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Autore: Madam_Serpeverde    30/08/2011    2 recensioni
Una storia che narra di come l'amore e la perdita possano cambiare profondamente una persona.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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salve...
Se qualcuno sta leggendo questa storia, significa che, Ai me… sono morta.
Al momento mi trovo nello studio del professor Albus Silente, in un freddo venerdì di novembre.
Sto scrivendo per raccontare la mia storia e quella del mio amato.
La storia di un amore forte e oscuro...la storia di un tradimento. E forse la storia di come morirò.
Ma prima lasciata che mi presenti:


Il mio nome è Kristal Erzèbet Larsen.
Discendente di una potente famiglia purosangue norvegese, ma che ormai stanzia a Londra da due generazioni,ovvero da quando scapparono dell’Europa dopo che Grindelwald perse il potere.
La mia famiglia era molto potente, è coltivava da molte generazioni “l’arte della magia mentale”.
Fin da piccola fui istruita a leggere il pensiero, manipolare menti e sogni e ben altro ancora.
Io rispecchio in pieno i tratti delle donne della mia famiglia:
non ero molto alta, forse neanche un metro e sessanta…ma molto magra e proporzionata.
Il mio visto magro e col mento leggermente a punta, le labbra rosee e sottili.
Creavano un perfetto contrasto con la mia palle bianco cadaverica.
Il mio naso andava leggermente all’in su, e i miei occhio sono grandi e azzurri come il giaccio (da cui il mio nome).
Il tutto era incorniciato da bei fluenti boccoli biondo platino.
Avevo il vizio di vestirmi solo di bianco, infatti fu, inizialmente, abbastanza traumatico indossare la divisa scolastica.
A 12 anni inizia a frequentare la scuola mi magia e stregoneria di Hogwarts.
La mia casa era Serpeverde.
Inizia con un anno di ritardi per volere dei miei genitori, non erano d’accordo inizialmente che io frequentassi una scuola “normale” avrebbero preferito studiassi a casa.
Come membro della famiglia Larsen mi impegnai costantemente per essere la miglior studentessa.
Eccellevo in quasi tutte le materie…tranne cura delle creature magiche.
Ero molto ammirata dai professori per la costanze nello studio e per la mia buona (e rigida) educazione.
Fin da piccola mi fu fatto imparare a memoria il galateo, e anche a scuola, mi imponevo di usarlo.
Non parlavo quasi mai, solo se interpellata…e anche in quel caso le mie risposte era centellinate, mai una parola di troppo, e sempre a voce relativamente bassa.
Credo di essere una ragazza timida.
Non avevo ne fratelli ne sorella, quindi per tutta la mia infanzia ero stata sola con mia madre e mia nonna…quindi trovavo difficile rapportarmi con le altre ragazze.
Diciamo che mi vergognavo…
Non cerano argomenti in comune, non leggevamo le stesse come, non ascoltavamo la stessa musica e io non ero interessata hai ragazzi.
Anzi io non mi interessavo a nessuno, non mi piacevano troppo le persone.
Per non parlare di quando al secondo anno inizia a crescermi il seno e inizia a vergognarmi anche del mio corpo.
Pero da qual momento inizia a essere notata…piu che altro dall’altro sesso.
Un esponente in particolare…un ragazzo del 4 anno, un serpeverde…un bellissimo serpeverde.
Un giovane ambizioso e brillante, sapeva parlare…parlava bene anche del nulla.
Soprattutto mi colpa la sua singolare capacità di parlare il serventese, la lingua del serpenti.
Fu la sia particolare intelligenza che mi colpi…oltre al suo bell’aspetto, alto, slanciato,pella chiara e riccioli scuri…
Il nome con cui lo conobbi io era Tom Riddle.
E da quel momento inizio la mia storia:
   
 
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