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Autore: misspepper    12/09/2011    3 recensioni
"Come se il boccino avesse letto i suoi pensieri, improvvisamente cambiò direzione scendendo vertiginosamente verso il basso.
- Albus, è troppo pericoloso. – disse Scorpius fermandosi a guardare.
Ma Albus era già sceso in picchiata verso il terreno di gioco.
Sugli spalti, tutti erano con il fiato sospeso: Harry si era alzato in piedi, così come Rose e Lily. Persino Julia non riusciva più a commentare.
- Mamma mia, se Albus sopravvive questa sarà una delle catture del boccino più emozionanti che Hogwarts possa ricordare. – esclamò Clark eccitato."
Dopo la Battaglia di Hogwarts, il mondo magico ha vissuto un lungo periodo di pace e prosperità nel segno della vittoria di Harry Potter su Lord Voldemort. Diciassette anni dopo, Albus Severus Potter e Rose Weasley approdano a Hogwarts, dove conosceranno Scorpius Malfoy, il tormentato figlio di Draco e Astoria, Julia Harris, timida ma coraggiosa purosangue e tanti altri nuovi amici.
Nonostante le antiche rivalità sembrino inizialmente prendere il sopravvento, durante il sesto anno misteriose forze oscure riapriranno i giochi.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nessuno aveva più parlato di quel che era successo la notte precedente.
Harry, Ron e Hermione erano tornati immediatamente a Londra per avere un colloquio privato con il Ministro della Magia, Kingsley Shacklebolt, mentre Scorpius e Rose non avevano ancora affrontato il discorso sul divorzio dei coniugi Malfoy.
Julia e Albus, invece, si stavano recando al campo di Quidditch, dove si sarebbe disputata la partita dei Grifondoro contro i Serpeverde, e nel frattempo stavano discutendo animosamente.
- Non puoi puntare il dito contro Malfoy solo perché è figlio di un ex Mangiamorte! – stava dicendo Julia gesticolando vistosamente. Lo faceva solo quando era molto nervosa.
- Ti ricordo che è dall’inizio dell’anno che si comporta in modo più che sospetto! – ribattè Albus accelerando il passo: sia lui che James erano nella squadra di Grifondoro e non vedevano l’ora di fargliela vedere a Scorpius, cercatore di Serpeverde. Anche Albus era il cercatore della propria Casa, e fremeva all’idea di conquistare il boccino d’oro prima di Malfoy.
Si trattava di una sfida senza tempo, un Potter che sfidava un Malfoy, come Harry aveva sfidato Draco una generazione prima.
- Al, forse dovresti parlarne con tuo padre. Albus? Mi stia ascoltando?
- Scusa, Julia – disse Albus fermandosi sulla soglia degli spogliatoi – in questo momento ho solo una cosa in mente: prendere quel maledetto boccino prima dei Serpeverde.
La ragazza sorrise. Sia lei che il suo amico avevano una forte passione per il Quidditch e, nonostante Julia sapesse volare veramente bene e avesse un talento per il ruolo di cacciatrice, quest’ultima preferiva osservare la partita dalla tribuna e commentare il gioco assieme a suo fratello.
- Sai, ci servirebbe una nuova cacciatrice – iniziò Albus fissando il proprio manico di scopa – lo dice sempre anche James. Dice che saresti la migliore in quel ruolo e…
- Non ci provare, Potter! – lo interruppe Julia ridacchiando – Sai che ho paura dei bolidi!
- Ma ci penserebbero Greg e John. Sono i migliori battitori che Grifondoro abbia mai avuto, dai tempi di Fred e George Weasley!
- Albus, ci devo pensare! – tagliò corto Julia alzando gli occhi al cielo.
- Lo prendo come un sì! Era già da un po’ che James voleva cacciare Denis McLaggen! – esultò Albus con i pugni sollevati trionfalmente – È uno sbruffone!
Julia sorrise, sistemandosi per bene la sciarpa porpora e oro al collo e legandosi i capelli.
- Sai che li preferisco sciolti. – la bloccò Albus – Hai dei capelli così belli.
Le guance della ragazza parvero andare in fiamme: non era molto avvezza ai complimenti, poiché era sempre stata timida caratterialmente. E adesso che il suo corpo si era trasformato in quello di una donna, non riusciva a fare a meno di sentirsi a disagio.
Albus allungò il collo verso la sua amica, mostrandole la guancia.
- Me lo dai un bacino portafortuna? – chiese con fare sbarazzino.
- Solo se mi prometti che prenderai il boccino prima di Malfoy!
- Già fatto! – disse Albus con una spavalderia che non gli era mai appartenuta.
E Julia lo baciò sulla guancia.
 
*
 
- Benvenuti alla partita di Quidditch del secolo! – disse Clark Harris alzando le braccia dalla sua postazione vicino alla McGranitt. Un boato di lamentele si alzò dagli spalti.
- Che c’è? Siete tutti maledetti Serpeverde? – iniziò a sbraitare il ragazzo, quando sua sorella prese posto accanto a lui e gli diede uno scalpellotto sulla nuca.
- Sei proprio un cretino! – borbottò puntandosi la bacchetta al collo e gridando – Sonorus!
La sua voce rimbombò in tutto il campo da Quidditch, accolto dal rombo degli studenti di Hogwarts.
Clark fece spallucce e mormorò lo stesso incantesimo che aveva fatto Julia.
- Ehm… scusate, problemi tecnici! Benvenuti alla partita di Quidditch dell’anno! Oggi si scontreranno Serpeverde… - declamò mimando il gesto dei pollici in giù al nome della squadra verde e argento – e GRIFONDORO!
All’ultima parola la tribuna dei Grifondoro esplose in una miriade di applausi e urla, seguiti dai Tassorosso e, in parte, dai Corvonero.
- E adesso, Julia vi leggerà le formazioni! – annunciò Clark notando l’espressione furiosa della McGranitt per lo sfottò ai Serpeverde.
Nel frattempo, Rose, Lily e Hugo avevano preso posto sugli spalti, accanto a Matt Finnigan e un ragazzo mingherlino amico di quest’ultimo.
- Chi tiferai adesso, Rosie? – stava chiedendo Hugo con malizia – I tuoi amati cugini o il tuo piccolo Scorpius?
- Sai che tifo per i Grifondoro! – ribadì Rose evidentemente infastidita – Ma se Scorpius dovesse prendere il boccino prima di Albus, non c’è niente di male!
- Stai scherzando, cuginetta? – esclamò Lily sbirciando il campo con il binocolo – Sarebbe una tragedia. Sai com’è Albus! Già pensa che Malfoy sia un delinquente a piede libero. Se vince anche la partita, lui e James inizieranno una tragedia greca!
Rose sbuffò e si sedette sul suo seggiolino, a braccia conserte.
- Ehi! Ehi, Rosie!
- No, Hugo, non voglio parlarti in questo momento!
- Devi guardare! Guarda chi c’è in tribuna!
La ragazza sbirciò incuriosita gli spalti dove sedevano i professori: accanto a Baston erano seduti Harry e Ron, immersi in una fitta chiacchierata con il Preside.
- Saranno venuti a guardare la partita! – ipotizzò Rose.
- O forse… - mormorò Lily cercando immediatamente lo sguardo di Hugo.
Nessuno dei due aveva dimenticato quel che era successo la sera prima.
- Credo che ci sia anche vostra madre in giro. – continuò la giovane Potter guardandosi intorno – Credo che resteranno qui ad Hogwarts per un po’.
Prima che Rose potesse chiedere il perché di quelle affermazioni, la voce di Julia iniziò a farsi più forte assieme ai boati del pubblico.
- Ecco a voi il cercatore di Grifondoro, Albus Potter!
Harry e Ron si alzarono in piedi dagli spalti e batterono forte le mani.
- E ultimo, ma non per importanza, il capitano della squadra, di ruolo portiere, James Potter!
James e Albus uscirono dallo spogliatoio insieme, salutando il pubblico con entusiasmo.
Il primo iniziò a fare lo sbruffone sulla sua scopa, esibendosi in qualche giravolta e capriola che fecero urlare parecchie ragazzine di Grifondoro.
Rose scattò in piedi e prese il suo binocolo.
Scorpius Malfoy era già entrato in campo e stava discutendo di tattica con la sua squadra. Un forte vento gli scompigliava i capelli di un biondo spento sul viso pallido.
Sembrava molto stanco.
Ben presto i giocatori si misero in posizione d’avvio e la partita cominciò.
Albus e Scorpius partirono come due frecce alla ricerca del boccino d’oro, mentre i cacciatori combattevano per segnare punti con la Pluffa.
Frank Biancospino, il più prolifico dei giocatori di Serpeverde, volò immediatamente con la Pluffa tra le braccia verso gli anelli presidiati da James; ma il suo tiro fu respinto da una bella parata del portiere, che subito dopo alzò le braccia verso la tribuna dove siedeva la sua ragazza.
Intanto, Albus stava cercando in ogni dove il boccino, quando un fischio tremendo lo allarmò: un bolide lo avrebbe preso in pieno volto se non ci avesse pensato John Davis.
- Scusa, Al! – gridò il battitore con la mano alzata – Non lo avevo visto.
Albus gli fece un cenno e continuò ad ispezionare il campo.
- Bella giornata, vero?
Scorpius era alle sue spalle.
Il ragazzo si voltò di scatto.
- Non lo sarà per voi Serpeverde. Né per te.
- Albus – continuò Malfoy – sappi che io non ho nulla contro di te.
La stranezza di quelle parole fece insospettire il cercatore di Grifondoro, e non poco.
Poi una serie di urli lo fece risvegliare.
- Potter! Potter il dannatissimo boccino è sulla tua spalla! – gridò Clark con la sua voce amplificata.
Albus sgranò gli occhi e allo stesso tempo vide Scorpius gettarsi contro di lui: lo schivò con una rapidissima virata e partì all’inseguimento del boccino.
- Sei veramente scorretto, Malfoy! – gridò irritato al Serpeverde.
- Ma dai, Albus, stiamo solo giocando. Stammi dietro, se puoi!
I due cercatori percorsero tutto il perimetro del campo a velocità stellari, spesso facendo a sportellate per raggiungere la piccola sfera dorata.
Ogni tanto riuscivano a sentire Clark e Julia che commentavano la partita.
- Ahia! Annabeth Lewis di Grifondoro è stata colpita da un bolide vagante. Deve far male. Adesso i Grifondoro sono in inferiorità numerica. Come cambierà la partita?
- Sicuramente è un vantaggio per i Serpeverde – rispose la voce di Julia – perché l’uomo in più può essere utile sia quando sono loro ad avere la Pluffa, dato che pur marcandone uno ne lasceresti comunque un altro libero, sia quando ce l’hanno i Grifondoro.
- Per fortuna il portiere James Potter è in ottima giornata! Che parata!
Spinto dalle parole dei suoi amici, Albus accelerò ancora di più, seguito a ruota da Scorpius. Poi pensò che ci sarebbe voluta una bella scesa in picchiata.
Come se il boccino avesse letto i suoi pensieri, improvvisamente cambiò direzione scendendo vertiginosamente verso il basso.
- Albus, è troppo pericoloso. – disse Scorpius fermandosi a guardare.
Ma Albus era già sceso in picchiata verso il terreno di gioco.
Sugli spalti, tutti erano con il fiato sospeso: Harry si era alzato in piedi, così come Rose e Lily. Persino Julia non riusciva più a commentare.
- Mamma mia, se Albus sopravvive questa sarà una delle catture del boccino più emozionanti che Hogwarts possa ricordare. – esclamò Clark eccitato.
Il cercatore stava ormai volando perpendicolarmente rispetto al suolo.
Quando fu abbastanza vicino allungò il braccio: aveva pochi secondi per afferrare il boccino e sollevare il muso della scopa. Altrimenti si sarebbe schiantato al suolo.
Mancò la sfera di un soffio, ma non demorse.
- Albus! Lascia perdere! – gridò James preoccupato.
Ma in quel momento la voce del fratello era solo un ronzio nelle orecchie di Albus, che decise di tentare un’ultima volta.
Quello che seguì, avvenne fin troppo rapidamente.
Evidentemente, all’ultimo secondo, Albus aveva deciso di abbandonare la nave: così era letteralmente saltato via dalla scopa, che poi si era schiantata al suolo.
Delle urla arrivarono dagli spalti. Gli spettatori non avevano capito se il cercatore si fosse messo in salvo o se fosse stato scardinato dalla scopa toccando il terreno.
L’arbitro fermò il gioco e tutta la squadra dei Grifondoro atterrò accanto ad Albus.
- Al? Al, stai bene? – gridò James inginocchiandosi.
Anche Scorpius si era avvicinato.
Fu allora che un ghigno apparve sul volto del cercatore di Grifondoro.
- Cos’era troppo pericoloso? Vincere? – chiese alzandosi in piedi e sollevando al cielo il boccino d’oro, stretto nella sua mano destra.
Il pubblico esplose di gioia e sollievo.
- Potter, sei pazzo! – esclamò Clark ridendo come un matto.
- Albus conquista il boccino d’oro – disse Julia – e porta i Grifondoro alla vittoria!
Il ragazzo sollevò le mani in segno di vittoria; poi iniziò a sentire la testa girare.
Traballò un po’ e quasi cadde.
- Ehi! – esclamò divertito James – Hai appena fatto una picchiata spettacolare e già vuoi stare in piedi? Non credo proprio!
I compagni di squadra sollevarono di peso Albus e lo portarono in trionfo dentro gli spogliatoi, accompagnati dagli applausi degli studenti di Hogwarts.
 
*
 
- Tuo cugino è pazzo.
Rose e Scorpius stavano lasciando il campo di Quidditch all’imbrunire del giorno.
Era evidente come al cercatore di Serpeverde la spettacolare vittoria dei Grifondoro fosse rimasta sullo stomaco.
- Sì, un po’ matto lo è. – disse Rose guardandosi le scarpe.
- Anche se ha fatto una discesa fantastica.
- Se solo evitasse di rompersi il collo.
- Finalmente tuo cugino fa qualcosa di spericolato e ne sei dispiaciuta?
- Non sono dispiaciuta – protestò la ragazza – ma vorrei che arrivasse a fine anno.
Scorpius sorrise.
Il castello di Hogwarts al crepuscolo era un vero spettacolo.
- Mi mancherà questo panorama.
- Abbiamo ancora un anno. – disse Rose aggrappandosi al suo braccio.
- E chi lo può sapere – rispose il ragazzo – Le cose cambiano in fretta.
Lo sguardo di Malfoy era improvvisamente diventato vacuo; la pelle fredda.
Rose lo osservò intimorita.
- Le cose cambieranno – provò titubante – se vuoi che cambino.
Scorpius si voltò verso di lei: per un attimo infinito, alla Grifondoro sembrò di vedere un bagliore rosso negli occhi del suo amico.
Poi le venne in mente una scena assurda, mai avvenuta, di Scorpius che le mostrava qualcosa sul braccio. Era un ricordo oppure una fantasia?
Eppure era stata così spontanea e non voluta.
- Rosie – la chiamò Scorpius notando la sua confusione – stai bene?
- Sì, credo di sì – rispose l’altra – devo essere stanca. Ricordo cose che... lasciamo stare.
Il giovane Malfoy rabbrividì.
- Forse dovremmo rientrare. – constatò allontanandosi in fretta.
Rose gli corse dietro, afferrandogli la mano.
- Scorpius! Perché ti comporti così?
- Non lo so...
- È per i tuoi genitori?
Scorpius stava per ribattere che i suoi genitori non c’entravano niente, ma si fermò.
- Può essere.
La ragazza gli mise un braccio intorno alla spalla.
- Mi spiace per la separazione dei tuoi. Se vuoi, quando vuoi, ne possiamo parlare.
- Mio padre non l’amava più. – esplose improvvisamente Scorpius – O forse non l’ha mai amata.
Era difficile vedere Scorpius Malfoy in quello stato.
Sembrava triste.
Rose rimase colpita dalla rivelazione.
Decise di non rispondere, lasciando che un abbraccio parlasse per lei.
 
*
 
- Mi stai dicendo, Harry, che per te Tu-Sai-Chi...
- Tom Riddle, Baston. Chiamiamo tutto con il proprio nome.
- Va bene, va bene. Mi stai dicendo che Tom Riddle non è stato sconfitto?
Ron osservava silenziosamente la scena accanto ad una più che nervosa McGranitt.
Entrambi avevano dormito sonni tranquilli da quando Harry aveva ucciso Voldemort. Ma quella dannata cicatrice era tornata a bruciare. Ed esisteva un solo motivo per cui lo facesse.
- Tom Riddle è stato sconfitto! – esclamò Harry – Da me. Sto dicendo che la cicatrice è tornata a farmi male. E che non so quanti patti col diavolo potesse aver fatto...
- Ma come è possibile? – lo interruppe Baston sbattendo i pugni contro il tavolo.
- Non lo so... – disse Harry osservando il pensatoio che un tempo era stato di Silente.
Poi alzò lo sguardo verso il quadro del suo vecchio mentore.
Assente.
- Non potrebbe trattarsi di un emulatore? – sussurrò Baston evidentemente in pena – Non potrebbe essere tutto uno scherzo?
- Non diciamo baggianate, Oliver! – esclamò la McGranitt con durezza – Sappiamo tutti che significa quando quella cicatrice fa male.
- Dico solo che non posso chiudere la scuola.
Ron fece un passo avanti.
- E non devi chiuderla – disse con sicurezza – anzi, altrimenti non possiamo fugare i nostri dubbi.
Harry si avvicinò a Baston e gli mise una mano sulla spalla.
- Oliver – cominciò – sappiamo entrambi quali sarebbero i rischi di un eventuale ritorno di Voldemort. Non possiamo restare qua per tutto l’anno. Ti chiediamo solo di... di farci avere ogni novità.
Baston annuì assente.
Poi sorrise.
- Sapevo che sarei dovuto restare un giocatore di Quidditch.
Harry gli diede una pacca sulla spalla e, dopo qualche altra parola scambiata, sia lui che Ron si congedarono.
- Che si fa adesso? – chiese quest’ultimo stringendosi nel suo mantello.
- Mi sembra di essere tornato a tanti anni fa. – mormorò Harry fermandosi davanti ad una finestra. Guardò fuori e rivide tutti i luoghi della sua giovinezza.
Il lago dove era solito passeggiare con Ginny, il Platano Picchiatore che portava alla Stamberga Strillante dove aveva incontrato la prima volta Sirius... e dove era morto Piton, la Torre di Astronomia dalla quale era caduto un Silente assassinato.
Forse il corridoio che stavano percorrendo lui e Ron era stato il palcoscenico della scomparsa di Lupin e Tonks.
Quante vite spezzate, per una sola causa: Tom Riddle.
- E se è vero? – chiese Ron intuendo i pensieri dell’amico – Se Voldemort non fosse morto?
Harry si asciugò gli occhi col mantello e continuò a guardare fuori dalla finestra.
- Vorrà dire che dovrò ucciderlo un’altra volta.





Harry's Corner

Salve! Volevo dirvi che ho cambiato il font del testo avendo notato che dall'iPhone è quasi impossibile leggerlo senza farsi venire gli occhi storti.
Inoltre, vi offro un'anticipazione.
Nel prossimo capitolo ci saranno parecchi flashback e scopriremo in parte perchè il povero Scorpius è maledetto.
Inoltre, due personaggi troveranno l'amore.
Chi?
Un bacio!

  
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