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Autore: Nyktifaes    09/10/2011    1 recensioni
"Chi non si è mai chiesto come fosse la vita di Edward prima della spagnola? Cosa succederebbe se Bella, strega, tornasse indietro nel tempo con tutti i Cullen e lo scoprisse?"
Questa ff è scritta a quattro mani: quelle di Vero_Masen_Cullen e quelle di Lely_Cullen.
Speriamo che vi piaccia almeno un decimo di quanto diverte noi scriverla!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo I
 
"Edward Anthony Masen nato a Chicago, il 20 Giugno dell'anno 1901, da Edward e Elizabeth Masen…" Il suo certificato di nascita.
Stavo cercando nella biblioteca di casa Cullen un tomo che mi aiutasse a studiare babbanologia quando ho visto, nascosta dietro a enormi tomi, una cassettina. Si sa che noi streghe siamo curiose di natura così l'ho aperta e ho trovato i documenti di Edward, quelli veri.
 I Cullen erano a caccia, mi avevano lasciato la casa libera per fare le ricerche e studiare, ma avevo trovato qualcosa di più interessante dello studio nella biblioteca della villa. La valigetta, invecchiata dal tempo, racchiudeva dentro sé un tesoro di inestimabile valore per me, tutto ciò che stavo cercando di scoprire da troppo tempo su Edward. Misi da parte il certificato e cominciai a frugare fra le varie carte: il certificato di battesimo, lettere, le quali scoprì, leggiucchiando, da parte sua per la madre. Si trattava per lo più di lettere mandate da un campeggio, nel Gennaio del 1918 al quale Edward aveva partecipato, a “Villa Masen”a Chicago; per ogni lettera vi era la risposta da parte di Elizabeth.
Elizabeth, Elizabeth Masen, la madre di Edward, mia suocera. Osservando la bella grafia con la quale erano scritte tutte le lettere e quanto amore racchiudesse ogni parola che quella donna indirizzava al suo unico figlio mi riempiva il cuore di malinconia e dolcezza. Edward non mi parlava mai di sua madre, sapevo, da Carlisle, che era stata lei a supplicarlo di trasformare suo figlio, poco prima di morire consumata dalla spagnola. Nulla più.
Continuando a frugare tra le carte sentì sotto le dita un foglio di consistenza diversa…una fotografia! Abbandonai subito le lettere e osservai l’istantanea ingiallita e rovinata dai decenni, ritraeva un ragazzo, un bel ragazzo con un viso sorridente e leggerissime lentiggini sulle guance, vestito con abiti di un altro secolo. Edward. La foto era in bianco e nero, ma avrei riconosciuto quel mezzo sorriso sghembo che mi faceva battere forte il cuore ovunque, alle sue spalle un giardino ben curato, sicuramente di una villa d’altri tempi. Misi la foto da parte e ne cercai delle altre, ormai non pensavo più al fatto che stessi invadendo la privacy del mio fidanzato, tutto ciò che avevo in mente era Edward e la voglia di sapere tutto su di lui. Trovai un’altra istantanea, questa volta raffigurava Edward insieme ad una donna: erano sicuramente nello stesso giardino, ma in un punto diverso. Ad una prima occhiata alla foto, un moto di gelosia mi fece serrare i denti: la donna ed Edward erano molto vicini e lei teneva un braccio intorno alla sua schiena; solo dopo venti secondi mi accorsi della differenza d’età tra i due e dell’enorme somiglianza dei lineamenti regolari, ma nel viso di lei più dolci. Sorridevano entrambi, si notava, anche se la foto era rovinata, che i capelli di Edward e quelli della donna erano dello stesso colore, così come gli occhi. Allora compresi. Elizabeth Masen.
E allo stesso tempo, mi resi conto di quanto poco sapessi del passato di Edward. Lui conosceva molto di me, gli avevo raccontato quasi tutto il mio passato, comprese le volte che ero finita in ospedale per la mia irrecuperabile sbadataggine, ma ogni volta che toccavamo l’argomento della sua, come dire, “prima vita”, lo vedevo incupirsi, mentre un’ombra passava sul suo volto. Poi, come suo solito, cercava subito di incantarmi con uno dei suoi meravigliosi e magnetici sguardi, e cambiava rapidamente discorso. Non sapevo come fosse la sua vita prima della spagnola e lui non voleva assolutamente dirmi nulla. Aspettavo pazientemente che lui si confidasse con me, ero la sua ragazza, maledizione! Ma il momento tanto atteso non arrivava mai, e adesso, dopo aver visto la foto e le lettere tanto commoventi, ero ancora più decisa a scoprire qualcosa su Edward.
Persa nei miei pensieri, non mi accorsi dei passi che salivano le scale. Velocemente, mi ripresi dalla specie di trans in cui ero caduta e misi tutto rapidamente nella borsa che avevo portato per i libri, cercando di far diminuire il rossore che si era diffuso sulle mie guance. Non sopportavo questa mia caratteristica, i miei pensieri magari erano protetti, ma si poteva benissimo fare un’analisi facciale per capire le emozioni che stavo provando. Il mio amore entrò nella stanza e mi salutò.
<< Ciao tesoro, come stai? >> Io ero ancora scossa dalle mie scoperte e risposi a tutte le domande a monosillabi. Edward però era come sempre troppo attento al mio stato di salute per non accorgersene.
<< Bella, sei sicura di sentirti bene? No, perché altrimenti possiamo chiamare la guardia medica, con l’elicottero ti portiamo all’ospedale, facciamo check up completo, poi vari esami più specifici… >> Incapace di seguire il suo monologo esasperante e super iper mega protettivo lo fermai.
 << Edward, sto bene, tranquillo! Respira, anche se non ti serve a niente, e calmati! Se fosse per te dovrei andare in giro in tuta da astronauta e munita di tanti Emmett come scorta! >> Vidi il suo sguardo accendersi, e capendo che per lui quella che avevo proposto era un’idea realizzabile, mi diedi mentalmente della stupida.
 << Non se ne parla nemmeno! >> gli intimai. Edward capì subito che non c’era niente da fare, e si zittì. Feci tornare il mio sguardo serio e comincia a parlare dell’argomento che in quel momento mi premeva di più.
<< Edward, io devo parlarti. È importante. >> Il suo viso cambiò improvvisamente espressione, da leggermente preoccupato e divertito divenne teso e molto preoccupato, sapevo perfettamente cosa gli frullava per la testa.
 << Edward! Tranquillo! Non è niente di drammatico o preoccupante, e non è neanche colpa tua! >> Scandì bene le ultime parole, sapevo quanto fosse della sua natura darsi la colpa di tutte le catastrofi mondiali, comprese guerre mondiali, fame nel mondo, diluvio universale… << Voglio semplicemente sapere qualcosa in più su di te. >> La mia voce si era abbassata di tono, ma non era per nulla meno decisa, anzi.
<< O-ok amore mio, dimmi. Ehm…per favore non fare troppe domande sul mio passato da “vigilante”, io mi vergogno di quel momento della mia esistenza, ma ecco se tu vuoi proprio sapere… >> Il suo viso esprimeva incertezza, imbarazzo e anche una leggera paura di essere giudicato. Scossi la testa in senso di diniego e fissai il mio sguardo nel suo.
<< No, voglio sapere della tua vita umana. >>
Era sorpreso, ma nel giro di una frazione di secondo l’oro dei suoi occhi si solidificò e alzò la barriera che usava con me i primi giorni di scuola babbana.<< Non c’è molto da sapere, sono nato a Chicago nel 1901, a 17 anni stavo per morire di spagnola, ma sono stato salvato da Carlisle, subito dopo essere rimasto orfano. Fine della storia. >>.
Ecco lo sapevo non voleva dirmi nulla, come al solito! Perché? Non ero abbastanza per lui? Mi voleva nascondere qualcosa? O semplicemente non mi voleva in quella parte della sua vita, perché la considerava solo sua?
Lo guardai negli occhi, mentre i miei si riempivano di lacrime silenziose, e la sua aura di non curanza svanì lasciando spazio al ragazzo che amavo e che era preoccupato per me, ma soprattutto per il fatto che fosse lui la causa. << Bella, amore io non… >> Non lo lasciai finire.
<< No. Va bene, ho capito, ora devo andare. Michael mi aspetta. Ciao. >> Mi voltai, afferrai la borsa, che non avevo per nulla intenzione di lasciare, e scesi velocemente le scale sperando di non inciampare come mio solito. Non degnai di uno sguardo i Cullen, mentre sicuramente mi guardavano dispiaciuti, mentre attraversavo il salone. Uscì fuori e mi smaterializzai alla casa di Michael, l’auror che mi faceva da “tutore” anche se visto che avevo raggiunto la maggiore età non mi serviva, con il quale vivevo a Forks per stare vicina ad Edward. Fortunatamente lui non c’era, così salì in camera e mi buttai sul letto. Lascia che le calde lacrime tanto trattenute mi rigassero senza contegno le guance mentre la mia mente lavorava. Mezz’ora dopo presi la borsa con la scatoletta, la aprì e ne osservai un’altra volta l’interno, riflettendo.
Il crepuscolo era ormai superato, quando decisi cosa fare. Afferrai il cellulare e composi il numero di Hermione, la mia migliore amica e compagna di Hogwarts, sapendo che si trovava in Australia con i suoi genitori, fregandomene però del fuso orario.
<< Pronto? >> Riconobbi la sua voce dall’altra parte del telefono.
<< Hermione, sono Bella. Mi serve il tuo aiuto! >>
<< Per che cosa? >>
<< Un viaggio nel tempo. >>
 
 
 
Angolo autrici:
Salve! Questa ff è scritta a quattro mani, quelle di Vero_Masen_Cullen e Lely_Cullen, speriamo che vi piaccia e non fatevi problemi a criticare. Questa storia è venuta in mente a Vero, e beh…abbiamo avuto il bisogno di pubblicarla. Non sarà molto lunga, ma non conosciamo ancora il numero esatto di capitoli. È la nostra prima fan fiction siate buoni e clementi <3 Recensite, ci raccomandiamo ;)
Un bacio, al prossimo aggiornamento!
Vero e Lely

 
 
 
 
Angolo Beta Reader:
Ma buonasera a tuttii! Come ben avrete capito, io sono il terzo incomodo, una persona che si mette sempre in mezzo in tutto e che, secondo lei, ha sempre il diritto di giudicare una persona; se no, non sarei una Beta Reader, giusto? Adesso torno alla versione *Beta puntigliosa e seriosa* e mi rivolgo alle mie tesorine Tassine: ragazze, ma siete grandi, lo sapete? Spero che riuscirete a continuare con tutta questa fantasia che avete mostrato in quest'unico capitolo, sappiate che sto toccando ferro xDxD Con quest'ultima pazzia, mi dileguo e vi intimò a recensire o vi beccherete un'Avada Kedavra (Vero: Oh, no, ecco che ricomincia con gli Avada... Lely: Guarda che non fai paura a nessuno...)... Scherzi a parte, credo che meriti una recensione, vero?? Tutti: Certooo, adesso recensiamooo!! Io: Bravi bravi!! Al prossimo fantasioso capitolo! La vostra noiosa e adorabile Beta, ClariceBlack <3
   
 
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