Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ronzio    09/10/2011    0 recensioni
"delle molte mostruose creature che abitano la nostra terra, nessuna é più mortale del Basilisco..."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bellatrix Lestrange entrò con irruenza a villa Malfoy, portava un fagotto tra le braccia, ed era seguita, a poca distanza, da suo marito Rodolphus e suo cognato, Rabastan.
-Le buone maniere, Bellatrix, sembrano essere diventate...superflue.-
Bellatrix riconobbe la voce sarcastica, melliflua e assolutamente non gradita che le aveva rivolto la parola.
-Sai Bellatrix- proseguì Severus Piton -non sono sicuro che sia una buona idea-
-Taci- rispose, sprezzante, Rodolphus.
-Rodolphus, per una volta sembra che sia tu a prendere le difese di tua moglie...singolare nevvero?-
Piton aveva colto nel segno, per quanto importante potesse essere il ruolo di Rodolphus nella cerchia dell' Oscuro Signore, era Bellatrix a dettare legge, in tutto e per tutto.
In effetti, l ombra di Bellatrix era talmente grande da eclissare totalmente quella del marito.
Rodolphus fece l atto di estrarre la bacchetta, ma non aveva fatto in tempo ad alzarla che si ritrovò quella di Piton puntata sulla gola.
-Non oserai!- disse, in preda al panico.
-tu dici?- rispose piton, con un sorriso untuoso stampato sulla faccia giallastra.
Si girò verso Rabastan.
-Come sono strane i comportamenti umani...coloro che dovrebbero tacere danno aria alla bocca finchè rimane fiato nei loro polmoni, e coloro che invece dovrebbero parlare tengono serrate le proprie labbra come se fossero sotto chissà quale maledizione...Rabastan, non è di tuo figlio che stiamo parlando?- indico il fagotto che Bellatrix stringeva tra le mani.
-Il signore Oscuro ha approvato- rispose Rabastan, non vi era un tremito nella sua voce, ma il suo volto, già pallido, assunse una sfumatura molto simile a quella di Voldemort stesso.
-La parola del Signore Oscuro è legge- rispose Piton, impassibile.
Il fagotto si mosse nelle mani di Bellatrix.
-ho avuto l' incarico di portarvi da lui non appena voi foste arrivati- proseguì Piton.
-E cosa ti ha spinto a trascurare gli ordini e ad imbastire questa divertente scenetta tra te e mio marito?-chiese Bellatrix.
Non ricevette alcuna risposta.
Seguirono Piton nel seminterrato, in un area nascosta di Villa Malfoy.
Spesso dovettero seguire i consigli di Piton, che, in testa al corteo, diceva di tanto in tanto -giù la testa- -attenti allo scalino, scompare- oppure -strisciate contro il muro-.
Dopo quella che sembrava un eternità giunserò davanti ad una porta, in rilievo vi era una figura di Bronzo raffigurante la testa di un serpente.
-Identificatevi- sibilò il serpente.
Piton alzò la manica sinistra, scoprendo il marchio nero, e il serpende annui vigorosamente, ma la porta non si aprì.
Piton la attraversò come se fosse fatta di fumo.
Gli altri, compreso il meccanismo, fecero altrettanto.
-Come mai non ho mai visto quest' area della casa?- domando Bellatrix
-Il signore Oscuro si è occupato personalmente della sua costruzione, mentre voi andavate in giro a spaventare Babbani e trucidare Mezzosangue, ho letto delle tue ultime imprese, Bellatrix, Amelia Bones...una preda ambita.-
Bellatrix tralasciò il commento sull' omicidio, come se non avesse alcuna importanza, e proseguì.
-E a quale scopo?-
-Il Signore Oscuro non è solito comunicare i suoi intenti a chiunque, suppongo però che se l ha costruita, possiamo star certi che questa sala, effettivamente, servirà a qualcosa-.
Erano arrivati davanti ad un' altra porta.
Piton la spalancò senza esitare. 
la sala era completamente spoglia, fatta eccezione per un' enorme statua raffigurante un vecchio barbuto dall' aria malvagia. Una copia perfetta della statua che si trovava a chilometri di distanza, a Hogwarts, nella Camera Dei Segreti.
Apparte loro, vi erano poche altre persone.
Un ometto incappucciato si avvicinò a Piton, parlando con un insulsa voce da topo.
-Severus, dov' eravate, è diventato nervoso, ha cominciato ad urlare, a dire che non prendevamo la cosa sul serio, che avrebbe dovuto uccidere qualcuno di noi, a caso, per dimostrare che...-
Piton allontanò lo squallido ometto con un calcio.
-Puoi comunciargli che siamo arrivati, Codaliscia.- disse gelido.
Squittendo, l' uomo entrò in una porta nera che si spalancava dalla bocca della gigantesca statua.
Ne uscì poco dopo, tremante, ed invitò gli altri ad entrare.
Il signore Voldemort era li, seduto su un trono riccamente intarsiato, per nulla comodo, anzi, era fatto interamente di pietra, come se si volesse impedire a colui che vi era seduto di riposare.
A poco a poco, nella sala entrarono altre persone.
-Bellatrix- disse Voldemort.
-Mio Signore, Mio Signore...-
-Alzati- ordinó voldemort, e poi si alzo anch' egli.
Cominciò a misurare la stanza a grandi passi.
-Diciassette anni fa- disse- un mio tremendo errore e la cattiva sorte si coalizzarono, decidendo di mettere i bastoni tra le ruote al più grande mago di tutti i tempi.-
-Era previsto che io rimanessi ucciso, quella volta che il corpo del giovane Potter, protetto dall' incantesimo involontario che quella sporca babbana di sua madre aveva evocato, respinse la mia maledizione, colpendomi in pieno con la mia stessa arma.
Ma così non fu, e invece della morte, mi attendeva una vita in forma di spirito, inutile, deprecabile, debole!-
Tutti tacquero, immobili, temendo il seguito del discorso, temendo di essere incolpati per chissà quale motivo di ciò che era successo al loro Signore.
-Per anni attesi che i miei fedeli Mangiamorte venissero a cercarmi, ma attesi invano...-
-Se Codaliscia non fosse tornato, dopo anni, sarei rimasto per sempre in quella foresta, nascosto, dimenticato.-
-Il Signore Voldemort prevede tutto, e ciò che si è verificato anni fa non deve più accadere.-
-Nel malaugurato caso che anche questa volta io venga sconfitto, ho deciso di creare il Mangiamorte perfetto, un gueriero che verrà a cercarmi ovunque io sia, nel caso che gli eventi che hanno fuinestato il mio passato tornino a ripetersi.-
Bellatrix porse verso di lui il fagotto.
-Consacratelo, Mio Signore!-
Voldemort la ignorò, e si rivolse invece a Rabastan.
-Tuo Figlio?-
-Si, Mio Signore-
-Come si chiama?-
-Basilisk, Signore, Basilisk Lestrange-
-Gloria e onore alla tua casata, Rabastan, poichè da oggi tuo figlio é il figlio di Lord Voldemort!-
Scoprì il fagotto, rivelando un bambino piccolissimo, che non poteva avere piu di un anno.
Lo contemplò per un attimo, e poi lo toccò con un lungo dito.
Il bambino emise un urlo disumano, gli occhi divennero completamente neri, e il marchio nero apparve impresso a fuoco sul suo braccio sinistro.
E poi, tra lo stupore generale, un altro simbolo si generò lentamente sul petto del bambino, era un serpente, attorcigliato su se stesso, con al posto della testa un teschio umano ed una corona sulla testa.
Voldemort guardò il bambino, con uno sguardo simile a quello di un vampiro.
Lo sollevo in aria.
-Salutate Basilisk Lestrange! Il figlio del serpente!-
disse, ed un ovazione scosse la sala.
Compiaciuto, Voldemort passò il bambino, i cui occhi erano tornati normali, a Bellatrix.
Si, presto l' intero mondo magico sarebbe stato ai suoi piedi, presto il Ragazzo-Che-E-Sopravvissuto sarebbe morto, e nessuno, mai più, avrebbe dubitato della potenza di Lord Voldemort.
Ma le cose dovevano andare diversamente.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ronzio