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Autore: Edelwise    04/09/2011    3 recensioni
Dopo la Guerra e il ritorno di Hermione alla scuola, per la giovane strega ci sarà una dura sfida da superare. Riuscirà a non farsi trascinare nelle grinfie della serpe?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano passati tre giorni da quando aveva spedito la lettera a Ron, ma lui non aveva ancora risposto.

Ogni mattina a colazione sperava che un gufo le recapitasse una lettera, ma puntualmente rimaneva delusa.

Le notti erano diventate più lunghe e tormentate, non prendeva sonno facilmente.

Ginny cercava di farle forza e ogni tanto scriveva ad Harry di riprednere il suo gioioso amico nella speranza che si facesse vivo con la propria ragazza, ma Harry puntualmente rispondeva che non vedeva il rosso da un po’.

La sorella iniziò a preoccuparsi ma non disse alla riccia, per non allarmarla ulteriormente.

Quella notte Hermione non riusciva a prendere sonno, si rigirava costantemente nel letto.

Alla fine, stufa di quello stupido giochetto, si alzò si vestì mise il mantello della divisa e decise di fare una passeggiata per i corridoi.

Silenziosi quasi da far paura.

Tutti gli studenti erano già nelle loro case, senza contare che l’orario di ronda era finito da un po’.

Nel silenzio riecheggiavano solo i suoi passi lenti e senza meta.

La luna era alta in cielo.

Si sedette in un muretto del piccolo giardino, mise il cappuccio in testa e la fissò costantemente.

Perché Ronald non le rispondeva?
Che diavolo stava combinando?

Perché Ginny, ogni volta che veniva fuori il nome del fratello cambiava espressione?

Forse doveva scrivere ad Harry. Almeno lui sarebbe stato sincero e le avrebbe dato delle dritte, d'altronde non potevano rimanere più di due giorni senza vedersi quei due, la loro amicizia era molto forte.

C’erano troppe domande senza risposta e nessuno poteva dargliene una valida.

L’ultima spiaggia era Harry e l’indomani avrebbe scritto a lui.

Sentì in lontananza dei passi lenti, probabilmente qualche studente fuori dal loro dormitorio N

on aveva la benché minima voglia di urlare contro a quest’ultimo di tornarsene nel proprio letto, così rimase impassibile e continuò a fissare il cielo.

Che ci fai fuori dal letto?”disse piano una voce dietro di lei.

Le si ghiacciò il sangue nelle vene per la seconda volta appena sentì quella voce, ma non rispose e rimase sempre li seduta a fissare la volta celeste.

Non so chi tu sia, ma non costringermi a toglierti punti.”continuò, con lo stesso tono di voce.

La ragazza si voltò mostrando a Draco Malfoy il suo viso per poi riposare il suo sguardo sulla luna.

Essere ignorato non era la cosa che preferiva di più, per cui si sedette di fianco a lei a debita distanza.

Ti ho fatto una domanda, gradirei una risposta.” disse secco.

Hermione non proferì parola.

Il gatto ti ha mangiato la lingua,Sanguesporco?”domandò.

Un soffio di vento le aprì il mantello e poco dopo lo richiuse.

Sentiva i suoi occhi fissarla e scrutarla, la stava studiando come una serpe studia la sua preda.

Magari stava trovando un modo per farla arrabbiare sul serio e dare inizio ad un teatrino in piena notte, così da far svegliare tutti.

E invece per la seconda volta la stupì, dalla tasca dei pantaloni estrasse un pacchetto di sigarette ne estrasse una l’accese con la bacchetta e iniziò a aspirare il fumo.

Hermione ricordava bene che qualsiasi cosa avesse a che fare con i Babbani per lui fosse taboo, ed invece si sbagliava anche su quello.

L’odore della sigaretta arrivò al suo naso, non le piaceva, le dava fastidio.

Era il caso di andarsene prima che quella sigaretta fosse motivo di litigio.

Si alzò e mettendosi a posto il mantello, riprese la strada per il suo dormitorio ma sapeva bene che due iridi grigie la stavano scrutando.

 

Aveva appena finito di lavorare con Neville quel pomeriggio, decise di posare in Sala Comune i libri per poi andare in Guferia a spedire una lettera ad Harry.

Dove vai?”chiese Ginny che era appena passata per il ritratto.

Sto andando a spedire una lettera.”

A Ron?” domandò con un tono diverso dal solito.

Un tono che non convinceva la Grifona, per niente.

Per una volta doveva mentire alla sua migliore amica, perché se gli avesse detto che la lettera era indirizzata a Harry, sarebbe stata certa che avrebbe cercato di sviarla dal farlo.

Ai miei genitori.”rispose sorridendo “ E’ da un po’ che nonli sento.”

La rossa sorrise “Ci vediamo a cena?”

Certo che sì, lasciami quella favolosa zuppa eh!”

Tutta tua, mia cara!” disse ridendo.

Si sentiva un po’ stupida ad aver mentito alla sua migliore amica, ma era stata costretta.

Era la prima volta, non sarebbe capitato mai più.

E’ sempre stata una persona sincera, pulita, educata e tutti la rispettavano per questo.

Non poteva dare il cattivo esempio proprio ora.

Era una piccola… innocente bugia, a fin di bene.

-Le bugie a fin di bene non hanno mai fatto male a nessuno- pensò tra se e se.

Quel senso di sporco, però, prese posto nella sua coscienza.

Una piccola macchiolina che sarebbe rimasta tale, non si sarebbe mai ingrandita.

Perché lei bugie non ne avrebbe mai più detto.

Arrivata in cima alle scale della Guferia vi entrò.

Vi erano penne di gufo ovunque, escrementi a non finire e l’aria era davvero pesante.

Legò la busta alla zampetta di un barbagianni e lo lasciò libero.

Non si degnò nemmeno di vederlo oltrepassare l’orizzonte, si voltò per andarsene ma non aveva fatto i conti con il fatto che in quel posto si scivolasse.

Mise male un piede fece per cadere, ma qualcuno la tenne per le braccia. Le sue ginocchia sbatterono comunque violentemente contro il pavimento.

Qualcuno con una forza abbastanza sviluppata, contando la presa che aveva sulle sue braccia.

Si alzò piano e vide due occhi grigi che la fissavano.

Si scostò di scatto, mettendosi dritta e composta, pulendosi la manica del mantello.

Non disse nulla, sapendo che non avrebbe ricevuto risposta o se avesse parlato magari sarebbe sfociato l’ennesimo litigio stupido tra i due.

L’oltrepassò in silenzio.

Ti sei fatta male?”chiese.

Gli occhi della ragazza si sgranarono all’improvviso.

Era la seconda volta che le rivolgeva la parola.

La seconda volta in poche ore.

Si voltò “No, sto bene”rispose educatamente.

Non mi sembra Granger, quel ginocchio sanguina e se non sbaglio c’è anche un livido.”incalzò serio.

Si abbassò a guardare il suo ginocchio, effettivamente aveva ragione la Serpe.

Era conciato piuttosto male.

Non è niente”tagliò corto andandosene.

 

 

Provava irritazione sapendo che la Serpe aveva ragione.

Il ginocchio era ridotto piuttosto male, tanto da lasciarla zoppa.

Ginny, due ore dopo, riuscì a convincerla e l’accompagnò in infermeria di corsa e Madama Chips diede un’occhiata a quello che normalmente sembrava un ginocchio.

Come te lo sei fatta, mia cara?”

Sono scivolata in Guferia.”rispose lei.

Oh, non mi stupisce per niente”esclamò “l’ho ripetuto non so quante volte alla Preside di dargli una ripulita. Mastro Gazza ne sarebbe capace.”

Non sono stata attenta.”si giustificò.

Mia cara, non sei l’unica che viene in queste condizioni, ho dovuto riparare anche denti a causa di scivoloni in quel posto.”

Pulì la ferita dal sangue, gli fasciò il ginocchio e le raccomandò “ Signorina Granger, lei per due giorni non può muoversi da qui o peggioreremo la situazione siamo intese?”

La ragazza annuì.

Guardò l’infermiera andarsene, mentre Ginny prendeva posto nella sedia affianco al letto.

Che noia!” si lamentò la riccia “ perderò un sacco di lezioni, appunti…”

Manderò Neville a tenerti aggiornata su tutto”la rassicurò l’amica.

Sorrise “Grazie Ginny.”

Di nulla, quindi sei stata fortunata…”

A quanto pare.”

Sai vedere la tua bocca senza denti è uno spettacolo raccapricciante, mi immagino la faccia di Ron…come hai fatto a non sbattere la bocca?”

La ragazza si morsicò il labbro, doveva dirglielo che a evitare di sbattere il muso ci aveva pensato Draco Malfoy?

Non poteva dire bugie si era ripromessa di non dirne più, nemmeno una.

Che male c’era alla fine? Era stato un gesto educato da parte sua.

Herm tutto ok? Perché ti stai torturando il labbro?”

Malfoy…”rispose

Oh…”disse sorpresa.

Stavo scivolando e mi ha preso per le braccia, evitando il contatto della mia bocca con il suolo.”

Ogni tanto mi sorprende,la Serpe.”

-Non immagini quanto- pensò l’altra.

In infermeria entrò anche Luna seguita da Neville.

Abbiamo saputo.”disse il ragazzo “ brutto colpo…”

Mi riprenderò.”disse armoniosa lei.

E’ arrivata questa oggi” continuò Neville, mostrando una lettera “ un gufo l’ha recapitata in sala comune.”

Notò che la lettera portava la scrittura di Harry.

Oh grazie Neville.”disse subito “I miei genitori mi hanno risposto, che tempismo.”

Fu grata a Madama Chips quando entrò e in modo molto pacato mandò via tutti, dicendo che la ragazza avrebbe dovuto riposare.

Quando fu finalmente sola aprì la lettera del suo migliore amico.

- Cara Hermione, qui al Ministero va tutto a gonfie vele, gli incarichi sono pesanti ma riesco a portarli a termine. Non vedo l’ora che tu finisca gli studi per affiancarmi come Auror.

Sono molto contento che anche i tuoi studi procedano bene, dal tronde sei la Strega più brava di tutta Hogwarts, non c’è da meravigliarsi.

Per l’ultima domanda, devo essere sincero con te, Ron è davvero molto occupato, sai al negozio di George vanno un sacco di ragazzi e lui sta cercando di aiutare il più possibile.

Lo vedo raramente anche io. Quindi non preoccuparti, ti posso assicurare che sta benissimo e appena avrà uno straccio di tempo risponderà alle tue lettere.

Ora ti devo lasciare il lavoro mi chiama, ci sentiamo presto.

Un abbraccio.

H.

P.S. Ti allego una foto del mio nuovo incarico.-

Sorrise e controllò dentro la busta, trovò una foto di Harry in giacca e cravatta seduto nella sua scrivania al Ministero.

Ridacchiò vedendolo in quella situazione.

E poté stare tranquilla, perché sapeva che il suo migliore amico era stato sempre sincero con lei.

Non le avrebbe detto mai una bugia.

Adorava Harry per quello, diceva sempre la verità anche se un vestito ti stava male.

Rimise tutto in ordine e nascose la lettera dentro il mantello.

Poco dopo la medimaga le portò la cena.

Cenare da sola non era il massimo, ma doveva resistere due giorni, due stupidissimi giorni.

Sarebbero passati in fretta ora che sapeva che il suo ragazzo stava bene, ma era sommerso di lavoro.

 

Durante la notte ebbe gli incubi.

Probabilmente era la medicina che Madama Chips le aveva dato prima di andare a dormire.

Sognò che uno stormo di gufi la stava inseguendo, che nessuno poteva salvarla, né Ginny, nèHarry nè Ron.

Aprì gli occhi di scatto, il respiro corto, affannato e stava sudando.

Era tutto buio intorno a lei, ma non poteva impedirle di vedere una sagoma che la stava fissando.

Non riconobbe la persona.

Chi sei?”chiese infine.

Ma non ebbe risposta, anzi quella sagoma si voltò e se ne andò dall’infermeria.

 

 

Era riuscita ad uscire dall’infermeria.

Il ginocchio era ancora fasciato e zoppicava ancora un po’.

Per il resto, poteva continuare la sua normalissima vita da studentessa di Hogwarts.

Aveva sopportato ferite peggiori, non poteva mica lamentarsi per un graffietto.

Eccola qui!”disse Ginny, che l’aspettava all’entrata della Sala Grande.

Ci vuole ben più di un graffietto per buttarmi giù!”

La rossa rise, si sedettero affianco a Neville che quella mattina leggeva la Gazzetta del Profeta.

Ehi Ginny” esclamò “Harry è stato nominato Auror!”

La ragazza rimase scioccata, strappò di mano il giornale all’amico e diede un’occhiata.

Hermione con la coda dell’occhio osservò la foto, era la stessa che le aveva mandato due giorni prima.

Non mi ha detto niente!”disse piccata la Weasley.

Magari voleva farti una sorpresa, lo sai com’è Harry!”rispose l’amica.

Ah ma adesso mi sente!”disse alzandosi dal tavolo.

Ginny attenta quando vai in Guferia, non vorrei che questa volta debbano riparare i denti a te”scherzò Hermione.

Ma la ragazza non l’aveva sentita, era furibonda.

Mi sembra una buona cosa questa”disse Neville

Sì, ma Ginny riteneva giusto che Harry glien parlasse.”

Ogni tanto qualche sorpresa fa piacere…”

Non nel caso di Ginny.”osservò la riccia.

  
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