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Autore: Madapple94    01/09/2011    8 recensioni
Potter e Malfoy.
Oh,no.
Quei due.
Ancora.
Potter e Malfoy non erano due semplici studenti di Hogwarts.
Potter e Malfoy non erano solo due avversari.
Potter e Malfoy non erano solo due nemici.
Potter e Malfoy insieme erano una miscela esplosiva.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno!!!!!!!!!

Ecco a voi un altro capitolo Made-in-Madapple...Completa schifezza a mio parere.

Vi giuro che ho provato seriamente a dar del mio meglio.Ma ovviamente non sono soddisfatta...Bah...*scivola nella depressione*

Dunque che dire?

Ah,si! Questo è il penultimo capitolo.

Lo sapevate già,lo so.

Era tanto per chiarire.

Grazie delle splendide recensioni che mi lasciate!!!!Siete troppo care!!!

E comunque ci tenevo a precisare che mi fareste un immenso favore, e sì parlo alle ancora restanti persone fantasma a lasciarmi un commento,anche un FAI SCHIFO andrebbe bene a questo punto.^^

Bene,per il resto ho finito.

Cestino alla mano,le schifezze si sa,sono indigeste e una buona dose di pazienza perché il capitolo è estremamente lungo.

Baci schifidosi

Madapple XD

 

 

 

~Innocence~

 

Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now

 

 

 

"Per una volta tanto Scorpius Hyperion Malfoy,lasciatelo dire..."cominciò esasperato Zabini passandosi una mano tra i capelli neri come la notte "Sei un emerito idiota".

"Che cosa?"chiese basito il biondo osservandolo a bocca aperta.

"Sei un imbecille,un Troll travestito,un essere con pus di bobotubero al posto della massa grigia..."sproloquiò velocemente.

Scorpius digrignò i denti:

"Quello l'avevo capito,Chace".

Dall'altra parte della stanza Nott annuì chiaramente aggiustandosi gli occhiali sul naso con aria professionale.

"Sono d'accordo con Zabini" asserì il moro serio "Anche se forse avrei evitato di definirti un essere con pus di bobotubero al posto del cervello..."ammise leggermente sovrappensiero.

Scorpius lì guardò stranito.

"Insomma che diavolo pretendevate?"domandò alterato " Non mi ha dato un briciolo di fiducia!" aggiunse con gli occhi lampeggianti "Era ovvio che avrei reagito così!Chiunque avrebbe reagito così!"continuò in sua difesa.

Zabini sospirò stancamente appoggiandosi al divanetto nero.

"Possibile che tu sia così ottuso?"mormorò come una litania,quasi come se stesse più parlando a se stesso che ad altri "Possibile che tu non capisca cosa abbia provato?"chiese.

Scorpius rimase in silenzio.

"Insomma,immaginati la scena"gli figurò Zabini "Tu stai aspettando Lily"emise un flebile lamento "E' in ritardo,e non è da lei"

"Veramente lei è sempre in ritardo"precisò il Serpeverde.

" Poi improvvisamente vedi la sua chioma rosso fuoco"continuò senza prestargli attenzione "Abbarbicata a un altro ragazzo"finì in bellezza "Non dirmi che non proveresti una rabbia immensa"lo rimbeccò guardandolo dritto negli occhi.

Il giovane Malfoy considerò la situazione da quella prospettiva.

Se avesse visto in una situazione ipotetica,Lily abbracciata ad un altro ipotetico ragazzo,ipoteticamente l'avrebbe ammazzato.

Si stupì della sua stessa reazione.

Lui era un essere freddo,lucido,razionale.

Perché allora sempre nella situazione ipotetica,avrebbe voluto staccare a morsi la testa dell'ipotetico ragazzo?

Sarebbe stato parecchio ipocrita da parte sua commettere un atto del genere dopo che Lily aveva fatto levitare la Torre di Grifondoro.

Certo lei aveva anche esagerato,non lo aveva ascoltato,né gli aveva prestato un minimo di fiducia saltando alle conclusioni.

Conclusioni che agli occhi di tutti sarebbero state fin troppo palesi e ovvie.

Anche ai suoi stessi occhi.

Cominciò a elaborare un debole senso di colpa.

 

Forse poteva essere risultata un po' impulsiva,ma d'altronde...Poteva biasimarla?

In fondo al cuore sentì la risposta farsi strada pian piano.

Come un serpente sinuoso che lentamente si risveglia dopo un lungo inverno,ancora infreddolito e sonnolento, che però si dirige sicuro nella direzione giusta.

Ripensò a Lily.

A lei.

Ai suoi sorrisi.

Ai suoi gesti.

Ai suoi occhi.

A tutto.

Tuttavia il dolore rimase sordo dov'era,concentrato.

Non la poteva perdonare così facilmente.E se in futuro l'avrebbe fatto ancora,piegandolo come un fuscello al vento?

In fondo loro erano così diversi.

Una Potter e un Malfoy.

"Andiamo Scorps"lo esortò Zabini incoraggiante.

Il Serpeverde lo incenerì.

"Lasciami in pace Chace"disse glaciale "Tu non sai niente di me"pronunciò con un sibilo "Non sai cosa vuol dire non poter trasmettere i tuoi sentimenti"

Sul volto di Zabini si dipinse un sorriso mesto.

I capelli scuri che gli incorniciavano il volto pallido gli davano un'aria quasi triste,come di un angelo caduto.

"Io non so cosa vuol dire?"formulò retoricamente. Si alzò lentamente in piedi.

"Forse tu Scorpius dovresti riflettere prima di parlare,sai?"lo apostrofò iracondo.

"Ascoltami bene.."

"No.Adesso ascoltami tu!"lo interruppe con una luce folle negli occhi scuri,mentre Nott li osservava dal suo cantuccio senza proferir verbo "Solo perché sei un Malfoy"fece una breve pausa "Non significa che tu possa stare lì come un dio a lamentarti delle tue sventure,ok?" gli puntò l'indice contro "Per Salazar! Solo perché sei un Malfoy non puoi compiangere il tuo dolore senza comprendere che anche altri soffrono e molto più di te..."sussurrò tremolante. "E se hai trovato il tuo amore,allora combatti, Merlino!" urlò "Combatti per quello!Perché almeno tu hai la possibilità di combattere,almeno tu puoi farti avanti..."mormorò esausto.

Scorpius lo guardò apprensivo.Chace non aveva mai dimostrato segni di debolezza,aveva il sorriso costantemente sulle labbra e una strana disposizione ad aiutare il prossimo.

"Io non so niente dei sentimenti?"continuò Zabini girando in tondo "Magari non saprò molto di ragazze,ma so cosa sono i sentimenti. Come quando non posso guardare negli occhi mio padre perché si vergogna di me"ammise restio passandosi una mano vicino all'orbita,facendo finta di scacciare un moscerino "O come non posso sedermi a tavola senza che l'occhiata ammonitrice di mia nonna indaghi la camicetta con cui mi sono vestito,trovandola senza dubbio e a sua debita ragione eccessivamente femminile per i gusti di un ragazzo" concluse in un soffio "O come quando sono in Sala Grande e vorrei parlare a quella persona,ma poi costantemente..."la voce gli tremolò leggermente "...Rinuncio,perché è sempre circondato da tutte quelle ragazze e io di certo non potrei competere"Sul suo viso apparve una smorfia malinconica mentre Scorpius lo osservava esterefatto "Insomma lo sanno tutti cosa sono io,no?"proseguì con quella sua aria nostalgica Zabini "Io non sono un maschio e non sono una femmina.Sono solo uno sbaglio"emise un flebile sospiro "Un terribile sbaglio. Da quando sono piccolo mi guardo allo specchio e mi domando perché mi piaccia dipingermi le unghie o indossare certi abiti.Ricordo ancora l'espressione di mio padre quando ne è venuto a conoscenza"mormorò sconfortato "Ti dirò che a volte sarebbe meglio morire,piuttosto che vedere certe espressioni di disgusto".

Zabini si lasciò ricadere sul divanetto esausto per quella confessione. Si strinse le ginocchia al petto tentando di trattenere inutilmente i singhiozzi.

Quanto diavolo doveva aver sofferto in tutti quegli anni?

Quanti giorni aveva dovuto passare in muta rassegnazione?

Dietro di lui,Nott gli posò dolcemente una mano sulla spalla. Non disse nulla.

Scorpius si avvicinò mestamente.

"Ehi,Chace..."provò titubante "Per quello che può valere..."cominciò serio "Tu sei tu"pronunciò fissandolo "E non c'é nessuna persona al mondo che abbia il diritto di giudicarti"disse in un soffio mentre Zabini ricambiava quelle parole con uno sguardo di gratitudine.

"Vai"gli suggerì in quel preciso istante Nott sorprendendolo non poco "Rimango io con lui"aggiunse con un sorriso.

Scorpius non ebbe bisogno di chiedere dove.

 

 

 

Si precipitò lungo i corridoio facendo inveire diversi quadri per il fracasso provocato.

Percorse i gradini due alla volta,inciampando per la fretta.

Sperava con tutto il cuore che fosse nel dormitorio.

Sperava che lo avesse aspettato,nonostante quello che le aveva detto.

Lo sperava.

Davvero.

 

 

 

 

 

 

 

 

Harry sedeva scioccato sulla sedia nell'ufficio della Preside.

Non poteva essere vero.

Non a lui.

Non dopo tutto quello che era successo.

Era in uno stato catatonico,per meglio dire. Aveva scollegato il cervello momentaneamente,altrimenti James avrebbe rischiato seriamente la vita,di conseguenza Ginny avrebbe ovviamente ucciso lui.

Perciò per il momento aveva ritenuto saggiamente diventare un essere vegetale.

Ovviamente però l'essere vegetale non impediva comunque il fatto che osservasse continuamente il suo primogenito con aria decisamente,inequivocabilmente folle.

O per citare le parole della McGranitt "spiritata".

Intanto James, era seduto comodamente sulla poltroncino con un sorriso di circostanza,di quelli che si fanno quando si è punti da un porcospino ma non si vuole ammettere il dolore, ed Helen silenziosa,immersa nei propri pensieri.

La Preside invece stava sorseggiando in tutta tranquillità il suo ormai noto bicchierino di Whisky Incendiario.

Era troppo vecchia.

Troppo,troppo vecchia per quelle cose.

"Allora signor Potter"esordì mimando una voce sicura "Come si sente?"

Harry non rispose concentrato com'era nel ricordare il fatto.

 

 

 

 

"Helen?"la chiamò nuovamente Harry sconcertato.

"Arrivo,capo!"sentì provenire dall'altra parte la voce affannata della sua assistente seguita da un fracasso a dir poco infernale.

Strano,normalmente Helen era una persona fondamentalmente ordinata,seria e specialmente puntuale.

"Helen,tutto bene?"accennò preoccupato da quel trambusto.Poteva esserle capitato qualcosa in fondo "Dovevamo incontrarci con il resto della squadra più di mezz'ora fa nella Sala Grande" le ricordò spazientito.

"Arrivo!!!"urlò la ragazza inciampando sul piede di James "Merda!"strillò esausta,maledicendo tutta la dinastia di Merlino.

Poi si tappò la bocca resasi conto di aver sbraitato come un' aquila.

"Ehm,sicura di star bene?"ripeté Harry con la bocca asciutta.

"Certo!!"rispose subito Helen guardando distrattamente dove stava andando. Forse proprio per questo non vide l'anta dell'armadio davanti a sé,e forse proprio per questo ruzzolò insieme a quello,con James presente all'interno per la precisione,fino a sbattere pesantemente contro la porta,scardinandola e comparendo in intimo davanti a un suo superiore.

"Cosa diav-"cominciò il Prescelto sorpreso da quell'uscita a dir poco eclatante "HELEN!" tuonò scandalizzato quando vide com'era vestita.

Intanto le guance della ragazza sembravano aver preso fuoco. Fissando i piedi del suo capo s'intromise:

"Ecco,non è come sembra..."mormorò imbarazzata con i capelli indomabili, mentre un'altra voce borbottava a tutto spiano improperi a destra e a manca.

Ovviamente James non si trovava in una posizione propriamente comoda.

"Per quel figlio di un Troll..."aggiunse spingendo un ginocchio fuori dal mobile.

Helen prontamente vi si coricò sopra facendo sfumare ogni suo tentativo.

"Che caz-"continuò James chiaramente arrabbiato "Helen,sto soffocando!" proferì irato.

Harry si accorse del diverbio tra la sua sottoposta e un'altra persona.

La guardò con un'espressione indecifrabile sul volto.

"Helen?"le domandò con la fronte corrugata in un evidente interrogativo.

Insomma erano pur sempre in una scuola,e quella non sarebbe stata classificata come una condotta esemplare per una professoressa.

Per carità ognuno era libero di coltivare le proprie amicizie,ma questo certamente non le dava il diritto di portare al castello il proprio conoscente.

"Si rivesta!"le ordinò schermandosi gli occhi con la mano "E dica al suo amico di fare altrettanto!"concluse con tono imperioso.

Helen rimase senza parole per la situazione davvero impensabile,dal canto suo invece James incurante della presenza del genitore proseguì con la sua filippica.

"Fammi uscire da qui,Helen!"strillò agitato sbattendo i pugni,provocando diversi ringhi da parte della diretta interessata.

"Avanti lo faccia uscire"commentò Harry girato di spalle "Io sarò qua fuori"annunciò agitando la bacchetta rimettendo la porta al suo posto originario.

Quando furono soli Helen lasciò che James saltasse fuori per poi lanciarglisi addosso.

"Tu" esordì "Cosa diavolo credevi di fare?"gli chiese evidentemente incavolata.

James deglutì sonoramente vedendo che aveva la bacchetta puntata alla giugulare.

"Helen,cara..."sussurrò debolmente.

"Eh,non chiamarmi cara!"lo reguardì aumentando la pressione.

"Tesoro,stavo soffocando..."disse supplichevole.

"Soffocando?"domandò scettica.

"Si,sai quando l'ossigeno non entra più nei polmoni,e allora ti ritrovi ad annaspare in cerca di qualche possibile..."rispose James.

"Smettila di fare lo spiritoso!" lo rimproverò senza però nascondere un sorriso "Tuo padre è lì fuori!"gli ricordò guardandolo dritto negli occhi.

"Aha"

"E per poco ci poteva scoprire"sussurrò piano per paura che li sentisse.

"Aha"

"E non voglio perderti per uno stupido incidente"mormorò torcendosi le dita per la scarica di adrenalina ricevuta.

"Aha"

"Perché ti amo"finì arrossendo di botto.

"..."

"Dì qualcosa!"lo incitò cercando una sicurezza in quelle iridi color cioccolato.

"Cosa?"chiese James stupefatto e leggermente imbambolato.

"QUALUNQUE COSA!"

"..."

Helen capì che ormai era andato.

Con un semplice incantesimo lo vestì di fretta. Che avesse i pantaloni al contrario o la cravatta annodata male erano dettagli.

Gli lanciò il mantello dell'invisibilità sopra per poi raccomandargli:

"Ora uscirai di qui"gli ordinò "Ripeti con me"

"Ora uscirò di qui"

"Senza farti scoprire da tuo padre"completò Helen per lui.

James annuì velocemente per poi dirigersi verso l'esterno.Helen anche se si trovavano in una situazione alquanto rischiosa se ne dispiaque. Capiva che erano sull'orlo di un baratro,quasi in un anfratto spinoso,però le avrebbe potuto rispondere.

Si voltò delusa.

"Helen?"sentì pronunciare alle sue spalle "anch'io ti amo"concluse James in un soffio baciandola sulla guancia.

E per quanto risultasse stupido o smielato,Helen ricordò quel bacio come uno dei più dolci ricevuti da lui.

 

 

 

§ ° § ° § ° § °§

 

 

 

Quando entrò nella Sala Comune dei Grifondoro,notò che alcuni di essi lo guardarono storto.

Riconobbe Albus e Harley tra quei volti,gli unici ad osservarlo con gentilezza.

Tuttavia lui non era lì per loro.

Si avviò deciso verso le scale che portavano al dormitorio femminile incurante dei richiami del suo migliore amico.

Lui doveva vederla.

Subito.

Afferrò sicuro il corrimano in marmo poggiando il piede sul primo gradino.

Doveva vederla e dirglielo.

Che loro nonostante fossero un Malfoy e una Potter non si odiavano.

Che le favole,quelle che amava lei con così tanta passione,esistevano davvero.

Che lei era la sua principessa e lui il suo pirata.

Che non dovevano avere paura di quello che erano.

Che il mondo poteva essere loro se soltanto aprivano il cuore.

Insieme.

"Scorpius!" ripeté Albus con una nota di preoccupazione "Non passare d..."ma venne interrotto da uno schianto improvviso,mentre il Serpeverde finiva con la faccia contro il pavimento.

Albus si sbatté il palmo della mano contro la fronte.

"Ecco,lo sapevo.LAPV è entrato in funzione" mormorò mortificato prestando soccorso al povero malcapitato.

"LAPV?"domandò Scorpius chiaramente confuso.

"L'Antifurto Proteggi Virtù"gli spiegò Albus con un sorriso malizioso.

 

 

 

 

§ ° § ° § °§

 

 

 

James sgattaiolò furtivo lungo il corridoio.

Vide suo padre appoggiato alla colonna di fronte alla stanza.

Sembrava corrucciato.

Gli occhi verdi solitamente chiari e allegri,erano velati da uno schermo di preoccupazione.

Decise di non badarci più di tanto prima di venire scoperto dal genitore.

Non fece il minimo rumore.

Nulla.

Più silenzioso di un puma durante la caccia. A ben pensarci non sapeva neanche che cosa fosse un puma,ma Rose gli aveva spiegato che i puma oltre ad essere dei formidabili cacciatori,erano esseri letali e guardinghi oltre ogni modo,in più avevano il pregio di possedere un'innata bellezza pertanto James si sentiva più che autorizzato a rispecchiarsi in tali animali.

Eppure sebbene in quel momento si fosse idealizzato in uno di essi,sentì comunque il mantello sollevarsi dalle spalle.

Cercando di mostrare un'espressione quanto meno veritiera, si girò col sorriso sulle labbra.

"Papà?"domandò sorpreso.

Harry lo scrutò guardingo fissando i pantaloni al contrario e la cravatta.

"Come diamine sei vestito?"gli chiese inquisitorio accennando all'abbigliamento.

James deglutì.

"Va di moda"suggerì serio "Questa roba spacca tra le femmine"disse adottando il gergo adolescenziale cercando di mettere in difficoltà suo padre.

"Spacca?"domandò Harry scettico sulle facoltà mentali del proprio primogenito.

"Sicuro!"continuò James dondolandosi sulle punte dei piedi "Come anche i boxer sopra..."

"Basta!Non voglio sapere altro"lo interruppe con una punta di disgusto sul viso

"Dunque...Che stavi facendo?"domandò il Prescelto per nulla convinto.

James si scompigliò con una mano i capelli.

"Bah,girellavo...Sai com'é...Un po' di qua...Un po' di là..."mormorò vago.

"Con il mantello dell'invisibilità?"

"Beh,sai...Potrebbero trovarmi fuori dal mio dormitorio..."disse allusivo.

"Di mattina?"ribadì Harry "Quando dovresti trovarti a lezione e quindi fuori dal dormitorio?"rispose incrociando le braccia al petto.

"Beh,c'é sempre Gazza in agguato...Merlino mi odia..."

"Gazza è in infermeria" lo colse sul fatto il padre "Per colpa tua" sottolineò preciso "Quando la settimana scorsa, gli hai lanciato quello Schiantesimo inavvertitamente..."

"Oh,beh...Precauzioni di sicurezza"sbottò James non sapendo più che pesci prendere "E poi ero da un amico"

"Ah,si?"mormorò Harry divertito "Che strani gusti hanno i tuoi amici. Si mettono tutti il rossetto?"domandò con un ghigno beffardo indicando il colletto della camicia.

James guardò orripilato la prova schiacciante del misfatto.

Il contorno di due labbra rosee spiccava in modo devastante sul bianco immacolato dell'indumento.

"Ecco..."cominciò passandosi una mano dietro il collo "Posso spiegarti tutto..."mormorò tentando inutilmente di perder tempo.

"James"l'ammonì con voce dolce Harry "Io non voglio farti il terzo grado,ma sei mio figlio,e vorrei sapere cosa diavolo ci fai in questo corridoio nel bel mezzo del mattino,coperto per di più dal mantello dell'invisibilità.Io non ti chiedo molto,ma se almeno mi spiegassi..." ma in quel momento Helen li interruppe uscendo dalla stanza.

Immediatamente piegò il capo verso il Prescelto.

"Mi scusi,signore"disse pentita "Le prometto che non succederà mai più" propose con le spalle chine.James la osservò con un sorrisetto divertito sulle labbra.

"Lo spero bene"continuò Harry,poi le poggiò una mano sul braccio "Ma in fondo sono stato giovane anch'io...Che non si ripeta,però?"la reguardì severo scrutandola negli occhi.

Helen si ritrovò a scuotere più volte il viso.

"Bene,e ora che tutto è sistemato...Dov'é il tuo conoscente?Sarei veramente curioso di fare due chiacchere con lui"

Helen assunse una vistosa tonalità color prugna.

"Ehm,capo...In realtà lui..."ma Harry la interruppe:

"Se l'é svignata?"chiese affabile "E come,di grazia?"domandò guardingo.

"Beh,con la smaterializzazione,ovvio"rispose la ragazza stringendosi nelle spalle.

Harry la osservò con sussiego:

"Ma com'é possibile dal momento che..."

"...Non è possibile smaterializzarsi entro le mura di Hogwarts"completò James.

Subito si tappò la bocca.Ma ormai era troppo tardi. Dannata zia Hermione e le sue ripetizioni in Storia della Magia!

Maledì mentalmente tutte quelle volte in cui aveva ripetuto quella frase per ottenere almeno un Accetabile.

"Esatto"proferì stupito Harry dall'eloquacia del figlio.

Helen incenerì con lo sguardo James,mentre quest'ultimo si faceva piccolo,piccolo.

"Beh...I-io..."sussurrò presa alla sprovvista passandosi un dito sulle labbra sottili creando uno sbaffo rosa sulla guancia.

Il Prescelto la osservò intenerito.Per un attimo le ricordò lui stesso,da giovane.Quando usciva di nascosto i primi tempi con Ginny,all'insaputa di Ron.

Sorrise in memoria dei vecchi ricordi.

"Vieni vicino"le suggerì "Sei sporca di rossetto" disse facendo comparire dal nulla un fazzoletto.

"Grazie"mormorò riconoscente Helen arrossendo.

Quando gli restituì il pezzo di stoffa però Harry notò un particolare.

La tonalità del colorante non gli era nuova.

Posò gli occhi distrattamente sul figlio.

Poi la notò.

La macchia sul colletto.

Di rossetto.

Dello stesso colore di quello di Helen.

Guardò stupito James,cercando di non collegare il fatto che fosse lì a gironzolare a due passi dalla stanza di Helen.

Sbatté le palpebre più volte tentando di negare l'evidenza persino a se stesso.

In fondo nemmeno James l'avrebbe fatta così grossa,si disse cercando di regolarizzare il respiro che era improvvisamente accelerato. Accelerazione dovuta al fatto di collegare delle assurde o impensabili idee.

Perché erano impensabili,giusto?

Quel preciso rossetto non stava a significare che fosse stata Helen ad applicarglielo sulla camicetta.Andiamo era una semplice coincidenza.

Ovvio,il fatto che James stesse girellando per quello stesso corridoio era una coincidenza.

Chiaramente che viaggiasse con addosso un mantello dell'invisibilità era una pura coincidenza.

Il problema era solo uno:lui non credeva alle coincidenze.

 

 

 

§ § § § §

 

 

 

Lily si svegliò di soprassalto.

Sulle guance percepiva una strana sensazione. Le scie delle lacrime si erano solidificate dandole una strana rigidità.

Scorpius...fu il suo primo pensiero.

Gli occhi le si inumidirono mentre quel fastidioso rumore continuava a imperversare.

Tirando su col naso si alzò di malavoglia decidendo che se James avesse avuto solamente l'intenzione di farle uno scherzo questa volta l'avrebbe schiantato senza tanti preamboli.

Si diresse stancamente alla finestra.

Poi lo vide.

Inebetita si portò una mano alla bocca non riuscendo a credere a quello che vedeva.

Scorpius.

In sella ad una scopa.

Aprì le ante ancora istupidita.

"Scorpius?"domandò trepidante.

L'altro per tutta risposta le disse:

"Eh,Lily..."borbottò tremante, le guance rosse.

"Si?"chiese lei con una certa carica di aspettativa nella voce.

Lo sapeva che sarebbe venuto quel momento.

Ne era sicura.

Lo dicevano anche tutti quei film babbani,no?

Dunque era arrivato: il momento.

Il famoso magico momento.

Il momento in cui nelle favole il maschio,incurante delle difficoltà, si scusa di essere stato un rozzo,bruto,villano e dichiara amore eterno alla sua bella.

Il momento in cui Scorpius si sarebbe scusato,prostrato in ginocchio,nuovamente,e chiesto la sua mano.Successivamente si sarebbero sposati e avrebbero avuto tanti bei bimbi biondi.Perché lei voleva avere tanti bei bimbi biondi.

Beh,forse l'ultima parte poteva aspettare ancora un po'.

Lo guardò con ansia.

"Allora?"lo incitò scrutando quegli occhi grigi.

"Ehm,potrei entrare?Qua fuori si gela..."mormorò infreddolito.

"Oh,si...Certo"disse subito scansandosi.

Scorpius posò a terra la scopa per poi girarsi verso di lei.
"Io..I-io"sussurrò "Devo parlarti d..."

"Dei bimbi biondi?"lo interruppe lei con due cuoricini al posto delle orbite.

Scorpius la osservò stranito.

"Ah,lascia perdere i bimbi biondi..."sospirò Lily dandosi della stupida "Di cosa volevi parlare?" disse torcendosi le dita.

Il Serpeverde sbuffò avvicinandosi velocemente.

Lily indietreggiò impaurita da quello scatto repentino,ma lui fu più veloce.

La afferrò con decisione per i polsi fissandola intensamente.

E la baciò.

E fu come se loro due non avessero mai fatto altro.

Come se le sue labbra fossero nate appositamente per essere a contatto con le sue.

Come se si fossero fusi.

E fu addirittura meglio del primo bacio.

Perché stavolta sapevano di essere veramente insieme.

Qualunque cosa fosse loro capitata.

Bastava che fossero insieme.

Scorpius si staccò un attimo ansimando:

"Io sono un emerito idiota,un imbecille,un Troll travestito,un essere con pus di bobotubero..."

Lily lo osservò accigliata.

"Che c'é?"domandò guardingo.

"Un essere con pus di bobotubero?"chiese scettica.

"Me l'ha detto Zabini"mormorò arrossendo.

E un Malfoy non arrossiva mai.

Gustò deliziata per un attimo quella gradevole percezione di superiorità.

Era così strano.

Gli prese il mento tra le dita soffiandogli sulle labbra.

"Il mio bel bobotubero..."lo punzecchiò dolcemente.

"Ehi!"la rimbrottò con un sorriso.

E ricominciarono da dove avevano iniziato.

 

 

 

 

 

  
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