“VECCHI RICORDI PER MEMORIE PERSE”
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Si sentiva
meglio ora.
La cicatrice
non faceva male e aveva avuto quel ricordo,non si ricordava ancora cosa ci
facesse in quella stanza ma almeno sapeva chi era.
FLASHBACK
“Il
padrone vuole che lei vada da lui signorina”disse con una voce melliflua
un elfo domestico inchinato a tal punto da toccare il pavimento con il naso.
“Ma
sul serio?”disse la ragazza con un fare impertinente
L’elfo
era rimasto inchinato in attesa probabilmente di un ordine
“Ti si
è incriccata la schiena Kreacher?”disse la ragazza con noncuranza
“Il
padrone vuole che lei vada da lui signorina”ripetè l’elfo
domestico,la voce con lo stesso tono un po’ irritata
La ragazza
rise “Ooooh ma davvero?Di al mio caro paparino di mandarmi un gufo la
prossima volta che vuole parlare con me almeno avrò uno scambio di
vocaboli che coprirà una scala più ampia in confronto al dialogo
che ho con te…Allora?Digli questo al mio caro padre e ora FUORI”e
così dicendo battete due volte le mani e l’elfo scomparve.
Tornò
al suo camino.Aspettava qualcuno che saltasse fuori dalle fiamme
smeralde,qualcuno che le tenesse compagnia,che la consolasse, poi
sentì battere la porta che si aprì,orribile incantesimo che i
suoi genitori avevano messo alla stanza per evitare che la figlia si chiudesse
in camera dopo degli episodi spiacevoli…
La ragazza
sospirò “Ciao amata sorellina mia,cosa gradisci da me?”disse
sarcasticamente sorridendo.La ventenne che era appena entrata la guardava
freddamente.Era vestita con gli abiti tipici della classe nobile dei
maghi,abiti scomodi,ma che allo stesso tempo mostravano una certa grandezza e
potenza.
“Nostro
padre ti vuole vedere”disse la ragazza giovane prima che la sorella
appena entrata potesse parlare “E’ questo che devi dirmi
vero?”.La sorella ventenne arrossì “Ti ho detto mille
volte,Miranda, mille volte non usare i
tuoi poteri metti la gente a disagio”
Miranda ,la
sorella minore ,sorrise “Niente poteri sorellina,niente legismazia.Solo
un po’ di intuito…”così dicendo si alzò
avvicinandosi alla sorella che aveva abbassato lo sguardo arrossendo
nuovamente.
Miranda
continuava a sorridere “Arrossisci,non mi guardi negli occhi, insomma sorellina
non e’ difficile capire che mi stai nascondendo qualcosa,ma tu lo sai che
è inutile ,giusto?”
La sorella
maggiore la guardò furibonda “Ti ho detto di non usare i tuoi
poteri”sillabò a denti stretti.Miranda le accarezzò la
guancia con un dito sempre senza perdere il suo sorriso irritante
“Sei
gelosa non è così?”
“NO
NON LO SONO” ribattè la sorella
“Invece
no SEI GELOSA!SEI GELOSA! SEI GELOSA!”cantilenò Miranda girando attorno
alla sorella
“BASTA”urlò
questa ,poi sospirò “Non sono gelosa
non riesco solo a capire perché nostro padre abbaia scelto te e non me…”
“Tradotto
vuol dire che sei gelosa”
“BASTA
STUPIDA RAGAZZA!Ripetilo una sola volta e giuro che io…”
“Io
cosa?”chiese Miranda in tono di sfida
La sorella
tornò a guardarla seriamente recuperando la razionalità
“Sai
che cosa ha intenzione di fare nostro padre oggi?”le disse pacatamente la
sorella maggiore
Miranda non
rispose adesso che ci penso forse devo
seriamente preoccuparmi pensò forse
mio padre deve dirmi qualcosa di importante…
“Seguimi”disse
la sorella in tono secco.
FINE PRIMA PARTE DEL FLASHBACK
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“Ebbene?”disse
Ron a Harry che era appena entrato al castello.Erano nella sala grande a cenare
velocemente perché poi sarebbero dovuti recarsi al circolo.Harry doveva
duellare contro qualche sfortunato a
suo parere.Erano pochi quelli che non scommettevano su Harry,e quelli che non
lo facevano si rendevano conto che sbagliavano di grosso.Ogni concorrente
poteva duellare solo una volta al mese ed i suoi avversari venivano
sorteggiati.Il capo di tutto quel traffico era Lee Jordan,che finita la scuola
aveva saputo bene trovarsi un lavoro tanto fruttuoso.I nomi degli iscritti
duellanti erano consegnati a lui che mischiandoli sorteggiava le coppie per
ogni incontro.Quello sarebbe stato l’ultimo incontro del mese e la coppia
di duellanti che doveva scontrarsi era formata da Harry e un certo Charles Brown,un tasso rosso del quarto anno
molto sfortunato.
Harry fece
spallucce sorridendo all’amico “In teoria adesso stiamo
insieme”disse tagliando il pollo.
Ron lo
guardò facendo una smorfia “Le serpeverde non le guardavi
prima…”disse in tono deluso.
“Come
fai a non guardarla…”aggiunse Harry sporgendosi per vedere al
tavolo dei serpeverde quella figura che tanto attirava la sua attenzione,che in
quel momento stava discutendo animatamente con una sua compagna.
Ron
sbuffò.Uno dei suoi principi di vita era stato calpestato e per giunta
dal suo migliore amico.
“Sai
dove è Hermione?”chiese Ron
Harry scosse
il capo “E’ strana questo periodo non trovi?”disse tornando a
guardare il suo pollo.
Ron
annuì.Stava constatando che entrambi i suoi migliori amici stavano
sclerando e questo non era affatto consolante.Poi tornò a guardare
l’amico con la faccia preoccupata “Non saprà mica del
circolo?”
Harry lo
guardò sconcertato “Sarebbe proprio un problema….Lei pensa
che l’abbia
chiuso…”
“Speriamo
bene…Diventa veramente brutta quando si arrabbia”
Harry fece
spallucce “E’ difficile che diventi brutta…”
Ron lo
guardò esterrefatto “No…Hermione no…”
“Cosa?”chiese
Harry sorridendo fingendo di non capire “E’ pur sempre una bella
ragazza no?”aggiunse
“Ma
è….è”balbettò Ron “è...è
Hermione…”
“Non
dirmi che non l’hai mai guardata solo come
‘Hermione’”disse Harry mandando giù l’ultimo
boccone di pollo.
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Pansy si
sedette vicino a Daphne come al solito,pronta per la cena in sala grande.
“Novità
?”chiese questa distaccatamente sedendosi sulla panca.
Daphne
sorrise compiaciuta di quella richiesta.
“Sì”disse
“non sono più single”
Pansy cominciò a mangiare il pollo che
aveva nel piatto per niente stupita.
“Chi?”chiese
semplicemente
Daphne
esitò.Sapeva che avrebbe scatenato un putiferio ma doveva dirglielo,non
poteva nasconderglielo.
“Potter”sussurrò
impercettibilmente.
Pansy
alzò il capo frastornata nell’udire quelle due maledette sillabe
“Cosa?”
“Non
dirmi nulla”la rimbeccò Daphne “E’ solo per
divertirsi,una cotta leggera non…”ma si interruppe al tintinnio
delle posate che Pansy aveva posato sul tavolo brutto presagio…
“Daphne”disse
l’amica pulendosi le mani con il tovagliolo.A quanto pare aveva finito di
mangiare e quel misero boccone di pollo sarebbe stata la sua unica cena dato
che l’appetito era passato.
“Daphne.Noi
due eravamo amiche di Draco e ciò che hai fatto si potrebbe prendere
come un insulto alla sua memoria capisci?”
“Appunto!”ribattè
Daphne “Noi eravamo amiche di
Draco capisci?ERAVAMO!Adesso Draco
non c’è più e poi non ho mai avuto nulla contro
Potter…”
“Zitta”
la interruppe Pansy con una scintilla evidente di isterismo nella voce e
così dicendo si alzò sbattendo il tovagliolo sul tavolo,
andandosene a grandi passi.
Guardò Harry e si sentì vogliosa di
rivederlo.Aveva deciso,sarebbe andata anche lei al circolo quella sera.Così si
alzò per andare in dormitorio a cambiarsi nella speranza di non
incontrare quell’adorabilissima Pansy…
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FLASH BACK
SECONDA PARTE
Miranda
stava seguendo la sorella giù per le scale della casa.Non sapeva dove
doveva andare,cosa volessero da lei e perché,e non voleva nemmeno
saperlo a dirla tutta.
“Andiamo
nella stanza dei trofei,quella nascosta”disse la sorella senza essere
stata interpellata.
Miranda fece
una smorfia,si preannunciava un’altra giornata di schifo.
“Moriremo
soffocati dalla polvere”borbottò la sorella minore
“No”rispose
l’altra “Ho detto agli elfi di pulire,è la nostra stanza
più grande”
Miranda fece
un’altra smorfia quando papà
per parlare mi porta alla stanza più
grande vuol dire che non è solo…
Arrivarono
ad un enorme quadro che raffigurava una giovane donna seduta sua sorella.Un quadro dispendiosissimo
come richiesta di arti magiche infatti invecchiava insieme all’individuo
che raffigurava.Appena vide arrivare le due streghe si alzò facendo
apparire una apertura nel muro.
“Andiamo”disse
la sorella avviandosi
Miranda la
seguì di mala voglia .In lontananza si udivano molte voci che
conversavano sommessamente brutto brutto
pensò Miranda mentre percorreva il corridoio insieme alla sorella che si
fermò dopo qualche passo davanti a una grande porta.
“Entra”
“E tu non entri?”
La sorella
maggiore sospirò nel tentativo di tranquillizzarsi,era molto irritata
“Devi
entrare prima tu,oggi”
“Non
mi dire…una festa un mio onore…”disse Miranda spingendo la
porta.
Quello che
si trovò davanti di sicuro non se l’aspettava.Davanti a lei la
sala straboccante di persone tutti i
parenti,alcuni che la guardavano in cagnesco altri che le lanciavano
occhiatine incoraggianti.Al centro suo padre,un ometto basso e cicciotello che
stava discutendo con un altro uomo lo zio
Malfoy alto e dalla pelle rinsecchita,che non pareva affatto felice di
vederla.Lei stessa non lo biasimava,era stata sempre considerata la pecora
nera della famiglia per il suo
carattere anticonformista ,eppure
aveva quei poteri che la facevano valere qualcosa in quel circolo di
persone.Appena la vide suo padre smise di parlare e la guardò
sorridente.
“Ecco
Miranda siediti”disse facendo comparire una sedia con un colpo di bacchetta.La
ragazza si sedette guardando orripilata la famiglia.Ci dovevano essere almeno
ottanta persone in quella stanza,se non di più.
“Ma
che bella riunioncina”disse imbarazzata.
“Immagino
che tu sappia perché sei qui…”cominciò il padre che
fu però interrotto da quell’uomo tanto alto quanto adorabile del cognato
“Sai
perché sei qui”chiese con quella voce melliflua tipica della sua specie
“no”disse
Miranda con semplicità per nulla compromessa dall’uomo
Questi
lanciò una occhiata di trionfo verso il cognato che guardò
stupito Miranda.Non capendo cosa volesse da lei aveva una sola
possibilità di capire che cosa entrasse nella testa del padre ,entrarvi..
Gli occhi
verdi scuri della ragazza divennero leggermente velati da una forza sinistra.Un
secondo e gia sapeva cosa pensasse il padre
Stupida ragazza usa la legismanzia con tuo zio o non
ti crederanno…
Sospirò
annoiata “Se vuole che faccia la brava legimens basta
chiedere…”disse con il suo solito tono impertinente.I parenti
più imparentati con i Malfoy cominciarono a parlottare evidentemente
contrariati a quella reazione mentre i suoi più vicini parenti,i
Black,cominciarono a sperare di avere vinto la
partita.
“D’accordo
ragazzina”disse sorridendo di un sorriso per niente rassicurante lo zio
“Facciamo come vuoi tu. . . sono qui per metterti alla prova.Se sei
così forte nelle arti della legismanzia quanto me nella
occlumanzia allora potremo
concludere i patti…perciò bacchetta alla mano!”disse
estraendo la sua.
Tutti quei
parenti che la guardavano con una perfetta aria di esaminatori.Deglutì.
“Non
ho la bacchetta signore ma….posso farne a meno lo stesso”aggiunse
per rimediare a quella imperdonabile
(per una famiglia per la quale la bacchetta era considerata una appendice del
corpo )distrazione.
Altre voci
che commentavano questa volta con un tono un po’ offeso guardandola in
tralice.Stava cominciando a innervosirsi.
“Quale
tracotanza”disse ghignando suo zio “Pari quasi a quella di tuo
padre… Così tu pensi di riuscire a entrare nella mia mente senza
nemmeno usare la bacchetta?”
“Beh
mi metta alla prova…pensi a qualcosa di stupido come…sono un Malfoy
e mi credo il Dio in terra …”disse Miranda facendo spallucce.Questo
era troppo.Sentiva che tutti i Malfoy di quella stanza stavano per saltarle
addosso .Suo padre scuoteva il capo sua
figlia era un caso irrimediabile.Lo zio invece continuava a sogghignare
orrendamente
“D’accordo”e
detto questo mosse la bacchetta e fece un incantesimo silenziosamente.
Miranda
chiuse la mente insieme agli occhi.Si concentrò sul suo obbiettivo e poi
li riaprì.Gli occhi verdi si incupirono ancora una volta di quel
grigiore e cercò di richiamare a sé quell’istintivo potere
di incanalare i pensieri altrui.Difficile
pensò mentre tentava di concentrarsi ancora maggiormente e di inoltrare quelle parole alla sua
mente.Percepì lo zio sussultare,cominciava a temere di non riuscire a
proteggersi dalla nipote.E poi ci riuscì.Da quel groviglio di immagini
delle quali non capiva il significato che si trovavano nella mente dello zio
riuscì a decifrarne una frase che
si visualizzava perfettamente.
“Non
avrai la nostra ampolla ,mai”disse.
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“He
basciardo”continuava a dire Ginny mentre si lavava i denti.Hermione era
con lei ,nella stanza del dormitorio del Grifondoro di Ginny.
“Non
parlare con la bocca piena non capisco”disse annoiata Hermione
Ginny
sputò il dentifricio che aveva in bocca
“Che
bastardo”ripetè la rossa
Hermione
alzò gli occhi al cielo “Hai intenzione di ripetertelo tutta la
serata?”
Ginny fece
una smorfia e si buttò in letto con la faccia ingoiata dal cuscino.
Hermione
guardò attentamente la chioma della rossa ci devo riuscire…
Si sedette
sul letto accanto a lei e cominciò ad accarezzarle i capelli.La rossa si
girò subito a guardarla con una faccia preoccupata.
Hermione le
sorrise per niente convinta.Ginny fece una smorfia sospettosa e tornò a
affogare il viso nel cuscino intonando una strana lamentela e sbattendo i pugni
contro il cuscino.
Hermione
sospirò doveva riuscirci.
“Ti posso
fare una treccia”disse insicura Hermione .Ginny girò lentamente il
viso per guardarla ancora più preoccupata di prima
“Ee?”gracchiò la rossa guardandola incredula, gli occhi
strizzati che sembravano due fessure.
“Non
ti uccido mica!E’…rilassante…fare
trecce”borbottò Hermione facendo l’offesa.
“Fattela
da sola”
“Viva
la gentilezza!”
Ginny
sbuffò ci manca solo Hermione
cannata in vena di trecce… “Ti odio quando fai la permalosa,va
bene fammi sta dannata treccia”
Hermione
sorrise vittoriosa.Prese i capelli ramati tra le mani…
“Ahia”disse
Ginny.Hermione sorrise di nuovo soddisfatta.
“Boh
mi sono stufata di trecce…”disse Hermione e così dicendo si
infilò le mani in tasca ed estrasse segretamente una fiala che conteneva
una sinistra polverina.Ne mise un po’ nella mano destra…
“Non
vai a mangiare ?”chiese Hermione e lì Ginny attaccò a
parlare di perché non aveva fame,cioè di Harry.
Bene.
Mentre la
rossa parlava piena di passione di quanto odiasse il ragazzo Hermione in un
gesto degno di una strega fece scivolare un po’di polvere
dall’alto,che ricadde dolcemente sul viso della rossa.
Ginny si
interruppe improvvisamente.Tirò diverse volte su col naso e poi portando
le mani al naso esplose in un violento starnuto.
“Merda…hai
un fazzoletto?”chiese la rossa
Hermione
estrasse prontamente un fazzolettino di stoffa dalla tasca della divisa.
Procede tutto bene…
Ginny si
soffiò il naso e poi svenne,dolcemente.
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FLASHBACK TERZA PARTE
Tutti nella
stanza stavano borbottando guardandola e annuendo con la testa.
Lo zio
Malfoy era rosso in viso e stava parlando con un altro mago basso e
calvo.Nessuno pareva prestarle attenzione.Così si alzò cautamente
dirigendosi verso la porta.
Silenzio
improvviso
“Dove
vai?”aveva chiesto preoccupato il padre.
Miranda
sospirò davvero stufa”E’ finito il mio esamino non vi
pare?”
Altro
borbottare su ciò che la ragazza aveva appena detto
“Miranda
ti prego...” aveva cominciato il padre facendo una faccia
supplichevole.Per un giorno le chiedevano di fare la brava
ragazza….sospirò annoiatamene ancora una volta e andò a sedersi.
“Una
cosa la so…”aveva cominciato a dire lo zio Malfoy agitandosi
davanti al padre di Miranda “sarà pure brava nella
legismazia,Publius, ma non è
l’erede di serpeverde”
“Questo
lo so benissimo anch’io.Non era la caratteristica nei
patti…”aveva replicato Publius,il padre
“Philippe
è l’erede dei serpeverde”aveva
urlato lo zio,urlo che appena si sentì nella confusione generale
“Bene
vediamo se è ai livelli di mia figlia”aveva risposto acido Publius
“No!Black
ho lavorato 4 anni per questa ampolla per questa pozione,non sarà certo
quella sgualdrina ad averla!”
Miranda
riuscì a sentire questa
frase e ridacchiò.Bene era al centro dell’attenzione e aveva
segnato bene il suo territorio…
“Abbiamo lavorato!”aveva esclamato
Publius”ci ho lavorato anche io e tu sai quanto…”
Poi vide una
strega goffa e alta che non aveva mai notato
“Non
ti permettere di chiamare mia nipote una sgualdrina!”aveva bofonchiato
questa,ma Malfoy non la degnava neanche di uno sguardo.
Miranda si
tratteneva a stento dalle risate,si divertiva un mondo.
Poi lo
stregone calvo si avvicinò allo zio e borbottò qualcosa al suo
orecchio che non riuscì a sentire.Ma quando era curiosa nessuno poteva
nasconderle nulla così si concentrò e penetrò nei pensieri
dell’ometto calvo.Questi la percepì e si fermò di scatto
guardandosi attorno.
No…
Miranda
interruppe il contatto.Era riuscita a capire solo uno spezzettone di frase
:”facciamoli scontrare”
Bene.Si
doveva scontrare con qualcuno.Non ne aveva la minima voglia,ma forse valeva la
pena combattere per quella ampolla.Vide una strega davanti a se.Coraggio si disse scopriamo qualcosa su questa ampolla…
Penetrò
cautamente nella mente dell’altra donna.Fu invasa da una miriade di
immagini che non la interessavano.Si concentrò.
L’ampolla…voglio sapere dell’ampolla altre
immagini di un pentolone sul quale bolliva una zuppa e una donna che si
avvicinava ad esso con un’ampolla in mano.Un’ampolla semplice
niente di più.
No!L’ampolla dello zio Malfoy altre
immagini.Vide lo zio Malfoy che baciava la mano alla donna e che la faceva
entrare nella propria casa sorridendo calorosamente.Poi le immagini terminarono
bruscamente.
“Miranda
stai bene?”Era suo padre che la stava scuotendo.Lei lo guardò
strano.Si guardò attorno.La donna nella quale era penetrata con la mente
era distesa su una poltroncina con una donna e un’elfa domestica che le
stavano accanto e si lamentava
del fatto che le dolesse enormemente la testa.
Forse ho insistito troppo…
“Miranda…?”ripetè
il padre questa volta preoccupato seriamente
La ragazza
lo guardò intensamente,molto arrabbiata “Che
c’è”sussurrò per non essere sentita da tutti gli
altri.
“Non
hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto
vero?”sussurrò il padre.Tutti i parenti li guardavano come per
avere delle risposte su ciò per cui confabulavano.
“Che
devo fare?Far vedere allo zio che so fare la legimens?”
“Ora
vai la.Dovrai confrontarti con Philippe”
Miranda lo
guardò con aria interrogativa
“E chi
è?”
Il padre
scosse il capo non aveva ascoltato
proprio nulla.Prima che potesse dire nulla furono interrotti dallo zio
Malfoy “Cerchi di dare dei consigli alla ragazza per
sopravvivere,Publius?”
Publius
Black lo fulminò con lo sguardo
“Bene”
disse freddamente “possiamo cominciare.”
Un son
orissimo
CRACK e scomparvero tutti.
Miranda
emise un urlettino e si guardò intorno preoccupata.
“O mio
dio…non c’è più nessuno”disse come per parlare
a se stessa.Si alzò.
Dovrei essere felice o tubata?
“Perché
sei sorpresa?”
Si
girò di scatto e vide un giovane biondo con gli occhi grigi.
Una congiura contro di me…
“Chi
diamine sei tu?”chiese Miranda osservando il ragazzo dall’alto al
basso.
Il ragazzo
la guardò sconcertato come per rinvenire nel suo volto una vena di
ironia che gli facesse capire che si stava prendendo gioco di lui.
“Come…te
l’hanno detto prima no?”
Miranda si
sentì un po’ stupida “ero…distratta.Beh allora dimmi
che devo fare”
Philippe era terribilmente imbarazzato.Sapeva che
tutti i Malfoy anche se non erano sul posto lo stavano
guardando,valutando…
“Devi
batterti con me”disse infine sciogliendo quel nodo alla gola che aveva
Miranda
sollevò il sopracciglio sorridendo maliziosa a braccia conserte.
“Capisco…e
perché?”
Philippe
stava quasi tremando.Era terribilmente a disagio.
“Chi
vincerà”balbettò “potrà…la pozione
dai,questo lo sai vero’?”
Miranda lo
guardò senza espressione”Ok combattiamo”
Philippe
rimase spiazzato “Su-su-l serio?”
Miranda
sorrise “Se mi dessero una bacchetta”aggiunse
Una
bacchetta stava lievitando a meno di un metro da lei.
La
afferrò per nulla stupita ma tanto divertita.Philippe era una statua di
sale.Se non fosse stato per il suo aspetto non avrebbe mai detto che fosse un
Malfoy.
“Pronto?”fece
Miranda portando la bacchetta eretta verticalmente davanti al naso.Philippe
sobbalzò al gesto e la imitò impacciatamene.
“Vale
la pena combattere per quella pozione? “chiese Miranda
Philippe la
guardò,sperduto.Quella era una cosa che sapeva per certo.Annuì.I
due continuavano a fissarsi ma nessuno aveva cominciato ad attaccare
l’altro.
“Non
vai ad Hogwarts vero?Perchè”aggiunse Miranda in un tono sensuale
“ti avrei sicuramente notato”.
Philippe
arrossì facendo una faccia indecifrabile tra lo sperduto e lo
spaventato.
E’ il momento.
Pensò Miranda.
“MANGIA
LUMACHE!”urlò improvvisamente e con un gesto rapace lanciò
un incantesimo contro il suo avversario che rimase spiazzato e indifeso
prendendoselo in pieno.
Philippe si
accasciò a terra e divenne ancora più rosso di quello che era in
precedenza,gli occhi ridotti a fessure.Qualche colpo di tosse e poi…la
prima lumaca uscì dalla sua bocca.
Miranda era
scoppiata a ridere alla scena disgustosa che
bastarda che sono…
Philippe
tentò di rialzarsi seppur in preda a quelle strane coliche
gastriche.Barcollò la bacchetta puntata contro la ragazza che si stava
sbellicando dalle risate.
Prese fiato
cercandola con lo sguardo mentre un’altra lumaca si preparava ad essere
espulsa dal suo organismo.
“CRUC…”ma
non riuscì a terminare la parola che vomitò la seconda lumaca.Nel
gesto la bacchetta gli scivolò e l’incantesimo gli rimbalzò
contro.Miranda urlò,questa volta priva di sarcasmo.Philippe si era
accasciato a terra stremato da quel dolore troppo forte e insopportabile da
farlo svenire.Miranda gli si precipitò accanto.Gli prese il viso e
glielo schiaffeggiò per farlo svegliare.Nessun segno di vita.
“No,non
sei morto,no”stava gemendo quella.Non riusciva a capire.Perchè
aveva usato una simile maledizione contro di lei?perchè???
Un altro
sonorissimo CRACK e tantissime persone erano accorse per soccorrere Philippe
mentre lei veniva trascinata al di fuori della scena dal padre.
“Papà
io”aveva cominciato quella ancora tra le lacrime.
“Non
devi giustificarmi nulla Miranda”disse Publius sorridendo e
abbracciandola. “Sei stata bravissima.Ora andiamo,devo dirti tante
cose”
“Come?Bravissima?Papà
la c’è un ragazzo forse morto”
“Si lo
so,menomale che non sei tu…ma sta bene…bene”
“Cos…?”
“Nemmeno
nei miei sogni più fantastici avrei immaginato un esito
migliore”disse Publius riabbracciando la figlia.
Papà non si è mai interessato tanto a
me…
Miranda
stava respirando per tranquillizzarsi,ora doveva capire.
“Spiegati”sussurrò
rabbiosamente Miranda fermandosi di colpo,la voce emessa con una nota
sinistra,gli occhi che sprizzavano scintille.
Publius si
fermò quasi spaventato.
Conosceva
bene quello sguardo.Lo aveva visto in ogni volto delle donne che avevano fatto
parte della sua vita.
In sua
moglie,soprattutto,che non c’era più da molti anni.
L’aveva
guardato così quando le aveva detto
della pozione.Lo aveva guardato con lo stesso sguardo colmo di un odio
in districabile e con lo stesso tono gli aveva chiesto di spiegarsi.Publius
rabbrividì.Il ricordo di sua moglie
gli gravava tanto sul cuore in parte per quei sensi di colpa che gli
avevano provocato quel vuoto.
Troppo
sangue era stato sparso per quella ampolla,troppo…
Ma Miranda
non avrebbe mai dovuto saperlo,mai
“Andiamo…”aveva
detto il padre in tono indeciso
Miranda lo
seguì silenziosa.Aveva uno strano presentimento…quel giorno non se
lo sarebbe dimenticata tanto facilmente…Uscirono dal buco del ritratto in
pochi secondi .
“Dov’è
Agnes”aveva chiesto Miranda
riferendosi alla sorella che l’aveva accompagnata.Il padre non
rispose.Si avvicinò a una parte dell’atrio della casa e mormorò
qualcosa con la bacchetta.La parete si spezzò a metà facendo
apparire una rientranza con una porta segreta.Quella casa a Grimmould Place
aveva troppi segreti anche per chi vi abitava da tempo.
Il padre
avanzò deciso.Miranda esitò,prima di farsi avanti esitata da un
gesto del padre.
Entrò
in una stanza
circolare.C’erano anche due altri uomini la dentro.
Uno era lo
zio Malfoy e l’altro era
l’ometto calvo che aveva visto in precedenza.Erano seduti in una tavola
cicolare,intenti a leggere dei fogli sparsi per tutta la stanza.Al centro della
tavola una sfera metallica di raggio sui 10 centimetri vi era una sfera
metallica che lievitava agiatamente a pochi centimetri dalla superficie liscia
della tavola.
Apparsero
due sedie.Miranda si sedette su
quella più vicina alla porta presa da un antico istinto di stare
più vicini alle vie di fuga.
Lo zio
Malfoy non la guardava nemmeno negli occhi ma era sicura che borbottasse tra se
“mangialumache”
“Bene
Miranda ora ti verrà spiegato tutto”cominciò il padre che
fu interrotto dall’ometto calvo
“E’
meglio che glielo dica io.Deve sapere lo stretto necessario,e poi tu sei il
padre…”
Publius
annuì senza replicare.
L’ometto
calvo guardò Miranda attraverso i suoi spessi occhiali.
“Tanti
anni fa noi tre qui presenti scoprimmo una cosa sensazionale, una pozione sensazionale,o meglio la ricetta
per poterla fare.Molto complicata,troppo,tanto che solo il mese scorso la
terminammo.”L’ometto calvo si fermò guardando Miranda come
per aspettare una sua reazione ma siccome la ragazza lo guardava senza fiatare
continuò.
“Come
ben saprai,non siamo i “capifamiglia”delle tre famiglie di maghi
più…conosciute qui a
Londra.Lastrange,Malfoy,e naturalmente Black.Abbiamo scelto di fare insieme
questa pozione,per scopo comune…”
“Non
capisco”disse Miranda
Il mago calvo
sorrise “Ed è meglio così cara…”
Miranda
sbuffò sempre a rompere i
coglioni…
“Questa
pozione adesso è davanti a noi,e sarai proprio tu a berla…”
Miranda
alzò un sopracciglio guardandolo in cagnesco
“Se mi
è lecito dirlo…”cominciò Miranda “BEVETEVELA DA
SOLI!”e con questo si alzò e agguantò in un veloce
movimento la maniglia della porta,che anche se abbassata e tirata velocemente
non dava segno di muoversi.
I tre maghi
la osservavano.Lo zio Malfoy ghignante e
il padre esasperato. “Miranda…”cominciò quest’ultimo
ma fu nuovamente interrotto dal Lastrange che riprese il suo discorso.
“Non
è un veleno mia cara.Darei oro per poterla bere io ma,no non posso,non
possiamo”
“Perché”gridò
Miranda
“Proprio
mentre avevamo iniziato l’opera venne fuori una profezia”riprese
sempre calmo il vecchio “la pozione per poter funzionare sarebbe andata
solo alla generazione successiva a quella dei creatori.Quindi i nostri figli
erano in concorso e tu hai vinto questo ‘concorso’.”
Miranda
guardava sprezzante il padre “Perché nessuno me lo ha detto!Non
voglio quella pozione”
“Miranda
calmati”disse il padre alzandosi ma la figlia indietreggiò
“Lo
dicevo io ,Philippe doveva…Philippe”aveva cominciato a dire lo zio
Malfoy che si era trattenuto tutto il tempo.
“Cosa
c’ è dentro”chiese Miranda guardandoli spaventata
“Cosa …cosa diventerò…”
Allora
siccome tutti erano ormai in piedi anche il Lastrange si alzò
“Le
tue doti di strega insieme alle doti che la pozione ti darà faranno di
te l’arma, la nostra arma,sotto
il nostro controllo per sempre,invincibile,immensa.Ci e sempre servita
un’arma e adesso ancora di più,con tutte queste guerre babbane che
ci circondano.La nostra
incolumità è in pericolo,ne abbiamo tutti bisogno…”
Miranda
guardava attonita tutti i tre i maghi e poi il padre con uno sguardo che gli
chiedeva esplicitamente di spiegarsi.
“Questa
conversazione rimarrà tra te e noi”disse lo zio Malfoy
Miranda non
lo ascoltò.Guardava il padre come non lo aveva mai visto,stupita.
“Papà…vuoi,vuoi
fare di me un,un’arma…?”
Publius non
rispose.Lanciò uno sguardo allo zio Malfoy e poi sospirò.
“Papà?”
Publius
cercò di sorridere e si avvicinò alla figlia aprendo le braccia
per abbracciarla.Questa tra le lacrime appoggiò il viso sulla sua spalla
cominciando a gemere sommossamente.
Un gridolio
leggero.
Miranda era
caduta a terra,svenuta.L’incantesimo del padre le aveva fatto perdere i
sensi.
Lo zio
Malfoy estrasse dalla sfera
metallica una fiala sottile di liquido argenteo.Si chinò su Miranda e le
aprì la bocca facendo scorrerle dentro le poche gocce di pozione.
Il Lastrange
si avvicinò a Publius dandogli una pacca sulla spalla
“Hai
fatto la cosa giusta,non portarti rancori”