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Autore: kate95    01/09/2011    8 recensioni
Quel liquido che entrò dalle labbra aveva un buonissimo gusto, quello dolce di ciliegia ma poi lasciava in bocca solo quello pungente e forte dell'alcool.
E come quello scendeva nella sua gola bruciando così il ricordo di Kate scottava nel suo cuore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alcool & sentimenti

 

Capitolo 8- Due mesi dopo - Seconda parte

 

Kate e Rick salirono nell’appartamento e la donna andò a prendere la bottiglia stappandola.

Si sedettero sul divano, entrambi un bicchiere a calice tra le mani sorseggiando lentamente quel vino pregiato.

Per fortuna non c’era imbarazzo tra i due in quel momento e ciò permetteva loro di parlare tranquillamente del più e del meno.

Un paio di battute e bicchieri di vino dopo Kate scoppiò a ridere.

Una di quelle risate contagiose a cui presto anche Rick si unì senza mai però smettere di guardarla.

Adorava vederla sorridere spensieratamente, ascoltare la sua risata bellissima.

Quando lei tornò seria si voltò verso Rick incontrando il suo sguardo che già da qualche minuto la fissava.

"Che c’è?" domandò.

"Nulla" rispose vago lui.

"Oh, andiamo Castle! Mi stavi fissando e sai che odio quando lo fai, quindi che cosa c’è?"

"Niente è che pensavo …"

"pensavi?" lo esortò lei.

"pensavo che in questi due mesi ho dimenticato quanto sei bella quando ridi"

La donna, notevolmente in imbarazzo, sussurrò un debole: "Grazie"

I loro occhi si incrociarono di nuovo perdendosi ad ammirarsi e i loro volti si avvicinarono lentamente.

Le loro labbra si attiravano come due calamite desiderose di riprovare quel contatto, quelle sensazioni.

I loro respiri erano affannati come se avessero corso chilometri, i loro sguardi si spostarono automaticamente sulle loro bocche.

Quando i profili dei loro nasi si stavano per toccare Kate inclinò di lato il volto per rendere il tutto più facile.

Le loro bocche si toccarono, si sfiorarono lentamente con dolcezza.

Senza fretta, senza agitazione, senza paura.

Poi quel debole contatto non bastò più ed entrambi volevano di più.

Beckett morse il labbro inferiore di Rick e con infinita lentezza invitò la bocca di lui ad aprirsi.

Le loro lingue si incontrarono di nuovo danzando vorticosamente, ognuno esplorava ogni centimetro della bocca dell’altro.

Si abbandonarono a quel contatto così piacevole godendosi attimo per attimo.

Rick appoggiò la mano sul volto di Kate attirandola ancora più vicina.

Poi lo squillo del telefono interruppe quel momento magico.

"Rick" sussurrò lei a fior di labbra "il telefono"

Castle si allontanò per prendere quell’aggeggio e rispondere.

Kate aumentò notevolmente la distanza tra i loro corpi e chiese: "Chi è?"

"Gina" disse l’uomo per poi rispondere.

Kate al sentire quel nome si infastidì: sembrava che quella donna avesse il tempismo perfetto per interromperli.

Quando lui chiuse la chiamata aveva voglia di riprendere dove erano rimasti ma al tempo stesso non era sicuro che fosse una buona idea.

"Che cosa voleva?" domandò Beckett senza riuscire a tener freno alla sua curiosità. O forse era gelosia?

"Mi chiama quasi ogni giorno per minacciarmi di finire il libro"

"Ah già … il libro. Come procede?"

"Procede … a rilento"

Poi un silenzio imbarazzante calò tra loro.

"Mi chiedevo se …" dissero all’unisono.

Seguì una piccola risata per smorzare la tensione che si stava creando.

"Parla prima tu" disse gentile Rick.

"Ecco, mi chiedevo se … se in questi due mesi ti sei fidanzato"

"È così importante per te saperlo?" chiese guardandola negli occhi.

"Sì"

"No. E tu?"

"No"

Si persero ad osservarsi qualche istante poi lui si alzò: "Si è fatto tardi. E’ meglio che vada"

Kate lo accompagnò alla porta.

"Beh, buona notte Kate"

"Notte"

L’uomo posò la mano sulla maniglia e l’abbassò combattuto tra la voglia di restare e l’andar via.

"Rick" lo chiamò lei.

"Sì?" disse voltandosi.

"Pensavo che mi farebbe piacere tenerci in contatto di tanto in tanto" disse tutto d’un fiato.

"Hai il mio numero di telefono. Puoi chiamarmi quando vuoi"

"Eh, veramente intendevo vederci di persona"

"Detective non sapevo avessi qualcosa contro le chiamate"

"No, nulla. È solo che per telefono non posso … non posso sentirti vicino, non posso perdermi nei tuoi occhi né percepire il tuo profumo, non sento il tuo respiro sulla pelle quando mi sei molto vicino, non posso sfiorarti né toccarti. Non posso baciarti" si interrupe un attimo per poi riprendere "mi dispiace davvero per quello che ho detto perché erano tutte bugie, non era vero niente, mi spiace perché ti ho fatto male e non te lo meritavi"

Rick non credeva alle sue orecchie: quelle parole lo rendevano felice perché Kate si era resa conto dello sbaglio e gli stava chiedendo scusa.

Prima che lui potesse parlare Beckett prese la mano di lui facendo incrociare le loro dita "vorrei che tu non andassi via. Per questi due mesi ho pensato di poter tornare alla normalità, alla vita che avevo prima di conoscerti ma non ci sono riuscita. Quando ti ho visto stasera mi sono resa conto che non avrei mai potuto dimenticarti. Ho tentato di dirti addio di nuovo sotto casa ma in quel momento desideravo solo che il mio appartamento distasse ancora molto solo per poter passare più tempo con te"
Rick la guardò negli occhi consapevole di quanto fosse stato difficile per lei confessargli tutto ciò.

"Kate ti devo fare due domande. Ma voglio che tu sia assolutamente sincera"

Lei annuì attendendo in silenzio.

"Mi ami" chiese lui.

"Sì"

"Ti fidi di me?"

"Sì"

Lui sorrise e l’abbracciò stretta a sé cingendole la schiena con un braccio mentre con una mano accarezzava i suoi capelli lunghi e morbidi.

"Ti amo Kate" sussurrò al suo orecchio "e la verità è che ciò che mi hai detto quella mattina mi ha fatto malissimo ma starti lontano è la peggior sofferenza che mi possa capitare. Promettimi solo che non te ne andrai, mai più"

"Lo prometto" disse sicura sciogliendo l’abbraccio e guardandolo negli occhi.

"Ti amo" sussurrò poi vicinissima alle sue labbra per poi ricominciare a baciarlo con trasporto.

Quando entrambi avevano bisogno di ossigeno si staccarono.

Kate lo prese per mano e si sedettero abbracciati sul divano.

"Che ne dici se ci guardiamo un po’ di TV?" domandò la donna.

"Danno le repliche di Temptetion Lane?"

"No"

"Peccato"

Accesero la televisione su un film d’azione, uno tra i preferiti di Kate ma lei non riusciva a concentrarsi.

C’era qualcosa, o meglio qualcuno, che la distraeva.

Si strinse maggiormente nell’abbraccio di Castle appoggiandosi al suo petto.

Sollevò di poco il volto e la tentazione che le si mostrò davanti era fortissima.

Sapeva che non avrebbe resistito ancora per molto.

Allungò il collo e posò le sue labbra su quelle di lui desiderosa di sentire nuovamente quel suo sapore.

Con un movimento rapido si sedette a cavalcioni sulle sue gambe cominciando a stuzzicarlo: gli morse il labbro per poi dar accesso alla sua lingua nella bocca di lui.

Era un bacio carico di passione ma molto lento.

"Che c’è?" domandò lui "non ti piace il film?"

"Diciamo che qualcosa che mi interessa di più" sussurrò maliziosa.

Ripresero a baciarsi con foga mentre le mani di lei scesero giù dalle spalle di lui percorrendo il suo petto per poi posarsi sulla sua vita.

Una mano rimase immobile mentre l’altra scese ancora, pericolosamente in basso, per poi, contro ogni aspettativa, infilarsi nella tasca dei pantaloni di lui.

Rick la guardò confuso mentre lei sorrideva soddisfatta stringendo un pezzo di cartoncino tra le dita.

Lo sventolò davanti agli occhi dell’uomo per poi strapparlo in mille pezzi.

Era il biglietto da visita di Sandy.

"Ormai non ti serve più, Castle. Ed è una tentazione in meno" spiegò.

"Tanto non lo avrei usato" disse lui.

Beckett lo guardò di storto: "Ah davvero?"

"Sì, non mi piaceva neanche"

"Certo, come no. Ho visto come la guardavi. E poi sentiamo: perché non ti piace?"

"Andiamo non mi dire che non te ne sei accorta?"

"Accorta di cosa?"

"Di come si mordeva il labbro … cosa che fai sempre tu quando flirtiamo insieme"

"Noi non flirtiamo insieme"

"Ah no? Comunque puoi stare tranquilla" cominciò per poi abbassare la voce fino a farla diventare un sussurro "nessuna riesce a farlo bene quanto te.

Tu sei molto più sexy"

La donna arrossì ma poi si riprese chiedendo: "Se non ti piaceva allora perché la guardavi in quel modo?"

"L’ho fatto appositamente. Avresti dovuto vedere la tua faccia: eri gelosa marcia"

"No, io non ero affatto gelosa" puntualizzò la donna ferita nell’orgoglio.

"E dai!!!! Che ti costa ammetterlo?" chiese lui con occhioni da cucciolo.

"Non ammetterò mai una cosa che non è vera"

"Sì che è vera. Per favore, fallo per me"

Beckett sbuffò consapevole che alla fine avrebbe ceduto: "Smettila di fare quella faccia da bambino adorabile!"

Sul volto di Richard apparve un sorriso spontaneo e inarcò un sopracciglio.

Fece per parlare ma la donna lo bloccò.

"No, non dire niente. E metti un freno al tuo ego che fra un po’ riempie tutta la stanza"

Ancora una volta lui fece per parlare e ancora una volta lei lo fermò, questa volta poggiando un dito sulle labbra e poi avvicinò la sua bocca all’orecchio di lui sussurrando sensualmente: "Ok, hai vinto tu. La verità è che sì, sono gelosa, da morire. Non sopporto che le donne possano lanciarti occhiate languide e mangiarti con gli occhi né tanto meno che tu ricambi quegli sguardi.

Ti voglio tutto per me e pensarti mentre ci provi con un’altra mi da fastidio, la sola di idea di doverti dividere con un’altra donna mi fa impazzire" concluse posando un leggero bacio vicino al suo orecchio per poi accarezzargli la guancia e tornare avida alle sue labbra.

"Sei soddisfatto, ora?" gli chiese dopo un piccolo bacio a fior di labbra.

Lui annuì e le baciò il collo lentamente poi con sempre maggior determinazione. Ritornò alle sue labbra e quasi le divorò mai sazio di quel sapore e di quel suo profumo intenso di ciliegia.

Quasi senza rendersene conto si trovarono sdraiati sul divano, Rick sopra di lei con le mani che accarezzavano la pelle di Kate sotto la t-shirt.

Alzò la maglia scoprendo la sua pancia e cominciando a riempirla di baci, carezze e piccoli morsi giocosi.

Beckett sbottonò la sua camicia per poi arrivare con le mani alla cintura dei pantaloni e cominciare a sfilarla lentamente.

Dopo poco entrambi furono liberi di maglia e camicia mentre Castle continuava a baciare il corpo di lei per poi sganciare e sfilare il suo indumento intimo. Scese giù posando le labbra dischiuse su ogni centimetro di pelle, accarezzandole il petto, poi il seno, la pancia, fino a privarla dei jeans.

Delicatamente arrivò al bordo degli slip mentre le loro labbra continuavano ad assaggiarsi e a desiderarsi ardentemente.

Entrambi si lasciarono guidare dai loro sentimenti e da quella passione che scoppiava dentro di loro ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, ogni volta che le loro mani si sfioravano, ad ogni singolo contatto tra i loro corpi che in quel momento aderivano perfettamente l’uno all’altro sembrando un cosa sola.

La televisione passata decisamente in secondo piano trasmetteva ancora quel film a cui nessuno aveva prestato attenzione e sul tavolino di fronte al divano vi erano due calici abbandonati e quella bottiglia di vino che aveva concesso loro una seconda opportunità.

Nessuno dei due ne fece parola con l’altro ma entrambi pensavano in quell’istante che quei sentimenti che provavano, troppo forti per essere nascosti, vivevano e si esprimevano al mondo tramite quella passione che ogni volta si riaccendeva come un grande fuoco alimentato con dell’alcool.

Quella scintilla che si accendeva all’improvviso e che per tutti i giorni della loro vita insieme non avrebbe mai abbandonato i loro occhi.

Fine!!!

 

Note: E anche questa storia è finita =(
va beh... allora un ringraziamento speciale a Amy Wendys e Foxi e a tutti coloro che hanno letto, recensito e inserito questa storia tra le preferite e le seguite =D
Bene, ora starete pensando: "Che bello, così per un po' ci liberiamo di lei!!!!" e invece no, tornerò a stressarsi moltooooooo presto XD
Grazie di cuore davvero a tutti, buona giornata!
Kate95

   
 
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