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Autore: Neviipac    10/09/2011    2 recensioni
Quando piove, ad Hogwarts regna il silenzo. Storia su Hermione e Draco, non troppo romantica, non troppo smielata... bella! Leggetela!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il temporale era finito. Il cielo stava cominciando a tornare sereno ed era arrivata l’ora di tornare al castello per la notte, ma né Hermione né Draco avevano il coraggio di dire una parola. Alla fine fu Draco a parlare e disse:

- Andiamo dai… è ora di tornare!

Quindi lei dovette solo fare un veloce cenno di approvazione con la testa. I due si alzarono, e cominciarono a camminare verso il castello. Arrivati davanti all’entrata, Hermione si precipitò sulle scale, senza salutare Draco, pensando che lui l’avrebbe seguita, ma ovviamente lui non lo fece. La sua sala comune era nei sotterranei e per arrivarci non si devono prendere le scale mobili. Così, quando la ragazza si voltò indietro per guardare dove si trovava il biondino, lo trovò lì fermo a guardarla e le fece un cenno con la mano, come di saluto, e lei rispose con un sorriso trattenuto.

***

La domenica è arrivata, finalmente, e con lei anche le visite gratuite per gli studenti a Hogsmeade. Ron e Harry erano già pronti da un pezzo, mentre Hermione si doveva ancora allacciare le scarpe da ginnastica e mettere la giacca, così disse agli amici che la stavano aspettando:
- Voi andate, io vi raggiungo in un attimo! Giusto il tempo di infilarmi la giacca e arrivo…
Gli amici della ragazza si avviarono giù per le scale e lei gli seguì a ruota, ancora con le scarpe da allacciare. Dopo essere caduta un paio di volte, a causa dei lacci slacciati, Hermione era pronta per uscire!

Erano le undici e mezza, quando i ragazzi arrivarono dentro ai tre manici di scopa per bere qualcosa tutti insieme. Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville e Luna si sedettero ad un tavolo ed ordinarono sei burro birre, due delle quali con un po’ di zenzero sopra. Parlarono del più e del meno, ma Hermione non raccontò agli amici del pomeriggio passato in compagnia di Draco Malfoy, il giorno prima. Anche perché nessuno le chiese niente, quindi lei ne approfittò per tenere la bocca chiusa, fino a quando, tornando verso Hogwarts, Harry disse:

- Ah si! Herm, ieri sera che cosa hai combinato? Non sei più venuta a cena… ti abbiamo aspettata fino alle nove in sala grande e poi nella sala comune… dove ti eri cacciata?

Hermione diventò tutta rossa e non sapeva cosa rispondere, ma alla fine trovò le parole e disse:

- Ero andata a fare una passeggiata.
- Sotto la pioggia? Da sola? Da quand’è che sei così strana?
- Io? Strana? Perché? Nooo!
- Bè sì, sei sparita! E poi non ti sei più fatta vedere nemmeno nella sala comune… pensavamo che ti fosse successo qualcosa!
- Ma no, non mi è successo niente!
- Ce ne siamo accorti stamattina, quando, mezz’ora dopo che era suonata la sveglia, tu dormivi ancora beatamente nel tuo letto.

Hermione sorrise, alzò le spalle, si girò e poi tornò a parlare con Ginny. Harry e Ron non capivano ancora.

***

La domenica era passata più in fretta di qualsiasi altra domenica dell’anno e il lunedì era già arrivato. Alle ora otto c’era lezione di trasfigurazione con la professoressa McGranitt. Un quarto d’ora prima dell’inizio della lezione, Hermione si trovava già seduta al suo banco, aspettando l’arrivo dei compagni. Dopo un paio di minuti cominciarono ad arrivare i Corvonero, poi i Tassorosso, i Grifondoro e infine i Serpeverde. Hermione, si guardò in giro, ma non vide nessuna traccia di Malfoy… strano! A Malfoy piaceva venire a lezione di trasfigurazione, soprattutto perché era l’unico momento in cui poteva insultare gratuitamente tutti i compagni di classe… ma allora come mai non si vedeva ancora nessuna traccia di lui? Stava ancora dormendo? Che cosa starà combinando? Hermione aveva mille domande che gli frullavano in testa e zero risposte.

Finita la lezione, Hermione si precipitò fuori dalla classe per andare a controllare di persona dove si fosse cacciato Malfoy: provò a guardare sulle rive del Lago Nero, ma niente, in biblioteca niente, in sala grande a studiare niente, da Hagrid niente, nella torre di astronomia niente… nessuna traccia di Malfoy!

La faccia di quel biondino non si vide fino all’ora di cena, quando, accompagnato dal padre Lucius entrò in sala grande, diretto verso Silente. I capelli di Lucius erano dello stesso colore di quelli del figlio, ma erano molto più lunghi, infatti i capelli di Draco non erano più lunghi di dieci centimetri, mentre quelli del padre arrivavano fino a metà schiena. Per il resto erano molto simili: entrambi vestiti eleganti, di scuro, con indumenti firmati, entrambi avevano in una mano un “bastone da passeggio” usato come porta bacchetta. Indossavano le stesse scarpe, erano alti uguali e in faccia si somigliavano moltissimo, soprattutto per quanto riguarda il naso e gli occhi di un colore verde smeraldo.

Hermione seguì con gli occhi il passaggio dei Malfoy verso Silente: una volta arrivati dal preside lo pregarono di alzarsi e di recarsi in loro compagnia fuori dalla sala grande per parlare.

Al tavolo dei Grifondoro, tutti gli studenti, di tutte le età, cominciarono a commentare il comportamento dei due biondi, ma Hermione, nonostante si trovasse in mezzo a persone che urlavano, era immersa nei suoi pensieri. Trovava strano che Draco fosse sparito per due giorni, visto e considerato che nemmeno domenica si era fatto vivo, e che tutto d’un tratto si presenta in sala grande con aria spaventata mista ad un’aria di mistero, accompagnato dal padre, per parlare con il preside di Hogwarts. Che cosa si stavano dicendo?

Hermione era molto curiosa di scoprirlo!

  
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