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Autore: Kiky_17    08/10/2011    0 recensioni
Dafne Beker passa la sua tranquilla vita tra casa,scuola e amici. Non ha idea di che cosa l'aspetta,del destino che la reclama dalla sua nascita. Della sua anima maledetta.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentivo il mio corpo,non lo controllavo, ma di certo era già un buon inizio. O forse no. Una fitta acuta si propagaa dal braccio nondando il corpo di una strana senzazione puntigliosa. Scoprii di poter muovere le gambe,le braccia, il mio corpo ora. Ma non avevo sensi: ero cieca, muta e sorda,senza nessuna razionalità coerente in testa. Poi un grido mi esplose letteralmente nel cervello. Qualcuno mi chiamava, una voce spaventata e tremolante, piena di terrore e confusione che a tratti veniva interrotta da un profondo singhiozzo. Poi,come se avessi premuto un interruttore, tutto cessò di botto. Ed io tornai me stessa. Alzandomi di scatto, fissai le persone che affollavano la modesta stanza con un lettino e una valigetta del pronto soccorso che era solita essere chiamata infermeria. La riconobbi solo dal poster contro il fumo che avevo fissato quando mi ero sentita male per il cibo della mensa. Ne vedevo solo un lembo, l'angolo in alto a destra perchè il resto era coperto da una triste e arrabbiata Melissa, che con le braccia incrociate mi fissava. Provai ad abbracciarla ma non ce la facevo: anche se il dolore si era concentrato nel polso, ma ciò non significava che il braccio non sentisse nulla. -Dafne Beker se proverai solo un'altra volta a quasi-morire in questo modo sappi che io....sarò troppo preoccupata!Oh,che spavento che mi hai fatto prendere, quando mi hanno detto che la tua pressione era calata a 20-50 stavo per svenire come te!- Mi cullò tra le braccia,come una mamma al proprio bimbo. -Shhhh,è tutto a posto.non voglio sentire certe cose-mormorai al suo orecchio. Si scansò da me per fare spazio a coloro che mi fissavano intensamente e a cui non avevo prestato una briciolo d'attenzione. Tutti coloro che erano nel corridoio quando ero svenuta stavano ai margini della stanza, con una eccezione. Forse lui me l'ero immaginato. Insomma,se ero svenuta poteva essere una cosa normale. Dopo che li salutai mi rivolsero un breve cenno e uscirono frettolosamenteuno dietro l'altro. Meglio così,non amavo averci a che fare. Gli altri volti erano tutti miei amici, evidentemente preoccupati per me nonostante continuassi a dire che stessi bene.Alla fine restammo solo in tre:Melissa,l'infermiera ed io.-Prendi il sacchetto sul comodino e masticane un pezzo ogni tanto,ti farà sentire meglio. Intanto,non muoverti assolutamente dal letto mentre chiamo i tuoi genitori.- ordinò bruscamente l'infermiera d'acciaio.Il sacchettino color rugine frusciava nella mia mano, e l'inconfondibile odore di liquirizia si era già sparso nell'aria circostante. Di fianco al letto c'erano la sedia su cui vegetava la mia migliore amica e un comodino,sul quale c'erano i miei effetti - tranne lo zaino,ai suoi piedi - e una rosa blu,tanto scura da sembrare praticamente nera. Al suo stelo, un cartoncino cremisi legato da un nastro di velo scuro recitava. "Scusami se sono assente quando leggerai questa frase. Mi dispiace che tu sia svenuta,mai cara Dafne. E" La grafia era elegante,precisa,marcata da un'inchiostro nero e costoso, proveniente probabilmente da una stilografica di lusso. Fissai meravigliata quel capolavoro di fiore,che forse mi ricordava qualcosa,ma non ne ero certa.-Chi è che me l'ha portata?Non era un ragazzo alto,capelli scuri e occhi meravigliosamente blu,vero?- chiesi speranzosa.Che speranza vana. -A dire la verità era un tipo esattamente così,il nuovo arrivato,un certo Ethan. E' carino,sembra essersi invaghito parecchio di te-.Mi coprii il viso con entrambi le mani.Il sacchettino color rugine frusciava sulla mia mano, e l'inconfondibile odore di liquirizia si era già sparso nell'aria circostante. Di fianco al letto c'erano la sedia su cui vegetava la mia migliore amica e un comodino,sul quale c'erano i miei effetti - tranne lo zaino,ai suoi piedi - e una rosa blu,tanto scura da sembrare praticamente nera. Al suo stelo, un cartoncino cremisi legato da un nastro di velo scuro recitava. "Scusami se sono assente quando leggerai questa frase. Mi dispiace che tu sia svenuta,mia cara Dafne. E" La grafia era elegante,precisa,marcata da un'inchiostro nero e costoso, proveniente probabilmente da una stilografica di lusso. Però avevo una brutta senzazione ed ero decisa a prenderla sul serio,come la mia esperienza aveva insegnato. -Se lo vedi,sorella,scappa lontano.Non credo sia un tipo ok.E' esattamente il ragazzo del sogno.-
   
 
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