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Autore: Morgan Snape    14/10/2011    4 recensioni
[...]L’altra figura camminava sicura, eretta e fiera verso la loro destinazione, alcuni passi d’innanzi al Mangiamorte.
-Lucius, è tutto pronto?- chiese il mago oscuro con voce sibilante.
-sì mio signore, come avevate predisposto-
Voldemort sorrise compiaciuto.
-Molto bene-
***Dopo la morte di Albus Silente, Voldemort è consapevole che l'unico vero ostacolo alla sua completa ascesa è Harry Potter e tutto ciò che questo giovane mago rappresenta per la società magica, per questo ha in mente un piano che cambierà le carte in tavola alle forze del bene e che metterà a dura prova la lealtà e la forza di volontà dei protagonisti.
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Severus Piton, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Mancava poco al sorgere del sole, ma a Spinner’s End la luce non si era ancora spenta dalla sera precedente

CAPITOLO II

 

 

 

 

 

Mancava poco al sorgere del sole, ma a Spinner’s End la luce non si era ancora spenta dalla sera precedente.

 

Severus Piton non riusciva a dormire: solo la sera prima aveva ricevuto l’annuncio che sarebbe diventato preside di Hogwarts, perciò doveva prepararsi ad affrontare di persona i suoi colleghi e soprattutto Minerva. I Carrows erano diventati professori e non erano solamente spietati, ma anche astuti perciò se avesse abbassato la guardia anche per un solo istante, loro lo avrebbero scoperto e avrebbero riferito al Signore Oscuro.

Per questo era necessario rinunciare alla fiducia e rispetto della sua ex professoressa e degli altri professori… “tutto per il grande bene…”

 

 

Si trovava seduto scompostamente sulla sua poltrona nera reggendosi la testa con un braccio e con lo sguardo fisso in un punto polveroso della stanza, quando la sua attenzione fu catturata dal crepitio del fuoco spento: qualcuno stava attivando la metropolvere.

 

-Severus!- la voce roca di Lucius Malfoy conteneva una nota di entusiasmo allarmante.

 

-Lucius! Cosa ti porta nella mia casa, a quest’ora del mattino?-

 

-Severus, il Signore Oscuro c’è riuscito!-

 

-Riuscito…in cosa?-

 

-ha in mente un piano…non riesco a crederci! E adesso…sarà lui a consegnarsi a noi!-

 

-Lucius…stai delirando? Non riesco a capire, calmati e spiega lentamente!-

 

Azkaban deve avergli fatto un certo effetto…” pensò Severus.

 

-Non c’è niente da spiegare!- disse con sguardo spiritato. Poi aggiunse:

 

-Potter è stato marchiato…è suo ora!-

 

Il cuore di Severus cominciò a battere forte.

 

-Come…marchiato?- domandò, quasi sussurrando.

 

-Stanotte…è entrato nella sua mente…lo ha convinto, credo! Ed ora sul suo avambraccio sfoggia il Marchio Nero…è in trappola!-

 

Severus nascose magistralmente il suo shock e dopo aver scambiato qualche convenevole con Malfoy, i due si salutarono e nel momento in cui le fiamme verdi della metropolvere si estinsero, il pozionista si lasciò cadere sulle ginocchia e prese dei respiri affannati, mentre i suoi occhi si guardavano intorno febbrilmente, come se la soluzione potesse trovarsi tra quelle quattro mura ammuffite.

 

Albus…e ora?”

 

Non sapeva cosa fare, ma una cosa era certa: quello che era successo cambiava radicalmente le carte in tavola.

Prima di tutto avrebbe dovuto prelevare Potter da Privet Drive, secondo…

 

Doveva contattare l’Ordine della Fenice e Minerva McGranitt era l’unica persona che gli avrebbe dato ascolto. O almeno così sperava.

In ogni caso non poteva permettersi di essere catturato, perciò avrebbe preso Potter e se si fosse rivelato necessario, lo avrebbe utilizzato come ostaggio per impedire il suo arresto.

 

Era consapevole che ci sarebbe stato qualcuno a sorvegliare la casa, ma era anche vero che non poteva entrarci a causa dell’incanto fidelius, l’unica possibilità era sperare che il ragazzo cercasse aiuto in uno dei suoi sorveglianti e per farlo avrebbe dovuto uscire di casa.

 

Severus si alzò in piedi, prese un respiro profondo e dopo aver preso una fiala dal suo laboratorio e averla nascosta tra i suoi abiti, si infilò il mantello nero, spense le luci, chiuse la porta d’ingresso e con passo deciso si avviò a piedi per la strada semibuia a causa dei lampioni dalla barlume arancione e tremolante.

 

A pochi metri dalla casa dei Dursley, Severus si fermò e chiuse gli occhi.

Grazie all’occlumanzia poteva raggiungere le menti dei presenti. Scansò abilmente I pensieri dei babbani e si concentrò su quelli dei maghi presenti.

Erano tre e uno di loro era Lupin.

 

perfetto! Il ragazzo andrà dritto da lui!”

 

Lanciò prima l’incantesimo Muffliato e poi si avvicinò circospetto ai due membri dell’Ordine. Dei due riconobbe solo Bill Weasley e li lanciò un incantesimo per farli addormentare. Lupin però non era stupido e si accorse immediatamente. Come vide Severus sgranò gli occhi, ma Piton non gli permise di reagire e lo fece addormentare con un gesto rapido della sua bacchetta. Severus prese Lupin al volo e lo adagiò dietro ad un albero, mentre gli prendeva un capello.

 

Tirò fuori la fiala che conteneva la pozione Polisucco e si trasformò in Lupin. Trasfigurò i suoi vestiti e, contro le regole di sorveglianza dell’Ordine si mostrò apertamente, cioè ignorò l’ordine di non farsi vedere né da Harry, né da nessun altro e si appostò sul marciapiede illuminato.

 

Il suo piano funzionò perché dopo pochi minuti la porta di casa Dursley gli fu visibile e il ragazzo, sudato, pallido e scalzo si avvicinò a lui con passo rapido ed instabile.

 

-Remus! Meno male che sei qui! Non so cosa fare!-

 

Severus notò come il giovane si premeva la mano destra sull’avambraccio sinistro. Poteva ben immaginare il dolore che il ragazzo stava provando perciò non gli fu difficile recitare la parte del preoccupato, simpatetico Remus Lupin.

 

-Harry! Calmati e dimmi cosa ti è successo!-

 

Il ragazzo raccontò quello che era accaduto nel cimitero, o meglio nella sua mente.

 

-Ti porto al quartier generale, ma prima devi venire con me, devo contattare Minerva e direi che del dittamo non ti farebbe male-

 

Harry lo guardò stranito: non sarebbe stato meglio smaterializzarsi direttamente a Grimmauld Place? In fondo il blocco antismaterializzazione era stato instaurato solo per coloro che praticavano magia nera e in particolare per Piton, ma non disse nulla e seguì Remus. In fondo era ancora sconvolto, ma Lupin gli si avvicinò con sguardo affettuoso e chiamò a sé le scarpe del giovane con l’incantesimo d’appello.

 

-Grazie…-

 

-Di nulla, Harry!-

 

Questo gesto gentile lo calmò, ma man mano che avanzavano per le strade Harry iniziò ad essere sempre più sospettoso, inoltre il suo ex professore camminava in silenzio e ogni tanto gli lanciava occhiate furtive…calcolatrici, insolite per quell’uomo sempre comprensivo, come se si aspettasse qualcosa.

 

Si bloccò di scatto e inorridì quando vide il cartello di Spinner’s End.

 

Il falso Remus si bloccò e studiò lo sguardo del giovane, ancora più pallido, che stava arretrando e boccheggiava, come se cercasse di parlare ma non ci riuscisse. Ecco cosa stava aspettando: il momento in cui il ragazzo avrebbe realizzato.

 

Piton capì che il ragazzo era arrivato alla giusta conclusione e senza dargli tempo di reagire lo afferrò fortemente per l’avambraccio dolente, Harry quasi si accasciò per il dolore e il suo urlo fu soffocato dall’altra mano del professore, che lo trascinò fino a quando non si trovarono nel salotto di casa e con uno spintone fece cadere Harry sulla poltrona.

 

Harry ansimava dal dolore e stava raccogliendo fiato per gridare contro il traditore, ma Piton lo anticipò.

 

-Ora ascoltami bene: per quanto mi dispiaccia ammetterlo, io ne so quanto te, per questo devo contattare la professoressa McGranitt e consegnarti a lei che sicuramente saprà trovare un modo di proteggerti visto che Privet Drive si è rivelata insufficiente-

 

-Ma…-

 

-Non interrompermi! Ora pretendo silenzio e parlerai solo quando te lo dico io!-

 

-Non credo proprio! Non ho intenzione di starmene zitto! Mi lasci subito andare…!-

 

Severus non gli diede il tempo di finire la frase e di alzarsi in piedi che lo zittì con un incantesimo e lo legò alla poltrona con un incanto non verbale. Pochi istanti dopo e anche il suo aspetto tornò quello originario, così trasfigurò di nuovo i suoi abiti.

 

-Ora va meglio- disse con un ghigno soddisfatto.

 

Ignorò lo sguardo infuriato del giovane, buttò la polvere nel camino e pronunciò la sua destinazione, cioè lo studio della McGranitt.

 

Provò a chiamarla per nome un paio di volte, ma era ancora mattina presto e forse era nelle sue stanze private, così tolse la testa dalle fiamme verdi e pensieroso adocchiò il giovane.

 

Sapeva che il ragazzo non sarebbe stato in grado di liberarsi e poi necessitava di un impacco per alleviare il marchio, perciò non poteva permettersi di aspettare l’arrivo della professoressa e quindi aumentò gli incantesimi protettivi della casa e attraversò completamente le fiamme verdi.

 

Si trovò nello studio della vicepreside, a malapena illuminato dal sole che sorgeva all’orizzonte.

 

-Minerva…- chiamò con tono insicuro.

 

Non giunse risposta, così sbuffò, combattuto sul da farsi. Si guardò intorno cercando la porta delle stanze private. Mentre cercava a tentoni una porta, il suo sguardo cadeva su quei mobili che gli erano famigliari dato che per colpa dei Malandrini era stato spesso messo in punizione dalla donna e per questo sulle sue labbra si disegnò un sorriso nostalgico, tuttavia durò poco perché questa distrazione gli costò una bacchetta puntata al collo.

 

-Minerva…-

 

-Severus- disse lei con voce tremolante di…rabbia? Tristezza? Severus non sapeva dirlo… non era mai riuscito a comprendere appieno la maga.

 

Deglutì rumorosamente e non osò muoversi.

 

-Minerva, il ragazzo…-

 

-Ce l’ hai tu ? Lo hai già consegnato a Voldemort ?- disse lei con tono lapidario.

 

-E’ a casa mia, ma prima devi ascoltare cosa ho da dirti!-

 

-Perché dovrei? Sarai contento di aver guadagnato ancora una volta la fiducia e la stima del tuo Signore…la nostra non era sufficiente vero?-

 

Le parole della maga furono come pugnalate su ferite già lacerate.

 

-No, Minerva…non c’è tempo per spiegare ora, ho bisogno che tu mi creda ancora una volta, altrimenti il ragazzo è perso per sempre!-

 

-Cosa intendi dire?-

 

-Toglimi la bacchetta dal collo e ti spiegherò tutto-

 

La McGranitt abbassò lentamente la bacchetta e Severus si voltò e la vide per la prima volta dopo quasi due mesi.

 

Era invecchiata e le linee del suo viso erano ancora più profonde, proprio come era accaduto a lui. Era chiaro che la guerra stava avendo il suo effetto su entrambi.

 

Non potevano sprecare altro tempo, perciò Severus parlò.

 

-Il ragazzo stanotte è stato marchiato dal Signore Oscuro, che pensa così di poterlo controllare. Ancora non ne abbiamo avuto prova, ma ora, più che mai avrà bisogno della vostra protezione e direi che una consultazione con il ritratto di Albus sia d’obbligo-

 

Minerva impallidì.

 

-Tu…vuoi parlare con Albus? Dopo quello che hai fatto? E il ragazzo? È solo a casa tua?-

 

-Sì è da me…se non vuoi farmi parlare con Albus almeno parlaci tu e convoca l’Ordine per intero, non sappiamo come questo evento affliggerà Potter e per sicurezza è meglio essere preparati al peggio, per questo devi riunire tutti!-

 

Minerva lo squadrò attentamente e strinse le labbra sottili.

 

-E va bene, li convoco, ma tu portami il ragazzo e ti lascerò andare-

 

Severus la guardò sospettoso.

 

-Come mi lascerai…-

 

Non finì la frase che i suoi occhi furono catturati da un luccichio colorato ai suoi piedi. Emise uno sbuffo di incredulità.

 

-Mi hai…-

 

-Ti ho appena imprigionato in questa stanza con delle rune antiche, sì. Nel momento in cui la lascerai avrai pochi secondi per tornare nel cerchio e vivrai solo se avrai con te il ragazzo. Beh, che aspetti? Non hai dimenticato la strada di casa, vero?-

 

Severus non sapeva se provare più ammirazione o paura per quella donna, così uscì dal cerchio luminoso e sotto lo sguardo penetrante della donna si avviò verso il camino, borbottando:

 

-Maledettamente geniale…- E scomparve tra le fiamme verdi.

 

 

 

 

Ecco il nuovo capitolo!

 

Nel prossimo ci saranno le reazioni dei principali protagonisti, intanto in questo avrete notato che ho lasciato un po’ di spazio a Minerva McGranitt perché mi sembrava giusto omaggiarla con una scena in cui si sottolinea la sua abilità ed intelligenza, inoltre volevo renderla simile a quella che è la mia interpretazione del personaggio, cioè né buona ma nemmeno cattiva, diciamo…grigia, nel senso che non si fa molti problemi nell’usare i suoi poteri pur di proteggere Harry. Inoltre mi piace farla interagire con Severus, anche se nelle mie storie non compare quasi mai. Perciò almeno in questa dovevo renderle giustizia!

Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

A presto!

 

Morgan

   
 
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