Dal primo capitolo:
La sirena risuonò, rompendo il silenzio della notte.
Da qualche parte, una frenata brusca, un’imprecazione soffusa, dispersa dalla brezza marina.
Sola, guardavo il soffitto della mia stanza, contando i battiti che, dal cuore, mi rimbombavano nel cervello.
“Una non è nulla. Una non significa niente. Vedrai che smette, vedrai... è l’avviso, una tromba d’aria, un altro terremoto forse. Vedrai che smette, vedrai che smette”
Non ho mai saputo pregare; non c’era un luogo di culto qui in città, quasi nessuno era più devoto. Ormai, la ragione aveva avuto la meglio.
Questa è la nostra punizione, dicevano i Radicali.
Se è così è ingiusto, affermavo io.
“Una non è nulla” mi ripetevo senza convinzione. Pregavo, anche se non lo sapevo.