Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover
Segui la storia  |       
Autore: MusicAddicted    16/10/2011    3 recensioni
Brian Molko è alle prese con un fan innamorato perso di lui, che lo assilla e non gli da tregua. Cosa c’è di strano in tutto questo? Forse, forse che questo fan ossessionato risponde al nome di Matthew Bellamy!!
[Matt/Dom, Bri/Stef, Bri/Matt, Stef/Dom... e si incasinerà ancora di più!!]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse, Placebo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonasera,
no.. non è un miraggio, è proprio un aggiornamento e… tanto per cambiare non è nemmeno quello che pensavo di dover scrivere.. che troverete nel prossimo capitolo.. ma ormai i personaggi fanno un po’ come gli pare, lol!
 
Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma.. lo spaete che ho un rapporto un po’ burrascoso con questa FF, non che non le voglia bene (voglio bene a tutti i miei deliri ) … è solo che voglio mooooolto, ma moooooooolto più bene ad altre storie, collaborazioni comprese <3 , ma non demordo, continuerò anche questa.
 
Ah, poi ho deciso di lasciarla in questa sezione perché.. mi sono accorta che.. incredibile ma vero, ogni tanto ci sono anche i Placebo (almeno due!)! XD
 
Grazie infinite a Nisba, Lilla (poi vi ringrazio pwopewly) che resistono stoicamente nel sorbirsi ‘sta storiella e grazie anche all’altra Lilla, cawa, tu sai perché! ^^
 
Non mi resta che lasciarvi al capitolo, che è pur lunghetto!
 
 
Capitolo VIII: Together we’re invincible.
 
“Guarda chi si è preso la briga di tornare!” sbottò Stef , acido, aprendo la porta a Brian con risentimento.
 
“Non fare tanto il santerellino, tu non sarai certo qui da troppo più tempo di me!” ribatté Brian con la stessa acidità.
 
“Vabbè, sono sempre dieci minuti in più di te!” rimbrottò il bassista. “Dove sei stato fino ad adesso?” gli domandò subito dopo, indicando l’orologio sulla parete che segnava le tre e mezza passate.
 
“Ho pranzato.” rimase sul vago il frontman.
 
“Questo lo immaginavo già. Eri con Matthew, vero?” proseguì l’interrogatorio Stefan.
 
“Non usare quel tono inquisitorio con me. Tu eri con Dom da qualche parte, prova a negarlo!” lo accusò Brian, con l’indice puntato contro il petto del suo ragazzo, pungolandolo più e più volte.
 
“E va bene, abbiamo mangiato un panino ad un chioschetto, è forse vietato?” borbottò Stef, andando in cucina, aprendo il frigorifero e bevendosi un succo di arancia direttamente dal cartone, anche se avrebbe avuto bisogno di qualcosa di più forte.
 
Brian gli strappò bruscamente il cartone di mano, schiacciandolo all’estremità, incurante degli schizzi di succo sul pavimento.
 
“Te lo dico io cos’è vietato. Che tu te ne stia appartato con lui in un bel posticino, lontano da tutto e da tutti, quando io invece sono a casa di Matt con la sua famiglia che ci attornia!” sbottò Brian, riponendo malamente il cartone nel frigo e chiudendo lo sportello con una violenza non irrilevante.
 
Per tutta risposta, Stefan gli rivolse uno sguardo truce.
 
“Quindi fammi capire bene, con Matt sei già arrivato ai pranzi in famiglia? Mi ci è voluto un anno e mezzo per trascinarti a cena dai miei!” strepitò lo Svedese.
 
“Ma no, non è certo quel genere di pranzi in famiglia, e poi non era nemmeno tutta la sua famiglia al completo, suo fratello è a Londra e suo padre li ha abbandonati tanti anni fa,” raccontò Brian.
 
“Si direbbe che ormai tu conosca tutta la storia della sua vita!” sbuffò Stef, incrociando le braccia.
 
“Lui è un gran chiacchierone e non mi è giunta voce che parlare sia una cosa proibita!” sibilò Brian. “Mi stai dicendo che tu e Dom non avete parlato?” si incupì subito dopo.
 
“Non dire sciocchezze! Certo che abbiamo parlato, ma non delle nostre famiglie, più di cose in generale… per lo più Dom mi ha ribadito almeno una volta all’ora quanto lui ami Matt e quanto le cose fra loro funzionino a meraviglia!” spiega Stefan, alzando gli occhi.
 
“Stessa cosa che ha fatto Matt, lui ha pensato anche di spiattellarmelo in faccia molto bene con una loro foto fin troppo eloquente in camera sua. Cioè.. tutte le altre foto sono mie, ma non è questo ciò che conta!” confidò il chitarrista.
 
“Che diavolo significa che ci sono tutte foto tue?” si accigliò Stef, indignato.
 
“Poster, ritagli di giornale, cose così,” fece spallucce l’altro.
 
“Certo che non li capisco, dicono che si amano tanto è che il loro rapporto va alla grande… ma hanno davvero uno strano modo di dimostrarselo!” borbottò Brian.
 
“Già. Se ami davvero qualcuno, desideri soltanto stare con lui, ti pare?” gli fece eco Stef.
 
“Esatto, Steffy, ma che stiamo facendo? Permettiamo a quei due ragazzini che giocano a fare gli innamorati perfetti di mettersi fra di noi che siamo *veramente* innamorati perfetti?” mugolò Brian, con tono soft, avanzando verso di lui.
 
“Hai ragione. Non ha alcun senso. Sai, Bri, forse non è stata una buona idea trasferirci qui… “ constatò Stef, accarezzandogli i capelli.
 
“Non dire così. Adoro questo posto e poi mi sta facendo veramente bene. Il Brian di un mese fa alla litigata precedente avrebbe reagito con… molta meno diplomazia!” sorrise Brian.
 
“Hai ragione, del resto hai soltanto ferito gravemente un povero succo di frutta!” rise Stefan, contagiandolo.
 
Bastò uno sguardo fra loro perché a quello sguardo susseguisse un bacio intenso e coinvolto.
 
“Non credi che sia molto meglio fare questo invece di litigare?” sorrise Brian, accarezzandogli le spalle.
 
“Decisamente!” sussurrò l’altro, baciandolo dietro la nuca e facendolo rabbrividire.
 
“Dobbiamo trovare un po’ più di tempo soltanto per noi e ripassarci un po’ di queste belle attività, magari partendo da una cenetta romantica, è tanto che non ne facciamo una,” proseguì Stef, mentre tracciava di baci ogni centimetro di pelle esposta disponibile.
 
“Ma… intendi stasera?” sussultò Brian e stavolta non era solo per il piacere.
 
Stranamente sussultò anche Stefan a quella domanda.
 
“Tu vuoi che sia stasera?” gli domandò a sua volta, un po’ irrequieto.
 
“Solo se lo vuoi tu!” replicò Brian, un po’ controvoglia.
 
< No, ti prego, fa’ che non sia proprio stasera! > pensarono entrambi nello stesso istante, pregando le loro buone stelle e studiandosi a vicenda con gli sguardi.
 
*************************************
 
A casa Bellamy, un istante dopo che il campanello era suonato, una figura minuta si precipitò fuori dalla stanza, correndo giù per le scale, mentre urlava ‘Vado io ad aprire!’
 
E non appena Matt fece ciò che aveva annunciato, lo salutò un radioso sorriso di Dom.
 
“Prima parte della missione compiuta!” proclamò trionfante.
 
“Lo stesso vale per me!” gli sorrise l’altro, invitandolo ad entrare.
 
“Siamo invincibili, nessuno ci può resistere!” ridacchiò Dom, buttandogli le braccia al collo.
 
“Io ho già preoccupanti difficoltà a resistere a te,” mormorò Matt, spingendo la sua fronte contro quella del suo ragazzo.
 
Quel momento di tenerezza venne interrotto.
 
“Avevo sentito qualcuno alla porta. Dominic, caro, ciao!” lo salutò festosa la nonna di Matt, avanzando con piccoli e lenti passi verso il ragazzo.
 
“Buon pomeriggio, Signora, diciamo che mi sono liberato dei miei impegni!” le sorrise Dom.
 
“Ragazzi, perché non venite a fare merenda? Vi preparo una bella tazza di tè. Sono rimasti dei biscotti di stamattina. Sai, Dominic, Matthew ha avuto visite oggi, un affascinante giovanotto… e così ben educato!” lo informò l’anziana signora, mentre i due ragazzi la seguivano in cucina.
 
“Sì, lo so che ha avuto visite,” rispose l’ex-biondo, aiutandola a prendere sia il bollitore che il vassoio.
 
“Ma rimango sempre io il suo ospite prediletto, vero, nonna Bellamy?” l’abbracciò stretta da dietro Dom.
 
“Benedetto ragazzo!” ridacchiò lei. “Così mi fai cadere le tazze. Ma certo che sei sempre tu il mio preferito!” gli strizzò l’occhio, mentre Dom l’aiutava a disporre le tazze.
 
Da bravo sfaticato, Matt attendeva comodamente seduto al tavolo, ma osservava quella scena intenerito.
 
“A volte credo che nonna ti preferisca addirittura al suo stesso nipote!” si finse geloso, parlando di proposito a voce alta.
 
“Non si può fare proprio a cambio, vero?” stette al gioco lei, guardando Dom.
 
“No spiacente, nonna, ti devi tenere questo qui, zoticone, strambo, pigro e lunatico!” borbottò Matt, dopodiché risero tutti insieme e la nonna li lasciò soli.
 
“Ben educato… Brian?!” domandò sbigottito Dom a Matt, sedendosi al tavolo con lui.
 
“Chiudi il becco!” ribatté Matt, dandogli una gomitata nello stomaco.
 
“All’elenco che ti sei fatto prima dovresti aggiungere ‘violento’!” si lamentò il ragazzo dai capelli arancioni, massaggiandosi lo stomaco.
 
“E semmai ne facessi uno nel tuo dovresti metterci ‘pappamolla’!” lo punzecchiò il ragazzo dai capelli blu, impietoso.
 
“Ah-ah, divertente, se non altro almeno so di essere ancora il preferito di almeno un Bellamy in questa casa!” borbottò Dom.
 
“Oh, Dommie, vieni qui, piccolo…” mormorò Matthew, accarezzandogli le spalle, per poi tirarlo più a sé.
 
Seppellendo l’ascia di guerra, Dominic si avvicinò, schiudendo le labbra, ma ebbe solo un incontro ravvicinato con il friabile e gustoso biscotto che Matthew gli cacciò in bocca.
 
Dominic masticò a lungo, prima di riuscire a mandarlo giù.
 
“Ma come? Nemmeno un bacino?” gli domandò sconsolato.
 
“Ti bacerò quando la smetterai di dire cazzate!” replicò l’altro.
 
“Matthew James Bellamy, che linguaggio è questo?” lo rimproverò sua nonna, che era tornata per togliere l’acqua dal bollitore che s’era messo a fischiare insistentemente.
 
“Scusami, nonna,” abbassò lo sguardo Matt, remissivo.
 
“Se solo prendessi un po’ esempio da Dominic, lui non si esprime così!” continuò l’anziana signora, lanciando uno sguardo pieno di ammirazione al ragazzo che aveva menzionato.
 
Per tutta risposta, Dominic fece un’espressione così innocente che mancava solo che gli spuntasse un’aureola da un momento all’altro.
 
“Oh sì, lui è un vero angioletto!” borbottò sarcastico Matt.
 
“Zitto e mangia!” gli cacciò in bocca un biscotto intero Dom, restituendogli il gesto precedente.
 
---------------------------------------------------------------------
 
“… e poi il pranzo è diventato una passeggiata dopo pranzo, fino alle 15:15!” raccontò soddisfatto Dom, seduto accanto a Matt, sul suo letto.
 
“Sei stato bravissimo!” si complimentò il suo ragazzo.
 
“Avevi qualche dubbio?” domandò strafottente l’altro, rimirandosi le unghie ben curate
 
“No di certo!” mormorò Matt, baciandogli il collo e facendolo impazzire.
 
“Invece, devo ammetterlo, io qualche dubbio su di te ce l’avevo,” confessò Dom, una volta ripresosi.
 
“Non fraintendermi, voglio dire… tu avevi il compito più difficile, addirittura portarlo a casa tua!” si affrettò a precisare.
 
“Già, nemmeno io pensavo di riuscirci. Evidentemente, nessuno può resistere al mio musetto da cerbiatto!” ridacchiò Matt, accarezzandosi compiaciuto il viso.
 
Dom racchiuse le sue guance nella sua mano, a mo’ di tenaglia.
 
“Io no di certo!” sorrise, baciandolo.
 
“Non hai obiettato sulla cosa del cerbiatto!” esclamò Matt, esaltato, interrompendo il bacio.
 
“Ti prego, Bells, non vorrai rovinare un così bel momento!” replicò l’altro, baciandolo con più intensità, poco importa che il suo intento fosse solo quello di farlo stare zitto!
 
“Ad ogni modo, non solo ho portato qui Brian, ma ha visto la chitarra e ha voluto che gli suonassi qualcosa,” lo informò Matthew, a fine bacio.
 
“Spero che tu non gli abbia fatto sentire ‘Darkshines’ !” sbottò Dom.
 
“Non potrei mai cantarla a un altro, quella canzone parla di te, è solo per te,” lo rassicurò subito Matt, stringendogli la mano.
 
“Però la suoneremo insieme stasera. Ho invitato Brian alle nostre prove e lui ha accettato, ho già avvisato Chris.” annunciò l’ex-moro.
 
L’ex-biondo scoppiò a ridere.
 
“Che ti prende?” si accigliò l’altro.
 
“Non ci credo, io ho invitato Stef alle nostre prove. Sai com’è, siamo finiti sul discorso della musica e lui ha insistito per vedermi suonare,” gli svelò Dom.
 
“Perché ho la vaga impressione che quei due non se lo siano detti dove vanno stasera? Anche perché Brian mi ha detto che avrebbe trovato una scusa per venire,” sogghignò il ragazzo dai capelli blu.
 
“E’ la stessa cosa che mi ha detto Stef! Sai che ti dico? Ci sarà da divertirsi, amore!” sogghignò il ragazzo dai capelli arancioni.
 
“Oh sì, loro litigheranno e noi colpiremo, rapidi e spietati!” mormorò l’altro, arruffandogli i capelli.
 
“Un piano infallibile!” approvò il suo ragazzo, dandogli l’ennesimo bacio.
 
“E ora, al lavoro!” si separò da Matt Dom, prendendo il suo inseparabile zainetto provvidenziale.
 
“Che fai?” gli domandò Matt, distendendosi sul letto.
 
“Brian è stato qui, va da sé quello che sto per fare!” replicò l’ex-biondo estraendo dal suo zainetto uno straccetto e del detergente spray.
 
“Tu cosa?” sbraitò Matt, ma Dom gli impose di tacere.
 
“Senti, Bells, avete fatto una foto insieme oggi e l’hai anche già appesa. Che cacchio te ne fai delle sue impronte digitali?” sbottò.
 
“E va bene, dannato Mastro Lindo, fa un po’ come ti pare!” brontolò indispettito Matt, voltandosi dall’altra parte.
 
“Ha parlato l’Omino Bianco!” ridacchiò Dom, prima di darsi da fare.
 
--------------------------------------------------------
 
“Dannazione, Chris, te la vuoi dare una calmata?” sbottò Matthew.
 
“Non posso! Prima mi dici che porti qui Brian, poi Dom mi dice che ci sarà anche Stefan… insomma, capite? Loro, star di fama internazionale nel mio garage, ad assistere alle nostre prove!” sproloquiò Chris, visibilmente su di giri.
 
“In più, Stefan, cazzo! E’ il bassista della band, permettete che io mi senta un tantino sotto pressione?” continuò il ragazzo, passandosi una mano frustrata tra i suoi riccioluti capelli castani.
 
“Brian è il cantante e il chitarrista, nonché il pianista, anche se tanto qui il piano non ce l’ho, quindi, non credi che mi senta un po’ sottopressione anch’io?” gli fece presente Matthew.
 
“Non credo proprio, perché, A), sei stato tu ad invitarlo e B), l’unica cosa che mette sotto-pressione te e Dom è togliere loro di dosso le mutande!” ribatté il bassista, sbalordendo i suoi interlocutori… e se stesso.
 
“Chris!” lo riprese Dom, esterrefatto.
 
“Devo darci un taglio con questi commenti così… gay! Mi fa male frequentarvi!” brontolò Chris.
 
“E comunque, stai tranquillo, non vengono qui a giudicarci, sono solo curiosi di vederci suonare, tutto qua. E poi, dai, ci siamo esibiti anche davanti a folle numerose, come quella sera al bar dello zio di Tom, ricordi?” cercò di rabbonirlo Dominic.
 
“Sì, d’accordo, ma quella sera l’unico che ci degnava di un po’ di attenzione era appunto solo Tom! E poi non abbiamo mai suonato per gente che riempie arene e palazzetti!” ribatté Chris.
 
“Stasera tu vedili solo come due amici. Okay, forse un tantino famosi, ma comunque amici.” sentenziò Matt.
 
“In più, indovinate? Appena l’ha saputo, Kelly ha detto che stasera vuole passare di qui, fingendo di non sapere niente, solo per fare un salto a salutare il suo ragazzo, così, per caso. Oh sì, certo, lo so io che caso… un caso di nome Brian Molko!” borbottò il bassista, geloso.
 
“Uh? Non sapevo che a Kelly piacesse Brian!” sussultò Matthew, sorpreso.
 
“Non lo sapevo nemmeno io, invece è così. Mi ha detto che al concerto non ci sarebbe mai andata, perché non le piace fare file lunghe e noiose, stare in piedi tutto i giorno ed essere pressata dalla gente … ma ora che le si presenta l’occasione di conoscere il frontman dei Placebo, senza gente attorno, senza bodyguard che la ostacolano e senza fare corse sfiancanti, ma comodamente a domicilio, dal suo devoto ragazzo che non sa mai dirle di no… ecco che la Signorina coglie l’occasione al volo!” spiegò, alzando gli occhi e facendo ridere gli altri.
 
“Non è che ora la vedrai come una tua acerrima rivale, vero, Bells?” lo prese in giro Dom.
 
“Certo che no, semmai Kelly dimostra di essere una ragazza intelligente!” sorrise Matt.
 
“Certo che lo è, sta insieme al sottoscritto!” proclamò tronfio d’orgoglio il riccioluto, tutto impettito.
 
“Chiudi il becco!” risposero in unisono Dom e Matt, ridendo.
 
“Beh, se non altro pare che tu ti sia tranquillizzato un po’.” osservò Dom.
 
“Tranquillizzato un accidenti! Tra un po’ arrivano e noi dobbiamo essere perfetti, sapete cosa vuol dire perfetti? Ora ci mettiamo a ripassare tutta la scaletta per intero e…” obiettò Chris.
 
“Te lo scordi! Manca più di un’ora e io e Dom abbiamo cose molto più importanti da fare.” lo interruppe Matt.
 
“Tipo cosa?” si incuriosì Dom, inarcando un sopraciglio.
 
“Cambiarci. Andiamo, siamo troppo anonimi per una serata così importante!” rispose l’altro, indicandosi i suoi blue jeans slavati con una maglietta blu e poi Dom, che indossava jeans neri e una T-shirt marrone.”
 
“In effetti…” constatò pensieroso.
 
“Dai, che ne dici? Tu consigli me e io consiglio te? E se ci avanza del tempo possiamo anche fare cose più intriganti, da me o da te, non fa differenza!” propose Matt, allusivo, baciandolo all’angolo della bocca e strofinando i suoi lobi fra le dita.
 
“Io non vi sto sentendo e non vi sto guardando!” sbuffò Chris, girando le spalle e lanciandosi in un assolo di basso improvvisato.
 
Ma gli altri due nemmeno badavano più al loro amico.
 
“Awww… Mattie, lo sai che il mio punto debole!” si sciolse Dom.
 
“E’ per questo che lo faccio!” ridacchiò l’altro.
 
“Okay, mi hai convinto, cominciamo da me, a casa mia!” lo trascinò fuori il suo ragazzo.
 
------------------------------------------------------------
 
In una certa villa vicino a una certa spiaggia, una certa coppietta era nel mezzo di un’importante  discussione.
 
“Brian, mi spiace ma temo che la cena romantica al ristorante stasera la dovremo rimandare. Non ho affatto fame, anzi, credo di aver mangiato troppo oggi, magari mi riprendo un po’ se esco a fare una passeggiata, sai, una di quelle lunghe passeggiate per sentieri ripidi che tu di solito non sopporti.” disse Stefan, cercando di risultare il più convincente possibile.
 
Si aspettava una scenata da guinness dei primati da parte del suo ragazzo… ma non fu così.
 
“Non preoccuparti, capisco se non te la senti, chiamo subito per disdire. Tu pensa solo a stare bene, se è il caso fatti anche una passeggiata di due o tre ore, io ti aspetterò qui.” replicò Brian, cercando di risultare il più convincente possibile.
 
“Allora … io vado, credo che tornerò verso le undici!” annunciò Stefan, lasciando la villa, non prima di aver salutato Brian con un bacio… anche se gli sembrava il bacio di Giuda.
 
< E’ stato più facile del previsto… ma non è certo una cosa di cui andarne fieri. Ho mentito a Bri, non ho mai mentito a Bri! > ponderò, incredulo, incamminandosi.
 
Brian non riusciva a credere alla fortuna che aveva avuto. Tanto per cominciare, quel ristorante non lo aveva mai prenotato, anzi, era lui che pensava di dire all’ultimo che non si sentiva molto bene.
 
Osservò Stefan dalla finestra, finché non fu lontano abbastanza da permettergli di andarsi a preparare velocemente.
 
Matthew aveva spiegato a Brian come raggiungere la casa di Chris e malauguratamente Stefan aveva imboccato proprio quella direzione.
 
< Non importa, le prove cominciano alle 21:30 e ora sono le 21:00, ho tempo a sufficienza, per passare da una trasversale e allungarmi un po’ la strada, ma almeno non correrò il rischio di farmi vedere da Stef. Oddio, Stef, come ho potuto mentirgli così? Non sta nemmeno bene, sono un mostro! > pensò, lungo il tragitto.
 
Il senso di colpa era talmente tanto che quando giunse a destinazione gli sembrò quasi di vedere Stefan.
 
< No, un momento… non è un’allucinazione, quello è Stef veramente! >
 
“Stefan?”  lo chiamò con tono inquisitorio.
 
L’interpellato sussultò e si girò verso di lui, pallido come un cencio.
 
“Brian?” si accigliò, per poi cambiare decisamente espressione.
 
Il senso di colpa che lo aveva accompagnato fino a quel momento sembrava solo un lontano ricordo.
 
“Tu non dovevi essere a casa ad aspettarmi?” sbottò.
 
“E tu non dovevi fare una passeggiata per riprenderti dal tuo dubbio malessere? E guarda caso, camminando, camminando sei arrivato verso casa di Chris, dove fanno le prove!” sbottò Brian.
 
“Allora lo sapevi anche tu! Matt ha invitato te! Perché non me l’hai detto?” ridusse gli occhi a due fessure Stefan, scrutandolo.
 
“E tu perché non m’hai detto che Dom ha invitato te?”  lo mise  in difficoltà Brian.
 
Per qualche minuto nessuno dei due parlò.
 
“Brian, ma che ci sta succedendo?” mormorò Stefan, con tono incerto.
 
“Non lo so, Stef, ma qualunque cosa sia, i nostri problemi li risolviamo a casa nostra, ora qui facciamo finta che tutto vada a meraviglia e godiamoci questa serata!” decise per entrambi Brian, avvicinandosi con lui al garage.
 
Potevano già sentire la musica provenire dall’esterno, gran bella musica e infatti quando entrarono videro Matt, Dom e il loro amico nel pieno di una jam session di tutto rispetto.
 
Chris era girato verso la batteria, per questo non si accorse dei loro ospiti, ma Matt e Dom li avevano visti da quando le loro ombre si erano proiettate sul pavimento.
 
Leggendo la consapevolezza negli occhi di Dom, Chris si girò, bloccandosi di colpo al cospetto di Brian e Stefan, cosa che fece smettere anche gli altri due.
 
“No, perché l’avete fatto? Era bella come jam session. Dai ora fatecene sentire un’altra!” gli incitò Brian.
 
“Assieme al resto della vostra scaletta. Noi ci mettiamo qui a sedere, buoni, buoni, non sentitevi in soggezione.” sorrise Stefan, prendendo posto accanto a Brian.
 
Chris fece un cenno di saluto e si ripeté confuso quella frasi nella sua mente, cercando di riguadagnare il suo tipico autocontrollo, mentre Matt e Dom avevano ben altro per la testa.
 
Matt si avvicinò alla batteria, col pretesto di dire qualcosa a Dom in merito alla loro scaletta.
 
“Ma… li hai visti? Sono entrati assieme!” bisbigliò Matt.
 
“Già… e non sembrano nemmeno arrabbiati l’uno con l’altro… che se lo siano confessati e abbiano deciso di venir qui di comune accordo?” bisbigliò Dom.
 
“Non lo so, ma per il momento pensiamo solo a dar loro ciò per cui sono venuti!” replicò il frontman, tornando alla sua postazione.
 
“Stefan, Brian, grazie di essere venuti, speriamo che il nostro repertorio sia di vostro gradimento.” li salutò Matt, parlando al microfono, come se fosse già una rockstar che salutava il suo pubblico.
 
Dom gli fece da sottofondo con un piccolo assolo di batteria e il tintinnio dei piatti, salutando i loro ospiti con lo sguardo.
 
 “Ci sarà anche qualche nostro pezzo, spero che la cosa non vi dispiaccia. Sapete che vi dico? Partiamo subito con un nostro pezzo!” annunciò Matt e una manciata di secondi dopo i tre diedero vita a ‘Darkshines ‘ , eseguendola in modo impeccabile.
 
Infatti, al termine Brian e Stefan applaudirono, in segno di approvazione.
 
“Niente male Matt, vero? Suona e canta come se fosse nato solo per fare quello! E come si muove, un vero animale da palco! Per non parlare della sua voce!” bisbigliò Brian a Stefan, col solo intento di indispettirlo.
 
Tuttavia Stefan non gli diede quella soddisfazione e non batté ciglio.
 
“Sì, non è male, ma non ho badato molto a lui, scusami, ma ero rapito nel vedere Dom, oh mio Dio, quel ragazzo con la batteria è una forza della natura e quanta energia, che vigore!” commentò allo stesso modo, ma nemmeno Brian gli diede la soddisfazione di innervosirsi.
 
 
Matt e Dom li stavano osservando e avrebbero pagato qualsiasi cifra per riuscire a sentire cosa stavano dicendo.
 
A Chris importava solo di suonare e ora che aveva trovato la giusta concentrazione e si sentiva perfettamente a suo agio non avrebbe più smesso.
 
Le canzoni si susseguirono senza sosta, intervallate giusto da qualche breve frase di Matthew o di Dominic.
 
Di comune accordo, i tre avevano escluso qualsiasi cover dei Placebo, non era decisamente il caso. Preferirono suonare cover dei Nirvana, degli AC/DC, qualcosa dei Queen e qualche altro loro pezzo, uno era quello a cui Matt doveva ancora trovare un nome e sebbene ancora in fase embrionale sembrava promettere bene, mentre in un altro Matt non faceva che elogiare gli alcolici, anche se sembrava esserci nascosto un doppio significato un po’ malizioso, senza contare di come si guardavano lui e Dom mentre la suonavano.
 
Dopo tutte le volte che gliel’aveva sentito dire, Brian dedusse che quella canzone dovesse chiamarsi ‘You're so solid‘.
 
Fu proprio con quella che terminarono, scendendo da quel palchetto improvvisato.
 
“Ancora non ci credo che siate venuti a sentirci veramente, ne siamo onorati!” sorrise Matt.
 
“Siete meglio anche di tanti supporter che ci hanno dato, sapete?” sorrise Brian e Stefan annuì.
 
“Allora ne siamo doppiamente onorati!” sorrise Dom, mentre Chris rimaneva in silenzio, un po’ imbarazzato.
 
“Ragazzi, lui è Chris, il nostro portentoso bassista, nonché il nostro migliore amico!” lo presentò Matt e Chris sorrise imbarazzato, stringendo loro le mani.
 
“Non sono poi così portentoso…” borbottò, guardando Stefan.
 
“Invece direi che sai proprio il fatto tuo!” si complimentò lo Svedese.
 
“Chris… di che colore sono i tuoi capelli?” domandò Brian, scrutandolo.
 
“Castani… perché?” lo guardò perplesso il bassista Inglese.
 
“Mi stai già simpatico!” gli sorrise Brian, mentre era Stefan a guardarlo confuso.
 
“Fa' qualche domanda a quei due sulle loro tinte e mi capirai!” alzò gli occhi il frontman famoso.
 
“Sai, Brian, è grazie a Chris se sappiamo dove tu e Stef vivete!” rivelò Dom.
 
Brian elaborò quell’informazione nel più distorto dei modi.
 
“Sei il figlio del postino? Perché se è così… niente di personale, ma… ti devo rapire!” lo informò Brian, con una luce preoccupante negli occhi.
 
“Okay, io ti starò anche simpatico, ma tu mi fai paura!” sbottò Chris. “Ma di che diavolo sta parlando?” si rivolse ai suoi amici.
 
“Non ne ho idea!” rispose Dom.
 
“Ora che ci penso, anche quand’era con me ha nominato il postino…” rifletté Matt.
 
“Ve lo dico io, diciamo che il caro Brian non va granché d’accordo col postino di questa città… ve l’ha detto dei suoi attacchi isterici, no?” rivelò Stefan, pungente.
 
“Ho accennato qualcosa, ma non credo che a loro interessi!” sbottò Brian.
 
“Ad ogni modo, io non sono il figlio del postino, ma è mia madre che ti ha venduto quella villa.” si affrettò a precisare Chris.
 
“Meglio così.” fece spallucce Brian.
 
Dominic e Matthew avevano capito di essersi sbagliati, avevano già avuto quell’impressione durante le prove, ma ora ne erano fermamente convinti: tra Brian e Stefan non regnava la solita armonia, per quanti sforzi facessero per dar quell’impressione.
 
Tra loro era in corso una guerra fredda, la tensione fra loro si tagliava con il coltello e in quella tensione i due giovani  Inglesi ci avrebbero sguazzato.
 
TBC
 
Allora, non sono degli adorabili, perfidi bastardi Dominic e Matthew?
 
Personalmente li amo anche in queste vesti ^^
 
Ma amo anche Stef e Bri , sono tanto pucci insieme.
 
E ora che succederà? Mi prendo quei due, 3 mesi per pensarci come si deve.. lol!
 
Liberi di dirmi qualunque cosa ^^
 
Disclaimer: il titolo del capitolo è preso dalle lyrics di ‘Invincible ‘ dei Muse, una delle mie preferite <3 e le 2 canzoni accennate nella loro scaletta sono 'Muscle museum ' e 'Sober ' (avevo fatto un erroraccio prima con questa, ahh, meno male mi sono accorta!)
 
Grazie a chiunque in un modo o nell’altro mi dimostra di apprezzare questa storia…
 
Bye bye vado a fare un tifo sfrenato per Kloseeeeeeeeeeeeeeeeee!!! <3<3<3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover / Vai alla pagina dell'autore: MusicAddicted