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Autore: TheCristopher94    04/10/2011    3 recensioni
Prendete un ninja e collocatelo nel ventunesimo secolo; ora fatelo andare in un normale istituto scolastico, aggiungete delle ragazze curiose, un rivale e dei bulletti di nome Akatsuki, cosa succederà? Per scoprirlo vi toccherà leggerlo…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La notizia
 
Si stava concentrando, era lì in quella posizione da più di sei settimane, senza aver toccato né cibo né acqua, infatti iniziava ad avere segni di cedimento; non riusciva ad proseguire oltre, ma doveva riuscirci, doveva andare avanti, quella era l’ultima fase del suo addestramento e non poteva mollare proprio ora. All’improvviso una voce lo risvegliò dal suo stato di concentrazione profonda, era un uomo molto più grande di lui che gli somigliava parecchio.
- Figliolo, adesso sei pronto- disse l’uomo.
Il ragazzo senza dire una parola si alzò, prese una benda e si coprì gli occhi.
-Sei pronto?- chiese il padre.
-Quando vuoi- fu la risposta del ragazzo.
Subito si scagliò contro il figlio. Il ragazzo non si deconcentrò un istante da quando il padre lo aveva chiamato. Percepì il suo pugno arrivare, ma lo scansò solo all’ultimo momento e lo colpì con altrettanta velocità e con una potenza che il suo genitore si sognava. Poco dopo comparve un uomo più anziano con i capelli grigi che guardava stupito i progressi del giovane, che interrupe l’allenamento.
-Molto bene mi sorprendi sempre nipote, fai dei miglioramenti ogni giorno.-
Il ragazzo, dopo essersi levato la benda, andò ad abbracciare il nonno.
-Ciao nonno, ti ringrazio, ma che ci fai qui?- chiese curioso.
-Mio caro nipote sono lieto d’informarti, che sei pronto.-
Il ragazzo, inarcando un ciglio, chiese: – Pronto, pronto per cosa?-
-Sai la nostra storia, vero nipote?-
Il ragazzo con un tono sarcastico chiese: – Che fai, mi prendi in giro? Mi avete fatto stare mesi sulle vecchie pergamene, per sapere la nostra storia sino ad oggi, e tu mi chiedi se la conosco!?-
Il vecchio si mise a ridere e riprese il discorso: – Allora ti ricordi lo scontro che ci fu tra i demoni e i nostri ninja.-
Il biondo annuì.
-Bé, nipote, devi sapere che i demoni sono creature che non possono morire, perché una volta uccise risorgono dopo qualche anno.-
Il biondo, confuso, chiese: – Sì, ma non capisco dove tu voglia arrivare nonno.-
Stavolta fu il padre del ragazzo, che fino allora era stato in silenzio, a parlare: – Devi sapere che i nostri antenati trovarono un modo per bloccare quei demoni, era sigillarli.-
Il biondo era confuso, e questo cosa c’entrava con lui?
-Sì, ma questo cosa c’entra con me?- chiese ormai confuso.
-Naruto, tu sei un ragazzo molto particolare, con doti mai rivelate in nessun ninja fino ad ora, l’unico essere umano che può contenere un demone.-
Il ragazzo rimase un po’ spiazzato. – C-cosa?- chiese incredulo.
-Nipote, devi sapere che la decisione che abbiamo preso io e tuo padre non è stata facile, ma devi capire che quel demone è troppo forte per essere intrappolato in una pergamena. L’unico modo è sigillarlo in un corpo umano e tu hai tutti i requisiti adatti per riuscirlo a tenere sotto controllo.-
Il biondo inizialmente era decisamente sconvolto, ma poi si rese conto che era un suo dovere, lui era un ninja e questi erano i rischi del mestiere, perciò con grande risolutezza acconsentì nel sigillare il demone dentro di sè. Così quella sera prepararono tutto per il primo sigillo su essere umano. Dopo che fu tutto pronto liberarono il demone e si apprestarono a sigillarlo in Naruto, e ci riuscirono con gran successo. Dopo che il ragazzo si riprese, il padre si congratulò con lui, poi gli disse: – Ho deciso di affidarti un incarico.-
Il biondo, stranito, ripeté come un pappagallo: – Un incarico! Che incarico?-
L’uomo, dopo aver preso un sospiro, disse: – Tu ti trasferirai a Tokyo.-
-A Tokyo, ma. . . ma-
Il padre, dopo aver guardato il figlio negli occhi, prese a spiegargli la situazione: – Allora, la tua missione sarà ripulire la città dai criminali. Ovviamente ti darò una tuta ninja mimetica che userai per mantenere la tua identità segreta, ma oltre a questo andrai anche in una scuola superiore che dovrai frequentare, okay?-
Il ragazzo era rimasto scioccato, aveva gli occhi sbarrati e la bocca che toccava per terra. – Stai scherzando vero?-
Ma più guardava in faccia il padre e più si rendeva conto che diceva sul serio.
-Ma padre i nostri antenati si rivolterebbero nella tomba, ti ricordi che loro dopo quello che gli fecero rimasero nascosti? E adesso tu vorresti che io…?-
Il padre annuì. – Esattamente.-
Il biondo iniziò a non credere a quello che il padre gli stava dicendo.
-Figliolo, capisco che i nostri avi non sarebbero d’accordo, però devi anche capire che in questo anni il crimine è aumentato, e se ti ricordi la prima regola del codice dei ninja è di non tirarsi mai indietro e di sconfiggere il male. Ora dimmi, vuoi ancora tirarti indietro?-
Il biondo, dopo aver sentito ciò, ubbidì al padre. Avrebbe fatto quello che lui gli aveva ordinato. – Okay, padre, preparerò i bagagli, e partirò prima che sorga il Sole.- E andò.

A Tokyo era primo pomeriggio, ma nessuno aveva il coraggio di uscire se non era strettamente necessario. Tutti avevano paura di mettere anche solo il naso fuori dalla finestra e delle ragazze si lamentavano, stufe della situazione.
-Ogni volta è sempre la stessa storia, non possiamo uscire per colpa degli spacciatori, dei criminali, degli stupratori, ma non se ne potrebbero andare da un’altra parte?- disse una bionda molto furiosa.
- Temari hai ragione, però capisci che con i poliziotti corrotti che ci sono qui a Tokyo… questa, oltre a essere la capitale del Giappone, è anche la capitale dei criminali, e sai bene quanto me che anche se quei poliziotti volessero fare il loro dovere, verrebbero minacciati.-
- Lo so Sakura, ma non è giusto che noi dobbiamo vivere nel terrore per colpa della Yakuza.-
- Sakura mi spiace, ma Temari ha ragione. Non è giusto che tutti soffrano a causa di mafiosi di merda.-
- Tenten lo so che ha ragione, ma noi non possiamo farci niente e fin quando non ci sarà qualche poliziotto con le palle, la storia in questa città non cambierà.-
- Ragazze, Sakura ha ragione; per quando quello che dite possa essere giusto, se non c’è nessuno che si oppone, la vita in questa città non cambierà mai, perciò tanto vale rassegnarsi.-
- Ino non dire cosi, vedrai che prima o poi le cose cambieranno.-
Tutto ad un tratto le ragazze si girarono verso la quinta del gruppo, che fino ad allora non aveva aperto bocca.
–Hinata, dicci, tu che ne pensi?-
La mora ebbe qualche problema iniziale ad esprimersi e disse: – Bé ragazze, che dire, che tutte voi avete ragione, la corruzione in questo paese è troppa, e se non ci sarà qualcuno che cambierà qualcosa, non cambierà niente. Detto questo io sono ottimista e sono più che sicura che un giorno Tokyo tornerà agli antichi fasti del passato, prima d’allora quello che potremmo fare sarà di vivere la nostra vita cosi com’è , e sperare in un cambiamento.- Come sempre Hinata cercava di appianare le divergenze, cercando dei punti in comune, ma in fondo neanche lei credeva che un giorno tutto quell’odio e quel male sarebbero finiti. Ormai aveva perso le speranze, e come lei tutte le sue amiche la pensavano così, ma dirlo ad alta voce equivaleva ad arrendersi, e loro erano ragazze tenaci e che non si arrendevano mai e mai l’avrebbero fatto.
Ma non sapevano che il destino avrebbe mandato loro la soluzione a quei problemi.

   
 
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