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Autore: AmhranNaFarraige    31/08/2011    2 recensioni
Per ogni persona che ama ce n'e' sempre un'altra che soffre a causa di questo amore. Non tutto e' rose e fiori e Sakura lo sa, offrendo cosi' la storia della coppia piu' amata e ammirata (SasuNaru) dal punto di vista di chi ama/odia.
Sakura e' pazzamente innamorata di Sasuke, lo e' da sempre e difficilmente si dimnetichera' di lui. Anche dopo un suo rifiuto. Anche dopo avvenimenti per lei tristi e demoralizzanti. Ma sempre al suo fianco ci sara' il fedele Naruto. Sempre la sapra' consolare e farle forza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sentii le ossa raggelarsi nella mia carne, tagliarla dolorosamente e farne fuoriuscire ogni possibile goccia del sangue al suo interno. Pensai di stare morendo, di lasciare questo mondo una volta per tutte. Ero troppo giovane, ma in quell’istante la mostre sarebbe davvero stata la cosa che piu’ avrei potuto sopportare. Non quella visione, non quell’incubo mai sognato, ma nemmeno immaginato minimamente. Sia maledetto il giorno in cui mai avevo deciso di fidarmi di qualcuno, di stare a sentire le parole della gente! Sia dannata la gente! Altro non aspetta se non il momento che ti volti di spalle per tirarti un coltello dritto in mezzo alle scapole larghe. E tutto questo per cosa? Divertimento? Sadismo? O solo crudelta’ infinita, verso chi ha ceduto ad un sorriso amichevole? Anche lui me ne aveva donati parecchi. Che fossero davvero tutti cosi’ falsi come pensavo in quel momento? D’altronde quale era stato il suo peccato, se non amare qualcuno? Aveva cercato di dirmelo, la prima volta. Aveva cercato di farmelo capire, quella sera, quando erano arrivati insieme, quando camminavano tanto vicini, quando erano spariti misteriosamente assieme. Allora ero io ad aver sbagliato? Ero stata cosi’ poco attenta da non accorgermi di quello che mi stava accadendo attorno, ero stata egocentrica e vedevo il mondo ruotare solo attorno a me. Avevo pensato che se io non potevo avere Sasuke allora non lo poteva avere nessuno. Ma non per cattiveria, era solo che non riuscivo a capacitarmi del fatto di fallire in qualcosa in cui qualcun altro poteva riuscire. Ero solo cosi’ dannatamente innamorata di quel ragazzo, non datemi la colpa se non tentai di farmi andare bene quella situazione, se mi arrabbiai e me la presi, se ci rimasi male. Suppongo sia un comportamento piu’ che normale, questo.

La scena che mi si prospettava di fronte era a dir poco agghiacciante. Io la notai subito, ma gli altri li’ attorno no. Sara’ che io cercavo proprio quello che i miei occhi si addentrarono per gli stretti vicoli che se diramavano dalla strada principale. In uno di questi, di fronte al negozio di fiori, ergevano due meravigliosi fanciulli. Data la vicinanza dei muri a loro non era possibile stare molto lontani l’uno dall’altro, ma non era questa la ragione della loro vicinanza quasi soffocante. I due erano uno in piedi di fronte all’altro, quasi appiccicati petto a petto. Il moro, piu’ alto e robusto, sovrastava la scena con la sua imponenza, col braccio forte appoggiato dietro la testa bionda e graziose mante spettinata dell’altro. Due occhi pece penetranti come mai li avevo visti fulminavano quelli blu e infiniti che luccicavano alla lontana luce della festa e tremavano insieme al resto del viso emozionato, colorato di un ampio rossore poco naturale. Il primo invece era immacolato, come sempre, nel suo pallore, il volto serio e sicuro, i capelli accompagnati da una brezza leggera da film. L’altro era il suo totale opposto: agitato ed ansioso, sembrava trovare qualcosa di sbagliato in quella circostanza, in quel non essere protetti da quattro mura e del tutto allo scoperto, agli occhi della gente per strada.

-Non ci vedra’ nessuno!- Ripeteva l’altro, costantemente, per tranquillizzarlo e ottenere cosi’ cio’ che da lui desiderava.

-Ma che diavolo dici?! Siamo in un vicolo, per strada, e due passi piu’ in la’ c’e’ un sacco di gente che passa. Impossibile che nessuno ci veda!

-Oh, ma quanti problemi ti fai? Ti vergogni forse di stare con me?!- S’interruppe per apprezzare a pieno il dispiacere del biondo che subito cerco’ di fargli capire che non aveva nulla contro di lui, anzi, che era felice di tutto quello che era accaduto a loro.

-E’ solo che cosi’… Davanti a tutti! Non sta bene, Sasuke! Perche’ non torniamo a casa? Possiamo andare da me. Li’ e ok, non c’e’ nessuno e possiamo starcene soli soletti io e te.

-Non dire cacchiate, io non posso piu’ aspettare, ormai. O adesso o davvero basta. Mi hai stufato, Naruto.- Il moro si stacco’ un attimo dal corpo dell’altro, sapendo che quello l’avrebbe presto richiamato indietro. Lo conosceva e dunque sapeva che si lamentava parecchio, ma che desiderava esattamente quello che voleva anche lui, sono che non era capace di ammetterlo. Le sue previsioni si avverarono e cosi’ l’altro parlo’ irritato:

-D’accordo, come se stasera gia’ non avessimo fatto abbastanza… Da quant’e’ che siamo spiaccicati dentro questo buco?! Ormai c’avranno gia’ visti tutti, che abbiamo da perdere?! Pero’ facciamo in fretta che poi voglio andare a casa. Si’, vieni anche tu, ok…

Il volto infuriato, per finta, di Sasuke s’illumino’ immediatamente come ravvivato da una giornata di splendente sole estivo. Era davvero stranissimo vederlo in quello stato, e mai avrei pensato che proprio il mio migliore amico sarebbe stato colui in grado di provocarlo. Pensate un attimo, solo un momento, ad una situazione simile creatasi tra il vostro piu’ caro amico ed il ragazzo a cui fate il filo da una vita e rabbrividirete! Dio santissimo, e’ una cosa davvero, ma davvero, assurda. Dunque, ero rimasta a quando Naruto aveva miseramente accettato quella proposto cosi’ oscena ma allo stesso tempo allettante. I due s’erano fatti ancora piu’ stretti –se possibile- e la tensione che producevano quei corpi cosi’ perfetti era palpabile nell’aria. Il piu’ timido tremava piu’ che altro per la paura di essere visto da occhi indiscreti, mentre l’audace era sospinto da una passione tale da mettere ansia a chiunque, capiamo il povero biondino, e, esaltato, s’accontento’ di quel gesto, anche se non abbastanza per placare il fremito dei fianchi. Per soddisfare quello avrebbe dovuto aspettare che la notte si fosse inoltrata. Le due figure si unirono dunque per mezzo delle loro labbra cosi’ differenti e nella mia mente scocco’ sonoro il rumore di un bacio, impercettibile nella strada. Non fu particolarmente passionale, se per questo nemmeno troppo casto, tuttavia mi fece un male paragonabile solo alle torture peggiori. Quei due se ne stavano cosi’ abbracciati in un vicolo oscuro, uniti da quello che si sarebbe potuto chiamare amore –sono molto scettica su questa parola- giocando a scappare dagli sguardi distratti della gente, al confine tra la luce della strada e l’ombra del loro nascondiglio segreto. Si erano baciati, questo e’ tutto. E non solo una volta! Mi promisi di appendere sopra quella panchina una lapide con incise le parole “Qui giacciono i sogni e le speranze di Sakura Haruno”. Loro le avevano decisamente uccise mentre il mio cuore era scomparso per morte violenta.

Immaginerete sicuramente l’espressione che comparve sul mio volto in quel istante. Ebbene, avreste completamente ragione. Non ero schifata, nient’affatto, ma piu’ che altro delusa. Delusa dal mio migliore amico, che mi aveva raccontato cosi’ tante cose se non questa. Delusa dal ragazzo che amavo, che mi aveva cosi’ tristemente respinta per un altro ragazzo. Delusa da Naruto, che conosceva i miei sentimenti piu’ profondi, che avevo confidato solo a lui, che tuttavia aveva stracciato nascondendomi i suoi, cosi’ simili ai miei. Delusa da Sasuke, che mai piu’ avrei potuto recuperare, mai piu’ avrei potuto sognare il suo amore, mai piu’ avrei potuto anche solo sognare con me. No, quella scena aveva brutalmente violentato ogni mio sogno. Oh, Ino, se solo tu fossi riuscita a parlare, se solo fossi stata in grado di spiegarti, se sollo avessi avuto le forse di fermarmi! Se solo non mi avessi detto nulla… Davvero preferisco l’ignoranza alla pura realta’?! Questo mai me lo sarei aspettato. Dovrei davvero condannare un’amica per essere stata tale fedelmente?! No. Cara Ino, ti ringrazio per quello che hai fatto, per avermi fatto aprire questi miseri occhi ingannatori di fronte alla pura realta’. Grazie per avermi resa una persona conscia dello schifo del mondo, in grado di farsi forza e combatterlo. Per questo rendero’ onore alla tua generosita’: mi faro’ forza e combattero’! Solo perdonami se mi lascero’ andare per ora, ho davvero bisogno di sfogarmi. Spero tu possa capire se il mio viso viene allagato dalla tristezza, cosi’ comprensibile all’esterno del mio stesso corpo. Dopotutto, anche se con preavviso, la mia situazione e’ uguale alla tua. Ho scelto la tristezza all’ignoranza, e te ne ringrazio.

Una palpebra timida s’apri’ lentamente nell’oscurita’ di un vicolo di paese, a pochi passi da luci festanti e ragazzi allegri e vivaci. Quella piccola palpebra diede cosi’ occasione ad un occhio azzurro come il mare d’estate di fare la sua comparsa nella stradina, di impietrirsi a cio’ che stava di fronte: la figura di una ragazzina in abito da festa impallidita di fronte un negozio di fiori, con le lacrime che sgorgavano a fiotti e le sbiadivano il trucco. Una ragazzina cosi’ bella, se solo non piangesse. Una ragazzina cosi’ felice e spensierata, se solo lui non avesse distrutto la sua gioia fanciullesca. Era stata tutta colpa sua. Lo sapeva bene. Io lo sapevo bene, ma, per mia mancanza di forza, non riuscii a reggere quello sguardo tanto spaventato ma allo stesso tempo tanto gioioso e affiatato. Una perfetta mescolanza di emozioni opposte, causate da persone differenti. Me e Sasuke. S’interruppe improvvisamente, lasciando triste e deluso il compagno di giochi, e si stacco’ un attimo da quello. Stette li’ immobile, in piedi, indeciso sul da farsi, sul come comportarsi. L’altro s’accorse di questa sua esitazione e si volse verso la sua distrazione con occhi di puro ghiaccio colmi di odio, finche’ non intravide i miei e dunque comprese. Lui non sembrava intenzionato a far nulla. Secondo lui le cose stavano cosi’, ero io a dovermi adattare alla situazione, certo non era colpa sua! Oh, ma non avevo la minima intenzione di torcerle nemmeno un capello, signorino! Ormai non avevo piu’ alcun rispetto per te. Solo ancora una fiammella eterna bruciava nel mio cuore per te. E sarebbe durata per sempre. Fidatevi. Ancora adesso ne percepisco il dolore.

Mani che si lasciarono. Una corsa feroce incominciare. Subito dopo altri piedi muoversi, correre dietro ai primi. Anche Sasuke si mosse da quel luogo a lui tanto caro e lascio’ li’ i suoi segreti all’inseguimento di qualcosa di piu’ importante, del suo innamorato. Corsi veloce, piu’ che potei, ma le mie condizioni non erano tali da permettermi di distaccarlo. Le mie gambe erano stanche e le mie membra afflitte, troppo presto mi fermai per prendere fiato e per piangere ancora. Dunque Naruto mi raggiunse ben presto, con viso colpito a pieno dallo sconforto e dalla delusione, non per me, ma per se stesso. Era profondamente dispiaciuto, non per gli avvenimenti del vicolo oscuro, non per avermi rubato il ragazzo –ok che non era il mio ragazzo, ma lui sapeva quanto a me piacesse ancora-, ma per non avermi detto nulla, per non avermi aperto il suo cuore. Si’, ci aveva provato, aveva pensato che io avessi capito, ma evidentemente aveva commesso qualche errore e non sapeva perdonarselo. Quando giunse l’altro rivide nei suoi occhi un barlume di forza e tento’ la sua carta col dialogo.

-Sakura… Volevo dirtelo, ho cercato in ogni modo di fartelo capire…

-E con questo? E anche se me lo avessi detto che cosa sarebbe cambiato? Rimane il fatto che tu sapevi ogni cosa, sapevi tutto quello che c’e’ in me, e te ne sei fregato alla grande! Hai fatto come se non ti importasse nulla di me ed ora temo che sia anche vero!- Ero decisamente infuriata. Scusatemi, ma dicevo cose che non pensavo veramente. Volevo solo farlo sentire un po’ in colpa. Quanto era giusto. Poi forse lo avrei perdonato.

-Ma… Per me e’ come per te, lo sai meglio di chiunque altro cosa si prova ad essere innamorati. Siamo sulla stessa barca, cerca di capire!

-Capire cosa? Il perche’ si e’ costretti a mentire?!

-Io non ti ho mai mentito!- Il suo viso divenne indignato e la sua calma svani’. Si arrabbio’ pesantemente con me.

-Si’, mi hai solo nascosto tutto!

-Tutto?! Ma se sai di me cosa che sappiamo solo io, te e…- divenne rosso, e se dico rosso intendo molto rosso, mentre si voltava verso Sasuke, io compresi all’istante cio’ che voleva dire –Comunque non dovresti dire che non sia stato sincero! Eh…- Quell’ultimo suo sguardo lo interruppe e si rivolse a lui, nel tentativo di riaverlo tutto per se e proseguire nel loro lavoretto. Aveva intenzioni ben piu’ alte, quello.

-Naruto, lascia perdere. Mi domando com’e’ che t’importi tanto di questa faccenda. D’altra parte una ragazza cosi’ bella non avra’ certo problemi a trovare la felicita’.

Quelle parole bruciarono in una maniera incredibile. Sembravano uni scherzo di cattivo gusto, dette da chi qualche tempo prima aveva rifiutato il mio amore e con esso la felicita’ che ne sarebbe sgorgata. Mi sentii malissimo, e la fitta che mi venne allo stomaco mi fece letteralmente piegare in due. Mi ranicchiai sul suolo e tentai almeno di nascondere la tristezza e il dolore del mio volto con le ginocchia. Naruto si spavento’ enormemente per la mia reazione, correndo verso la mia figura moribonda sul ciglio della strada e prendendomi in braccio, sussurrandomi nell’orecchio parole rincuoranti e gridando verso il suo “amico” –volutamente tra virgolette- che lo spronava ad andarsene via con lui.

-Ma non possiamo certo lasciarla qui! Non vedi in che stato e’?!

-Su, Naruto… Di mal d’amore non e’ mai morto nessuno, le passera’!

Un sospiro. Il fedele Naruto allora si riferi’ a me con un tono stranamente basso, quasi per non farsi sentire da Sasuke.

-Stai tranquilla, Sakura. Ti portero’ ora dalle tue amiche e spieghero’ loro come sta la situazione, cosi’ che possano aiutarti. Ora io davvero non posso starti accanto, ho da fare. Ed e’ seriamente importante. Tuttavia verro’ presto a vedere come stai e a darti tutto il mio supporto possibile. Quando ti sarai calmata, infine, parleremo.

Riprese cosi’ la sua corsa verso il suo angelo, scusandosi poco dopo a causa di una leggera deviazione della strada. Finche’ non fummo arrivate alla piazza con Hinata, Tenten ed Ino non mi lascio’ la mano, mai. Poi svenni, non appena anche i suo contatto si fece lontano. In quel momento mi sentii davvero sola.
  
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