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Autore: Madison Hudson    19/10/2011    1 recensioni
-Jeff,è la nostra occasione. Io non voglio più tornare a casa da quel porco maledetto.-
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jeff non aveva mai visto nessuno in quello stato.

-ENTRA! SUBITO! Non farti vedere dai miei e vai in camera mia,CORRI!-

Gli sussurò a denti stretti.

Se i suoi avessero visto in che condizione era il suo amico avrebbero fatto domande,troppe domande e sarebbero tutti finiti nei guai.. Bill più di tutti che si sarebbe beccato un sacco di botte in più da parte del suo fottuto padre.

-Jeffrey,chi è alla porta?- chiamò sua mamma dalla cucina.
-E’ Bill mamma! L’ho invitato a dormire qui,perché dobbiamo.. Ehm.. Dobbiamo studiare insieme delle cose.. Di.. Di.. Di scienze,ecco!-
-Ok,ma non fate troppo tardi!-
La mamma di Jeff se l’era bevuta,e ora il ragazzo stav salendo freneticamente le scale di casa sua. Moriva dalla voglia di sapere che diavolo era successo al suo sfigato amico. Quando entrò chiuse la porta di legno bianco a chiave.

-Ora dimmi che cazzo è successo William Bailey!-
-Calmati,che non è niente di entusiasmante..-
-Calmati? Calmati? TU VIENI QUI’,INSANGUINATO,BAGNATO FRADICIO,CON UN BORSONE IN MANO E MI DICI CALMATI?-
Gli occhi di Jeffrey erano quasi usciti dalle orbite e le sue guancie erano diventate di un rosso fuoco abbastanza preoccupante.Stava urlando ad un palmo dal naso di Bill,che si stava leggermente spaventando.

-Mi ha picchiato di nuovo,ok? Solo che questa volta sono scappato.. Cioè prima gli ho dato un calcio in testa,facendolo svenire.. O almeno credo.. E poi son-
Bill non aveva fatto in tempo a finire la frase che Jeff aveva iniziato ad attaccarlo di nuovo.

-CREDI DI AVERLO FATTO SVENIRE? CREDI? VUOL DIRE CHE FORSE LO HAI UCCISO?-
Il moro aveva letteralmente perso il controllo. Stava iniziando a fare ragionamenti che non stava né in cielo né in terra,ma non voleva finire in gattabuia per aver coperto un omicidio. Aveva iniziato a farfugliare parole senza senso e il rosso iniziava a preoccuparsi seriamente.

-Ehm.. Jeffy? Jeffino? Ti dai una calmatina? TI HO DETTO CHE FORSE,E DICO FORSE E’ MORTO! MA NON CREDO PERCHE’ RESPIRAVA ANCORA QUANDO SONO USCITO!-
Bill gli aveva urlato nell’orecchio,e Jeff si era sapevantato così tanto da fare un balzo fino al letto. Ma almeno adesso si sentiva un po’ meglio.
-Però.. Ho rubato delle cose da casa.. -
-Ecco,ti pareva?! Ma è sempre meglio dell’omicidio.. Che roba hai preso?-
Il rosso tirò fuori un paio di orologi d’oro e dei gemelli con diamanti.

- Non ci ricaverai tanto Bill.. Al massimo 500 $! -
-Ah.. Bhè ma sono pur sempre 500 $! Ci serviranno!-
- Come “serviranno”?-
-Bhe.. Ci hai pensato Jeffrey?-

Ecco,la fatidica domanda. Ci pensato Jeffrey?
In realtà non ci aveva pensato minimamente. Evitò la domanda,ma sapeva che sarebbe tornata a galla,al più presto.

-Prima di risponderti è il caso che ti disinfetti quella ferita..-

Il rosso non aveva fatto in tempo a rispondere,che Jeff era uscito precipitosamente dalla stanza,dirigendosi verso il bagno.
Aspettando il moro,Bill,si distese sul letto,e iniziò a guardarsi attorno. Conosceva fin troppo bene quella stanza,ci aveva passato innumerevoli pomeriggi felici là dentro. Pensandoci bene,era quasi stata una seconda casa per lui.. Come sempre la chitarra di Jeffrey era appoggiata al muro,vicino al comodino che era strapieno di pacchetti vuoti di sigarette e altre cianfrusaglie completamente inutili. Le mura erano completamente ricoperte di poster dei Queen,e il soffitto era decorato con un enorme murales multicolor. Quel disegno era stato fatto dai due amici,insieme,qualche anno prima,quando Jeff aveva deciso di ridipingere la stanza. Il moro rientrò nella stanza,e richiuse la porta chiave. Aveva le mani occupate da alcool e cotone.

- Devi proprio farlo?- chiese Bill supplicante. L’alcool brucia!
-Sì,devo,o la tua testa si popolerà di cose molto schifose che non voglio elencare.- -Ok,ok,mi hai convinto.-
I ragazzi si sedettero sul bordo del letto,e Jeff iniziò ad armeggiare con i prodotti per disinfettare.

-Ahia,cazzo! Fai piano!-
-Zitta un po’,tu!-
Bill aveva iniziato a imprecare sottovoce.

-Ma è solo uno sfrigio.. Io pensavo che stessi per morire dissanguata,cazzo! Non farmi più venire questi colpi!-
-Oh,scusa se ho deluso le tue aspettative!-
-Shhh!-
Jeffrey tirò fuori un cerotto dal nulla e lo applicò sulla ferita del rosso.

-Bene,adesso che ti sei divertito a fare la crocerossina,possiamo parlare di cose serie? Vuoi darmi una benedetta risposta?-

Bill lo aveva definitivamente messo con le spalle al muro. In realtà il moretto non aveva minimamente pensato alla proposta di Bill,e adesso stava cercando di ragionare freneticamente sul da farsi. Voleva veramente andarsene via da tutte quelle comodità? Scappare dai suoi genitori che lo avevano sempre amato e protetto? Andare via da tutto quello per condurre una vita di sesso,droga e rock n roll? Doveva ammettere che la proposta era interessante.. Ma aveva paura che Bill si facesse troppi castelli in aria. In fondo,Jeff,non voleva fare la fine di un brutto barbone alcolizzato e puzzolente … Perché sapeva che se non avessero avuto successo con la band ( che tra l’altro era formata solo da loro due per il momento ) sarebbe stata quella la loro fine.

-Allora? Hai deciso?-

La voce di Will lo ridestò dai suoi pensieri,e capì che ormai non aveva più scelta: Il rosso era lì,seduto sul letto,che lo fissava con quell’aria speranzosa e con gli occhi pieni di emozione,felice come un cagnolino che stava per ricevere il tanto atteso osso.

-Ok,ok,vengo con te!-
Il rosso gli saltò letteralmente al collo stampandogli un bacio sulla guancia che fece rimanere allibito il povero Jeff. Bill continuò a saltellare allegramente per tutta la stanza,quando si fermò di colpo e si diresse verso il moro,prendendolo per le spalle e scuotendolo.

-Dobbiamo organizzare un piano- disse deciso il ragazzo.
Jeff pensò che presto avrebbero toccato la follia,e non si sbagliava per niente.
-Allora- disse tutto eccitato,pel di carota -questa mattina presto,molto presto,scappiamo. Andiamo in aereoporto e la facciamo finita.-
-Così presto? Di punto in bianco? Senza organizzare niente?-
-Senza organizzare niente,esatto!- disse Bill ammiccando.
-Ehm.. Ok.. Allora vado a prendere il mio vecchio borsone..-

Jeff salì su una sedia e allungò il braccio,tastando la superficie superiore dell’armadio,cercando la sua valigia. Quando finalmente la trovò,la lanciò verso il letto,più precisamente verso il faccio angelico di Bill,che con i suoi riflessi da gattopardo,l’aveva evitato elegantemente (ovvero si era lanciato sul letto sbattendo di nuovo la testa sul muro) Il moro scese dalla sedia con molta nonchalance e recuperò il borsone.

-Quanti vestiti devo prendere?-
-Tanti,dovrai prestarmeli.. Io non ho preso molta roba da casa.-
Il moro annuì,e subito dopo aprì quello che sarebbe dovuto essere l’armadio. In realtà,quello,era più uno sgabuzzino. I vestiti erano sparsi in giro senza ritegno,e delle carte di merendine e pacchetti di sigarette erano sepelliti sotto la custodia della sua chitarra. Il ragazzo prese tutto senza tanti complimenti e gettò la massa informe dentro il borsone,senza piegare niente. Con grande sorpresa di Bill il borsone si chiuse miracolosamente.

-E i soldi? Quanti devo portarne?-
-Bhe,devono bastare fin quando non ci troveremo un lavoro.. -
-Uhm,capito..-
Jeff aveva iniziato a frugare in giro per la stanza il suo nascondiglio segreto,che era così segreto che nemmeno lui si ricordava dove fosse.

-AHAH! EUREKA!-

Il ragazzo aveva iniziato a tastare con il piede un’asse del parque,poi si piegò e la sfilò delicatamente dal pavimento,sollevando un’un infinità di polvere.
-Eccoli qui i miei risparmi di una vita.. Ma sono quasi 700 $!-
-Grande Jeffy!-
Il moro mise via i suoi tesori nelle tasche dei jeans e appoggiò il borsone sopra il letto,facendo capire al suo amico che era pronto per l’azione.

-E adesso?-
-Adesso andiamo a dormire e poi ci penso io!-
-Ci pensi tu?-
-Sì,ci penso io!-
Jeffrey era un pochino preoccupato. Quando Bill diceva una cosa simile non si poteva stare tranquilli.

-Ok.. Allora,tu dormi sul pavimento?-
-Io cosa? Il pavimento?- il rosso era quasi indignato.
-Ok,ok,allora ci sto io.-
-Nemmeno per idea!-
-Come? E allora dove dovrei andare?? In giardino?-
-No,dormiremo insieme.-

Bill gli rispose come se fosse la cosa più semplice e ovvia del mondo,e Jeff rimase interdetto per un po’. Non sapeva se era una buona idea dormire insieme..

-In-insieme?-

Aveva iniziato a balbettare. Balbettava sempre quando era nervoso.

-Sì,insieme!-
-Ma non sarà strano?-
-Io non mi faccio problemi.-

Bill fece capire a Jeffrey che quelle erano le sue ultime parole. Così alzò e coperte e si distese nel letto. Senza nemmeno togliersi gli stivali. Poi si alzò le lenzuola fin sotto le orecchie.
-Allora,ti muovi?-

Jeff fece spallucce ed entrò anche lui nel letto.
Il vento sbatteva forte sulla finestra della camera,e la pioggia si faceva sempre più fitta. Il freddo stava iniziando a penetrare anche nella stanza,ma i due ragazzi non lo sentivano. Il corpo di Bill era bollente,e il moro lo sentiva benissimo. Come aveva previsto era una situazione molto strana,ma piacevole. Dei pensieri strani invasero la mente di Jeff,e non lo lasciarono in pace per tutta la notte,nemmeno quando si fù addormentato. Il rosso,invece,non si addormentò mai. Doveva rimanere sveglio per entrambi,perché il piano era suo. Quando si accorso che il ragazzo si era addormentato,sorrise e gli mise un braccio attorno al collo. Anche il corpo di Jeff era piacevolmente caldo,così Bill lo strinse a sé.

William non sapeva di giocare con il fuoco.
  
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