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Autore: LucreziaPo    20/09/2011    6 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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James sbuffò dal sedile posteriore della macchina che Lily aveva noleggiato.

“Mi spieghi perché dobbiamo arrivare così? Con quest’affare?”

“Almeno mostriamo di non avere cattive intenzioni!”disse Lily, mentre guidava ed osservava distrattamente il marito con lo specchietto retrovisore.

Guidava lei perché era l’unica ad avere la patente.

James era decisamente di pessimo umore.

Sirius, depresso per la rottura con Keira, vedeva quella gita come un’occasione per far pagare ai Dursley quello che avevano fatto ad Harry.

Lily si chiese se avesse fatto bene a portarli con sé.

In fondo solo lei sembrava avere intenzioni pacifiche. Quasi pacifiche.

Harry non era voluto venire, dicendo che doveva uscire con Ron, Hermione e Ginny, ma lei era sicura che detestava i Dursley quasi quanto loro avevano paura di lui.

Lily parcheggiò l’auto, lontano da casa loro e si affrettò ad uscire prima di cambiare idea.

Doveva almeno parlare con sua sorella, chiederle il perché avesse trattato Harry così.

Perciò bussò alla porta.

Le venne ad aprire l’omone più grasso che avesse visto in vita sua.

Era Vernon, lo riconobbe.

Ma lui non riconobbe lei, perché chiese chi fosse.

“Sono una…conoscente di sua moglie Petunia. Può chiederle di uscire?”

“Chi è?”

“Mi chiamo Lilian.”disse.

James e Sirius le si avvicinarono, mentre Vernon rientrava in casa e chiamava a gran voce la moglie.

“Non ti ha riconosciuta?”

James era incredula.

Vernon non riconobbe Lily, ma Petunia sì.

La donna sbarrò gli occhi, stupita, le mani sulla bocca, prima di balbettare qualcosa d’inconsulto.

Poi cadde a terra, svenuta.

 

Aveva fatto uno stranissimo ed orribile incubo.

Sua sorella Lily e quello squilibrato del marito erano dinanzi alla sua soglia, in compagnia di un altro uomo, tutti con lunghe vesti da maghi.

E se li avessero visti I vicini?

Ma era solo un brutto sogno.

Lei era morta.

Loro erano morti.

Non potevano essere lì.

Petunia Dursley aprì gli occhi, alzandosi dal divano, lentamente.

Lily era riuscita ad entrare, seguita dai due uomini e da un Vernon terrorizzato quando lei aveva tirato fuori la sua bacchetta magica.

Ed ora guardava la sorella svenuta.

Ok, era uno shock presentarsi lì.

Ma svenire?

Petunia era la solita melodrammatica!

La faccia cavallina era uguale, era solo leggermente invecchiata.

Vernon era un omone gigantesco che ora tentava di farsi piccolo piccolo nel divano accanto alla moglie svenuta, spaventata da quei tre.

Finalmente Petunia si rialzò.

Poi vide Lily e sussultò.

Stava ancora sognando?

Si diede un leggero pizzicotto e capì che era sveglia e sua sorella, morta 17 anni prima era seduta nel suo salotto, più bella che mai, i capelli rossi lunghi sulle spalle e la schiena fluenti e mossi, gli occhi color smeraldo tra lo stupito e l’arrabbiato.

“T-tu?”

“Ti prego, non svenire di nuovo. Altrimenti ti risveglio con la magia.”

Quella minaccia servì ad impedire altri svenimenti.

Magia? No, mai e poi mai sotto il suo tetto!

Non di nuovo! Non dopo che quel maledetto ragazzo se n’era andato.

James la fissò, truce.

Petunia era sussultata alla minaccia della bacchetta.

“Come…come…eri morta!”

“Tua sorella è un genio.”commentò James, freddo e Sirius ridacchiò.

“Sono tornata. Ed anche tutti quelli uccisi da Voldemort e vicini ad Harry.

Non credo v’importi, ma nostro figlio è vivo ed è sopravvissuto a Voldemort e l’ha anche sconfitto. Quindi se anche voi Babbani siete al sicuro il merito è solo suo.”

Lily lasciò che le labbra si schiudessero in un sorriso di soddisfazione.

Il suo Harry…

“Quindi, vorrei sapere il perchè del vostro odio nei confronti di mio figlio. So che l’avete maltrattato e gli avete reso la vita un vero Inferno, so che non l’avete mai trattato come un bambino della sua età e l’avete sempre punito per la sua vera natura!

Se fosse successo qualcosa a voi, noi ci saremmo presi cura di vostro figlio! L’avremmo trattato come nostro e non come un mostro che vive sotto il nostro tetto!”

“Sarebbe andato in orfanotrofio piuttosto che da pazzi come voi!”scattò su Vernon.

James s’alzò, irato, la bacchetta sguainata.

“Sta’ zitto, stupido idiota! Avete maltrattato un ragazzo per anni, punendolo, non amandolo, soltanto perchè odiavate noi maghi? Che razza di persone sono quelle che chiudono un ragazzino in uno sgabuzzino o che permettono al loro figlio di usarlo come punching ball? Siete dei veri stronzi!”

Lily guardò il marito, che era furioso.

Sirius s’alzò ed afferrò James per la manica, cercando di calmarlo.

“Se Harry non vi avesse detto che ero il suo padrino e che ero un pazzo criminale a quest’ora non avrebbe avuto neanche la sua stanza e l’occasione di studiare per Hogwarts.”disse, serafico.

Vernon e Petunia sbarrarono gli occhi.

Quell’uomo era Sirius Black?

Il pazzo assassino, padrino di Harry?
Ed era in casa loro?

Sirius fece scattare la bacchetta e si ritrovarono improvvisamente a testa in giù, appesi per le caviglie da una forza invisibile.

Lily trattenne una risata, mentre Sirius li faceva dondolare avanti ed indietro finché non assunsero un colorito verdastro.

Poi fu il turno di Lily che fece apparire un battipanni gigantesco che iniziò a picchiarli ovunque.

“Peccato che non ci sia quell’ippopotamo del figlio. Ci saremmo divertiti anche con lui.”ghignò Sirius a James, che aprì la porta dello sgabuzzino.

Con un colpo di bacchetta i Dursley vi finirono dentro e la porta si chiuse.

Le grida sommesse furono ignorate.

“Dudley tornerà prima o poi a casa e vi libererà. Risparmiate l’aria, quel posto è piccolissimo per due come voi!”ghignò James ed uscirono.

Lily e Sirius ridevano come matti.

Incrociarono la signora Figg, la Magonò che aveva tenuto d’occhio Harry e le sorrisero.

“I Dursley sono chiusi nel ripostiglio. Tra qualche ora chiama il figlio perché vada a liberarli.”

E corsero via, ridendo.

 

Harry, Ron, Hermione e Ginny avevano le lacrime agli occhi dalle risate, mentre i gemelli ridevano ed immaginavano la scena.

“Oh, avrei voluto esserci! Vi avremmo dato man forte!”decretò Fred.

“Soprattutto a Dudley! Ahahahha!”continuò George e cadde sull’erba ridendo.

Harry guardò i genitori.

Sua zia era svenuta vedendo Lily, erano rimasti terrorizzati alla vista delle bacchette e di Sirius ed erano stati presi a botte da un battipanni gigante.

Grazie a loro.

“Siete dei matti.”asserì, ridendo.

“Volevamo trasfigurarli in scarafaggi, ma poi avremmo avuto problemi con il Ministero e quindi…non avevo voglia di compilare scartoffie per loro!”fece James e tutti risero di nuovo.

I tre si sedettero accanto a loro, all’ombra dell’albero nel giardino dei Weasley.

La radio scelse quel momento per trasmettere una canzone di Keira e Sirius, rabbioso, la spense con un colpo di bacchetta.

Cadde il silenzio, interrotto timidamente da Hermione.

“Non avete ancora chiarito?”

Temevano tutti una sfuriata da parte di Sirius.

Sirius non rispose per un lungo istante.

“Finché rimarrà dell’idea di abortire il nostro bambino, no. Non chiariremo.”disse, freddo.

Sirius sentiva il cuore di piombo, ma era fermo nella sua idea.

Non l’avrebbe rivista.

Non poteva.

Non poteva pensare che tutto quello che c’era stato tra loro fosse stato messo da parte per la carriera della ragazza.

Perché lei sembrava avesse preferito proseguire con il tour, invece di avere una famiglia con lui.

Ed il solo pensiero di rivederla, quando aveva urlato a Lily che non voleva che quel bambino, il loro, rovinasse e fermasse la sua vita…gli spezzava il cuore.

Ma anche se non la vedeva stava male comunque.

Riusciva a sentire il suono della sua risata, il fruscio dei suoi capelli, il sapore dei suoi baci…

Come poteva rinunciare a lei?

Come poteva lei, rinunciare a loro?

 

“Dovresti parlare. Andare da lei e chiarire ogni cosa.”

“No.”ripeté Sirius per l’ennesima volta e Remus alzò gli occhi al cielo.

“E se lei dovesse…”

Remus lasciò la frase in sospeso, cogliendo l’occhiataccia di James.

Sirius era giù abbastanza a pezzi senza che Remus gli dicesse che c’era la possibilità che Keira abortisse.

“Secondo Lily non lo farebbe mai. È solo…arrabbiata, secondo lei.”

“James, so parlare anche da sola.”

Erano riuniti tutti e quattro in salotto, cercando di trovare una soluzione o di spingere Sirius ad affrontare la situazione.

Non ce la facevano a vederlo così depresso, girare a vuoto per la casa.

“Senti, l’ho chiamata, ho provato a parlarle, a supplicarla di chiarire con te e con me, ma non risponde al telefono. E so che sta ancora lavorando.”

“Scommetto che lo farà fino ad abortire.”commentò Sirius, asciutto.

“Sirius! La conosci. Conosci Keira meglio di chiunque altro.”disse Lily, dolcemente. “Credi che…”

“Non so! Non so a cosa credere, Lily! So che non è esattamente la mamma ideale, perché è un disastro con i bambini, ma…non so. Non la vedo da anni. Non credi che possa essere cambiata?”

“Al punto da rinunciare a suo figlio? Il figlio che aspetta da te? Sirius, lei ti ama. È solo che…è terrorizzata. Ha lavorato così tanto per arrivare dov’è ora ed ha paura di perdere ogni cosa.

La sua musica, il suo tour, che conta per lei. Ma non credo che rinuncerà al vostro bambino. Prova a parlarle. Ti prego.”

 

I giorni passarono, con gran dispiacere di Harry che vide il 1 settembre avvicinarsi e passare e portare con sé Ginny verso Hogwarts al suo ultimo anno di scuola.

La salutò con rimpianto e con passione, promettendosi di scriversi sempre e di vedersi durante le feste.

Passarono le settimane, un mese senza che Keira e Sirius si parlassero, mentre la ragazza proseguiva il tour e Sirius la sua carriera da Auror con James.

Arrivò la fine di settembre ed ottobre salutò tutti con un freddo gelido e giornate di pioggia.

“Boglio benire io. Sdo beene.”

Un Sirius raffreddato e con la febbre protestò dal divano dove Lily l’aveva costretto a rimanere, avvolto in strati di coperte.

Sirius era in uno stato pietoso.

Il naso era rosso, così come le guance, gli occhi lucidi per la febbre ed una dozzina di fazzoletti usati sulla coperta.

“Sirius, sei malato. Non ti porto come me.”decretò James, indossando il mantello.

Quella sera aveva un’ispezione da fare in un villaggio accanto Hogsmeade e Sirius avrebbe dovuto accompagnarlo, se non si fosse preso quel febbrone da cavallo a causa dell’ultima missione in cui avevano beccato il diluvio universale!

Sirius fece per alzarsi, ma Harry intervenne e lo rimise sul divano.

“Sta’ giù.”disse, severo.

“Ba basta una bozione…”s’intestardì Sirius.

“Sirius, me la caverò. È un posto tranquillo e devo solo dare un’occhiata per il Ministero, ok?”

“Posso accompagnarti io?”

James sussultò alla domanda di Harry e lo guardò.

“Cosa? Perché?”

Harry scrollò le spalle.

“Potrei darti una mano. Fare tirocinio con un famoso Auror…”ghignò il figlio e James non si lasciò incantare.

“Se pensi che adularmi serva a convincermi a portarti con me, sbagli, ragazzo mio!”

“Allora, bedi che è una missione pericolosa! Se non borti Harry…”fece Sirius e James sospirò, rassegnato.

“Non è…ok, vieni. Contento, lo porto con me?”esclamò, rivolto all’amico “Su, va’ a metterti il mantello.”sussurrò ad Harry.

James s’arrese.

Dopotutto era solo un’ispezione.

Non sarebbe successo nulla.

Baciò Lily sulle labbra, così a lungo che sentì i finti conati di vomito di Sirius (dopo la situazione con Keira odiava qualsiasi cosa romantica…) ed uscì con Harry nella fredda sera.

 

Harry passeggiava per le strade di Roadsmille, il villaggio e tutto sembrava tranquillo.

C’era gente per strada, molti accalcati nei bar, parecchi che si godevano il finesettimana con il fidanzato/a,

Anche James si era rilassato.

L’idea di portare Harry con sé in missione l’aveva terrorizzato all’inizio, perché temeva che sarebbe successo qualcosa di brutto.

Ma era tutto tranquillo.

Gli cinse le spalle con un braccio.

“Sai, spesso queste missioni non sono così tranquille.”

“Allora, verrò con te alla prossima.”ghignò Harry e James lo fulminò con lo sguardo.

“Prima di diventare Auror devi seguire un corso, sai? Superare prove. E poi…”

“Ok, ok…non ti va di farmi da mentore.”

James sospirò.

“Certo che ti farò da mentore. Più in là. Per ora voglio che rimani buono e tranquillo.”

Harry sospirò.

“Sei troppo protettivo.”

“Già, Potter. Un po’ troppo. Saresti disposto a dare la vita di nuovo per il tuo figlioletto?”

James si voltò di scatto, ritrovandosi di fronte un gruppo di uomini incappucciati.

Non s’era reso conto di essere entrato in una strada semi-deserta.

La voce, beffarda, era di Nott, la riconobbe.

“Harry, va’ via.”disse James a denti stretti, spingendo Harry dietro di sé, ma Harry non aveva intenzione di ascoltarlo.

Non l’avrebbe lasciato lì con…cinque Mangiamorte.

“VAI!”urlò James e schiantò il primo Mangiamorte che gli s’avvicinò.

Afferrò Harry per il braccio ed iniziò a correre lungo la strada, mentre lui ed Harry lanciavano incantesimi alle loro spalle e schivavano lampi color verde e rosso.

James sentì il dolore di una maledizione sfiorargli la guancia ed alzò la bacchetta.

“EXPELLIARMUS!”urlò un Mangiamorte e James ed Harry si ritrovarono senza bacchetta.

Harry sentì suo padre stringergli così forte il braccio da fargli male.

Erano spacciati.

James trattenne un urlo di dolore, serrando i denti e mordendosi le labbra.

Sentì il sapore ferroso del sangue scivolargli in gola, ma non era disposto a cedere.

Non avrebbe urlato, non avrebbe emesso neanche un singolo singulto.

“Ancora.”disse una voce calma e divertita.

James non sapeva a chi appartenesse, ma non gli importava perché dopo quella singola parola il dolore arrivò ancora ed ancora, lacerandogli la carne, spezzandogli il fiato.

Era come se una miriadi di lame incandescenti lo stessero attraversando tutte contemporaneamente.

Serrò gli occhi, cercando di impedire a lacrime di dolore di cadere, ma esse caddero ugualmente sul pavimento freddo della stanza.

Non sapeva dove si trovassero, non poteva difendersi, non poteva salvare Harry.

“NO! LASCIATELO, NO!”

Udì la voce di Harry in lontananza, come se venisse da un altro pianeta …

Ripiombò nell’incoscienza ancora una volta.

Harry tentò di liberarsi dalle funi che lo tenevano stretto e legato, pieno d’orrore.

Suo padre James giaceva per terra, sporco di sangue e pieno di tagli e ferite.

I Mangiamorte si stavano accanendo ferocemente su di lui con la Maledizione Cruciatus e Sectumsempra.

L’aveva visto contorcersi dal dolore e sanguinare e tremare.

Harry provò a liberarsi, sperando con tutte le forze di riuscire ad usare la magia senza la bacchetta, ma non era forte abbastanza.

Non poteva far altro che pregarli di smettere, di far del male a lui, di lasciarlo in pace…

Vide suo padre svenire, per la seconda volta.

Aveva ormai perso la cognizione del tempo.

Ricordava la fuga, la battaglia, poi era svenuto e s’era ritrovato lì, all’oscuro, svegliato dal dolore alla gamba.

Abbassò lo sguardo ed osservò il taglio profondo da cui usciva copiosamente sangue.

L’avevano accoltellato ed ora stava sanguinando.

Ma James rischiava di morire se non avesse cambiato idea.

“Sai, credevo che avrebbe ceduto prima.”

Un uomo incappucciato s’avvicinò ad Harry e gli prese il mento tra le mani.

Harry tentò di liberarsi, ma la presa era così forte da fargli male.

“Lascialo.”sillabò, furioso, fulminandolo con lo sguardo.

Sentiva l’alito fetido sul viso e represse un conato.

“Solo se cederà.”

“Lo ucciderai. Lascialo!”disse, gli occhi lucidi.

Non poteva perderlo, non di nuovo.

Il dolore lo spinse a lottare ancora di più per ribellarsi, ma un forte pugno lo colpì al viso ed Harry vide le stelle.

Sentì il sangue colargli dal naso e dalle labbra e lo sputò, rabbioso.

I Mangiamorte volevano che James urlasse di dolore.

Se l’avesse fatto, avrebbero smesso di torturarlo ed avrebbero iniziato a torturare Harry.

E James non aveva ceduto, nemmeno una volta.

Non poteva far soffrire Harry.

“Innerva.”

L’incantesimo risvegliò l’Auror, che avvertì subito il dolore, invaderlo.

Ma non avrebbe ceduto. Mai.

Un Mangiamorte si chinò su di lui.

“Sei testardo, vero? Non ti pieghi facilmente. Io potrei torturarti fino alla morte e tu non cederesti mai.”

“Fottiti.”pensò James, lanciandogli uno sguardo di sfida e coraggio da vero Grifondoro.

No, non avrebbe mai ceduto.

Guardò Harry, legato a pochi metri da lui e vide il viso del figlio imbrattato di sangue ed i vestiti laceri e sporchi.

“Va bene. Allora finiamola qui. Prendete il ragazzo.”ordinò, poi.

“NO!”

James fece per alzarsi, ma qualcuno l’afferrò per le spalle e gli tappò la bocca con un bavaglio.

“Ora è il tuo turno di vederlo soffrire.”

Il Mangiamorte si chinò su Harry che sentì il cuore scoppiargli in petto.

Sarebbero morti lì, entrambi.

Se lo sentiva.

“Facciamo un gioco simile, ok? Solo che, stavolta, se pronunci anche solo un gemito, io lo ammazzo.”disse, con una finta dolcezza, prima di calare la bacchetta su di lui.


Spazio dell'autrice:
Grazie mille a chi ha commentato la mia storia, SakiJune, MartuZZa97,  Erika 97, Luli Evans Potter,  Brando.
Grazie mille, siete dei tesori! E grazie anche a chi l'ha inserita tra i preferiti e le seguite!
Spero che questo capitolo vi piaccia, non risolve ancora la faccenda di Keira, ma accadrà...presto.
E dato che l'ultima volta vi ho mostrato l'attrice che, secondo me, sarebbe perfetta per Lily da giovane, ora è il turno della Lily adulta. Se avete suggerimenti per gli altri, soprattutto per James da giovane, sono ben accetti:

Lily Potter adulta

 

http://starsmedia.ign.com/stars/image/article/857/857640/rachel-mcadams-20080306054549124.jpg

 

http://l.yimg.com/eb/ymv/us/img/hv/photo/movie_pix/showest/showest_awards_2005_photos/rachel_mcadams/showestaward05d.jpg

 

http://www.rachel-mcadams.net/gallery/showfull.php?photo=10176

A presto!!!!
  
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