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Autore: Let me wordless    24/09/2011    2 recensioni
Ok, ne sono consapevole, è una storia decisamente strana. Infatti compare una nuova scuola di magia europea, italiana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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PROLOGO. << Fila subito dalla preside, non sopporto più tutti questi pasticci che combini in classe!>> sbraitò la professoressa Rama, puntando l’indice contro la porta con fare minaccioso.
Così, Eva Savio, studentessa del quinto anno, si era ritrovata a salire le scalinate di marmo che portavano all’ufficio della preside, imbronciata. Non l’aveva fatto di certo apposta a far esplodere il contenuto del suo calderone facendo schizzare d’appertutto della gelatina verdognola! E di certo non era nemmeno colpa sua se i capelli della professoressa erano così crespi che la gelatina s’era appiccicata.
Ma cosa poteva farci lei? Poteva solo chinare il capo e obbedire. Gli scorsi anni aveva combinato così tanti danni che era già una vittoria per lei il fatto di non essere stata espulsa.
Alla fine di quei centocinquantuno scalini Eva si ritrovò davanti all’enorme portone di quercia. C’era stata così tante volte che ormai sapeva bene che, se avesse afferrato la maniglia d’ottone, essa si sarebbe ritratta dentro il legno e lasciando solamente una liscia superficie marrone.
Ma, proprio mentre stava per poggiare la mano sul blocco di pietra che ne avrebbe permessa l’apertura sentì una voce sconosciuta proveniente dall’interno.
<< Hai ricevuto risposta alle lettere?>>
Era una voce seria, empatica. Vuota.
<< Assolutamente. Hogwarts si è dimostrata disponibile ad ospitarci, anche se Beauxbatons e Durmstrang sono meno entusiaste dell’idea. Ma>> la voce della preside cominciava a farsi più alta << è un oltraggio, veramente! Noi siamo una scuola abbastanza prestigiosa da poter partecipare al torneo e dimostreremo a tutto di che pasta sono fatti i miei studenti!>> ora aveva un tono decisamente isterico.
<< Ne sono sicuro, Olivia. Hai già deciso quanti studenti portare?>>
<< Dodici, tutti dell’ultimo anno. Ho preso i migliori studenti per ogni disciplina>>.
<< Visto che è tutto deciso, penso di poter andare. Voglio avere al più presto notizie>>.
Il portone si aprì e un uomo con un lungo mantello da viaggio e un cipiglio severo ne uscì, seguto dalla Salomon.
Ci mancava pure questa, sorpresa ad origliare una conversazione!
<< Signorina Savio, cosa ci fate qui?>> Chiese la Salomon, agrottando le sopracciglia.
<< Ehm, sono stata spedita qui dalla professoressa Rama>> rispose imbarazzata.
La Salomon scosse la testa, rassegnata. << Cos’hai combinato questa volta?>>
Ora Eva era decisamente imbarazzata. Sentiva il peso dello sguardo dell’uomo addosso. Deglutì. << Ho fatto esplodere una pozione e, ehm, della melma verdastra è andata a finire fra i capelli della professoressa Rama>>.
Il cipigliò dell’uomo accanto alla preside si addolcì e scoppiò a ridere. << Ma dimmi, Olivia, chi è questo peperino di ragazza?>>
La Salamon non sembrava dello stesso parere dell’uomo ma fece finta di niente, rispondendo impassibile. << Lei è Eva Savio, studentessa del quinto anno, nonché un piccolo genietto in quanto riguarda incantesimi e trasfigurazione. Purtroppo>> e il suo tono si fece severo e tagliente << E’ capace di combinare danni in qualsiasi momento>>.
Eva abbozzò un sorriso, ancora più imbarazzata di prima.
<< Avete pensato di portarla al Torneo?>> chiese l’uomo, continuando a sorridere.
<< Ma, ministro!>> rispose la preside, guardandolo con occhi sbarrati << E’ solamente del quinto anno, non ha l’età necessaria!>>
<< Potrebbe sempre essere d’aiuto, no? E almeno non combinerebbe altri danni qui>> fece l’occhiolino ad Eva.
E così quello era il ministro. Ma cosa ci faceva lì? E cos’era quel Torneo di cui parlavano?
<< Va bene ministro>> rispose rassegnata la Salomon.
Lui rispose con un sorriso e scese le scale a grandi passi, voltandosi solo verso la fine per fare un cenno con la mano alle due donne.
<< Signora Salomon, ma.. Di cosa stavate parlando?>> Chiese Eva, sempre più confusa.
<< Lo saprai presto signorina Savio. Ora prego, nel mio ufficio, dobbiamo decidere la sua punizione>>.

ANGOLO AUTRICE.
Salve a tutti! In questa storia mi sono immaginata un'altra scuola di magia (di cui scoprirete il nome nel capitolo successivo), una scuola italiana. Non voglio dare troppe anteprime, ma come avete potuto capire il torneo tre maghi si è esteso per aggiungere un'altra scuola, diventando così il torneo dei quattro maghi. ( che mente contorta che ho. D:)
  
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