08/09/2011
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A Els, che aspettava Remus.
A Roxar, che mi ha ispirata.
E a tutti voi, che non vi stancate mai dei Marauders.
A Roxar, che mi ha ispirata.
E a tutti voi, che non vi stancate mai dei Marauders.
La Luna s’intrufola tra gli alberi, illuminando il sottobosco.
Come a volergli ricordare chi è.
Come a volergli ricordare cosa è.
Corre tra gli alberi, cercando di evitare il più possibile la sua amica. Ma Moony sa che non può nascondersi per sempre. Comincia ad essere stanco però, è quasi l’alba e sa che è quasi finita.
Si lascia cadere tra le radici di un albero, Moony.
Sta male, Moony.
Si sente solo, Moony.
Si consola Moony, pensando che tra un mese rivedrà Pads e Prongs. E gli occhi scuri brillano, al solo pensiero di tutto quello che faranno insieme, una volta ritornati ad Hogwarts.
Moony lo sa. Sa che Prongs tenterà in ogni modo di trasgredire ogni regola. E che Pads lo aiuterà. E che insieme passeranno quasi tutte le sere in punizione.
Moony lo sa. Sa che Pads terrà fermo Snivellus. E che Prongs gli lancerà qualsiasi fattura gli venga in mente. E che, inevitabilmente, passeranno quasi tutte le sere in punizione.
Moony lo sa. Sa che Prongs li tartasserà con Lily. Sa che lui e Pads passeranno nottate intere a escogitare piani, a inventare conversazioni per conquistarla. E sa anche che tirerà loro una cuscinata urlando –Voglio dormire!- E sa che a quel punto Pads e Prongs si guarderanno e inizieranno a fare a cuscinate. E sa pure che quella notte non dormirà.
Moony lo sa. Sa che esploreranno tutta Hogwarts sotto il mantello di Prongs per la Mappa Del Malandrino. Sa che devono scoprire ancora due passaggi segreti. Sa che devono trovare la Stanza delle Necessità prima di Natale.
Moony lo sa. Sa che inevitabilmente Pads e Prongs non faranno i compiti e che toccherà a lui farglieli copiare all’ultimo minuto. Sa che la McGrannit troverà tre temi di trasfigurazione uguali e che, come da copione, si arrabbierà e li metterà in punizione.
Ma un raggio rosato interrompe le congetture di Moony.
Si ritrasforma Moony.
E’ felice, Moony, che un’altra notte sia passata, ma stanco.
Entra in cucina dopo essersi fatto una doccia veloce e aver bevuto una pozione ristoratrice. Sua madre e suo padre si voltano verso di lui, con un enorme sorriso stampato sulla faccia.
-Buongiorno Remus caro.
-Buongiorno, mamma.- le dice lui stampandogli un sonoro bacio sulla guancia, e bacia anche la guancia del padre.
Si siede al tavolo di formica, mentre Anne gli taglia una fetta di torta alle mele e gli versa del caffèlatte nella tazza. Remus intinge la fetta nel liquido caldo e la porta alla bocca prima che qualche goccia cada sulla tovaglia pulita. La assapora lentamente, e poi beve il caffelatte.
Suo padre legge la Gazzetta del Profeta e con la mano sinistra gira il caffè.
Sua madre pulisce la cucina mentre canticchia la canzone che stanno passando alla radio, sopra il frigorifero.
Remus sorride, si sente felice, nonostante la nottataccia.
In quel momento suona il campanello.
-Vado io!- esclama Anne, pulendosi le mani al grembiule di mussola bianca che ha legato ai fianchi. Remus si pulisce un angolo della bocca e prende un po’ di succo all’arancia, per poi seguire la madre.
-Chi è, mamma?-Le chiede.
Anne si volta e gli sorride, spostandosi.
Remus sorride nuovamente, felice. Il sorriso gli parte da un orecchio e arriva all’altro. Chiude e riapre gli occhi un paio di volte, prima di essere sicuro che quello che vede è reale.
-Pads!Prongs!-urla, prima di saltare al collo dei suoi due amici.
Adesso Moony è felice, ha iniziato proprio bene la giornata.
Adesso Moony ha i suoi migliori amici a fianco, ed è certo che sarà un giorno MEMORABILE.