Capitolo 2
Ecco a voi un altro capitolo della mia storia! Sembra che a nessuno
sia
piaciuta. Spero che con il prox capitolo qualche
anima buona mi lasci una recensione… mai perdere
la speranza! Con questo concludo e vi lascio al
secondo capitolo. Ciao! ^^
Hikari si guarda intorno con aria
spaventata, non sa il perché ma è sicura di essere spiata e tutto
ciò non le piace per niente. Izumi, vedendo la ragazza così
nervosa, le dice con aria ironica:
< Ci rimangiamo già tutto
Hika? Fra un po’ fai un infarto…la tua promessa
è andata a farsi benedire o sbaglio? >
Dopo averle
lanciato un’occhiataccia la ragazza le risponde con un sorrisetto
ironico:
< Mica colpa mia se mi sento spiata, stavolta non è una conseguenza
dell’incidente ma una sensazione tutt’altro che rassicurante.
L’ultima volta che mi sono sentita veramente così è stato
il giorno dell’incidente, penso che al mio posto non resteresti a chiacchierare
tranquillamente… sbaglio?>
Yukino, con aria seriamente
preoccupata, le dice:
< Hika, non stai scherzando, vero? Perché se è così non
è affatto divertente…>
< Yu secondo te io mi metto
a
scherzare su cose così serie?! Non sono mica
scema! >
Ma nessuna delle tre può
continuare il discorso perché in quel momento il preside comincia a
chiamare le classi.
< Ia E: ….. Yutari Hikari,… voi andrete in aula con la
professoressa Yagami >
< Ci vediamo dopo raga!dice Hikari guardando le due amiche – c’incontriamo
davanti al cancello, buona giornata! >
< Anche a te! – rispondono insieme le due amiche – Buona fortuna! >
Ma non fanno in tempo a finire la
frase che la ragazza è già corsa su per la scalinata verso
l’insegnante.
Yukino dice, guardando la sorella
con sguardo preoccupato:
< Izumi ho paura per lei, ho
visto molto bene il suo terrore negli occhi e non era la solita espressione
di quando aveva paura. Era completamente
terrorizzata e io sono terribilmente in ansia. >
La sorella le rivolge un sorriso
rassicurante:
< So cosa vuoi dire, ho visto
anch’io come stava ma non possiamo fare
assolutamente niente per lei. L’unica cosa che possiamo fare è
stare in guardia e controllarla il più possibile, dobbiamo lasciarla
sola il meno possibile. Ma=
span>
ora basta pensieri tristi, anche perché ci hanno chiamato! Andiamo! =
>
e così dicendo Izumi agguanta la sorella per un
braccio e la trascina verso il loro insegnante.
“Ma guarda un po’ tu i
casi della vita, ho sotto controllo sia te che le tue
sciocche amiche. Ora niente riuscirà a fermarmi e io finirò
ciò che avevo iniziato due anni fa. Sarai
mia
dolce Hikari.”
L’uomo guarda con
soddisfazione le due ragazze, certo che presto o tardi avrebbe
finalmente concluso la sua missione.
Nell’aula della classe Ia
E i ragazzi si osservano con curiosità mentre
l’insegnante scorre velocemente il registro per poi posare lo sguardo
sulla classe.
< Allora – dice con voce
autoritaria – io sono la professoressa Yagami e sarò la vostra
insegnante di lettere per i prossimi due anni. Comincerò con
l’appello, vi prego di rispondere con un “Presente”
quando vi chiamerò e di dire a me e ai vostri nuovi compagni da
quale scuola venite, dove abitate e data di nascita.
Bene cominciamo: …>
Hikari si guarda intorno molto
più tranquilla, sembra che la persona sospetta non faccia parte della
classe. “Bene, niente di sospetto, posso stare tranquilla. Sarà
meglio ascoltare la prof, penso sia molto severa
e non
ho alcuna voglia di farmi riprendere il primo giorno di scuola. Speriamo che
nessuno mi riconosca”
< Hikari Yutari >
< Salve a tutti, mi chiamo
Hikari, ho frequentato la scuola media di Odaiba
, abito ad Odaiba, ho I5 anni e
compio gli anni il 6 gennaio. >
“Tutto ok. Meglio cos'ì,
ora concentriamoci e al resto ci penso dopo con Umi e Yu.”
La mattinata passa tranquillamente
per tutte e tre le ragazze e, come d’accordo, Izumi e Yukino aspettano
Hikari all’uscita. Tanto per cambiare la ragazza è in ritardo,
ma
stavolta ha un motivo più che valido:
“ Accidenti alla prof, doveva
beccare proprio me come volontaria? Oltretutto con questo ragazzo, non ha mai
aperto bocca. Proviamo a fare conversazione, questo silenzio
mi mette una certa ansia…”
Comincia a chiacchierare con lui poi
gli chiede:
< Senti
Ishida,
dicevi di abitare ad Odaiba, dove più precisamente? Io abito
davanti alla libreria. >
< Io ci abito di fianco! Vuol dire che abitiamo uno davanti all’altra e non ce
ne
siamo mai accorti?! Sono proprio cieco, come avrei fatto a non notare una
ragazza così carina poi…ops, ho fatto
una gaffe! >
< Sei gentile,
ma credo di sapere bene il perché… >
< E
posso sapere qual è? >
< Ehm, il motivo è be’ il motivo
è…> la ragazza non riesce a finire la frase perché in
quel momento entrano in classe Izumi e Yukino che, preoccupate per
l’assenza della ragazza e collegandola alla sensazione avuta quella
mattina, sono visibilmente preoccupate.
< Hika! – esclama Izumi correndole incontro – Ci hai fatto
prendere uno spavento! Già mi immaginavo
un’altra ventina di interrogatori… Ma chi è questo
affascinante ragazzo? >
Yukino, dopo aver sentito
l’ultima frase detta dalla sorella si porta una mano alla testa con fare
sconsolato, che lingua che ha Izumi.
< Tranquille, sto bene, non
volevo farvi preoccupare. E questo è Takeru
Ishida, un mio nuovo compagno di classe. Siamo stati scelti per mettere in
ordine alcune cose in classe e mi sono dimenticata di
avvisarvi. Ah Ishida – dice rivolta al compagno – queste sono le
due mie migliori amiche Izumi e Yukino Shisuke, Izumi è quella con una
sfrontatezza da far paura e una lingua lunga un
chilometro mentre Yukino è la ragazza silenziosa dietro di lei. Saranno
anche due gocce d’acqua ma come carattere sono
l’una l’opposto dell’altra… sentite, siccome qui ci
vorrà ancora un po’ voi intanto andate e avvisate i miei genitori.
E dì a mia mamma che non si azzardi a venirmi a
prendere o chiamare sul cellulare ogni cinque minuti, sono passati due anni
quindi si metta calma. Ci sentiamo dopo! >
< Come vuoi
– risponde Yukino sorridente – ci sentiamo. Buon lavoro!
Ciao Hika e arrivederci Ishida. >
Detto questo prende la sorella
per
un braccio e se ne và. Takeru le guarda
sconvolto.
Hikari, dopo aver ripreso il lavoro
dice con un sorriso a Takeru:
< Continuiamo? Dai sbrighiamoci,
così andiamo subito a casa >
Il ragazzo si gira verso di lei e le
dice:
< Non ho afferrato bene quello
che ha detto la tua amica, Shisuke giusto? >
La ragazza abbassa la testa con aria
cupa e gli dice:
< In tutti questi anni non mi hai
mai vista di recentemente, almeno da circa due anni a questa parte,
perché i miei genitori e la polizia non mi ha
ritenuto al sicuro dopo quel che mi è successo due anni fa. Ricordi
il
caso di rapimento avvenuto due anni fa vicino alla scuola media di Odaiba, la ragazza che era stata scambiata per la sorella
maggiore delle due amiche? Be’ quella ragazza
ero io. >
Takeru osserva sconvolto la ragazza:
chi avrebbe mai immaginato che è quella Hikari
della quale i giornali, due anni prima, avevano parlato per mesi e mesi? Aveva
avuto un presentimento, ma sentirselo dire così faceva uno strano effetto.
< Mi dispiace,
non volevo farti ricordare. Ti prego di scusarmi. >
< Ehi, tranquillo, è
acqua
passata. Ora basta pensare al passato, pensiamo al
presente e a questa montagna di roba da fare. Al lavoro Ishida! > dice
Hikari con un sorriso.
< Sissignore! - risponde con fare
militaresco Takeru – Ma chiamami per nome per favore! >
< Come vuoi Takeru >
< E
certo che fai come voglio Hikari, altrimenti ti metto sotto tortura! >
< Ah, ma davvero?! E’ così che ci si comporta? Quando
< Allora appuntamento dopo
aver
messo a posto sta’ roba? Vieni con me a mangiare
finito questo? >
< Mi dispiace …- dice
Hikari guardando il ragazzo che ha, dopo aver sentito le ultime parole della
ragazza, un’espressione su volto alquanto dispiaciuta
– ma mi dovrai subire anche dopo la scuola! >
Con un sorriso, i due ragazzi
continuano il loro lavoro.
Poco dopo a casa Yutari Izumi e
Yukino hanno appena riferito alla madre di Hikari quello che ha detto loro
l’amica:
< Non si preoccupi
signora Yutari, Hikari è rimasta a scuola con un compagno per
svolgere un compito assegnato loro dall’insegnante. Ci ha anche detto
di
riferirle di non venire a prenderla e di non chiamarla assiduamente sul
cellulare. >
La donna le guarda incredula,
come
se non fosse sicura che quelle ragazze fossero le
amiche di sua figlia, quella figlia diventata così timorosa del mondo
come poteva essere cambiata così tanto in un giorno?
Yukino, vedendo
l’incredulità della signora, le dice con un sorriso:
< So che può sembrarle inverosimile, ma Hikari è stanca di vivere nella
paura e ha deciso di cambiare… E io sono molto contenta per lei, era
da
tanto tempo che non la vedevo così piena di vita. Mi creda. >
< Come potrei non fidarmi di voi
due? La conoscete quasi meglio di chiunque altro e credo nelle vostre parole,
è solo che non mi sembra ancora vero. Ora vi lascio andare a casa, Kaede
e Sasuke cominceranno a preoccuparsi. Spero di rivedervi presto ragazze e
salutatemi i vostri genitori! >
< Arrivederci signora Yutari >
Allora? Che ve ne pare? Al prox
capitolo! ^^