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Autore: FrancyF    23/09/2011    3 recensioni
Harry e Teddy. Padrino e figlioccio: due persone accumunate dalla perdita dei genitori e unite da un profondo legame.
Teddy ha 19 anni e sta per completare l'addestramento da Auror. Piccoli gesti, appena percettibili, e frasi, mai dette e dimenticate fanno rivivere nella mente di Harry i ricordi che ha del suo unico figlioccio. Ricordi teneri e esileranti di un Teddy ancora bambino pieno di domande e di un giovane Potter alle prese con la vita di tutti i giorni che, tenta disperatamente, di non far affievolire i fantasmi del passato.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Teddy Lupin, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Ultimo capitolo. Vi ringrazio per le recensioni e per aver letto la mia FF. Spero sinceramente che vi sia piaciuta. A me è piaciuto molto scriverla.
Ecco Teddy che pone ad Harry una domanda fondamentale per la maggior parte degli adolescenti. Quale? Leggete e scoprite.
E grazie anora.
Vi adoro
Francesca




Harry era seduto nel suo ufficio alle prese con un mucchio di noiose scartoffie. Rimpiangeva i vecchi tempi dell’addestramento, di sicuro Teddy si stava divertendo più di lui. Ma che stava pensando? Di sicuro adesso il suo figlioccio stava schivando una serie di maledizione e fatture lanciate ad oltranza. Ma Harry continuava a rimpiangere i bei vecchi tempi dell’addestramento: si era appena sposato, Grimmauld Place era stata tirata a lucido e ogni sera lui e Ginny, reduci dai loro rispetti allenamenti, si massaggiavano gli arti doloranti… massaggi che poi sfociavano in altro.
Per Merlino certo Harry adorava avere tuti i ragazzi attorno, be’ no proprio tutti ecco li bastavano già i suoi tre figli.
Sperava con tutto il cuore che il primo addestramento di Ted andasse bene. Più di una volta aveva dovuto respingere giovane promossi all’esame, ma che mancavano di pratica. Sapeva che la decisone spettava  a lui. Sapeva che non poteva e non doveva fare favoritismi. Ma sapeva anche che se Teddy avesse fallito, lui non avrebbe avuto di cuore di respingerlo. Basta doveva finirla di essere paranoico.
Eppure era tutto scritto lì nero su bianco, accanto a lui c’erano tutti i curricula dei futuri Auror. Harry non resistette alla tentazione  e prese in mano la cartellina di Teddy. La sfogliò accuratamente, c’era di tutto: il certificato anagrafico, i dati biometrici, i risultati del GUFO e del MAGO. ..
Teddy era grande. Non era più il metamorfomagus spaventato all’idea di andare a Hogwarts. Remus e Dora sarebbero stati fieri di lui. Ginny diceva sempre che Teddy era il suo “quarto figlio”. Harry era soddisfatto di come aveva svolto il suo ruolo da padrino, anche se a volte Teddy l’aveva messo in difficoltà con le sue domande a trabocchetto… tutto era iniziato da un “Zio, ma come è stata?”. La domanda di Teddy.
 
 
-Zio ma come è stata?-, la voce di Teddy era tremante. Il cuore di Harry ebbe un tuffo, aveva sempre saputo che quel momento prima o poi sarebbe arrivato. Ma non riusciva a crederci che era già il momento.
-Come è stata cosa?- chiese con voce innocente. Il figlioccio sbuffò, perché suo zio era così riservato su certe cose? –Lo sai. Ero venuto a parlartene apposta. Come è stata a tua prima volta?-.
-Andiamo Teddy! Cosa ti posso dire eh? Insomma è una cosa privata come posso parlarti della mia prima volta?-
Il ragazzo continuava a fissare l’uomo dritto negli occhi. –Sai non è che io non sono imbarazzato a parlarne zio-, per un attimo si vergognò e abbassò lo sguardo a terra. –Ma io e Vicky siamo d’accordo. Solo che voglio essere sicuro di essere pronto-. Teddy notò, con una certa soddisfazione, che il padrino stava abusando la guardia. –Tu a che età l’hai fatto?L’hai fatto con Ginny no?-. Harry parve animarsi un po’, chiuse la porta e ascoltò attentamente se James stesse origliando, poi disse –Certo che l’ho fatto con Ginny. Se  l’avessi fatto con un’altra, tua zia mi avrebbe come minimo ammazzato-. Teddy sorrise. –Quanti anni avevi?-. Harry sbuffò e si lasciò sedere pesantemente sulla sedia del suo ufficio. Era chiaro che aveva già perso in partenza, ma era anche orgoglioso che Teddy fosse venuto a parlare di un argomento così delicato proprio con lui. –Diciassette, lei sedici-. Anche Teddy si sedette. Le risposte monosillabi del padrino lo scoraggiavano un po’. Forse non era stata una così buona idea parlarne con qualcuno. Così decise di giocare la sua ultima carta, si alzò e disse molto lentamente –Se vuoi vado a chiederlo alla zia…-. A quella parole Harry scattò in piedi e chiuse la porta a chiave. -Ma sei impazzito!-, Teddy sorrise. Aveva vinto. Ora Harry sarebbe stato costretto a rassicurarlo su quell’argomento. 
L’uomo si scompigliò ancora di più i capelli e si risedette. –E va bene hai vinto-.
-Allora?- chiese ansioso Teddy.
-Senti Ted la verità è questa: non ci sente mai veramente  pronti.-
Il volto del ragazzo si corrucciò. In fondo il suo padrino aveva ragione, i dubbi e le paure erano sempre lì con lui.
-In che senso?-
-Nel senso che era un periodo strano. Il sesso era proprio l’ultimo dei miei pensieri. Voldemort era morto. Io stavo ancora alla Tana ed eravamo ancora tutti scossi per i morti e le perdite subite…-
-Ma stavi assieme alla zia no?-
-Certo. La amavo. Fortunatamente Ron non ci stava più tra i piedi perché lui e Mione erano andati in Australia a recuperare i genitori di lei...-
-E che ci facevano in Australia i genitori della zia Mione?-
-Avevano messo su un allevamento di canguri. Ma non è questo il punto. La smetti di interrompermi?-
Teddy si mise dritto e si serrò la bocca.
-Bene- continuò Harry. – Tua zia è sempre stata più persuasiva di me. Scoprirai che le donne lo sono molto Teddy. E lei si era messa in testa che dovevamo farlo. Non potevo biasimarla era da quasi un anno che non stavamo assieme. Non aspettarti granché. Io no sapevo quello che facevo per metà del tempo! E comunque siete troppo giovani-.
Teddy sbuffò incrinando le sopracciglia. Odiava quando suo zio cercava di essere un adulto responsabile.
-No. Ho diciottenni. Tu ne avevi diciassette. Sono vaccinato. Ho preso 12 GUFO e 12 MAGO. Non c’è motivo per cui non dovrei sentirmi pronto-. Queste ultime parole però avevano lascito l’adolescente un po’ basito. Era davvero pronto?Harry aveva detto che nessuno lo era più di tanto quindi…
-Va bene se è come dici tu. Basta che prendi delle precauzioni. Sono troppo giovane per diventare nonno-. Teddy tirò un sospiro di sollievo. Adorava parlare con Harry e avere ragione.
_Grazie per la fiducia zio. Ti prometto che starò attentissimo-.
-Sei proprio come tuo padre a volte sai- disse Harry. Solo dopo si accorse che la faccia del figlioccio si era leggermente incupita. Cercò di rallegralo. –Andiamo su ti porto a Diagon Alley a prendere un gelato come facevamo ai tempi di Hogwarts-.
 
 
 
Harry si ridestò da quel pensiero leggermente imbarazzante, ma intenso. I fantasmi del passato non accennavano a sparire. Forse però era meglio così.
Anni fa’ Silente gli aveva detto “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni Harry,  dimenticarsi di vivere”. Solo adesso dopo quasi venticinque anni ne comprendeva il significato. Certo che la vita, a volte, era proprio strana.
Teddy uscì dall’esame ed era piuttosto soddisfatto. Dennis Canon, segretario di Harry, si avvicinò al Ragazzo Sopravvissuto e gli sussurrò in un orecchio –Certo Capo che Teddy è proprio cresciuto-.
E solo allora Harry se ne accorse. Era vero. Aveva mantenuto la sua promessa. Teddy era cresciuto e si era fatto uomo. Aveva svolto il suo ruolo da padrino egregiamente.
Lo vedi Remus adesso? Ora tuo figlio è un uomo. Sii fiero di lui Lunastorta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
     
    
  

   
 
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