luce appariva estremamente più giovane o altrettanto anziano.
Indossava una giacca di vernice nera, su cui spiccava un’onorificenza militare ed una spallina rinforzata di un arancione intenso; un paio di pantaloni grigi dalle tasche profonde gli fasciavano le gambe; ai piedi due stivaletti di pelle nera, irrigiditi da tre anelli imbottiti.

Misato, anche se educatamente, si fece avanti:
“Permettete l’intromissione, sono il Capitano Misato Katsuragi. Ha detto ‘Ammiraglio Maggiore, Colonnello’? Non sapevo esistesse questo grado…”
Fu l’interessato a controbattere:
“Si fidi, Capitano Katsuragi: tra 12.000 anni le cose potrebbero essere leggermente differenti.”

“Detto questo…” – Ivankov indicò due giovani alle sue spalle – “…vi presento i nostri due più promettenti piloti di Buster Machine: Lelouch Ramperouge e l’ex-Tenente Nikolas Vacheron. In quanto Topless con il maggior numero di vittorie conseguite, si presentano in vece dell’intera squadra.”

Un ragazzo dai lisci capelli corvini e dal viso sottile eseguì un inchino, per primo; indosso un completo nero e oro.
Accanto, un giovane della stessa età – la pelle olivastra ed i capelli scuri, ricci – li salutò con un semplice gesto della mano.

Topless? Buster Machines? Ma di che diavolo parlano?!” – borbottò un ragazzino nella combriccola colorata della DAI-GURREN.

“Su questo punto, avremmo il piacere di farvi conoscere meglio la FRATERNITY e questa nave, più tardi.” – ripose Achab, udendolo – “Ma prima…un ultima conoscenza.”

Una figura uscì da un angolo all’ombra:
Un uomo di bell’aspetto, imponente e virile, dai folti capelli castani, avvolto in una tunica grigia, in un paio di stivali all’apparenza terribilmente scomodi e pesanti.

“Da dove sbuca?!” – esclamò Leon – “N-non ci siamo nemmeno accorti di lui!”

L’acqua di un torrente continua a scorrere anche se non la si guarda…” – replicò l’austero personaggio.

“Eh?! Ma che ha detto?!” – l’Ufficiale chiamato ‘Kittan’, nel rispettivo gruppo, borbottò qualcosa all’orecchio della ragazza dai capelli rossi.

“Io sono Gen Fudo!” – gridò improvvisamente – “Comandante dell’Agenzia DEAVA! E da questo momento, i segreti dell’Aquarion si riveleranno ai vostri occhi!”

“Ma che ha da urlare?!”
Aquarion? E che roba è?!”
“Se lui è il Comandante, dove sono tutti gli altri?!”

“Così è la DEAVA…a custodire l’Anello Mancante che unirà i Tempi…” – mormorò Fuyutsuki.

“Credo ci sia da discutere a lungo.” – proruppe Ikari – “Sarebbe dunque inopportuno chiedere un colloquio privato?”

“Suppongo sia necessario…” – acconsentì il Generale.
Poi si voltò verso i due Topless:
“Voi due…mostrate la nave ai nostri ospiti, mentre…”

“PER FAVORE, POSSIAMO FARLO NOI?!?!”
Un doppio vociare lo interruppe.

Il folto gruppo di persone si voltò incuriosito:
Due appena adolescenti quasi inciamparono, nella lor corsa esagitata.
Una ragazzina dai lunghi capelli rosa e dagli occhi azzurri si piazzò a gambe larghe, eseguendo un profondissimo inchino:

Image and video hosting by TinyPic

“Eccomi qui! L’aspirante Topless numero uno: Nono! Nono sarà felice di mostr…”
“Non pensarci nemmeno!” – un ragazzino dagli ispidi capelli arancioni e tuta meccanica le saltò alle spalle – “Io sono l’aspirante Topless numero uno!”
Quindi batté i tacchi ed eseguì un saluto marziale, sorridente:
“Barry Straw: aiuto-meccanico e tuttofare! A rapporto, Signore!”

Asuka ridacchiò, tappandosi la bocca con una mano:
“Barry Straw…cioè strawberry? Fragola?! Questo è il migliore soprannome che potessi trovare…!”

L’Ammiraglio si passò una mano sugli occhi:
“Nono…Barry…se vi implorassi di non metterci in ridicolo, voi lo fareste?”

“Ma perché il Coach Witwicky non si fida di Nono?!” – si oppose lei, parlando sempre in terza persona – “Vedrà che lei e Barry saranno delle ottime guide!”

Il ragazzo si volse verso il suo superiore:
“Cosa ne dice?”
“Beh, io…”
“Date loro una possibilità!” – suggerì il pilota di nome Nikolas, strizzando l’occhio – “D’altronde Nono fa parte della famiglia, no? E Barry è un esperto nel localizzare i posti della Base…”
“Potrebbe andar bene...” – annuì Lelouch, incrociando le braccia.

Ivankov sospirò:
“E va bene…ma non date disturbo.”
Infine si volse verso i tre rimanenti Comandanti:
“Forse i lor signori preferirebbero conferire immediatamente?”

“Direi che è una scelta ragionevole.” – Fuyutsuki si intromise nella discussione.
Dopo essersi consultato con il resto dell’equipaggio, il Vicecomandante Adai si fece portavoce:
“Per noi va bene.”
Fudo non ebbe bisogno di esprimere un parere.


Poi, quasi simultaneamente, il bislacco Leeron Littner e la Akagi si fecero avanti.
“Prego, zuccherino, dopo ti te!” – l’Ingegnere dai capelli verdi lanciò un’occhiatina ammiccante alla donna.
Lei fece finta di niente:
“Forse, in quanto Capi dei Dipartimenti Tecnici, sarebbe nostro compito confrontare le nostre tecnologie....”
“Come preferite…” – Ivankov si voltò, senza preavviso, iniziando ad allontanarsi.
“Suppongo sia il suo modo di invitarci a proseguire…” – riflettè Misato, poco convinta.


* * *


Settore. imprecisato. Contemporaneamente.
Stessa Nave.

Una ragazza dalla pelle scura e dai capelli curiosamente biondissimi sedeva sul bordo di una piscina artificiale, contorniata da piante in vasi fluttuanti, reggendosi le ginocchia.

Con disinvoltura, un ragazzo dai capelli di un biondo più scuro e scompigliati le si sedette affianco, stringendosi nella sua felpa grigia:
“Che fai, Lar’C? Non vai ad accogliere i nuovi arrivati?”
“Lasciami in pace, Ryan…” – bofonchiò lei – “…non ho voglia di sorbirmi quei pallosi ‘giri turistici’. E che diamine! Siamo su una nave lunga 320 kilometri, non possiamo farla da una parte all’altra ogni volta!”
“Come vuoi…”

“Ehi, piccioncini, sempre a parlottare vuoi due?!” – una battuta sarcastica li fece indignare.

“Levati di torno, Apollo!” – gli gridò lei, d’appresso.

“Oh, ma come siamo permalosette!” – un ragazzo dai crespi capelli rossicci si dondolava sornione su un’amaca.

Il tipo dai capelli biondi si levò in piedi:
“Comunque ci sono Nono e Barry a fare da ciceroni. Conoscendoli, il primo punto dove li porteranno è…”


* * *

Image and video hosting by TinyPic

Whoooow!! E questo cos’è?!”
Mike quasi non cadde all’indietro, alla vista del gigante meccanico nella Gabbia contenitiva.
Dall’alto della sua stazza, l’Unità ruotò un occhio, fissandolo.

“Questa è l’arma vincente della FRATERNITY!” – spiegò con enfasi il piccolo Barry – “Una Buster Machine!”

“Affascinante…” – Ritsuko portò una mano al mento, in estasi – “…circuiti meccanici integrati a componenti organiche: esattamente con un Eva!”
“Intendi dire quei robot a cui mi accennavi poco fa, cara?” – chiese Leeron con sempre maggior ambiguità di toni.

“E non una BM qualunque!” – puntualizzò la ragazzina dai capelli rosa – “Questo è Dix-Neuf [dis-nef], il robot della Signorina Lar’C!”

“E’ pieno di graffi!” – notò Shinji – “Sembra molto vecchio…”

“Questo perché Dix-Neuf è una grande Buster Machine!”
Un ometto paffuto dalle labbra carnose discese nel vuoto, avvicinandosi a rana.

“Ma come fa a volare?!” – balbettò sempre più sorpresa Asuka.

“Rispondo ad entrambi.” – fece lui, felice – “Innanzitutto: questa è una sala a Zero-G: cioè in assenza di gravità, come la maggior parte delle sale macchine dell’Exelion! Ed inoltre, come dicevo, quella che avete davanti è una delle più antiche Macchine Combattenti tutt’ora in funzione! Ha affrontato e vinto numerose battaglie: è un’arma storica! A proposito…io sono Casio; mi occupo della messa appunto saltuaria delle Buster Machines. Piacere!”

“Sarei curiosa di vederlo in campo…” – ammise Misato.

“Vi assicuro che è formidabile!” – esultò l’aiuto-meccanico, battendosi un pungo sul petto– “Ed un giorno anch’io diventerò un famoso Topless e lo piloterò!”
“Non contarci!” – lo schernì l’altra – “Solo dopo che IO lo sarò diventata!”

Mari si voltò offesa:
“Ma che avranno tanto da litigare…!”
Il fourth children le sussurrò nell’orecchio:
“Ti ricordo, cherie, che tu hai fatto esattamente la stesa scena poche ore fa…”

“Ad ogni modo…” – li divise il Collaudatore – “…credo che i nostri ospiti vorrebbero vedere di più, della nostra nave…quindi muovetevi!”

“Signorsì!” – obbedirono in coro – “Ora, se il gruppo volesse seguirci vi mostreremo…”

Casio sorrise, guardandoli allontanarsi e cullandosi nel vuoto.
Poi, qualcuno attirò la sua attenzione:

Una ragazza fragile d’aspetto, dai capelli di un azzurro chiarissimo, indugiava innanzi il grande mecha.
Ne sfiorò con una mano l’enorme mole:
“Questa macchina…così fredda…così sola…eppure sento che ha un cuore. Esattamente come me…”
Poi se ne andò.

Casio rimase a fissarla, pensoso.


* * *

Settore 35-bis. Otto minuti dopo.
Stessa Nave.

Cooooosaaaa?!?!” – il bambino dai capelli ramati della DAI-GURREN si sporse da una ringhiera soprelevata– “Avete anche una linea ferroviaria?! Hai visto anche tu, Darry?!”
Una coetanea dai capelli rosa chiaro lo tirò per un braccio:
“Sì, Gimmy, ma non dovresti esporti così! E’ pericoloso!”

Straw si avvicinò al parapetto, indicando con un dito le cinque file di treni dalle linee ultramoderne in perpetuo andirivieni:
“Questo è il sistema di spostamento super-rapido della nostra nave: la Skyarrow Railroad! Il Vergil-Exelion è troppo vasto per essere transitato a piedi da una parte all’altra: in questo modo possiamo raggiungere le destinazioni principali in pochissimo tempo! La nostra linea di treni a reazione eolica viaggia ad oltre 300 km/h!”
“Nono vi assicura che salirci sopra è un’emozione da provare almeno una volta nella vita!” – la ragazza dal cognome ignoto fece un ampio gesto con le braccia, quasi volesse abbracciare la visuale.

“Forse potrebbe essere il caso di prenderne uno, se dobbiamo muoverci ancora.” – suggerì Yoko.

“Certamente!” – asserì Barry – “Seguitemi!”


* * *


Venti minuti dopo. Settore 401.

Un grande arco metallico, oltrepassato costantemente da personale meccanico in divisa, delimitava la zona successiva.
Il tra le due sale si frapponeva una parete di luce blu, posta a monito.

“La prossima sala è una delle più spettacolari!” – preannunciò la ragazza – “Potrete vedere da vicino la fonte di energia della Nave!”
“Si tratta di una zona a gravità zero, quindi vi consiglio di calibrare bene il vostro peso di scarico al suolo, se non volete volarvene via verso il reattore principale e…beh, non sarebbe una bella esperienza.” – li avvertì l’amico.

Quindi, con cautela, il folto gruppo attraversò il varco.
La visione che si offrì ai loro occhi non sarebbe potuta essere più straordinaria:

Un’area dalle monumentali mura metalliche si estendeva in lunghezza e larghezza per, forse, decine di kilometri.

Al centro dell’imponente spazio artificiale, galleggiava – su una sorta di piedistallo – un cubo metallico di fattura sconosciuta e di enorme grandezza; sulla superficie solcata da lunghe venature baluginavano archi elettrici.

“E’ davvero imponente…cosa sarebbe?” – chiese la Akagi, per una volta meravigliata.

Image and video hosting by TinyPic

“Questo è l’ALL-SPARK!” – il conducente dai capelli arancio acceso fremette d’orgoglio – “La fonte inesauribile di energia rinnovabile! Il vero propulsore dell’Exelion!”

“Ma di cosa si tratta, esattamente?”

“E’ un Nucleo a Degenerazione! In pratica, si tratta del pianeta Giove costretto ad una riduzione di 30.000 unità! Grazie alla fusione a freddo, si trasporta la sua energia ai reattori principali della nave, permettendole di raggiungere velocità pari o anche superiori a quella della luce!”

“Ma non è possibile!” – reiterò Leeron – “Anche un bambino sa che in un Universo basato sul carbonio, nessun oggetto o essere vivente può sopravvivere a simili velocità: perderebbe la sua forma fisica!”

L’ ‘aspirante Topless’ mise le mani in alto:
“Beh, non ne so poi molto, al riguardo! Di questo dovreste parlare con…”

“Con me.”
Una voce giunse dal basso: su di una pedana elevatrice, un’avvenente giovane donna dai lunghi capelli neri avvicinò il gruppo.
Quasi con voluta malizia, si passò una mano sui fianchi perfetti, messi in risalto dalla divisa militare bianca e nera.
“Oh, s-salve D-Dottoressa Banes…!” – lui arrossì improvvisamente.
“Ciao, Mikaela!” – la salutò Nono, con estrema confidenza.

“Salve a voi.” – rispose lei, sorridendo; poi si voltò verso il corposo drappello di persone:
“Benvenuti. Suppongo voi siate…quelli dell’altra parte.

“In molti, ma sì.”

“Bene.” – il suo tono di voce era cordiale, ma non molto coinvolto – “Come stava giustamente dicendo Barry, questo ALL-SPARK è in grado portare una nave a 300.000 km/h: la velocità di un fascio luminoso. Questo grazie alle sue proprietà gravitazionali: conservando la massa di Giove in un volume relativamente piccolo, è in grado di sprigionare una Supergravità…creando un Buco Nero. Ora siamo in una situazione a Zero-G, di conseguenza non risentiamo degli effetti, ma durante i salti spazio-temporali possiamo ripristinare la gravità per un millesimo di secondo, permettendo che crei un WARP controllato che noi siamo chiamiamo ‘Cancello di Tanhoizer’. Questo procedimento permette alla Nave di rivestirsi di sub-spazio, annullando localmente qualsiasi legge fisica standard e permettendo di raggiungere velocità impressionanti! Tutta la manovra viene denominata ‘Navigazione C+’.”

“Credo di essermi perso ad ‘ALL-SPARK’…” – Shinji si grattò una tempia, confuso.
“Questo perché tu sei uno Stupi-Shinji!” – borbottò Asuka.

“In quanto tempo siete riusciti a raggiungere un tale livello tecnologico?” – chiese la Akagi.
“Oh, in realtà sono più 10.000 anni che esistono questo tipo di propulsori: noi della FRATERNITY li abbiamo solo perfezionati.”

“Non solo; l’ALL-SPARK è anche una vera e propria centrale atomica: dalla sua fusione si ottiene l’Ice Second, un isotopo radioattivo alla base dell’energia per le Buster Machines!” – continuò Barry.

“E dovete sapere che è stato il Coach Witwicky a recuperarlo!” – precisò Nono, fiera – “Perché il Coach è un grand’uomo! E’ statoun Topless, anni fa, e ha combattuto in molte battaglie con la sua Buster Machine! Inoltre…è l’unico ex-Topless di cui non è mai stata accertata la perdita delle abilità, superati i vent’anni!”

“Perché si ostina a chiamarlo in quel modo?!” – borbottò Yoko all’uomo dai capelli biondi ed impomatati.

“Quindi…” – riflettè Alex – “…l’Ammiraglio è il più vecchio Topless in vita?”
“Non il più vecchio.” – lo corresse Mikaela, compiaciuta – “Soltanto il più esperto.”

L’aiuto-meccanico si acquattò vicino a Misato e Leon, bisbigliando in un ridolino:
“Anche se fanno finta di essere solo colleghi di lavoro, la Dottoressa Banes e l’Ammiraglio sono fid…AHIAHIAHIAI!!”

Due dita lo tirarono dolorosamente per un orecchio:
“Non vuoi tornare a fare lo spazzino dell’Exelion, vero Barry?!” – chiese la bella quanto cinica Mikaela, in tono sarcastico.
“No, certo…” – mugugnò lui.
“Visto?!” – esultò Nono – “Finisci sempre per metterti nei guai…”
“Tu fatti gli affari tuoi!” – ringhiò di rimando.

L’avvenente ricercatrice lo mollò a terra:
“Basta così, mi sono distratta anche troppo. Avrei molto lavoro da fare, quindi devo lasciarvi, ma sono sicura che ci rincontreremo…”

“Sicuramente.” – fece Ritsuko – “Lavorare con così tanti colleghi sarà quantomeno stimolante.”
“Lo spero.”


* * *


Un’ora dopo. Ore 19: 30. Settore 2. Ufficio del Gran Consiglio.

I quattro Comandanti presero posto sulle avvolgenti poltrone imbottite del locale circondato da grandi finestre, oltre le quali si estendeva la commovente visione dello Spazio più profondo e silente; alle loro spalle i rispettivi Vice.
Un pianeta blu solcato da grandi nuvole si affacciava dal basso…la Terra.

Ivankov prese la parola per primo:
“Ora che siamo finalmente soli, possiamo discutere di ciò che ci ha condotto qui…davvero.”
L’Ammiraglio gli porse un fascicolo rosso, sul tavolo.
Lui lo aprì lentamente, sfogliando quattro pergamene plastificate al suo interno:
“Queste sono le pagine del codice che siamo riusciti a rinvenire e decifrare. Noterete anche a voi che contengono un crittogramma alfa-numerico rintracciabile nel testo. Secondo approfondite ricerche, abbiamo scoperto il nome ad esso legato nell’antichità. I seguenti documenti top-secret vanno sotto il nome di ‘Pergamene Segrete del mar Morto’.”

“Così anche voi ne possedete una parte…” – osservò Fuyutsuki
“E’ naturale.” – asserì Ikari - “Altrimenti non saremo qui. I Rotoli in nostro possesso sono nove: cinque ortodossi e quattro apocrifi. Finora era stata predetta la disfatta degli Angeli Maggiori ed il Ricongiungimento. Inoltre, stando ai dati in nostro possesso, sembrerebbe prossimo il momento del Risveglio del vero Evangelion.”
Il Comandante eseguì un piccolo cenno della mano destra; l’Inviato leon Marshall si avvicinò dall’ombra, posizionando sul tavolo una valigetta sigillata.
La aprì e la voltò alla vita del Consiglio, mostrando le Pergamene.

“Intende dire le Unità di cui si serve la NERV?” – domandò il Generale.

“Esattamente. Mi rendo conto della sua diffidenza, Hatori, ma gli Eva non sono sostituibili.”

“Per ora sono ancora stoccati nella vostra nave, Ikari. Da domani provvederemo alla collocazione, secondo le vostre disposizioni. Lo stesso vale per quel…mostro a cui facevate riferimento: Lilith.”

“Domani sarà tardi.”

“Domani è deciso.” – si oppose Achab – “Perfino le Buster Machines sono sigillate: non faccio sconti per nessuno. Senza contare che la presenza del vostro Angelo metterà in allerta il nemico. Adibiremo un Settore a Terminal Dogma, ma voglio che vengano rispettate le nostre regole.”

“Ed i nostri Gunmen?” – chiese Simòn – “La DAI-GURREN ne necessita, non ce ne siamo mai separati.”

“Comandante Jiiha, le consiglio caldamente di moderare i toni. Come ho detto: niente sconti. Non fino a domani.”

Il ragazzo si alzò in piedi, incollerito:
“Ma domani crollerà la LUNA! Si rende conto che tutto ciò sarà inutile se non…!”
“Simòn, ora basta.” – lo frenò Rossiu.
“D’accordo…tenete!” – e spinse bruscamente un gruppo di papiri – “Questo è quello che abbiamo trovato: parlano di altre razze aliene, oltre ad i Mugann. Suppongo si riferiscano a quelli che voi chiamate ‘Angeli’ e ‘Mostri Spaziali’.”

“L’Aquarion può aspettare, se volete.” – acconsentì Fudo, incrociando le braccia – “Ma questo gioco non durerà a lungo: Tomah non tarderà a muoversi.”
“E’ necessario rimanere uniti, se volgiamo far fronte a questa minaccia.” – confermò il Vicecomandante Jean-Jerome, alle sue spalle- “In segno della nostra fiducia, vi offriamo queste: le Pergamene mancanti per la Genesi Contemporanea.”

“Se non sbaglio è proprio Tomah a possedere l’ultima pagina del codice.” – sostenne l’anziano Kozo – “Il frammento che aprirà le porte della Heaven’s Door…che condurrà al secondo Big-Bang: la Nuova Genesi.”

“Se è in mano sua, allora è praticamente impossibile recuperarlo.” – Fudo sospirò profondamente – “E della Chiave cosa mi dite?”
“E’ scomparsa poco tempo fa.” – ripose Ikari – “Temiamo la usino per il Perfezionamento dell’Ultimo Evangelizzatore.”

“Esistono Evangelion di cui non siete a conoscenza?” – chiese il Colonnello Witwicky.

“Il Mark.06 attende sotto i nostri occhi, sulla base lunare di Tabgha. Tuttavia abbiamo perso anche l’Unità 00. Se lo 01 sta subendo il processo, crediamo che anche lo 00 potrebbe…”

“Questo lo vedremo col tempo.” – lo interruppe il Generale; poi si voltò verso i rappresentanti della DAI-GURREN – “E voi? Se non sbaglio c’era qualcuno che dovevate presentarci…”

Senza rispondere, Rossiu intuì:
Si allontanò in un angolo adombrato, spingendo poi innanzi una piedistallo nero semovente, sulla cui sommità era posta una campana di vetro, colma di liquido smeraldino.
Nel liquido galleggiava, collegata da un complicato sistema di mantenimento spinale, una testa.

Image and video hosting by TinyPic

“Così sareste voi…coloro che dovrebbero liberare il Potere della Spirale?” – la voce crebbe profonda dalle corde vocali artificiali dell’essere – “Le Pergamene del Mar Morto parlano chiaro: questo mondo finirà…tra sette giorni, oggi compreso.”

“Ma nonostante questo non ci arrenderemo. Noi tutti sopravvivremo…a qualunque costo!” – si oppose il Comandante dai capelli di cobalto.

“Allora è deciso…” – Ikari si alzò in piedi, lentamente – “…non v’è motivo alcuno per compensare le nostre vite se non quello di incedere per il nostro destino, combattendo con tutte le nostre forze.”

Il Consiglio dichiarò all’unisono:
“Sorge oggi…la Confederazione TERRA!”

Un lieve allarme si levò da un led rosso, sulla scrivania di Ivankov.
Lui si voltò:
“Sembra che il momento tanto atteso sia infine giunto…l’attacco è iniziato.”


* * *


Dieci minuti dopo. Ponte di Comando.

Quattro paratie meccaniche si sollevarono rapidamente, lasciando confluire un gran numero di individui.

“Questo è il Ponte di Comando?! E’ perfino più grande di quello dell’Arc-Gurren!” – esclamò stupefatto il Sergente Dayakka.

“Sarà più di quattro volte la grandezza del Central Dogma…” – mormorò la Katsuragi.

La sala era quasi inutilmente vasta: ricoperta di lucido acciaio cromato e bianco, si snodava in un gran numero di terrazze e postazioni computerizzate di tecnologie mai viste; enormi vetrate occupavano i tre quarti del Ponte, affacciandosi sullo Spazio.
In lontananza, piccoli bagliori spandevano il loro scintillio frenetico nel buio.

“Ben ritrovati.” – li accolse Hatori, senza distogliere gli occhi da una mappa olografica – “Spero che queste poche ore di ordine vi abbiano rifocillato: ci sarà un po’ di lavoro, d’ora in vanti.”

“E chi sono anche questi altri?!” – chiese Asuka, infastidita, indicando un gruppo di ragazzi ai lati della sala di controllo.

“Loro sono i nostri piloti.” – rispose Fudo, dall’alto della piattaforma consiliare – “Gli Element.”

“Ah, altri impiastri! Per salvare il mondo io basto e avanzo!”

“Chi non conosce il valore dell’amicizia può anche andarsene…” – controbatté l’uomo.

Lei dovette tacere.

“Signori…” – un addetto operativo poco più che maggiorenne si alzò in piedi –“…rilevato un gran numero di Mostri Spaziali a distanza 100 km. Si muovono ad un terzo della velocità-luce!”

“Grazie, Mark.” – rispose l’Ammiraglio, avanzando verso la squadra di analisti in divisa – “Zack, ipotesi sull’origine?”

“Probabile capacità di aprire WARP!” – ripose in un soffio l’operatore dalla corporatura robusta.

“Ci state dicendo che i nostri nemici possono muoversi tra più Universi contemporaneamente?!” – domandò Misato, avvicinandosi verso i tre operatori del MAGI, ora accomodatisi in altrettante postazioni.

“Dovrebbe essere un fatto scontato, questo…Capitano Katsuragi.” – l’arroganza con la quale Ivankov le si rivolse la fece indispettire, ma non replicò.

Poi, l’Uomo con il Cappello si rivolse al personale:
“Alle ore 19:42 ha inizio ufficialmente la manovra ‘Advent.’ Da questo momento l’operazione passa sotto il diretto controllo della FRATERNITY!”

“Ci sta escludendo, Hatori?!” – Simòn lo penetrò con lo sguardo.

“Mi spiace rubarle la pappa, Comandante Jiiha, ma converrà anche lei che i vostri mezzi non sono disponibili, in questo momento. Sebbene abbia accettato di unire la mia Agenzia alla TERRA, non posso non incaricarmi dell’esito di questa offensiva.”

Quindi si voltò verso il suo sottoposto:
“Ed ora basta parlare! Ammiraglio Witwicky, voglio un dispiego completo della flotta! Che l’operazione abbia inizio!”

“Signorsì.”
Il giovane ufficiale procedette lungo una passerella metallica centrale, poggiando i palmi su di una plancia intelligente; si accese svogliatamente una sigaretta.

Image and video hosting by TinyPic

Aspirò solo una volta, nervosamente.
Infine la schiacciò nel pugno, ordinando:
Giant Inter-Galactic Flagship: assetto da battaglia! Lancio immediato di tutte le navi di classe ‘Exelion’, ‘Yamato’, ‘Luxion’ e della ‘Ifrit’! Inoltre è richiesta la mobilitazione della squadra Valkyrie di tipo ‘Super Messiah’!”
Serrò i denti:
“Mostriamo loro il potere del Vergil-Exelion! MOSTRIAMO LORO IL POTERE DELLA FRATERNITY!”

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: KaienPhantomhive