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Autore: Amelie Malfoy    03/09/2011    1 recensioni
Che poi ad Hermione sembra di vivere ai tempi di Hitler, con tutta questa gente che crede ancora ci siano razze e razze. Peccato (per modo di dire) che però gli toccherà fare i conti con uno di loro in maniera piuttosto ravvicinata! Ci vorrà ovviamente dell'inestimabile tempo per superare l'arroganza e magare riuscire a rispecchiarsi almeno in un sorriso amichevole.Ma alla fine...cosa ci si può aspettare di più da un Purosangue?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La mattinata che seguì non fu particolarmente pesante per Hermione, sebbene dovesse sopportare i fastidiosi gridolini delle Serpeverde. "Oh, ma come le odio." 
"Hermione, lasciale perdere..sono gelose perché sono tutte innamorate di quel razza di... coso." Disse Harry rassicurante,accingendosi ad abbracciarla amichevolmente, distraendosi per un attimo dallo sguardo infastidito contrariato di Ron. 
Se c'era una persona per la quale Hermione avrebbe dato la sua stessa vita, quella era Harry. Per carità, niente da togliere al povero Ron, infondo lui era il suo "amico rosseggiante" preferito, il Weasley dei Weasley. 
Ma con Harry fin dall'inizio aveva avuto un rapporto confidenziale bellissimo.  E poi, vogliamo parlare di quello che era successo qualche tempo fa? Infatti la piccola-dolce splendida Hermione per i primi due anni,aveva avuto una piccola cotta per Harry...
non l'aveva mai detto a nessuno ,anche perché oltre Harry e Ron,non aveva nessuno con cui confidarsi. 
Le ragazze con cui condivideva il dormitorio erano diverse da lei. Lavanda Brown era quella che sopportava di meno, con il suo fare molto altezzoso e snob. 
A parer proprio una grande intenditrice di moda,insieme all'inseparabile migliore amica Calì Patil.  E poi Lavanda prendeva tutto quello che diceva la Cooman per oro colato... 
Hermione aveva convenientemente lasciato le lezioni di Divinazione durante il terzo anno, dopo essersi fatta dire da quella matta della Cooman che aveva avvertito fin dal principio che il suo "Occhio Interiore" non era abbastanza degno della sua materia.  Risultato? Una sfera rotta grazie alla grazia di Hermione e tutte le studentesse del corso di Divinazione contro di lei.  
C'est la vie. In ogni modo,con tutto questo pensare Hermione non si era accorta del fatto che era arrivata l'ora di Pozioni. "Speriamo se ne sia dimenticato, è un'idiota quell'uomo!" Disse speranzoso Ron,al centro tra Harry ed Hermione,mentre si dirigevano nei sotterranei. 
"Sarà un'idiota, ma purtroppo nessuno gli ha lanciato un incantesimo di amnesia. Magari..." 
Sospirò lei. Non le dava fastidio il fatto che dovesse ubbidire ad un ordine imposto da Piton, la cosa che la scocciava più di tutte era il fatto che la persona con cui doveva stare obbligatoriamente era la persona che forse, in tutta la scuola, odiava di più. 
Draco Malfoy.
Un ragazzo affascinante quanto privo di ogni sentimento. Se Hermione avesse dovuto definirlo con un solo aggettivo sarebbe stato "vuoto". Perché nessuno era più vuoto di Draco. 
A volte si metteva a pensare,e riusciva addirittura ad avere pena per lui. Una volta aveva pensato 'Malfoy non è stronzo, è incompreso'.  Inutile dire quante volte si fosse lavata la bocca per quella affermazione. Aveva smentito subito dopo, quando, appena uscita dalla Sala Grande ad Halloween dell'anno prima, uno sgambetto da parte sua le aveva fatto storcere un mignolo. Maledetto idiota.
La lezione di Pozioni passava,Piton parlava, ed Hermione,per una delle rare volte della sua vita, non stava ad ascoltare quel che diceva Piton. Era troppo troppo stanca. Qualcosa la fece tornare sulla terra. Era effettivamente un bigliettino che aveva colpito la sua testa. Guardò in avanti e vide quel biondo sagomato che sghignazzava. Aprì con discrezione il biglietto e lesse:
"Stasera saremo costretti a passarla insieme, non è così?"
"Che occhio Malfoy. Eh beh?"
"Bene, niente contatto fisico, ottico e quant'altro. Piton ci assegna la punizione e ognuno se la sbriga a modo suo. Ci siamo intesi?" 
"Se pensi che io sia una delle tante che cade ai tuoi piedi ti sbagli. Nemmeno io ci tengo a far sapere che dobbiamo passare una o più serate insieme ad un idiota patentato. Adesso se non ti dispiace brucia questo biglietto.''
Guardò Draco leggere e ridacchiare. Poi accartocciò il biglietto e lo buttò via. A fine lezione Piton annunciò: "Signor Malfoy e signorina Granger, la punizione è spostata a dopo cena, per un mio piccolo errore di calcolo. Siate puntuali e fatemi il favore di presentarvi insieme, per evitare eventuali ritardi. La lezione è finita,potete andare."  Hermione fece per prendere i libri e ad avviarsi dietro Ron ed Harry, che avevano già raggiunto l'uscita, ma l'allegra combriccola di Malfoy  la fermò. "Idiota patentato Granger?! Dai,secondo me sai fare di meglio."
"Levati dai piedi."
E senza aspettare risposta si diresse verso la lezione che seguiva: Trasfigurazione. Passò la giornata in meno di un soffio, e si ritrovò a mangiare dell'ottimo pollo in Sala Grande.
"Ferto che quefto pollo è proprio buono." Disse Ron, impaziente di mangiare ancora di quell' Elisir di lunga vita [Riferimenti a fatti,cose o persone sono puramente casuali..]. "Hai ragione Ron. Proprio ottimo." Guardò l'ora. "Ragazzi,devo andare." 
"Dofe fai?" Chiese Ron, curioso ed ingordo. "La punizione... mi tocca. Ciao ragazzi, a domani." 
E corse via. Arrivò nei sotterranei, davanti all'ufficio di Piton. Malfoy era già arrivato. " Sei in ritardo, Piton si arrabbierà a morte per colpa tua!" 
"Scalda i bollenti spiriti Malfoy, onde evitare le tue stupide lagne mi prenderò la colpa. Okay?" Per un attimo vide un sottile velo di rosso dipingersi nelle guance di Malfoy. "Okay, facciamo finta di niente. Sebbene tu sia una mezzosangue, immagino sia anche un po' umana, anche se è ovvio che io lo sono più di te." Che poi detto da lui non lo si poteva che prendere come un complimento.  
Piton aprì la porta. "Molto bene, come punizione dovrete andare a spolverare gli oggetti nell'aula degli oggetti di Babbanologia. Per le prossime due settimane. Siamo d'accordo?" E senza aspettare che i ragazzi facessero anche un minimo segno con la testa aggiunse: "Bene, anche se non lo siete o lo fate oppure vi tolgo 200 punti. Perciò vedete di muovervi. Troverete l'occorrente per pulire e spolverare sopra il tavolino in legno. Malfoy, le chiavi." E diede a Malfoy delle chiavi molto molto pesanti. 
Si avviarono verso l'aula di Babbanologia come stabilito dal professor Piton. Aprirono la porta,che era stata precedentemente chiusa da tre manate. Hermione non era mai stata là dentro ,sebbene fin dal terzo anno avesse frequentate puntualmente le lezioni della professoressa Burbage. 
Era una stanza davvero grande, stracolma di cose altamente babbane.  Computer, giochi elettronici come play stations, modellini di automobile, un tavolo da ping pong e addirittura un biliardino. Ma addirittura libri infantili come "Biancaneve" o "Pinocchio", ai quali Hermione avrebbe dato sicuramente un'occhiata,dato che fin da piccola li aveva sempre amati. 
C'erano insomma, cose che per un semplice mago Purosangue come Malfoy sarebbero state terribilmente inutili e strane,ma altrettanto bello. Come per un bimbo vedere la Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka, se capite cosa intendo. 
 Individuò con lo sguardo un vecchio tavolino di legno polveroso, con sopra l'occorrente di cui parlava Piton. Così prese uno straccio ed iniziò a spolverare i modellini di Ferrari che avrebbe preferito veder sfrecciare allegramente sullo scaffale.  Malfoy faceva il giro per tutta l'aula con aria circospetta, afferrando i libri, leggendo i titoli e poi rimettendoli al loro posto. Ma i suoi occhi gelidi andavano a posarsi sempre su un oggetto in particolare... il biliardino. 
"Granger, tu sei babbana, quindi sai come funziona questo coso, vero?" 
"Oh si, quello è un biliardino." 
"E a che cosa servirebbe?" 
"E' la ragione di vita dei ragazzi babbani della nostra età."
"Voglio imparare."
"Questa è una punizione, e poi io non sono una sporca babbana?" 
"Così ti abbassi ai miei livelli."
"Pronto? Io ti odio e tu mi odi. E sta un po' zitto." 
Ma non potè che sorridere facendo quella affermazione. Era proprio un idiota, quel Draco Malfoy. 
  
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