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Autore: _Shadow_96    16/10/2011    4 recensioni
È facile fingere di non vedere quello che in realtà sai.
E lei lo sapeva che quell’uomo le avrebbe fatto del male, che ne avrebbe fatto anche a sua madre, che non sempre le apparenze ingannavano.
Non si era mai sentita così fragile: solo una bambola di ceramica tra le mani di qualcuno che non aveva dato importanza al cartello “Attenzione, maneggiare con cura”.
Doveva fidarsi però dello spiraglio di luce che era riuscito a penetrare nell’oscurità e sperare di riuscire a risalirne.
Dal capitolo 3
“Oh si hai ragione, per me va bene sempre tu quando puoi?”
“In realtà io…perché non ce la studiamo ognuno per i fatti propri, no?? Non voglio farmi vedere in giro con te e rovinarmi la reputazione, non so se capisci” Eliana sentì il sangue ribollirgli nelle vene ma cercò di mantenere il controllo.
“Dovremmo vederci invece perché altrimenti non avremo sintonia”
“Oh piccola se vuoi un po’ di “Sintonia” io sono sempre disponibile”mormorò lui con voce roca.
“Vaffanculo, Russo Fai quello che ti pare”
Accidenti alla prof!!!Accidenti a Russo!! Accidenti a mamma e soprattutto, accidenti a Davide!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Saaaaaaalve,
io e il mio neurone Pinky
-Dì ciao Pinky- Ciao!! :)
Siamo tornati con una nuova fan fiction. Per chi stesse leggendo anche Senza Tempo http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=806457&i=1 non si preoccupi mancano pochi capitoli di cui uno già sulla mia penna USB pronto per essere pubblicato. Allora che dire, spero che la storia possa piacervi. I primi saranno capitoli introduttivi ma dal 3° entreremo nel vivo della storia. Fatemi sapere cosa ne pensate se vi va.
Un bacio
A.M.

 

 

Prologo

È facile fingere di non vedere quello che in realtà sai.
E lei lo sapeva che quell’uomo le avrebbe fatto del male, che ne avrebbe fatto anche a sua madre, che non sempre le apparenze ingannavano.
Non si era mai sentita così fragile:  solo una bambola di ceramica tra le mani di qualcuno che non aveva dato importanza al cartello “Attenzione, maneggiare con cura”.
Doveva fidarsi però dello spiraglio di luce che era riuscito a penetrare nell’oscurità e sperare di riuscire a risalirne.

Capitolo 1

Non sempre le apparenze ingannano...


L’aveva incontrato per la prima volta una sera di 2 anni prima.
I suoi genitori si erano separati da poco, fregandosene dei suoi sentimenti, e avevano cominciato a frequentare nuovi “compagni” come li definivano loro.
Eliana c’era abituata: la sua fervida immaginazione aveva trasformato tutte le nuove donne del papà in Barbie formato gigante stupide e un po’ oche con le labbra rosso fragola e i vestitini sempre più succinti mentre gli uomini della mamma erano orsi bruni che facevano di tutto per conquistarsi anche l’affetto della piccola De Biasi.
Era la sera di Natale e come ogni anno la sua famiglia si era riunita. Matteo, suo padre aveva portato alla cena la sua nuova fidanzata Claudia: capelli biondo cenere, occhi azzurri e fisico da modella alto e slanciato. Praticamente il contrario di sua madre Romina dai capelli neri come la pece, gli occhi color cioccolato fuso e il fisico minuto e semplice. A occhio e croce Claudia sembrava avere si e no vent’anni, quattro meno di lei, e nonostante la frivolezza, caratteristica di tutte le nuove donne di Matteo, sembrava una ragazza dolce e simpatica. L’uomo che invece sedeva accanto a sua madre era Davide: alto circa un metro e novantacinque, spalle larghe per via del nuoto e i capelli neri. Eliana aveva sentito un brivido attraversarle la schiena quando lui le aveva rivolto un sorriso macabro scoccando un’occhiata languida alla scollatura neanche troppo pronunciata del suo vestito rosso. Quella sera quando l’aveva visto parlottare nell’orecchio della madre lasciandole baci dolci sulla guancia e stringendola a se si era convinta di essersi immaginata tutto o almeno ci aveva sperato. Nei mesi a venire Davide era diventata una presenza costante nella sua vita.  Andava a cena tutti i sabati a casa loro portando un dolce e un regalo ad Eliana: vestiti, giacche, profumi, trucchi…tutte cose che lei non aveva mai usato, le portava al cinema, al bowling, al ristorante per una pizza o in campagna per passare una giornata all’aria aperta. Aveva conquistato il cuore di Romina regalandole rose gialle e tulipani, i suoi fiori preferiti, e cene a lume di candela.
Eliana aveva imparato ad accettare la sua presenza visto che dopo quella prima volta la sera di Natale lui si era sempre tenuto a distanza e si era comportato bene nei suoi confronti.
Tutto era iniziato qualche mese dopo il secondo matrimonio di Romina: era stata una cerimonia semplice con i parenti di lui e quelli di lei, Eliana come damigella e Matteo come testimone.
Si era tenuto in una villa ottocentesca con un immenso giardino nel quale poi si era svolto il ricevimento. Romina era raggiante e Davide non l’aveva lasciata un solo istante seguendola mentre volteggiava tra i tavoli per parlare con gli invitati. Ovviamente per la prima notte di nozze Eliana aveva dormito a casa di nonna Anna, la madre di Romina, e vi era rimasta anche per i 15 giorni seguenti mentre i novelli sposi erano in viaggio di nozze. Le prime settimane di matrimonio erano state tranquille, i problemi erano sorti dopo.
Davide era diventato tremendamente geloso di Romina, litigavano ogni sera e ogni sera un piatto o un bicchiere finivano in pezzi nella pattumiera insieme all’orgoglio della donna che svanì del tutto quando lui alzò le mani su di lei lasciandole un livido sulla guancia destra. Eliana fingeva insieme a sua madre che tutto andasse bene, la aiutava a raccogliere i cocci , a coprire col correttore i lividi, le curava i taglie e le ferite, sosteneva le sue bugie e la stringeva forte quando si sfogava. Era diventata un guscio vuoto che si sgretolava pian piano e quando ormai di Romina non era rimasto più nulla Davide riversò la sua cattiveria su Eliana, cercando di annientare anche lei.




  
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