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Autore: JaymeR    20/10/2011    4 recensioni
Prese un profondo respiro e si staccò da quell’abbraccio.  Come avrebbe potuto far funzionare una storia a migliaia di kilometri di distanza una volta tornata a New York. Mancava ancora molto, ma il tempo passava in fretta, troppo in fretta insieme a lui.
<< Scusa Zayn, ma … io non posso >> si asciugò l’unica lacrima che le aveva rigato il volto. << Perché Reneè? Lo vogliamo entrambi! >> lui davvero non capiva. Reneè lo guardò in quei meravigliosi occhi scuri che l’avevano fatta innamorare di lui dalla prima volta in cui gli aveva visti. << Ascoltami Zayn >> sussurrò sospirando e prendendo le mani del ragazzo.<< Io andrò via da Londra quando sarà finita l’estate …  e la nostra storia non potrà mai continuare  >> gli carezzò una guancia dolcemente << E io voglio ricordarmi quest’estate come l’inizio della mia felicità >> il ragazzo l’attirò a se per il collo << Io posso renderti felice Reneè >> Reneè scosse la testa e gli diede un bacio sulla fronte << Come puoi rendermi felice se il tuo cuore è diviso a metà? >> sapevano entrambi che ci sarebbe sempre stata lei tra di loro.
Zayn la guardò negli occhi pronto a dirle che lei sarebbe stata l’unica da adesso in poi, ma al momento giusto le parole gli morirono in gola. Reneè aveva ragione… il suo cuore era diviso.
Prima FF nella categoria degli One Direction! Vi prego siate clementi e giusto per farmi sapere se ne vale la pena … recensite!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scese al piano di sotto. Non era abituata a svegliarsi a quell’ora , ma quel brontolio allo stomaco non accennava a smettere.  Prese del succo dal frigorifero per poi chiuderlo con un calcio, come aveva sempre fatto a casa sua, e afferrò dei biscotti dalla dispensa.
Si buttò sul divano iniziando a guardare il vuoto. Il giorno prima non aveva incontrato suo padre fortunatamente e , se fosse stata altrettanto fortunata, non l’avrebbe incontrato nemmeno quel giorno , ma non poteva evitarlo per sempre, era a Londra proprio per lui in fin dei conti. O almeno quella era la versione ufficiale e uno dei tanti motivi della sua “ vacanza” a Londra.
Qualcuno le rubò un biscotto e si butto, poco delicatamente sul divano.  << Come mai già sveglia? >>  le chiese Liam sbadigliando. Reneè fece spallucce sorridendo  << Potrei farti la stessa domanda sai? >>  Liam annuì stiracchiandosi << La mia scusa è che un messaggio mi ha svegliato. E la tua qual è? >>  ottima scusa, lei cosa avrebbe p
otuto dire? Beh una parte della verità, ovviamente.  << Avevo fame. >>  rispose semplicemente chiudendo il barattolo dei biscotti. Sentì Liam sospirare afflitto dopo aver letto un messaggio.  << Ragazza insistente? >>  chiese continuando a leggere distrattamente l’etichetta dei biscotti. Liam emise un unico verso di lamentela  << Non immagini neanche quanto. >>  a quelle parole Reneè alzò lo sguardo su di lui  << Ma almeno lei ti piace? >>  lo guardava con i suoi occhi scuri e semplicemente unici. Gli occhi di Reneè  erano marroni, quasi color mogano, come i mobili che Liam  aveva nella sua vecchia casa. E,  proprio come quei mobili, i suoi occhi sembravano riflettere la luce del sole su chiunque lei  guardasse. non si sarebbe mai abituato a quegli occhi ne era certo.  << Devo essere sincero? >>  chiese lui guardandola di rimando con una leggere aria ironica.  << Se vuoi. Se non ti va di parlarne con una persona che hai conosciuto appena ieri, non mi offendo. >>  tornò a leggere le scritte sulla confezione di biscotti mentre la sua mente lavorava di fantasia. Cercava di immaginare cosa stessero facendo a New York i suoi amici. Se a Londra erano le otto  di mattina, lì saranno state l’una di notte. Era più che certa che per quell’ora fossero tutti svegli e un po’ brilli a ballare come dei pazzi su i tavoli della discoteca.
 << Non è lei le ragazza che mi piace. O almeno non è lei quella per cui provo qualcosa di più dell’attrazione fisica. >>  la voce profonda e vibrante di Liam la riscosse dalle sue immaginazioni facendola sorridere amaramente.  << E allora perché stai insieme a lei e non con la ragazza che ti piace veramente? Insomma non credo tu abbia problemi con le ragazze. >>  come avrebbe potuto averne? Doveva ammettere che il suo, diciamo, fratellastro era davvero un bel ragazzo e non aveva niente in meno ad alcuni newyorkesi di sua conoscenza.  << Lunga storia. >>  rispose semplicemente lui con un sorriso malinconico e … triste? Reneè era curiosa, e non poco, ma era sicura che Liam ne avrebbe parlato con lei quando sarebbe stato certo di potersi fidare di lei. Avrebbero passato tre mesi insieme … un sorta di legame sarebbe pur dovuto nascere, giusto?  << Le storie mi piacciono … magari un giorno me la racconterai … >>  si alzò dal divano sorridendo sincera e posando i biscotti nel mobiletto.
 << E tu? come mai sei qui a Londra? >>  chiese lui sedendosi sullo sgabello vicino all’isola in granito al centro della cucina. Reneè, ancora affamata, iniziò a prendere gli ingredienti  per fare una colazione seria. Uova, bacon, spremuta d’arancia, insomma la classica colazione americana.   << Credevo lo sapessi. Mio padre ha preferito  la sua segretaria bionda a me e mia madre e se ne è andato un giorno senza dire niente. Avevo, sei anni quando è successo, da allora nemmeno una telefonata, una lettera ne tanto meno una visita. Io e mia madre abbiamo continuato la nostra vita, e qualche mese fa lui si è rifatto vivo chiedendomi di venire qui. >> mentre parlava aveva rotto le uova nella padella.  << Beh, deve esserti mancato molto visto che ora sei qui … >> Reneè rise di gusto, una risata amara.  << Mancato?  Non mi è mancato per niente. Lo odiato dal momento in cui è uscito da casa nostra e continuo ad odiarlo adesso.  >>  Liam alzò un sopracciglio confuso e sbalordito allo stesso tempo.  << Ma scusa non ti è mancata una figura maschile nella tua vita? >>  Reneè scosse la testa mentre metteva le uova nel piatto e cucinava il bacon.  << Assolutamente no. Ho avuto un padre, un padre a dir poco perfetto. Come ti ho detto quando Dalton se ne è andato io avevo sei anni, quindi andavo alle scuole elementari. Lì mia madre ha conosciuto Brian l’insegnante di musica. È un uomo magnifico e mi ha sempre voluto bene. Lui ha occupato il vuoto che aveva creato mio padre e mi ha dato anche un fratellino due anni fa. Quindi no, ho avuto la figura maschile nella mia vita e Dalton non mi è mai mancato. >> perché si apriva così con Liam? Beh lui le aveva fatto una domanda, e le sembrava giusto rispondere adeguatamente, d’altronde non era mai stato un segreto per nessuno l’odio per  Dalton.
 << Ma se non ti è mancato , come mai hai accettato il biglietto per Londra? >>  Reneè sorrise nuovamente, un sorriso indecifrabile agli occhi di Liam, non era un sorriso felice o soddisfatto, non era un sorriso amaro o malinconico era … semplicemente indecifrabile.  << Beh , questa è la mia, lunga storia Liam … >>     sorrise beffarda mentre gli passava un piatto con la colazione, appena cucinata, dentro. Liam sorrise  divertito dalla sua schiettezza  prendendo il piatto e annusando a pieni polmoni il profumo che le uova e il bacon emanavano.  << Amo le storie anche io sai? Magari quando io ti racconterò la mia tu mi racconterai la tua … >>  disse tagliando delicatamente  il contenuto del piatto. Reneè sorrise ingoiando il cibo  << Niente di personale Liam, ma non credo che racconterò mai a nessuno questa storia.  >>  ci fu un momento interminabile di silenzio dove si sentiva solo il rumore che le forchette emettevano contro il piatto di ceramica.  << Allora? Oggi vieni con noi? >>  chiese il ragazzo sorridendo sincero. Aveva voglia di conoscerla, i racconti di Dalton la raffiguravano come una dolce bambina dai sei anni in giù, ora voleva conoscere la Reneè ragazza.   << Ieri Zayn mi ha chiesto se volevo uscire con voi, ma non so se sia il caso di intromettermi nel vostro gruppo. >>  Liam rise divertito  << Ma se i ragazzi ti adorano? Harry ci è persino rimasto male quando ha saputo che rimanevi qui per soli tre mesi. >>  Reneè rise  << E’ solo che … a New York è difficile che un nuovo arrivato venga accettato nel gruppo così facilmente. >>  Liam si appoggiò con la schiena al frigorifero alzando un sopracciglio con aria di sfida   << Ho detto che i ragazzi ti adorano, non che le ragazze del nostro gruppo ti avrebbero accettata  facilmente. >>  Reneè alzò gli occhi al cielo.  <<  Non so perché ho il presentimento che mi spelleranno viva … >>  Liam le fece cenno di andare  << Vatti a preparare i ragazzi hanno la mania di arrivare presto. >> 
 
 
I ragazzi erano arrivati da venti minuti e Reneè era più che certa che Liam si dovesse ancora preparare.  Sentì il telefono vibrare sulla scrivania e , mentre si abbottonava i jeans sbiaditi e strappati, si fiondò a rispondere.  << Si? >>  chiese mentre cercava di capire da che lato si infilava la maglia nera che sicuramente le avrebbe scoperto una spalla.   << Reneè, come va lì? >>  riconobbe immediatamente la voce cristallina della sua migliore amica.  << Ehi Summer! Tutto bene, ora sono le otto e mezza … a New York? Qualcosa di nuovo? >  chiese infilandosi la maglia e andando alla disperata ricerca dei suoi stivaletti scamosciati e neri.  << Solite cose Reneè lo sai. Sta sera niente discoteca … siamo tutti al casale, sai c’è la corsa tra Caleb e James. >>  Reneè annuì, nonostante l’amica non la vedesse,  e iniziò a spazzolarsi i lunghi capelli scuri.  <<  Si mi ricordo.  Dai un imbocca al lupo a Caleb da parte mia. Ci sono altre novità? >>  sentì la ragazza sospirare afflitta.  << Cameron ha chiesto di te … non è felice che tu sia partita per Londra a sua insaputa. >>  Reneè alzò gli occhi al cielo  << Mandalo a fanculo da parte mia. >>  sentenziò nervosa sedendosi sul letto, rifatto poco prima.  << Allora … come va a Londra? C’è qualcosa di interessante? >>  l’euforia di Summer non aveva limiti, lei rispecchiava in pieno il suo nome, era vivace, allegra, sociale, simpatica,folle e unica come l’estate.  << Beh … ho una sottospecie di fratellastro che altri quattro amici niente male … >>  si alzò dal letto uscendo dalla sua camera  << Mmh … dimmi di più … >>  Reneè scese le scale lentamente per non attirare con la sua voce i ragazzi.  << Allora c’è Liam, il mio fratellastro e poi ci sono Zayn, Louis,Harry e Niall … >>    Summer fece il suo classico verso di meditazione   << Sono carini? >>  chiese infine  facendola ridere  << Si, molto … >>  non avrebbe potuto dire altro visto che ormai i ragazzi l’avevano vista.  << Sum ora devo andare … ci sentiamo presto …. Salutami Caleb e digli di stare attento … >>  sentì l’amica ripetere le sue parole e poi la voce di Caleb che, felice, la ringraziava e gli urlava un “ TI VOGLIO BENE PICCOLA!”   << Ecco credo tu l’abbia sentito. Ricordati che io ti amo Troia! Un bacione! >>  Reneè rise  << Ciao rossa! >>  
 Attaccò il telefono  sorridendo come un’ebete  << Migliore amica? >>  chiese  Harry con un sopracciglio alzato. Louis gli diede uno schiaffo sulla nuca  << Ma no! Reneè dice ciao rossa alla madre. Ma quanto sei idiota? >>   la ragazza rise divertita  << Ma dai poverino. Si Harry era la mia migliore amica. >>  rispose gentilmente sorridendo  << E come si chiama? >>  si voltò verso Niall passandosi una mano tra i capelli  << Summer … >>  se si parlava della sua migliore amica Reneè non faceva altro che sorridere. Loro erano amiche storiche , lei era la sua unica abitudine e il suo unico punto fermo.  << Okay … meglio andare prima che le ragazze inizino a tartassarci di messaggi … >>  disse Zayne sorridendole e facendo segno a tutti di uscire di casa.
 
 
 
 << Vuoi una birra? >>  stava cercando di telefonare sua madre da più di mezz’ora con scarsi risultati. Aveva perso di vista i ragazzi da  un bel po’ ma poco le importava , era abituata a camminare senza sapere dove trovare la proprio “meta”. Alzò gli occhi sulla ragazza dalla voce asciutta e delicata sorridendole. Quella era, senza ombra di dubbio, la più bella ragazza che avesse mai visto. Aveva i capelli neri lunghi e leggermente ondulati che le incorniciavano dolcemente  il volto  dalla carnagione leggermente olivastra e i tratti delicati. Ma il tocco particolare lo facevano gli occhi color ghiaccio. Solitamente chi come lei aveva  quel tipo di carnagione non aveva occhi del genere. Il sorriso bianco della ragazza la mise, in un certo senso, di buon umore.
 << Una birra alle dieci di mattina?>>  chiese confusa e divertita allo stesso tempo. La ragazza di fronte  a lei rise   << Non sei inglese vero? >>  chiese aprendole la birra e porgendogliela.  << Appena arrivata da New York. >>  affermò fiera sorridendo alla ragazza e prendendo un sorso dalla birra.  << Non ci credo un’altra americana a Londra! Pensavo che oltre me non ce ne fossero più  >>  fece un lungo sorso di birra per poi porgerle la mano  << Piacere, io sono Corynna, ma chiamami Cory. Sono di Los Angeles ma mi sono trasferita a Londra con mio fratello dopo il divorzio dei miei. >>   Reneè strinse la mano della ragazza regalandole uno dei sui migliori sorrisi    << Io sono Reneè e resterò a Londra negli prossimi tre mesi …  >>  Cory alzò un sopracciglio dubbiosa  << Con chi sei qui? >>  Reneè prese un altro sorso di birra.  << Sono qui da mio padre e la sua nuova famiglia.  >>  Cory annuì afferrando la situazione al volo  << Sai Reneè cittadina di New York … tu mi piaci … >>  disse provocando un sorriso della mora  << Anche tu Corynna ma chiamami Cory. >>
 Reneè fece saettare lo sguardo da Cory ai ragazzi che la stavano raggiungendo. Liam appena si accorse della ragazza dagli occhi azzurri sbiancò fermandosi di botto, mentre, il sorriso di Cory, svanì dal suo volto. Guardò i due ragazzi  curiosa. Cosa era successo tra quei due?



Ecco il secondo capitolo. Volevo ringraziare chi ha messo tra le seguite e le preferite , chi ha letto e chi ha recensito. Davvero conta molto per me.
Spero che questo capitolo lo recensiscano più persone. So che per ora è piuttosto noioso, ma la storia sta prendendo forma.
Bacioni Roby

   
 
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