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Autore: Mark25    19/09/2011    0 recensioni
Una melodia. Dei ricordi. Un evento inaspettato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì la porta, quanto basta perchè potesse lanciare una rapida occhiata all'esterno per vedere chi fosse.
Questa volta non guardò dallo spioncino, sua abitudine consolidata ormai, ma neppure ci fece caso.
Il che risultò abbastanza strano, neppure aspettasse visite quel giorno.

In quell'istante tutto il passato lo travolse con la medesima violenza di un'onda che nel pieno di un maremoto si infrange impetuosa sugli scogli, tuttavia cercando di dissimulare suo malgrado quell'attimo di trasilimento tradito dall'inconsio passo mosso all'indietro, esitante.
Distanze.
In tutti questi anni era ben riuscito prenderle in maniera adeguata, sebbene nell'ultimo periodo capitò spesso di incrociarsi per strada, ma gli sguardi fuggivano.
A quei tempi nessuno avrebbe potuto immaginare la sorte a cui di lì a poco sarebbero andati incontro.
Proprio loro che avevano giocato tutte le loro carte per riuscire nei sogni che condividevano, trovandosi a un passo dagli stessi.
Persino il matrimonio, compreso di lista nozze e bomboniere, ristorante e inviti recapitati, era pronto.
E poi.. le prime crepe nel loro rapporto, la conseguente rottura d'una coppia navigata, il nulla.
Una disdetta, non rimase nient'altro, nient'altro che una disdetta a quell'invito che racchiudeva ogni certezza, mentre già le prime voci fuorvianti e infamanti quanto presunti motivi circolavano senza ritegno.
Lui l'aveva tradita, lei l'aveva trovato a letto con un'altra. Ma la verità morì con loro, tacitamente.

I primi tempi la vita fu dura, ma continuò, perchè dopotutto altra alternativa non poteva esserci.
E proprio allora che sembrava essersene fatto una ragione..
"Matt" quel diminuitivo che dalle sue labbra assumeva quell'importanza che solo le cose più piccole e semplici possono assumere.
Quella che per la gente comune è cosa insignificante, ma solo per lei.
Nessuno dei due aggiunse altro, non per i primi secondi carichi di rabbia, rancore e amarezza.
"Che ci fai qui? Credev.." l'autorità del tono che fu interrotta, da una voce lieve, sommessa, ma decisa. "Matt. Fammi entrare, ho bisogno di parlarti. Per favore"
Non disse niente, solo si scostò di lato facendo segno con la mano di accomodarsi, mentre aprì la porta per permetterle il passaggio.

Comprensibilmente dopo la rottura era andata via, dapprima da un'amica nell'attesa di stabilizzare la situazione con i genitori, spaesati, distrutti.
E lui era rimasto lì, mentre quei muri, quel divano e quel letto, quel tappeto che aveva voluto disperatamente comprare, perchè aveva un disegno così bello e interessante - diceva - che è un peccato lasciarlo a qualcun'altro, gliela riportavano alla mente, con prepotenza, insistenza. Qualsiasi cosa, lì dentro, aveva un pò di entrambi.

"Vedo che hai cambiato un pò di cose qui dentro" , inevitabilmente, puntuale arrivò la costatazione.
Lo sapeva anche lui, d'altronde in tutto quel tempo aveva imparato a conoscerla. Ed era vero. Erano cambiate molte cose lì in quella casa, quel tocco femminile svanito, così, d'improvviso.
"Un pò. Accomodati pure". L'astio nei suoi confronti era percebile, facilmente toccabile anche solo con la punta delle dita, e questo la turbava leggermente. Ma cosa poteva aspettarsi?

Si accomodò su quel divano dove avevano fatto l'amore una notte intera, l'un l'altro aiutandosi a scoprire un modo d'amarsi nuovo, appagante.
E fu ciò che a entrambi passo per la mente, reprimendo quel moto interiore con uno scrollar della testa, ben visibile non fosse per il fatto che entrambi stavano puntando il pavimento, in direzioni differenti.
Si accomodò anch'egli sulla poltroncina posta frontalmente, mentre la donna ribadì nuovamente il motivo della sua venuta.
"Devo parlarti, Matt. E dio solo sa quanto mi pento di non averlo fatto prima. Ma non si scappa ai doveri di madre.." si fermò un attimo, enfatizzando sull'ultima parola pronunciata e ottenendo l'effeto desiderato, perchè l'uomo che aveva davanti, quello che prima gli apparteneva, con cui condivideva sogni e speranze, prospettive e ambizioni, raggelò.
"E neanche a quelli di padre". I loro occhi si incontrarono un attimo, il tempo parve fermarsi.

"Aspettavo un bambino, Matt".
  
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