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Autore: Kvistor    09/09/2011    3 recensioni
In questa FF del genere What if? vedremo i nostri eroi in una situazione cupa dove il male sembra imperante...
Rating Arancione per diverse scene cruente.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 Sesso e Castità

A.S. Perdonatemi la lunga assenza ero in Ferie...

(Narrazione di Anthony)

Eravamo tornati sulla nave da meno di dieci minuti, ma si era già scatenato un putiferio di risate, allegria e scherno verso quelle arroganti ragazzette che giacevano in pasto ai vermi. Il salone delle feste era pieno di gente, si era deciso di fare una festa esclusiva... niente mostri o bestie; Avrei potuto entrare subito, ma optai per un salto in camera a cambiarmi, come diceva sempre mia madre “Un bel ragazzo come te non può certo andare in giro come un vagabondo” Avevo ormai quasi varcato la soglia quando sentii un piccolo singhiozzo subito seguito da un altro e poi un altro ancora, seguii quel suono spettrale fino ad uno stanzino perfettamente vuoto e scarsamente illuminato, cercai un po’ con lo sguardo e infine lo vidi, Percy Jackson, forse il guerriero più feroce che avessi mai visto, considerando anche che combatteva contro i suoi ex alleati, che piangeva come un bambino ai piedi di due cadaveri argentei. Erano le due cacciatrici, iniziavo a chiedermi se intendesse tenerle lì, ma poi accadde qualcosa che persino per un semi-dio si ritiene impossibile, le sue lacrime circondarono i corpi e divennero delle bare di cristallo dalle sfumature verdi, proprio come gli occhi che le avevano piante; Ero confuso io e il capitano avevamo deciso tacitamente di tenere segreto il primo episodio, ma quello!         Non si grazia il nemico in battaglia, ma seppellirlo è d’obbligo così lo considerai solo un ennesimo piccolo segreto. Trascorsi altri venti minuti e vestito di tutto punto entrai allora nel grande salone, i lampadari di cristallo pendevano in tutto il loro splendore, i rasi e le sete della tappezzeria erano stati tirati a lucido e ad ogni tavolo si brindava alla vittoria, con i lestrigoni incredibilmente servizievoli a riempire i calici ogni qualvolta ce ne fosse bisogno, mi accomodai al tavolo principale assieme al comandante e al primo ufficiale. Percy era proprio lì euforico come se fosse appena trascorso il natale, stentavo a credere che lui e il ragazzo della stanza fossero la stessa persona... era così, strano.

Dopo almeno una ventina di brindisi fu servita la cena: pasticcio di montone con uova alla Bismarck e tortini di carne, l’atmosfera era fin troppo calma e giacché la discordia è l’antitesi della calma, l’immancabile Darnel arrivò di lì a poco, dal suo scarno abbigliamento era logico che quella sera voleva guadagnarsi una promozione nel peggiore dei modi...          Un leggerissimo abitino la copriva , se così si può dire, ma era comunque esposta agli sguardi indiscreti di tutti i presenti, cosa che a parer mio la faceva gongolare a dir poco... dopo un pasto luculliano tornai in camera, ma non dopo aver ottenuto da una disinibita figlia di Efesto un ballo per la sera successiva.

P.O.V. Percy

<< Mi perdonereste un attimo, credo di non sentirmi molto bene... >> dissi poco prima di alzarmi e correre nella mia cabina, lì mi guardai allo specchio e mi venne da sputarmi in volto, iniziai a prendermela con me stesso << Brutto mostro! Guarda cosa sei diventato, un giorno arriverai a mangiare altre persone se oggi festeggi in questo modo la tua brutalità! >> stavo per ricominciare, poi però mi dissi che in fondo quello era solo l’antipasto della mia vendetta e ancora molti altri sarebbero caduti per mano mia e quindi si il festeggiamento era solo il primo di una lunga serie.  Tornato a tavola mi accorsi che i miei pochi commensali da soli erano stati in grado di finire la bottiglia di Gin che avevo fatto portare, scoprii solo dopo altre quattro bottiglie che neanche volendo potevo ubriacarmi, il mio metabolismo era troppo veloce per farmi provare la pace dell’incoscienza. Non voglio raccontare tutto ciò che successe quella sera, fatto sta che dopo neanche un’ ora dal mio gesto di onore e apprezzamento per quelle vergini guerriere, il mio corpo stava per possedere una ragazza che il resto di me non amava. Eravamo entrati nella mia cabina, Jenny si era avvicinata con uno sguardo malizioso, guardai le iniziali sulla porta e provai a trattenerla, ma un demone prese il mio controllo, ci baciammo, ma fu un bacio vuoto mentre le mie mani spogliavano il suo corpo, vivevo momenti di grande esitazione, farlo o non farlo svendere il mio corpo a una persona qualsiasi o consacrarmi a colei che non avrei mai avuto...

Ad un tratto pensai alle parole di Luke e mi arresi, la buttai sul mio letto con un impeto animalesco, insinuai la mia lingua fin dove un uomo possa osare fare, ottenendo in risposta solo qualche raro gemito, una cagna lussuriosa, non era nient’altro, ma ero forse io migliore? Valevo di più di lei? Domande che in futuro mi posi spesso, ma non quella sera, che passò fra gemiti e urla.

All’inizio sentii l’inesperienza, ma lei seppe supplire a tutto e la parte animalesca che ormai mi tormentava sempre più spesso ne fu ben contenta, in futuro seppi limitare almeno in parte i miei istinti, ma non quella sera in cui feci cose talmente orribili, ma in un certo senso fantastiche che presso il circolo vizioso della ragazza mi valsero il soprannome “Lupo”            

                             

   
 
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