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Autore: neptunia    01/10/2011    6 recensioni
Dal prologo: "Blaise vide lo sguardo dell’amico prendere vita alla vista di Hermione e spegnersi immediatamente quando lei non lo guardò. Non credeva ai suoi occhi, la situazione era andata ben oltre l’attrazione fisica, quello sguardo non gridava sesso ma amore.[...]Bene, Draco voleva la Granger? E la Granger avrebbe avuto!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dopo aver finito di studiare con Hermione, Blaise e Draco tornarono nella Sala Comune. Appena varcata la soglia, quest’ultimo aveva preso Blaise per il colletto sbattendolo contro il muro.
 

<< Cosa cazzo volevi fare? Tra tanti tavoli liberi perché hai scelto quello di fronte alla Zannuta ma soprattutto perché chiedergli aiuto quando sai benissimo che potevo dartelo io? >> Draco era furibondo ma Blaise sapeva come prenderlo.
 

<< Da quando t’importa dove ci sediamo in Biblioteca? E poi parliamo della So-tutto-io che eccelle in Trasfigurazione, chi meglio di lei poteva aiutarmi? >> alla sua risposta Draco spalancò leggermente gli occhi lasciandolo andare e Blaise ghignò soddisfatto.
 

<<  Sì, voglio rimediare agli errori del passato ma sono sempre una fottuta Serpe che sa ancora usare gli altri e sì, ho usato anche te con pozioni. >>.
 

<< Grazie al tuo comportamento ho dovuto aiutare la Granger! >>.
 

<< E allora? Non avevamo detto che volevamo cambiare? Facendo così ho sfruttato la Granger ma le ho anche dimostrato che non siamo dei mostri. Perché ti scaldi tanto? >>
 

<< Io non mi scaldo!Mi da fastidio il fatto che ho dovuto passare tutto il pomeriggio con lei! >>.
 

Draco non avrebbe mai ammesso di aver passato un piacevole pomeriggio, né che Hermione era veramente una ragazza intelligente e preparata, che sapeva porre domande al momento giusto e che era un’ottima ascoltatrice.
 

Blaise seppe che quello era il momento per dare il primo colpo alla sicurezza dell’amico quindi ne approfittò.
 

<< Davvero? A me non è sembrato! >>
 

<< Che vai blaterando? >>
<< Solo quello che ho visto!E prima che tu me lo chieda: ho visto come ti è piaciuto parlare con lei, rispondere alle sue domande… eri completamente rapito dalla conversazione tanto da dimenticare la mia presenza!Quindi ora vuota il sacco e dimmi cosa c’è sotto! >>.
Draco, che fino a quel momento era comodamente seduto su una poltrona, si alzò di scatto come una serpe pronta ad attaccare.
<< Non dire stronzate! Sai benissimo che la Granger è una palla al piede! Ho solo fatto il mio dovere. >>
<< E per fare il tuo dovere mi hai totalmente ignorato? >> rispose sarcastico Blaise.
<< Tu sei pazzo!La pozione l’ho spiegata a entrambi!Non ti ho ignorato!E ora smettila di rompermi l’anima! >> esasperato, fece per uscire ma Blaise lo fermò.
<< Va bene, se non vuoi parlarne, non ti forzerò. Tuttavia voglio darti un consiglio: continua a parlarle, si è accorta del tuo cambiamento. Magari ne esce qualcosa di buono. >> detto questo Blaise, l’aveva superato ed era uscito.
 
Draco era rimasto scioccato dalle parole di Blaise, era diventato un libro aperto? Oppure la sua maschera stava iniziando cedere? Blaise era un ottimo osservatore, lo sapeva, ma ripensando alle ore precedenti non gli sembrò di essere stato così avventato da smascherarsi. Vero era che quando Hermione gli aveva sorriso era rimasto così piacevolmente sorpreso da abbassare le sue difese e, anche se in minima parte, aveva mostrato il vero se stesso. Era letteralmente fottuto!Blaise lo conosceva come le sue tasche quindi non ci aveva messo tanto a capire il suo segreto.
 
Cazzo. Cazzo. Cazzo! Lo sa!
Non ci sono problemi, negherai fino alla fine.
Già, tanto lei non lo saprà mai…
 

Tormentato dai suoi stessi pensieri, era andato a letto senza cena. Poco dopo però si alzò, prese piuma e pergamena e chino sulla scrivania, come se portasse tutto il peso del mondo sulla schiena, scrisse l’ennesima lettera.
 
 
***
 
Hermione quella mattina era pensierosa, il giorno prima aveva studiato per gran parte del pomeriggio con Blaise Zabini e niente popo di meno che Draco Malfoy. Se studiare con Zabini, era un bel diversivo che ultimamente le capitava spesso, la stessa cosa non si poteva dire di Malfoy. Da quando era finita la guerra non avevano parlato granché, continuavano a offendersi ma le sembrava fosse più un’abitudine che una reale voglia di ferirsi reciprocamente, per il resto s’ignoravano. Invece il pomeriggio precedente avevano studiato allo stesso tavolo senza offese ma soprattutto Malfoy le aveva mostrato quel complicato movimento di polso per rimestare il Veritaserum svelandole il trucco per far riuscire la pozione perfetta. Senza contare che ascoltare la sua spiegazione era stato piacevole. Malfoy era portato per Pozioni, illustrava tutto con chiarezza e la passione che metteva nelle spiegazioni risuonava in ogni parola o gesto.
Blaise aveva capito i suoi dubbi e aveva cercato di tranquillizzarla confidandole che Malfoy stava maturando. Effettivamente aveva notato diversi cambiamenti in lui: non se la prendeva più con i primini, non faceva più scherzi di pessimo gusto ma soprattutto non la chiamava più Sangue Sporco o Mezzosangue. Forse aveva fatto davvero bene a dargli un’altra possibilità.
 
Ancora persa nelle sue riflessioni entrò in Sala Grande. Mentre faceva colazione, parlando del più e del meno con Harry, erano arrivati i gufi con la posta. Come sempre, il solito gufo gli portò il giornale che lei si mise subito a sfogliare ben sapendo di non ricevere altra posta, quando si sentì beccare un dito. Alzato lo sguardo si trovò davanti ad un allocco che con fare imperioso gli porgeva la zampa.
<< Chi ti scrive Herm?  >> Harry sapeva che i genitori di Hermione scrivevano una volta la settimana e non era quello il giorno.
<< Non lo so, non conosco quest’animale, forse è del Ministero o della scuola >>.
Così aveva srotolato la pergamena e si era messa a leggere. Poco dopo, rossa come un peperone, aveva chiuso la lettera e borbottando qualcosa era andata via.
Blaise, che dall’altro lato della Sala aveva seguito tutta la scena, gongolò: era la reazione che si era aspettato. Conoscendola, sapeva che avrebbe riletto la lettera con calma, quando sarebbe stata sola, per cercare di capire chi fosse il mittente ma non lo avrebbe scoperto: Blaise aveva preparato tutto con cura, incantando la pergamena affinché nessuno potesse risalire al mittente.
 
La giornata era stata lunga e stranamente pesante per Hermione. Mai come quel giorno era stata assente alle spiegazioni, il suo braccio non scattò in aria neanche una volta e, a qualsiasi domanda, rispondeva assente. Il suo pensiero era costantemente rivolto alla pergamena gelosamente custodita nella sua borsa.
Finalmente l’ultima lezione terminò e il fiume di studenti si riversò nei lunghi corridoi, l’unica a non unirsi alla massa fu proprio Hermione che prese la direzione opposta a quel fiume umano. Aveva bisogno di stare sola a pensare, a riflettere su quella lettera; così raggiunse il piccolo giardino nascosto dietro le serre che ultimamente era diventato il suo rifugio e sedutasi su un tronco reciso tirò fuori dalla borsa la pergamena, la srotolò e iniziò a leggerla.
 
E’ ancora buio fuori. Sono solo le quattro.
So già che non riuscirò a riprendere il sonno interrotto, ecco perché ho preso tra le mani questa pergamena.
Sono caduto proprio in basso se ho deciso di seguire il consiglio di una donna; mi sembra di sentire ancora la voce di mia madre che m’invita a prendere piuma e pergamena e di scrivere nero su bianco tutti quello che sento e che poi mi sentirò meglio. Già, ma meglio come? Questo non riesco proprio a capirlo però, in fin dei conti, è un consiglio materno quindi proverò a seguirlo.
La verità è che mi sono svegliato per un sogno.
Ho sognato proprio te, Hermione. A voler essere completamente sincero non è neanche la prima volta, è tutta l’estate che il tuo viso mi perseguita, soprattutto i tuoi occhi. Continuo a vederli brillare di gioia, di serenità ma quando si voltano verso di me la luce che li illumina cambia, trasformandosi in un braciere ardente di orgoglio, di disappunto che all’improvviso si spegne, lasciando solo una fredda indifferenza a guardarmi.
Forse stanotte ho raggiunto il limite, forse questa crisi è dovuta all’averti rivista. Sull’Espresso ho resistito quanto ho potuto, volevo vederti e non volevo, ho ingaggiato una lotta contro me stesso per non venire a cercarti ma ho perso miseramente. La voglia di vederti ha abbattuto ogni timore e sono venuto a cercarti. Non te ne sei neanche accorta. Come avresti potuto? Anche nella realtà mi guardi con indifferenza.
Eri con i tuoi amici di sempre, ridevi, scherzavi. Posso essere sincero? Mi sarebbe piaciuto ridere con te.
Ti chiederai il motivo di questa lettera. Francamente non lo so nemmeno io, doveva essere una specie di diario per buttare giù i miei pensieri ma si è trasformato in una lettera. Sai che ti dico? Meglio così. Preferisco avere un interlocutore a cui rivolgermi piuttosto che buttare giù parole senza senso. In più parlare con te mi viene facile. Oddio ma che sto dicendo? Non posso parlare con te, non dovresti neanche esistere per me figuriamoci parlarti… Hermione ti rendi conto di quello che mi stai facendo?
Basta, sai che c’è?Non me ne frega niente se penso a te mentre scrivo. Non faccio niente di male perché in fin dei conti sei tu la causa dei miei pensieri, di queste notti insonni con il tuo viso davanti. O forse riesco a “parlare” con te perché non ti conosco. E non dire che in realtà ci conosciamo da sette anni perché in realtà noi non ci conosciamo per niente. Cosa so di te? Solo che sei intelligente, orgogliosa, saccente, altruista ma cos’altro so? Niente. Non so i tuoi gusti, cosa ti piace mangiare, ti piace il succo di zucca? Qual è il tuo colore preferito, quale tra la moltitudine di libri che hai letto ami particolarmente? Cosa ti fa ridere, piangere o sorridere Hermione? Cosa ami, cosa odi?
Io non lo so.
Queste sono le cose che realmente contano per dire di conoscere una persona, non la superficiale conoscenza scolastica.
Mi piacerebbe poterti conoscere davvero, poter ridere con te, discutere e persino litigare.
E’ proprio questo che non mi fa dormire: il volerti conoscere quando non dovrei.
Andiamo!Io che vorrei conoscerti… ma come mi è venuto in mente?
Lo so sembro pazzo, chissà magari lo sono davvero, prima dico una cosa poi un’altra. La realtà è che sto buttando all’aria anni di tradizioni familiari inculcate nel profondo del mio cervello, e tutto per te.
Okay, è vero, non ho mai creduto fermamente nelle tradizioni della mia famiglia ma comprendimi, questa mia voglia di conoscerti mi getta nel panico più totale.
Oddio, forse ho davvero bisogno di un buon Guaritore!
Sto impazzendo? Mi sembra di sentire la tua voce che conferma la mia pazzia ma soprattutto sento la tua voce che mi chiede cosa voglio da te.
 Già cosa voglio?
Essere tuo amico e poter vedere i tuoi occhi brillare di gioia anche con me.
 Ecco, l’ho ammesso.
Al diavolo la mia famiglia, le tradizioni e le attese degli altri! Voglio vivere come voglio, senza costrizioni.
 
Aveva ragione mia madre: piuma e pergamena aiutano davvero. Mi sento meglio e finalmente c’è chiarezza nella mia mente e nel mio cuore.
Grazie Hermione per avermi ascoltato, anche se non lo saprai mai.”.

 
Hermione aveva letto e riletto quella lettera cercando di capire qualcosa ma a ogni lettura la sua mente andava ancora più in confusione. Era tutto uno scherzo? Chi era quel ragazzo? Cosa voleva realmente? Più si concentrava più domande si affollavano nella sua mente. Non riusciva a trovare una soluzione. Poi, improvvisamente, si ricordò di essere una strega, anzi la strega più brillante della scuola e presa la bacchetta pronunciò Revelio ma la pergamena non fece neanche una piega: era stata incantata per non rivelare il mittente.
Furiosa, Hermione accartocciò il foglio e lo rimise nella borsa.
 
Ah non finisce qui!
Troverò il modo per scoprire l’autore di questo scherzo!
O non mi chiamo più Hermione Jane Granger!

 
La verità era che non sapeva cosa aspettarsi. Quella lettera l’aveva incuriosita, era pur sempre una ragazza! E come ogni ragazza, era stata lusingata dalle parole di quel misterioso ragazzo. Anche se c’era qualcosa di strano in quelle parole: lui era combattuto, voleva conoscerla ma in realtà non avrebbe potuto. Che fosse un Purosangue? Sicuramente, ma di tutti i Purosangue gli unici nella scuola che tenevano a quella regola erano i Serperverde.
Oddio no, Serpeverde no!
Risoluta, si alzò per andare in biblioteca a cercare un qualsiasi incantesimo di rivelazione magari più potente di quello già usato.
 
                                                               
Normalmente, dopo le lezioni, Blaise andava in biblioteca a studiare, era un passatempo proficuo visto le ragazze che riusciva sempre a incontrare e ad ammaliare. Quel giorno però aveva altri piani, o meglio uno solo: spiare la Granger. Con disinvoltura aveva evitato lo sciame di studenti che fuoriuscivano dalle aule e aveva seguito, senza farsi vedere, la ragazza.
L’aveva vista frugare nella borsa fino a tirare fuori quella famosa pergamena e leggerla, aveva osservato ogni espressione del viso per cercare di capire se e quanto le parole scritte da Draco l’avessero colpita e con sua meraviglia l’aveva vista arrossire furiosamente e sorridere per poi incupirsi fino a prendere la bacchetta e con essa toccare il foglio. Stava quasi per gridarle di fermarsi ma fortunatamente aveva sentito l’incantesimo che aveva usato e un ghigno saputo era comparso sul viso del moro.
No, no, no Granger. Non capirai chi ti ha scritto…
Almeno fino a quando non sarò io a deciderlo.

Sempre ghignando, Blaise era tornato sui suoi passi, dirigendosi in biblioteca con la speranza di trovare Draco e se era fortunato anche qualche bella Corvonero.
 
 
 





ANGOLINO:
Eccomi qui con un nuovo capitolo. La prima lettera è arrivata a destinazione e ha già creato scompiglio. Vedremo cosa combinerà Blaise per portare avanti il suo piano.
Piccola noticina: l’aggiornamento della storia sarà settimanale e di sabato.
Ora un grazie di cuore a tutte le persone che hanno messo questa storia tra le seguite, le preferite e le ricordate! Ah se vi va ditemi che ne pensate. A presto Nep.

  
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