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Autore: Kinni    19/09/2011    4 recensioni
Questa è la storia di una normalissima ragazza, che in seguito ad un cosidetto "incidente" conoscerà uno dei ragazzi più stupendi che lei abbia mai visto e logicamente, i suoi amici.La storia di una ragazza normale a cui il destino ha dato una stupenda possibilità :)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo non mi è venuto proprio benissimo, ma spero vi piaccia comunque, è il penultimo quindi desidero moolte recensioni ok? 
Zayn è troppo dolce per essere reale, lo so. HAHAHAH
BUONA LETTURA.
K.

veloce, come una stella cadente nel cielo stellato il contatto si interruppe e i nostri sguardi si incontrarono per pochi secondi,non ebbi il tempo di sbattere le ciglia che lui si stava già allontanado. 
Se avessi avuto la forza di alzarmi l'avrei raggiunto, ma non fu così. Rimasi lì seduta come una scema per più di dieci minuti e quando mi ripresi lui non c'era più e fu così per parecchi giorni. 
 
 
Chiamate senza risposta, messaggi a cui non ricevevo mai risposte lacrime che ormai soggiornavano fisse sul cuscino del mio letto. 
Non si era più fatto vivo. All'inizio avevo provato a scrivergli ma in poco tempo mi ero stufata. 
Mi ero quasi autoconvinta che fosse uno stronzo puttaniere come tutti gli altri, ma quel "quasi" cambiava tutto.. Sapevo benissimo che non era così, che DOVEVA esserci un motivo per cui se n'era andato senza dirmi nulla quel giorno, che era stato esattamente un mese prima. Il giorno in cui mi aveva baciato, in cui avevo capito di essermi totalmente innamorata di lui, e lo stesso fottutissimo giorno in cui se n'era andato.
Era un Lunedì quando dopo giorni e giorni mi ritrovai spiazzata da un suo messaggio. 
"Facciamo alle 3.00 sempre nello stesso posto"
E così fu. 
Due e cinquanta nel punto esatto in cui l'avevo visto la prima volta. Quando arrivai lui era già lì. 
Se non mi fosse importato nulla di lui in quel momento sarei corsa a tirarli uno schiaffo, mandandolo a quel paese senza che avesse nemmeno la possibilità di dire qualcosa, proprio come aveva fatto lui con me. 
Ma ci tenvo, oh quanto ci tenevo a lui. Bello come il sole, sorrideva guardandomi, come se non fosse successo niente, come se non ci vedessimo da ventiquattr'ore e non da più di un mese. 
"Quanto mi sei mancata"
"Ah strano, visto che non ti sei MAI più fatto sentire" si sentiva che ero arrabbiata e sull'orlo del pianto, avevo la voce spezzata dal nodo in gola che sentivo salire sempre di più.
"Ti giuro non avrei mai voluto lasciarti in quel modo, ma non ho avuto altre possibilità. Quel giorno prima di vederci ho scoperto che sarei dovuto tornare in Inghilterra quella sera, ho fatto tutto il possibile per evitarlo e restare qui ma mi hanno obbligato a partire, arrivato a casa ho tentato di dimenticarti, e bhe..non ci sono riuscito."
"POTEVI ANCHE DIRMELO, O PER LO MENO SCRIVERMELO!"
"Avrei voluto sul serio.."
La prima lacrima mi rigò la guancia, e per nasconderlo mi girai.
"Sono scappato di casa."
Nel sentire quelle parole ricacciai dentro tutte le lacrime. 
"Sei scappato di casa? Per venire qui?"
"Si. Cioè..io..non volevo restare lì..da solo, e poi ci pensavo già da un po' a trasferirmi in Italia, mi è sempre piaciuta..e .."
Il cervello mi andò in tilt e tutto ciò che riuscì a fare fu abbracciarlo. 
Andammo a sederci su una panchina e mi raccontò tutto nei minimi dettagli mentre io mi perdevo nel suo sguardo,che probabilmente era la cosa che più mi era mancata dopo il senso di sicurezza che mi dava quel ragazzo. 
"..non sopportavo più i miei genitori, le persone che ho trovato qui non esistono dove abitavo io, una come te non c'è da nessuna parte devo dire.."
Arrossii, e come avevo già pensato in precedenza, non mi succedeva con nessun'altro.
Avevo sognato il bacio che avvenne subito dopo per un mese intero, e fù migliore di quanto mi aspettassi, le sue labbra sembravano più dolci di quanto mi ricordassi e il suo profumo migliore. 
Quando decisi che era l'ora di andare, come al solito mi feci accompagnare a casa e quando lo baciai velocemente per salutarlo sperai che non mi lasciasse mai andare.
Sorrisi velocemente ringraziando la stella cadente a cui avevo espresso il desiderio di poterlo rivedere la sera stessa in cui lui stava partendo e come se avesse saputo leggermi nel pensiero poco prima di chiudere il cancello disse:
"Appena arrivato a Londra ho visto una stella cadente è ho espresso il desiderio di rivederti..ha funzionato"
" perchè siamo sempre stati sotto lo stesso cielo, anche a chilometri di distanza, e bisogna sempre fidarsi delle stelle cadenti" sorrisi pronunciando l'ultima frase e entrai a casa.
 
 
  
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