Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nemsi    29/09/2011    2 recensioni
Provate ad immaginare il re delle serpi e i suoi più fedeli sudditi all'età di 8 anni ed intenti a trovare un modo per non annoiarsi ad un tediosissimo ricevimento dei grandi.
Avviso: pucciosità alle stelle.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Millicent Bullstrode, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BABY SLYTHERIN
By Nemsi

Dedicata a Luna, Lady e Ryta




03.Malcom Baddock & Graham Pritchard



Finite le presentazioni c'era solo da trovare il modo per non morire di noia per le prossime ore.
I quattro ragazzini si fissarono un po' indecisi. Non erano certo come i grandi, che si mettevano a chiacchierare di cose vecchie e noiosissime.
Draco Malfoy come al solito prese in mano la situazione. Non che fosse semplice pianificare il da farsi, ma era compito suo. Era pur sempre il Capo. Ed un Buon Capo è sempre un Ottimo Capo. Anche quando non ne ha voglia.
Qualche minuto di attesa e poi il biondino sogghignò in modo preoccupante.
«Che hai in mente Dray?» domandò curiosa la bambina, con un sorrisetto birichino a tenderle le labbra rosa. Quando il piccolo Malfoy ghignava in quella maniera c'era da divertirsi. E parecchio pure.
«Vedrai, Pansy. Ora vai a chiamare Tracey e Milli. Ci troviamo alla Base!» ordinò il biondo generale, prontamente ubbidito. Non prima di essere stato sbaciucchiato sulla guancia con sua somma disapprovazione. Era un soldato per Morgana! Non una bambola da sbaciucchiare!
Appena la bambina si fu allontanata, Malfoy si voltò verso le proprie truppe. Non pretese il saluto militare però. Teddy non aveva mai collaborato in quel senso e la nuova recluta era per di più straniera.
«Le altre ci raggiungono alla Base. Precediamole.» bisbigliò cospiratore il rampollo di casa Malfoy. Theo lo seguì immediatamente, con un ghignetto compiaciuto. Il ragazzino nuovo però non fece altrettanto.
«Non posso.» rispose semplicemente. Due paia di occhi, platino e zaffiro, lo studiarono come se fosse una bestia rara. Prima che l'impavido, ed impaziente, Comandante aprisse la sua velenosa boccuccia il moretto lo precedette.
«Devo prima avvisare che mi allontano.» affermò serio Blaise. Alla vista del sorrisino superiore che gli fu rivolto provò una gran vergogna a dover chiedere il permesso, ma non lo dette a vedere. Rimase anzi impassibile.
«Torno subito.» decretò l'attimo prima di voltarsi ed allontanarsi per parlare con una donna bionda ed altezzosa che non gli assomigliava affatto. Il mezzo italiano aveva un orgoglio profondamente radicato (altra incancellabile eredità del Nonno insieme alla buona educazione) ma sapeva scendere a compromessi in determinate situazioni. L'orgoglio non sempre paga. E Zabini non era certo uno stupido.
Non si sarebbe preso una sonora punizione solo per dimostrare che poteva fare a meno di permessi. Non avevano bisogno di fornire alla sua matrigna pretesti per metterlo in castigo. A questo pensava già con zelo Franz.

 

I due compagni di sempre erano fermi in mezzo alla sala, nascosti un po' dalla presenza dei grandi, ma pur sempre troppo visibili. Dovevano spostarsi da lì prima che li scovasse.
«Muoviti prima che Mal si accorga di noi!» lo incitò Draco a bassa voce, per non farsi sentire. Come se tutti i presenti stessero badando unicamente a loro, sebbene non lo dessero a vedere apertamente.
Troppo tardi.
Un bambinetto di tre anni o poco più si era attaccato alla giacchetta blu scuro di Theo e li stava fissando con aria truce e risentita.
Il bruno era stato catturato da un bambolotto birichino.
Malcom Baddock aveva i capelli scurissimi, quasi neri, mossi e ribelli che gli cadevano sulla fronte in graziosi ricciolini.
Gli occhioni erano nero pece e brillavano di furbizia sopra due guanciotte rotonde e paffute (la sua condanna dato che tutte le signore, e pure Tracey, gliele tiravano in continuazione facendogli i complimenti).
La boccuccia era ridotta ad una stretta fessura arrabbiata.
Anche lui era tutto in ghingheri, peccato che in pantaloni grigio fumè fossero un po' sformati sul sederino per colpa del pannolone (che benché magico era comunque un'ingombrante scocciatura) e per questo camminava un po' a paperotto.
Il piccolo Malcom continuava la sua minaccia non verbale con incredibile resistenza. E ne aveva anche tutte le ragioni per la barba di Merlino!
Era semplicemente FURIOSO.
Ecco, come al solito loro volevano giocare e lasciare lui e Graham in disparte. Solo perché loro erano "grandi" (e non portavano più il pannolone come gli aveva una volta rinfacciato quella bisbetica di Pansy). Ma questa volta non l'avrebbe permesso!
Lo aveva giurato sul suo Mimmo (il suo amatissimo ciucciotto fruttato al pompelmo rosa)!
«Vengo anche io!» sentenziò risoluto, con il labbro che gli tremava appena, rivolgendosi direttamente al biondo.
Teddy era un osso troppo duro da convincere, ma Draco forse no.
Baddock aveva parlato al singolare ed a ragione. Il suo socio, Graham Pritchard, lo aveva perso qualche minuto prima.
Probabilmente si era sdraiato sul primo divano libero a sonnecchiare ciucciando uno di quei disgustosi cosi dolcisissimi che osava paragonare al suo Mimmo.
Bhe peggio per lui.
Mal si sarebbe divertito pure senza di lui. Ed avrebbe costretto i "grandi" a portarlo con loro.

 

 

Draco era nel panico più totale. Non poteva dargliela vinta così!
Non poteva ritrattare la propria posizione di Generale Supremo ed Indiscusso (onorificenza che si era da pochi minuti giustamente attribuito grazie ai meriti acquisiti sul campo) e dimostrarsi debole, cedendo a quel labbro tremulo e a quegli occhioni neri supplicanti.
Lui era un MALFOY!! E i Malfoy non ritrattano e non cedono. Benché meno davanti ad un mocciosetto capriccioso e ricattatore!
No. Lui voleva bene al piccoletto, questo punto era fuori discussione.
Era il fratellino minore che non aveva ed era un cadetto più che promettente. Scaltro, fedele e pronto a tutto per il proprio Generale (bhe, non proprio tutto tutto. Si era rifiutato di fargli assaggiare il suo ciuccio fruttato, ma queste piccole insubordinazioni un Gran e Magnanimo Generale come Draco Malfoy era disposto a perdonarle).
Theodore invece si limitò a roteare gli occhi con fare annoiato.
Sapeva già come sarebbe finita.
Poteva scommetterci il suo manico di scopa nuovo nuovo tanto era sicuro.
...
Qualche minuto dopo un felicissimo Malcom trotterellava festoso, in un'assai buffa imitazione di marcia, davanti ad uno scontento e corrucciato biondino.

 

 

Malcom non sapeva chi stessero aspettando (temeva Tracey, che lo avrebbe assalito alle guance come al solito) ma non fece domande. In fin dei conti quello che contava è che ora era anche lui della missione.
Nell'attesa poteva anche godersi un po' il suo Mimmo. Lo prese dalla tasca interna del gilerino scuro con somma e golosa soddisfazione. Non fece in tempo a dargli neanche una ciucciata che vide Graham dirigersi verso di loro a passo spedito. Almeno per quello che il patello magico consentiva lui.
Ripose in fretta Mimmo prima che Graham iniziasse ancora a scocciare per assaggiarlo. E a Mal questo faceva schifo... e poi Mimmo era suo e di nessun altro (lo aveva persino rifiutato a Draco)!
Graham Pritchard era coetaneo del piccolo Baddock. Era una bambinetto sveglio e vispo dai corti capelli castano cupo, con grandi occhi verde chiaro e brillante, un nasino un po' all'insù ed un ghigno accattivante. Ora era anche lui tirato a lucido, unica pecca le tasche un po' rigonfie per via dei ciucciotti dolci che ci nascondeva (oltre all'odioso pannolone che lo faceva camminare come un'anatra).
Non che ci fosse bisogno di dirlo, ma era un diavoletto pestifero come il suo socio. Nessuno poteva fermarlo, nemmeno i grandi.
Sempre che non avesse sonno. Ecco il suo punto debole.
Priccy (come lo avevano odiosamente soprannominato perché non riuscivano ancora a pronunciare il proprio cognome correttamente) era un pigro di prima categoria. Odiava far fatica, odiava stancarsi, odiava annoiarsi.
Amava invece dormire e sonnecchiare. Magari accompagnando il sonno con qualche saporito ciuccio alla ciliegia, alla fragola o al biscotto al cioccolato (senza dubbio il suo preferito).
Ora però non aveva tempo di appisolarsi. Si era appena perso Mal!
Manco a dirlo lo trovò in compagnia dei grandi. Al sorrisone che il suo compare gli rivolse capì al volo, ricambiando con un ghigno birbante. C'era da divertirsi. Ed erano anche loro nella squadra.
Dra e Teddy si scambiarono invece un'occhiata depressa. Avrebbero dovuto fare i bambinai. Anche oggi.

 

 

Blaise tornò dopo diversi minuti.
Come al solito aveva dovuto discutere con quella donna odiosa. Perché lo tormentava se poi di lui non gliene fregava niente?!? Inutile chiederselo, sospirò saggiamente il ragazzino.
Almeno Franz non aveva voluto seguirlo e se ne era rimasto con Hanna attaccato alla gonna della loro mamma.
Al suo ritorno trovò però una novità.
O meglio due novità con ciucciotto e pannolone che lo squadrarono da capo a piedi.
Si avvicinò loro, calmo ed elegante come al solito. Zabini mise a tacere la prepotente curiosità che lo avrebbe spinto a domandare direttamente a Draco o a Theodore chi fossero i due marmocchi. In questo modo avrebbe ottenuto solo la loro istintiva antipatia.
Fortuna che Blaise, con due fratellini più piccoli, sapeva come comportarsi, senza causare danni diplomatici di portata epica.

 

I due pupattoli studiarono il nuovo arrivo con attenzione.
Pritchard si mise anche a ruotargli intorno con indolente ed ostentata indifferenza.
Ne trassero un giudizio unanime: non sembrava male. Peccato fosse femmina.
«Niente femmine. Piangono troppo.» sentenziò risoluto il nuovo e piccolissimo arrivato, indicando con la manina paffuta la sconosciuta bambina dai capelli neri.
Non aveva la gonna, ma con quella coda di capelli non poteva certo essere un maschio!
«Si si!» annuì convinto il piccolo Pritchard per dar man forte al suo migliore amico. Non prima di aver allungato la manina ed aver dato un potente strattone alla bassa coda corvina del ragazzino, per essere certo che fosse attaccata alla testa. Ed anche per dimostrare l'incontrovertibile teoria delle "Femmine Frigne".
Forse Graham non aveva intenzione di tirarla così forte, ma stare in piedi sulle punte non è affatto facile per un pupattolo di tre anni scarsi. E poi è stancante! E al piccolo stancarsi non piaceva neanche un po'.
Zabini non si mise però a piangere.
Al contrario mozzicò un imprecazione (fortunatamente in tedesco) mista ad un versetto di dolore. Una di quelle parole che i grandi non apprezzano affatto (chissà perché poi visto che sono i primi a dirle).
Nessuno sembrava essersene però accorto.
«Sono un maschio!» strepitò Blaise offeso fin nel midollo, stringendo con forza i pugni lungo i fianchi, perdendo per qualche istante quella calma e pacata eleganza che lo facevano sembrare assai più grande dei suoi effettivi otto anni.
Malcom l'osservò per diversi secondi ad occhi sgranati.
«Sembri femmina!» gli gridò sfrontato il pannolone indicandolo con il dito, scoppiando poi a ridere a crepapelle. Seguito dagli altri del gruppo, ed anche da diversi adulti che avevano assistito alla scena.
Guadagnandosi così un'occhiata di puro spregio da parte dell'orgoglioso mezzo-italiano.
In altre occasioni una simile occhiataccia avrebbe raggelato chiunque ma ora, con il volto paonazzo per la vergogna e la rabbia, era quantomeno ridicola.
Blaise stava per replicare quando una voce femminile (forse un tantino troppo alta in quell'occasione formale) focalizzò su di sé l'attenzione di tutto il gruppetto.

 

~¤~°~¤~°~¤~°~¤~°~¤~

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nemsi