Ahi
ahi! Eccomi tornata con un altro capitolo, dove finalmente vedremo in
atto la
vendetta del rosso malefico.
Iniziano
i problemi! Ma dico io per questi due poveri ragazzi, non
c'è davvero pace.
Leggete
e commentate; ringrazio di vero cuore titty79, Black_Yumi,
oOclorophillaOo,
MissChanel,
mikilily,
Coby,
Neera
Sharim,
bribry85
che mi hanno scritto delle bellissime recensioni, così come
ringrazio le
tantissime persone che hanno letto i miei capitoli, nella speranza che
continuino a farlo.
Ora
basta chiacchiere, altrimenti vi scocciate della mia parte logorroica.
Vi
saluto, augurandovi una splendida settimana.
Capitolo
11: Buone nuove e dichiarazioni
Una
volta tornato ad Hogwarts, il biondo si diresse subito verso l'ufficio
della
preside per ringraziarla ed informarla di ciò che era
successo poi si diresse
verso i sotterranei, dove trovò un ansioso Blaise che non
vedeva l'ora di
sapere come era andato l'incontro con Lucius.
Quando
Draco finì di raccontare tutto, Blaise seguito a ruota
dall'amico, scoppiò a
ridere soddisfatto.
Intanto
un altra settimana trascorse serena e si arrivò velocemente
alla fine di
febbraio.
Quella
mattina Hermione, si svegliò con il suono fastidioso della
magisveglia che gli
ronzava nelle orecchie e con un fastidioso senso di oppressione alla
bocca
dello stomaco e a fatica si trascinò fuori dal letto,
diretta verso il bagno.
Giunta
lì, si guardò allo specchio e il colorito
verdognolo che vide specchiandosi,
non le piacque per niente.
-
Accidenti, mi manca solo di beccarmi una bella
influenza!-
penso la grifoncina
avvilita - proprio ora
che devo
mettere a frutto la mia tabella di marcia sullo studio; quest'anno ci
sono i
M.A.G.O. e non posso permettermi di non studiare.
Mi
sa che è il caso che vada da Madama
Chips per farmi dare qualcosa, in modo da prevenire qualsiasi malattia
mi stia
beccando -
Decise,
così di farsi una doccia e una volta vestita, si
precipitò in infermeria.
La
buona infermiera quando se la ritrovò davanti, prese ad
osservarla con serietà
prima di chiederle di che cosa avesse bisogno.
Hermione
le disse: " Madama Chips, stamattina non mi sento troppo bene, credo
che
mi stia per beccare un influenza ma con gli esami alle porte non me lo
posso
permettere; volevo chiederle se per caso lei non poteva darmi qualcosa
che
faccia al caso mio!" e la donna sorridendole amabilmente le rispose:
" Ma certo signorina Granger! Io posso aiutarla ma prima di darle
qualsiasi pozione, devo sapere alcune cose: innanzitutto mi serve
sapere che
cosa si sente effettivamente poi ho bisogno di sapere quando
è stato il suo
ultimo ciclo e se ha rapporti sessuali completi!".
Hermione,
che non capiva il perchè di tutte quelle domande,
arrossì un pò ripensando alla
terza domanda poi però decise di rispondere: " Stamattina mi
sono
svegliata con un senso di oppressione allo stomaco, come una fastidiosa
nausea
e guardandomi allo specchio ho notato che avevo un colorito verdognolo
che mi
faceva assomigliare pericolosamente ad un avvincino; per quanto
riguarda il mio
ciclo non le posso rispondere con certezza, dato che non è
mai stato puntuale
ma credo che fosse all'inizio del mese scorso; infine " e qui
arrossì da
morire " per rispondere alla sua ultima domanda.... beh..... si
io......ho
rapporti sessuali completi!!".
La
donna le sorrise poi le disse: " Va bene, si stenda sul lettino che la
visito così posso darle la cura giusta per i suoi
malesseri!".
La
ragazza fece come le aveva detto l'infermiera e la donna prese la sua
bacchetta
magica; dopo aver pronunciato delle parole incomprensibili,
cominciò con il far
scorrere la bacchetta su tutto il corpo della ragazza partendo dalla
sua testa.
Non
appena giunse all'altezza dell'inguine, la punta del bastoncino
s'illuminò e
prese a vibrare.
Madama
Chips, con un vago sorriso, prese la mano di Hermione e la fece alzare
poi si
sedette sul letto con lei e disse: " Mi dispiace signorina Granger ma
non
posso darle nulla!".
La
riccia, sentendo quelle parole, si spaventò e con la voce
tremante le chiese:
" Madama la prego si spieghi, in che senso non può darmi
niente! Vuol
forse dirmi che sono talmente malata che non c'è una cura?"
e la donna
scoppiò a ridere: " No signorina Granger, per le pudenda di
Godric ma che
dice! Forse mi sono espressa male e se l'ho fatta spaventare me ne
dispiace; se
le ho detto che non posso darle nulla è solo
perchè, ora come ora, qualsiasi
cosa le darei sarebbe pericolosa per lei e per il suo bambino!".
La
regina dei grifoni spalancò la bocca sconvolta poi
balbettando disse: "
Ba-ba-bambino?" e la donna, con il volto illuminato in un sorriso
radioso,
le rispose: " Si ha capito bene; lei è incinta e su questo
non c'è ombra
di dubbio!".
Le
lacrime presero a scorrere sulle guance della ragazza, che
cominciò a scuotere
la testa dicendo: " No, non è possibile!" ma l'infermiera
sempre
sorridendo le rispose: " Oh, invece è possibile e sicuro; ma
perchè sta
piangendo? Forse teme la reazione del padre?".
Hermione,
portandosi le mani sugli occhi disse: " Credo lo temerebbe anche lei,
se
al mio posto dovrebbe dare una notizia del genere a Draco Lucius
Malfoy!".
Madama
Chips spalancò la bocca sconvolta poi, ritrovata la voce
disse: " Ah, già
che sciocca!
E'
vero che è lui il suo compagno! Beh in effetti, in questo
caso al suo posto
credo che anche io avrei una certa ansia ma se la mia veneranda
esperienza può
esserle d'aiuto, posso dirle che ho notato come il signor Malfoy la
guarda e
posso asserire con certezza, che quel ragazzo la ama anche se forse non
sarà
mai in grado di dirglielo come farebbe qualsiasi altro fidanzato e sono
sicura
che sarà felice di questa notizia!".
Hermione
tirò su con il naso poi disse: " Lo spero proprio!" e la
donna le
rispose: " Stia tranquilla signorina Granger; ora però, non
voglio sentire
ragioni.
Lei
oggi salterà le lezioni e starà a riposo;
avviserò io i professori della sua
assenza e prima che si agiti inutilmente, le dico subito che non li
metterò al
corrente del suo stato; quello sarà solo compito suo, io gli
dirò solo che sei
leggermente indisposta!".
Hermione
le sorrise poi la ringraziò dirigendosi verso il suo
dormitorio; una volta
arrivata in camera si sdraiò sul letto e cominciò
a pensare, a come dirlo alla
serpe bionda.
Dopo
circa un ora, qualcuno bussò alla porta e quando la riccia
disse di entrare,
fece il suo ingresso Draco che con un sorriso le diede il buongiorno.
Hermione
cominciò ad agitarsi e ad innervosirsi irrigidendosi
oltremodo; il biondo se ne
accorse e veloce le fu accanto chiedendole: " Hermione che
c'è? Ti vedo
strana, stai bene?" e la ragazza annuendo gli fece un sorriso.
Draco
tirò un sospiro di sollievo poi fu la sua volta di agitarsi;
la sera prima
aveva detto a Blaise che era sua intenzione dire alla sua ragazza che
l'amava e
chiederle di sposarlo ma ora che se la ritrovava davanti, le parole non
gli
uscivano neanche sotto Imperius.
Quindi
un pò per prendere tempo, un pò per farsi
coraggio l'abbracciò stretta e pose
le sue labbra su quella della ragazza.
In
breve il trasporto e il desiderio presero il sopravvento sui due
innamorati e
prima che il tentativo di confessarle i suoi sentimenti finisse in un
incontro
fisico, il biondo si allontanò sempre tenendola tra le
braccia.
Poi
tirato un profondo respiro, cominciò a parlare: " Hermione,
se sono qui
stamattina è perchè, primo avevo voglia di
vederti e salutarti e secondo perchè
ti devo parlare, però prima ti devo chiedere un favore
personale; ho un estremo
bisogno che tu mi faccia parlare senza interrompermi, perchè
credo che non
riuscirei a dirti niente se lo facessi.
Purtroppo
oggi, anche il tempo lotta contro di me, dato che tra mezz'ora comincia
la
partita contro i corvi e devo essere allo stadio prima, quindi ti
ripeto: non
interrompermi ok?".
La
ragazza annuì, guardandolo negli occhi e lui riprese: "
Questi mesi con te
sono stati per me, come una manna dal cielo, ho imparato a conoscerti e
ad
apprezzarti; sei unica e credo che rinunciare a te sarebbe una pazzia
ed io non
sono pazzo.
A
volte mi chiedo che cosa ti spinge a stare con me, dopo tutto il male
che ti ho
fatto in passato; sono stato davvero un idiota e devi credermi se ti
dico che
mi dispiace tanto.
Io
non ho mai usato cose come il cuore o i sentimenti, dato che li ho
sempre
considerati un inutile perdita di tempo ma credo di aver compreso di
provare
per te, qualcosa che va al di là di una semplice attrazione
fisica.
Non
so che si dice in questi casi e in verità credo che non
saprei neppure come
comportarmi ma mi piacerebbe fare un tentativo e vorrei tanto, che tu
mi
aiutassi in questo!".
La
ragazza lo fissava incredula sentendo quelle parole ma come aveva
promesso, non
un fiato usci dalla sua
bocca.
"
Senti, Hermione" Draco sospirò profondamente prima di
continuare " se
vorrai aiutarmi credo che ti attenderà un gran bel lavoro,
perchè il mio cuore
è come una pianta dove non scorre più la linfa
vitale.
Un
arbusto totalmente rinsecchito e privo della clorofilla, che lo
renderebbe
colorato e brillante; io non ho mai saputo come ci si possa sentire ad
essere
colorati e brillanti.
Nella
mia vita non ci sono mai stati i colori con tutte le loro sfumature ma
solo ed
esclusivamente il bianco o il nero netti e precisi.
Mi
sentivo più come una pianta di gramigna che infestava i
campi, non lasciando
respirare le altre piante, anche se profondamente avrei voluto essere
un fiore
dai colori delicati.
Spero
che tu abbia il pollice verde, Hermione e mi auguro che tu sappia far
rinverdire e rifiorire il mio cuore, perché ora
come ora è solo un
muscolo che se ne sta lì nel mio torace e batte solo
perchè sa che è il suo
dovere farlo!"
La
ragazza gli sorrise, in modo dolce, poi disse: " Oh Draco, so che mi
attende un lungo lavoro ma sarà bellissimo perchè
lo faremo insieme; io so
quanto ti è costato dirmi le parole che mi hai detto e anche
se dalle tue
dolcissime labbra non sono uscite le classiche paroline che ogni
ragazza
vorrebbe sentirsi dire, mi va bene così!".
Draco
abbassò gli occhi imbarazzato poi disse: " Dammi tempo,
Hermione; per me
non è facile.
Questa
è la prima volta che apro il mio cuore ad una ragazza ma sei
vorrai continuare
a starmi accanto, vedrai che prima o poi riuscirò a dirti
quelle parole!".
La
grifona sorrise afferrandogli le mani poi disse: " A me non interessa
se
ci metterai una vita per dirmele, Draco; ho tutto il tempo del mondo
per
aspettare.
Intanto
sarò io a dirtele e questo basterà per entrambi;
ti amo, tesoro mio.
Ti
amo dal primo giorno che ti ho rivisto qui a scuola quest'anno; non lo
pensavo
possibile ma ho dovuto ricredermi, perchè piano piano mi sei
entrato nel cuore
e come una pianta bellissima, colorata e profumata, ci hai messo le
radici.
Il
mio sogno ora è creare con te una vita lunga e speciale
all'insegna dell'amore
e della famiglia e a tal proposito, volevo dirti una cosa che
è davvero molto
importante che tu sappia!".
In
quell'istante le campane dell'orologio, suonarono i dieci rintocchi che
fecero
capire a Draco di essere in ritardo per la partita quindi concitato
disse:
" Hermione mi dirai dopo, quello che mi devi dire, perchè
ora sono in
ritardo; mi stanno aspettando allo stadio.
In
fondo come hai detto tu, abbiamo tutta la vita davanti per parlare!".
Quindi
dette quelle parole, rubò un bacio veloce alla ragazza ed
uscì correndo fuori
dalla stanza.
Hermione
rimasta da sola, si gettò sul letto e con le lacrime agli
occhi dalla felicità,
cominciò a far lavorare il suo cervellino ed a immaginare la
sua vita con Draco
e il loro bambino.
Purtroppo
non aveva fatto in tempo a dire al ragazzo la splendida
novità e anche se in
fondo al suo cuore aveva paura che lui reagisse male, davanti al fatto
di
diventare padre così giovane, la forza del suo amore le dava
l'estrema
convinzione che insieme avrebbero affrontato qualsiasi problema.
Cominciò
a fantasticare immaginando la loro casa, perfino i loro mobili; si vide
in cucina
intenta a preparare la cena per suo marito e per il loro bambino oppure
presa a
rigovernare la casa per mantenerla pulita e in ordine.
Una
cosa su cui non sarebbe scesa a patti con lui, era il suo rifiuto ad
utilizzare
la presenza degli elfi.
Voleva
essere lei ad occuparsi della gestione della loro dimora; tutt'al
più gli
avrebbe concesso di assumere del personale che se ne occupasse, dietro
compenso.
Certo
era intelligente abbastanza da capire che non sarebbe stato facile,
sopratutto
fare accettare la cosa ai suoi genitori ma in quel momento era
così felice che
decise di non voler pensare a quelle brutte e nere
eventualità.
Il
tempo passò veloce e il boato lontano che le giunse
all'orecchio dallo stadio,
le fece capire che la partita si era appena conclusa e nel suo cuore
sperò che
a vincere fossero state le serpi, altrimenti il morale del biondino non
sarebbe
stato certo quello adatto per gioire della notizia e lei sarebbe stata
costretta, a rimandare la felice comunicazione.
Al
suo rientro negli spogliatoi, Draco era doppiamente allegro: la sua
dolce
Hermione ricambiava i suoi sentimenti ed ora avevano anche stracciato i
Corvi
vincendo 150 a 30.
Che
giornata memorabile! Il principe si sentiva euforico e niente e nessuno
gli
avrebbe potuto rovinare quella sensazione.
-
Per essere perfetta -
pensò Draco - mi manca solo di poter umiliare San Potter
e Lenticchia anche se so che ora ci devo andare piano,
perchè se esagero la mia
piccola ci sta male ed io non voglio farla soffrire, quindi credo che
mi
limiterò ad ignorarli.
A
proposito che ci fa qui il rosso? Che io
sappia non sono in previsione gli allenamenti dei Grifoni! Bah affari
suoi -
Mentre
finiva di rivestirsi, Draco osservava Ronald Weasley che sembrava
attendere
qualcuno appoggiato alla porta degli spogliatoi.
Quando
fu pronto, fortemente incuriosito, si avvicinò al grifone e
gli disse: "
Hei Weasley cos'è, hai perso la strada forse? Qui ora non ci
sono i grifoni ma
le serpi e i corvi!".
"
Lo so perfettamente " disse ironico Ron " ed infatti io stavo proprio
cercando una serpe e per la precisione aspettavo te, Malfoy!".
Il
sopraciglio del biondo schizzò in alto, dando al suo volto
un aria incredula e
sorpresa: " Me, Weasley? Tu stavi aspettando me? E perchè di
grazia?".
Ron,
fece un gesto con la mano come se volesse indicarlo in modo ovvio e
palese poi
disse: " Beh ecco, io sono qui per ringraziarti!".
Draco
era sempre più perplesso e con voce lievemente su di tono
disse: "
Ringraziarmi? Per quel fottuto di Salazar, ti vuoi spiegare? Di che
diavolo
devi ringraziarmi?" e il rosso sorridendo continuò: " Volevo
farlo
per avermi tolto un grosso fardello dal cuore.
Sai,
io non ho mai avuto la bravura e la pazienza necessarie quando devi
sverginare
una ragazza, perchè odio le persone piagnucolose quindi per
questo sento che
devo ringraziarti: per averci pensato tu con la mia
Hermione!".
Draco
era sconvolto e del tutto confuso, annaspava e boccheggiava cercando
quel
briciolo di aria che gli permettesse di non soffocare.
Ron,
che intimamente godeva dell'espressione del biondo, decise di
continuare ad
infierire:
"
Certo non dico che essere ufficialmente un fidanzato cornuto, mi faccia
piacere
ma mi consolo poi quando lei mette in pratica con me tutto quello che
ha fatto
con te; è divertente pensare che entrambi possediamo la
stessa ragazza, che
accarezziamo lo stesso corpo e che godiamo dentro di lei! Beh ora
scusami ma ho
da fare e in fondo il motivo per cui ero venuto, l'ho portato a
termine: volevo
ringraziarti e l'ho fatto!".
Quando
terminò di parlare, girò sui tacchi lasciandosi
alle spalle un ragazzo, che in
quel momento aveva il cuore ridotto in briciole talmente piccole da
sembrare
fine borotalco.
Draco
si sentiva morto dentro; avrebbe voluto piangere ma nonostante si
sforzasse non
una maledetta goccia usciva dai suoi occhi.
-
Perchè Hermione -
pensò disperato -
perchè mi hai fatto
questo.
Io
ti avevo affidato il mio cuore e tu lo
hai schiacciato senza pietà; come farò adesso?
Adesso che mi sento morire, ora
che ho gettato la mia corazza e sono esposto a tutto il dolore che mi
sconquassa
l'anima! Maledette lacrime, scendete vi prego, cadete giù
dai miei occhi perchè
almeno così avrò un barlume di speranza e di
consolazione! -
Stringendo
i pugni, Draco volse lo sguardo verso la torre del Grifondoro e
digrignando i
denti, si mise a correre per andare da quella che fino a pochi minuti
prima,
rappresentava la sua unica speranza di felicità.
In
pochissimo tempo arrivò davanti al quadro della signora
Grassa e quasi ruggendo,
disse la parola d'ordine poi una volta che l'ingresso fu aperto, si
precipitò
all'interno.
Oramai
non faceva più sensazione vedere Draco Malfoy varcare la
soglia della sala
comune dei grifoni ma chi vide quel giorno entrare il principe delle
serpi,
avvertì nell'aria un presagio di tempesta.
Il
suo sguardo era cupo e foriero di pessimo notizie e il suo viso, era
contratto
in una smorfia di pieno disgusto.
Il
biondo arrivò davanti alla porta della caposcuola, dove
poche ore prima aveva
aperto per la prima volta il suo cuore e si sentì ancora
più deluso.
Mi
butto con due domandone:
Cosa fareste voi a Ronald? E come avreste reagito al posto di Draco?
Ditemi la
vostra, così vedremo come si comporterà lui nel
prossimo capitolo.