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Autore: Aleena    01/10/2011    1 recensioni
"Ricordo la mia vecchia vita.
Il vento inframmezzava ogni cosa, un vento freddo e persistente. Soffiava dalle montagne, portandosi dietro l’eco dell’inverno eterno ed il sapore di una terra lontana, appena oltre i monti.
Ha accompagnato tutta la mia vita, quel vento."
1a classificata al contest "Nei panni del vampiro" indetto da VaniaMajor sul forum di Efp
Vincitrice del Premio "Miglio Personaggio Femminile Protagonista" al contest "And the Winner is..." indetto da Dark Aeris. Sul forum di Efp.
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lullabies'
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 Salì in camera e, quando manto e vestiti calarono liberando il volto ed il corpo pallido di quel nobile angelo della notte, capii che era lui che attendevo, che sarei stata solo sua.
Dipinse il mio corpo, il mio volto, ogni mia singola espressione, ritraendomi nella luce della luna. Disse che ero la più meravigliosa espressione dell'Arte, un'opera di rara bellezza, nata per essere ammirata.
Mi disse che mi avrebbe dato la vita eterna, perché potesse per sempre godere della mia visione.
Scivolò sopra di me come fosse fatto di fumo, insinuandosi fra le pieghe dei miei vestiti, negli orli dei miei bottoni; mi ritrovai nuda fra le sue braccia, a gemere del dolore e dell’amplesso, mentre lui mi marchiava, rivendicano il suo possesso su di me, legandomi a lui per l’eternità.
 
E, quand’ebbe preso il suo piacere, mi baciò, donandomi Morte con la sua passione e Vita col suo sangue.
 
 

 
 
 Per secoli sono rimasta la sua sposa.
Noi, due principi della notte, artisti della reciproca bellezza nel castello che fu di una me diversa. Regnammo su vite sempre più rade, nutrendoci del sangue del mio popolo, brindando in saloni di marmo oscuri, riposando assieme in cripte foderate di velluto ed arazzi.
Il mondo cambiava, e noi ne dipingevamo la bellezza...
 
 ... Fino alla notte in cui la Bellezza finì. Lui partì sull'ultima nave, capitano ed equipaggio di sé stesso, ed io rimasi ad attendere le meraviglie di un nuovo mondo, e lui. Il mio sposo per le tenebre, il fattore della mia nuova vita.
Vissi anni in quel castello che i servi non riuscivano a mantenere sfarzoso, cibandomi di loro quando la sete riemergeva.
Mi chiusi in poche stanze, dipingendo il tempo corrente e me, rimpiangendo la compagnia di specchi per i quali non esistevo più, cacciando le mie prede alla luce della luna...
 
 ... Aspettandolo, come continuo a fare tuttora.
 


 

"Fu l'attimo di un bacio - l'estasi ed il dolore - prima che il suo mondo finisse, per cominciare ancora.
Il gelido forestiero le baciò il collo e fu allora che Inverno marchiò la pelle, e Autunno il Cuore.
Primavera donò la Perfezione, mentre Estate s’inserì nello sguardo.
Notte camminava con ella, guardiana e custode, e Giorno si fece sua Nemesi.
Splendida, com'era stata in vita, come si sarebbe mantenuta nei secoli. Il capolavoro di un'Artista nomade..." 

 

 
  
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