Ragazze
e ragazzi, sono tornata anche
qui!
E’
una giornata infame questa: ho
postato AAA Affittasi moglie, Sakura e adesso questa.
Questa
storia sta prendendo una piega
imprevista, e sento che sarà sempre più
complicata, per la gioia dei miei
Sherlock.
Non
voglio togliervi altro tempo prima
della lettura, se non ringraziare che mi conforta con le recensioni o
con le
preferenze, o anche solo con gli accessi, segno che si legge e spero
che si
apprezzi questa storia.
Vi
lascio al capitolo e Buona Lettura.
---ooOoo---
Appena
parcheggiato, arrivarono di corsa ad accogliere i nuovi arrivati, una
signora
con gonnellone a fiori e camiciola arricciata a sbuffo, che faceva
ballonzolare
la sua ragguardevole mole, e una ragazzina bionda con le treccine e una
minigonna dalla cortezza imbarazzante.
“Oh
Edward caro, Rosalie tesoro, siete arrivati finalmente. Lo dicevo a
Eleazar che
non mi avreste fatto questo affronto. Ero già pronta a
mandare Nessie a
prendervi a casa se ritardavate ancora!” nel frattempo la
signora aveva
trascinato giù dalla jeep la povera Rose e cercava di
soffocarla in un caloroso
abbraccio tentacolare. La ragazza cominciava a diventare porpora dalla
mancanza
di ossigeno ed Edward ebbe pietà.
“Zia
Carmen, ti prego lasciala respirare o te la troverai stecchita tra le
braccia
per tanto amore” scatenando le risate della giovane che aveva
seguito la famosa
zia.
“Allora
scricciolo come va? Sei proprio cresciuta! Non credi che questa gonna
sia un
po’ corta per te? Dovrò difenderti da orde di
ragazzini impazziti!” Edward
continuò a scherzare tirando leggermente una treccina bionda
della ragazzina
Poi
fece le presentazioni “Ragazzi, vi presento la zia Carmen,
che è la padrona di
casa, e la piccola Irina, sua figlia. Zia, Irina, questi sono Isabella
ed
Emmett” si scambiarono un sorriso e la mano per le
presentazioni ma
l’esuberante donnona, non poteva accontentarsi di una stretta
se pur calda e
salda. Tirò il braccio e strinse Isabella nella stessa morsa
d’acciaio che
prima aveva sperimentato Rosalie.
“Chiamatemi
zia, in questa valle sono la zia di tutti e tutti sono i miei
nipoti” baciò le
guance di Edward, Isabella ed Emmett e li condusse verso il cuore della
festa.
“Edward
caro, tua madre?” chiese con uno sguardo preoccupato
“Al
solito. Ma ti manda i suoi saluti e dice che sei sempre nel suo
cuore” rispose
il ragazzo
“E
lei è nel mio” ribatté Carmen.
Erano
arrivati vicino ai tavoli dove si potevano vedere sia Alice che Jasper,
muoversi veloci per disporre le pietanze, togliere i piatti vuoti e
riempirne
altri.
L’orchestra
iniziò a suonare musiche caraibiche e Irina si
attaccò al braccio di Edward.
“Ti
prego Ed! Ti prego, ti prego, ti prego!” voleva ballare e il
ragazzo sospirò
avanzando lentamente come ad andare sul patibolo “Mi tocca!
Ragazzi, se
sopravvivo ci vediamo dopo!” rivolto agli altri e rassegnato
seguì la ragazzina.
“Seh
come no? E noi a quella faccia ci crediamo pure”
commentò ridendo Rosalie
“In
che senso?” chiese Isabella seguendo Edward che iniziava a
muoversi sulla pista
con la sua piccola dama
“E’
uno dei migliori ballerini della valle, nei balli latini è
insuperabile. E
Irina ne va letteralmente pazza, tanto che studia danza solo per poter
ballare
con lui” rispose la bionda
“Quindi
sta circuendo delle minorenni!” puntualizzò Emmett
ridendo.
“Direi
che è lui ad essere circuito se non sta attento”
ribatté Rosalie. La risata era
contagiosa, ma la mente di Isabella fremeva nel vedere il ragazzo
ballare con
quella ragazzina. Quanti anni poteva avere? Quindici? Sedici? Andiamo
principessa! Come fai ad essere gelosa di una bambina! Gelosa? Non
scherziamo!
Questo è un intoppo al piano e devo rimediare, tutto
lì!
L’abilità
di Edward era indiscutibile ed Isabella non riusciva a staccare gli
occhi di
dosso dalla coppia. Sarebbe riuscita ad essere all’altezza?
Beh, sempre meglio
di Jacob che aveva la brutta abitudine di pestarle i piedi. Il fatto
che fosse
bravo in pista, poteva essere un vantaggio per andare avanti nel piano
di
avvicinamento, ma doveva liberarsi della bambina.
Dal
canto suo Edward aveva notato che Bella lo stava fissando. Bravo lo era
e lo
sapeva. Bello? Piacevole senza dubbio ma quasi non credeva al successo
che
stava riscuotendo da parte di Culetto d’oro. Sarebbe stato un
bel passo avanti
per saggiare i progetti e scoprire le eventuali falle nel piano
dell’acquisizione delle industrie Explosion. Ancora un
po’ e le avrebbe chiesto
di ballare, con buona pace della esuberante Irina.
Dopo
alcune giravolte e un paio di passi impegnativi, l’orchestra
finì il brano e
fece una pausa. Con un passo volutamente strascicato e un viso
visibilmente
soddisfatto, Edward tornò dai suoi amici, scortato dalla
piccola esuberante
Irina.
“Scricciolo,
mi hai massacrato” accusò il ragazzo.
“Figurati!
Non sei capace di dire certe cose! Tanto non ti crede nessuno! Oh! Ecco
che è
arrivato Paul. Ciao ragazzi” e si girò verso il
nuovo arrivato
“Attenta
scricciolo, non voglio doverti venire a cercare in posti troppo
bui” urlò
dietro Edward, facendo arrossire Paul e reagire Irina con un poco
elegante
gesto con la mano.
“Fai
da fratello maggiore. Uhm, lato tenero” sussurrò
Isabella quando fu a portata
di orecchio.
“La
conosco da quando è nata” fece spallucce
“Cosa ci vuoi fare, sono un
sentimentale” e, sottolineando la parola sentimentale,
appoggiò la mano sulla
schiena di Bella per accompagnarla ai tavoli.
Rosalie
scoccò uno sguardo incuriosito a Emmett come a chiedere
spiegazioni su quello
che vedeva ed il ragazzo rispose con un cipiglio stupito e
un’alzata di spalle
impotente.
Trovarono
un tavolino libero non lontano dalla pista da ballo e si sedettero
tutti tranne
Edward. Era troppo agitato ed iperattivo mentalmente per potersi sedere
in quel
momento. Aveva assoluta necessità di muoversi e, con la
scusa della sete, si
incaricò dei beveraggi dei compagni seduti.
Tornò
poco dopo con un vassoio colmo di bicchieri e un paio di bottiglie.
“Emmett,
assaggia questo rosato, è della nostra valle” e
offrì una generosa dose di vino
al bostoniano. “Gradisci anche tu Bella?” chiese
gentilmente mentre versava un
goccio anche a Rosalie e a se stesso
Pur
essendo praticamente astemia, non poteva certo restare a guardare gli
altri e
un pochino di vino non l’avrebbe certo uccisa. “Un
pochino grazie” confermò
Isabella.
Edward
sorrise tra se e versò una generosa dose nel bicchiere della
ragazza.
Non
aveva intenzione di farla ubriacare, ma farle abbassare la guardia era
auspicabile per il suo piano. Doveva farla diventare allegra e sarebbe
stata
come creta nelle sue mani.
Purtroppo
non aveva fatto i conti con il cervello della principessa. Isabella
strinse gli
occhi in uno sguardo di rimprovero quando vide il vino versato nel suo
bicchiere e dopo averlo guardato e annusato come il più
esperto dei sommelier,
ne bevve un goccio e posò il resto sul
tavolo, annuendo soddisfatta per il sapore
“Davvero buono, nulla da
dire. E’ tuo?” chiese curiosa.
“Ci
sono anche le nostre uve, si. È un prodotto della cantina di
zio Eleazar”
rispose Edward guardando con un misto di ammirazione la ragazza.
“E’
un insieme di uve della vallata. Per questo vino è stato
creato un consorzio
con sette tenute” rispose più competente Jasper
che aveva raggiunto il tavolo
con un vassoio di stuzzichini.
“Scusatemi
ma io mi nascondo qui. Se tua sorella mi vede ancora mi fa fare altre
due ore
in piedi ed io ho i calli che stanno urlando
pietà” puntualizzò il biondo
accasciandosi
su una sedia
“Infatti
le urla si sentivano sin qui. Stavamo pensando di mandarti
un’ambulanza”
rispose ironica Rosalie
“Più
che altro una camicia di forza per Alice. A parte il fatto che credo
riuscirebbe a sfuggire anche a quella. In serate come questa
è davvero
incontenibile” povero Jasper, era quasi sofferente.
“Centra
anche Jessica in tutta questa agitazione?” chiese sorniona
Rose
“Puoi
giurarci. Non so quante volte ho parlato chiaro con tutte e due, ma non
lo
capiscono. A volte mi sento come una bambola in mezzo a due bambine
capricciose” sospirò il biondo.
A
questo punto Edward tentò di spiegare la situazione ai
ragazzi stranieri
“Jasper è il ragazzo di mia sorella, ma una
collega di Alice, che si chiama
Jessica, ha messo gli occhi sul questo adone e non perde occasione per
saltargli addosso. Nonostante che lui abbia già chiarito con
Jessica, continua
a scatenarsi l’inferno tra quelle due”.
“Ed
io mi ci trovo in mezzo” terminò Jazz con un
grosso sospiro.
“Carissimo,
sei desiderato da due donne! È il sogno di tutti gli uomini,
che vuoi di più?”
chiese ridendo Emmett, mentre si guadagnava uno sguardo di rimprovero
da Rose .
Ops.
“La
pace nel mondo? Mi basterebbe la pace tra quelle due e
l’allontanamento coatto
di Jessica diciamo dalla California, tanto per stare
tranquilli”rispose pronto
Jazz mentre si sentiva Alice che stava cominciando ad alzare la voce
contro
qualcuno.
“Vado
prima di trovare qualcuna completamente calva” e si
alzò rassegnato.
“Scusatemi
vado anche io, nonostante tutto credo che mio fratello abbia bisogno di
una
mano” e Rosalie seguì il biondo.
“Ed
io vado a vedere un interessante incontro di wrestling tra donne dal
vivo.
Eccitante. Grazie, Bella, per la vacanza” e anche Emmett
seguì i due ragazzi.
“Siamo
rimasti solo noi, ti vuoi sedere o scappi anche tu?” chiese
Isabella all’ultimo
rimasto.
“No,
io rimango a farti compagnia. Nonostante tutto, non sei così
terribile” rispose
accomodandosi e facendo un sorrisino sarcastico.
“Il
mostro chiuso dentro di me, adesso sta dormendo, tranquillo”
bisbigliò
maliziosa la principessa.
Iniziarono
a parlare della prossima vendemmia della tenuta. Edward sperava in uno
splendido raccolto visto il clima che negli ultimi due mesi era stato
più che
perfetto.
I
grappoli d’uva brillavano al sole con un colore meraviglioso
e sicuramente
anche il vino ne avrebbe giovato.
Isabella
rimase ad ascoltarlo affascinata. La passione e soprattutto,
l’affetto che
traspariva dalle parole del ragazzo la facevano sentire quasi in colpa
per la
situazione che era venuta a crearsi. Ecco la sua pecca! A volte si
lasciava
trascinare dai sentimenti invece di ordire trame e seguire piani
finalizzati
esclusivamente al profitto.
Doveva
assolutamente tornare al piano originario. Lui era seducente, si
sarebbe
lasciato sedurre? C’era solo un modo per saperlo: provarci.
L’orchestra
iniziò un nuovo pezzo, un sensualissimo tango argentino.
Come
richiamati da una magia, i due ragazzi si guardarono quasi ansiosi ed
Edward
porse una mano verso Isabella: “Vuoi ballare?” lei
annuì solamente e si diresse
verso la pista con la mano ancora allacciata a quella di lui.
Arrivati,
Ed la strattonò verso di lui, facendole fare una piroetta
sino a sbattere
contro il suo petto, le prese l’altra mano mentre la prima
scivolava sulla sua
schiena.
Iniziarono
a muoversi seguendo le struggenti note che si diffondevano
nell’aria.
Isabella
si scoprì essere perfettamente in grado di seguire i
complicati passi che
Edward le faceva compiere. Giravolte, passi alternati, si
ritrovò parecchie
volte spalmata sul corpo di questo portentoso ballerino.
Era
davvero bravo, ma quello che stavano danzando era molto più
che un tango. Era
un corteggiamento, era… sesso, pensava Isabella mentre
veniva rialzata da un
perfetto casqué, con una gamba sollevata
all’altezza della coscia di Edward.
La
musica era quasi finita, i passi e le movenze molto rallentate, le
carezze del
ragazzo sulla sua schiena estremamente sensuali.
Un
ultimo casqué in posa plastica, venne accompagnato da un
leggero sfioramento di
labbra e una tensione palpabile, si accese tra i due che rimasero a
fissarsi
immobili ed interdetti.
“Scusami
ma devo tornare in albergo” sussurrò Bella,
scappando letteralmente dalla pista
da ballo e lasciando solo un Edward estremamente stupito di
ciò che era
accaduto.
Non
cercò neanche di fermarla, non pensò che forse
toccava proprio a lui
accompagnarla all’hotel. Semplicemente andò verso
il buffet per prendere
qualche cosa da bere.
“Cos’era
quello, Edward?” chiese stupita Alice.
“Cosa?
Ho solo ballato con Isabella” rispose il fratello con fare
noncurante, non che
pensasse esattamente le stesse cose.
“Solo
ballato? Avevate scritto sopra la testa la parola sesso come
un’insegna al
neon!” gli fece notare Jasper.
“Il
tango si balla così e se voi non lo sapete, andate ad
informarvi” rispose
piccato allontanandosi.
Avevano
ragione però, aveva ballato in un modo che neanche lui
sapeva come o a cosa
fosse dovuto. Si era sentito trascinato, elettrizzato e anche eccitato
di avere
tra le mani quella ragazza, “Culetto
d’Oro”.
Nel
frattempo Isabella aveva incontrato zia Carmen e la sua figlia maggiore
Reneesme, detta Nessie.
“Cosa
succede cara? Non ti senti bene?” la donna era preoccupata a
vedere il pallore
comparso sul viso della principessa, nonostante avesse appena finito di
ballare.
Cosa
doveva rispondere? Non era il caso di mostrare il suo turbamento per un
semplice tango con un ragazzo praticamente sconosciuto, meglio optare
per una
mezza verità: “Effettivamente non mi sento molto
bene. Ho assoluta necessità di
tornare in albergo ma non voglio disturbare gli altri, soprattutto
Emmett che
credo si stia divertendo molto”
“Se
ti riferisci a quel ragazzo bruno grande, grosso e cittadino, credo di
averlo
visto tallonare da vicino la nostra Rose. A una corte del genere, non
siamo
molto abituati da queste parti!” intervenne Nessie sorridendo
e indicando con
il dito dove si trovavano gli altri due.
“Appunto,
credo che Em mi ucciderebbe se gli impedissi di passare anche solo un
minuto
con Rosalie” ammise Bella.
“Se
vuoi ti accompagno io, tanto devo andare a prendere alcune cose in
città e
probabilmente mi fermerò nel mio appartamento per dormire.
Non sono molto da
festa, nonostante che questa sia organizzata dalla mia
famiglia” si offrì
Reneesme, riempiendo di gioia e orgoglio sua madre.
“Benissimo,
quindi non ci sono problemi. Avviserò io gli altri e mi
farò aiutare al posto
tuo figliola. Tu Isabella, vedi di riposarti e rimetterti a posto, ti
aspetto a
pranzo uno di questi giorni” e stritolò nuovamente
Bella, nel saluto che le era
così congeniale: attentato alla vita.
I
successivi quaranta minuti trascorsero tranquillamente sulla jeep di
Nessie.
Era
una ragazza delicata e adorabile, con i suoi capelli lunghi, neri e
ricci, e
gli occhi scurissimi, alle spalle poteva sembrare messicana, se non
fosse stata
per la pelle diafana che spiccava come un faro.
Non
avevano molti interessi in comune, Isabella era un pochino
più sofisticata, ma
ciò non impediva di una tranquilla, amichevole e in alcune
occasioni anche
complice conversazione. Il tempo volò, molto più
velocemente che all’andata.
Arrivate
all’albergo, Isabella invitò il suo autista per un
ultimo drink, visto che le
aveva fatto perdere buona parte della festa campestre.
Nessie
accettò entusiasta, le piaceva quella ragazza, nonostante le
loro differenze, o
forse proprio per quelle.
Appena
entrate nel bar dell’hotel, trovarono un Jacob semi sdraiato
su un divanetto,
intento a bere un martini con un cellulare posato sul tavolino.
“Ligio
al dovere Jake?” lo canzonò Isabella.
“Evidentemente
ho estratto la pagliuzza più corta, Bella”
risposte senza alzare lo sguardo dal
cellulare.
“Nessie!
Nessie, cara!” a quel richiamo tutti i presenti si voltarono
verso una signora
sulla cinquantina, snella e mediamente alta, dai capelli rossicci, che
si bracciava
dall’altra parte del bar e che ora si stava avvicinando.
“Renée!”
rispose Reneesme abbracciando la nuova arrivata e da persona educata
iniziò le
presentazioni.
“Renée,
una delle migliori amiche di mia madre, ti presento Isabella, viene da
Boston”
La
donna fissò attentamente la principessa e chiese:
“Isabella Marie Swan?”.
Alla
sorpresa di Bella rispose un luminoso sorriso della nuova arrivata.
“Come
fa a conoscermi?” chiese Isabella.
“Semplice,
ti ho partorita io!”.
---ooOoo---
Angolino
mio:
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto.
Colpo
di scena! Arriva Renèe e si scopre… qualche cosa
che sarà meglio chiarita nel
prossimo capitolo.
Sempre
più complicato! Triplo salto mortale con avvitamento
carpiato (esiste? Boh).
Credo
che varierò il genere nella copertina, mettendo
qualcos’altro, tipo… drammatico
o giallo, perché questa non sarà
l’unica novità.
Posterò
il prossimo capitolo non prima di una settimana, devo finirlo e cercare
di
destreggiarmi tra le varie storie (se qualcuno volesse impiantarmi un
altro
paio di braccia ne sarei molto grata)
E
a tutti i miei più cari
baciotti
Anche qui, spaziamo con la pubblicità personale: cliccando sui titoli colorati, potrete viaggiare tra le mie storie postate in questa sezione, buona lettura.
[Sakura – Fiore di ciliegio] conclusa, racconto storico, romantico, avventura, la storia di Bella dalla natia Irlanda a partire dal 1884 portata dal destino, in giro per mezzo mondo.
[Ciao Edwardina] conclusa, racconto comico, una scommessa costringe Edward a frequentare il liceo per due mesi vestito da donna.
[AAA Affittasi moglie] in corso, racconto commedia romantica, cosa può costringere un uomo giovane, sano ed attraente ad affittare una moglie?
[Boy e girl – scambio d’identità] conclusa, racconto comico romantico, scambio di corpi, un Edward nel corpo di Bella alle prese con i problemi femminili e Bella viceversa, alle prese con i problemi maschili e un obbiettivo .
[Acqua che cade] conclusa, mini fic. racconto misterioso, fantasy, Bella adora la particolare pioggia di Forks, che sembra mandata apposta per lei.
[Prima di essere un pensiero] one shot commedia fantasy, cosa potevano essere i nostri eroi, prima di essere concepiti? Questa potrebbe essere la risposta.
[Un colpo sul retro] one shot commedia, una giornata particolare, dove quattro ragazze senza pensieri vogliono solo divertirsi.
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