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Autore: nuage91    08/09/2011    1 recensioni
Dedicato a tutte le ragazze che amano davvero, perché il vero amore è più profondo dell’anima, più puro dell’acqua di fonte e impossibile da consumare. Una fiamma perpetua.
Una ragazza che trova l'amore vero e impossibile.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono interrogata spesso sull’esistenza dell’anima. Molti credono che la fiducia nell’esistenza di un qualcosa che vada oltre la materia sia in contraddizione con la fiducia nella scienza e che quindi io, da scienziata, non dovrei credere nell’anima. E invece ci credo. Non pretendo di dimostrare scientificamente la sua esistenza, anche perché la scienza ha i suoi limiti. Con questo non voglio dire che la scienza sbagli, ma solo che non può arrivare a comprendere tutto. Nella mia concezione c’è una sorta di spirito che pervade l’universo. Ovviamente non è qualcosa di materiale, o, per lo meno, non è fatto di materia barionica. Questo spirito si “concentra” maggiormente negli esseri viventi, ma non sono anime staccate l’una dall’altra, è una cosa unica. La penso così perché non riuscirei a spiegare altrimenti il feeling che si può instaurare tra due persone. E’ davvero possibile che sia tutto dovuto ai neuroni del nostro cervello?
 
Scesi dal treno ancora frastornata. Non saprei descrivere le mie emozioni, mille pensieri frullavano nella mia mente, ma tutti tornavano su Matteo. Volevo rivederlo. Perché dovevo aspettare due giorni e mezzo? Volevo correre da lui, proteggerlo. Volevo andare da lui per continuare a parlare, per poterci chiarire fino in fondo, per capire fino in fondo cosa provasse per me. Sarebbe stata una continua agonia ogni momento lontano da lui, ne ero certa.
Mentre aspettavo l’autobus mi si avvicinarono degli uomini chiedendomi se non mi avessero già vista da qualche parte. Quanto li odiavo. Ma in quel momento non avevo la forza di rispondere male. La mia voce si incrinò mentre rispondevo:
“lasciatemi in pace, vi prego!” e scoppiai in lacrime davanti a loro, che non poterono far altro che allontanarsi.
 
Arrivata a casa, telefonai subito a Laura e le chiesi se potevamo vederci, le dissi che era importante. Rispose che quella sera doveva stare col ragazzo, ma che ci saremmo viste il giorno successivo. Io non potevo aspettare e in quel momento la mia anima non avrebbe retto la sofferenza provocata dalla gelosia per lei, quindi non ci pensai e le dissi tutto per telefono. Mi rispose che non vedeva l’ora che fosse il giorno successivo per potermi vedere. Poi disse che pensava che non mi sarei mai innamorata di un ragazzo. E fu allora che mi si accese la lampadina. Il problema non era che non potevo innamorarmi dei ragazzi, ma che non potevo innamorarmi dei ragazzi etero. Glielo dissi, mi chiese se avessi mai pensato di poter stare con una donna. Dissi di sì, ma che comunque io non provavo attrazione fisica per le donne, almeno non credevo. Ero piuttosto confusa, non sapevo più cosa pensare.
“Immaginavo” fece lei
“Non troverò mai un ragazzo che ami”
“Non ha senso pensarci adesso. Tu sei innamorata di Matteo”
Era vero. Sentivo che mi comprendeva e che comprendeva il sentimento che provavo per il mio migliore amico. In cuor mio la ringraziai per non avermi risposto di lasciarlo perdere e che c’erano un sacco di ragazzi là fuori. Quanto la amavo!
 
Per almeno due giorni non riuscii a mangiare quasi nulla e per almeno due settimane continuai a sognarlo tutte le notti. Sogni romantici in cui mi diceva che ero la persona più importante per lui e che non sopportava di starmi lontano.
Per diversi giorni ero super eccitata e sembrava sprizzassi gioia da tutti i pori, poi gli occhi mi si inumidivano e qualche lacrima mi rigava il viso. I miei compagni di classe non capivano che mi fosse successo e Gemma diceva “Aurora oggi è stranissima”
Matteo si comportava con me in modo dolcissimo, mi chiamava “la mia donna” davanti agli altri e mi regalava fiori colti dai giardini. Io gli chiedevo sempre di starmi vicino, non capivo se più per paura di perderlo o per bisogno di proteggerlo, o semplicemente perché la sua presenza mi tranquillizzava. Mi chiedeva spesso come stavo. E sentivo che gli importava davvero di me, a lui più di chiunque altro.
 
  
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