Epilogo
Il
binario era come al solito gremito di studenti di
tutte le età. La confusione regnava sovrana, mentre il treno
si preparava a
partire. Per molti anni la stessa gioia e lo stesso entusiasmo aveva
invaso
anche me e guardavo ciò che avevo attorno con estrema
malinconia.
James
tirava la mia mano per avanzare più
velocemente e io sorrisi tra me, riconoscendo la mia stessa impazienza
la prima
volta che avevo scoperto il mondo della Magia.
<<
Dai Papà! >>
<<
Piccolo, ormai siamo arrivati. Ora ti aiuto
a caricare il tuo bagaglio e la tua civetta, dopo sarai pronto a
partire.
>>
In
quel momento ci raggiunse Hermione che porse al
piccolo una candida civetta bianca, proprio come la mia Edvige.
<<
Grazie mamma! >>
Hermione
gli scompigliò i capelli e gli aggiustò gli
occhiali. James era una mia piccola fotocopia, però aveva
gli occhi di
Hermione.
<<
Sfregiato! >>
Mi
voltai con un sorriso e vidi arrivare Draco e
Pansy insieme alla loro bambina, che si chiamava Lucy. Io e Draco
eravamo
rimasti in contatto e ci eravamo visti di tanto in tanto. Entrambi
lavoravamo
come Auror al Ministero, mentre Hermione lavorava alla Gringott e Pansy
dirigeva una famosa profumeria a Londra.
<<
Il tuo piccoletto ti somiglia proprio!
>>
<<
Anche tua figlia ti somiglia. >>
La
bimba era molto bella con quei fluenti capelli
biondi e quegli occhi grigi. Lucy e James avevano già fatto
amicizia e nutrivo
segretamente il dubbio che ne fosse innamorato.
Lucy
si avvicinò a James che non appena l’aveva
vista era diventato rosso come un peperone. Hermione e Pansy risero
della scena
mentre Draco mi si avvicinò furtivamente.
<< Te
l’ho sempre detto che avevo un debole per te, vero?
>>
Gli
diedi una piccola spinta e mi sembrò di
ritornare ai vecchi tempi.
<<
Taci Dracuccio! >>
<< Che
vuoi che ti dica, sfregiato. Il mio amore per te si è
tramandato in mia figlia!
>>
Ridemmo
tutti a quella frase e osservammo i due
bambini che guardavano il treno con aria sognante. James con in mano la
gabbia
che conteneva la sua civetta bianca, e Pansy che stringeva un gattino
nero tra
le braccia.
Ben
presto io ed Hermione aiutammo James a salire
sul treno. Ad un tratto il suo entusiasmo si trasformò in
paura.
<<
Ci vedremo presto, vero? >> sussurrò
con gli occhi lucidi.
<<
Certo, tesoro mio. >> dissi con un sorriso,
mentre Hermione gli baciava il capo.
<<
Sarà una grande avventura questa per te,
James. >> disse lei mentre gli dava la nostra foto,
quella di Hosgmade.
Le
avvolsi le spalle con un braccio ed entrambi
osservammo James e Lucy affacciarsi dal finestrino del treno. Io, Draco, Hermione e
Pansy salutammo i
bambini, per poi osservare il treno che si allontanava.
***
<<
Usufruire dei vostri permessi speciali al
Ministero per fare questo non è affatto corretto!
>> sbottò Hermione con
tono saccente.
<<
Sono d’accordo, è incredibile! >> la
sostenne Pansy.
Io
e Draco osservavamo da una lieve apertura della
parete ciò che succedeva in Sala Grande. Il cappello
parlante veniva messo dalla
professoressa McGranitt sulla testa di ogni bambino.
<<
Potevate rimanere a casa. >> proruppe
Draco, cercando di zittirle.
<<
Già, ma siete qui, quindi fateci godere lo
spettacolo. >> aggiunsi io.
In
quel momento James e Lucy vennero chiamati e
tutti e quattro ci spingemmo verso la parete, rischiando di sfondarla
dall’impeto con cui ci eravamo gettati contro di essa, nel
sentire i nomi dei
nostri figli.
Tuttavia
c’era molta confusione e solo dopo averli
già smistati riuscimmo a capire la loro destinazione.
<<
Incredibile ma vero, sia Lucy Malfoy che
James Potter sono stati smistati a Grifondoro! >>
<<
Oh no! >> esclamammo tutti e quattro
insieme, increduli e a voce talmente alta che ci facemmo scoprire.
Con un colpo
di bacchetta la McGranitt eliminò la piccola apertura che ci
divideva dalla
Sala Comune.
<<
Potter! Granger! Parkinson! Malfoy! Siete
sempre i soliti combina guai! >>