Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: belongtomusic    26/10/2011    11 recensioni
«Voglio scrivere Amore sulla sua pelle. Voglio insegnargli ad amare e ad amarsi. Voglio far conoscergli la verità, perchè tutto quello che lei conosce sono bugie.» Pensai.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
E così siamo arrivati all'ultimo capitolo... che dire? Sono contenta che avete seguito questo schifo con pazienza e spero di non avervi deluso!
Io vi amo, lo giuro. Non la faccio lunga, perchè non credo che in molti leggeranno queste due righe, ma se lo fate, spero che capiate quanto io vi amo e che vi ringrazio con tutto il mio cuore
. <3


Image and video hosting by TinyPic








«Quindi parti?» Chiese lei. La strinsi al mio petto. «Si, ma solo per un po’, poi torno.» Risposi.
«Cosa devi fare?» Non sapevo cosa rispondere. 
Non potevo raccontargli la verità, proprio ora.
«Trovare familiari e riprendere alcune vecchie cose.» Risposi sul vago. Lei annuì.
«Allora, mi prometti che io sarò l‘unica per te?» Domandò Summer intrecciando la sua mano alla mia.
Io annuì stringendola, eravamo seduti in un prato, nel parco. 
Non saprei dire quanta gente c’era intorno a noi perché francamente, non me ne importava.
«Chissà a quante ragazze lo avrai promesso ma non lo hai mai mantenuto.» Disse lei guardandomi.
«Assolutamente. Sei l‘unica che mi ha chiesto una cosa del genere, giuro.» Mi difesi io. 
Ed era vero, le uniche storie che ho avuto durarono all’incirca… un mese, ed era solo sesso.
Lei invece, era tutt’altro. 
«Giuramelo.» Sorrise lei. Io annuì. «Giura, anche se dovessimo lasciarci, io per te dovrò essere l‘unica, chiaro?» Aggiunse lei sorridendo. 
«Giuro.» 
 
* * *
 
«Non posso crederci.» La faccia di Summer in quel momento era indecifrabile.
Era un misto di sorpresa ma associato a felicità. 
«Posso farmi un tatuaggio?!» Sussurrò lei incredula. Io annuì.
«E‘ il tuo grande sogno.» Dissi. Lei annuì. 
«Ma il mio più grande sogno eri tu.» Rispose lei sorridendo, mentre si riprendeva. 
Sorrisi mordendomi il labbro. «Pronta?» La strinsi per i fianchi.
«Hai deciso anche il disegno?!» Chiese lei spiazzata. Io annuì. «Ti piacerà, credo.» Dissi.
Lei mi lanciò un’occhiataccia e poi mi baciò. «Ti amo.» Sussurrò sulle mie labbra per poi entrare nella sala.
Avevo in mente un tatuaggio speciale per lei, di quelli che appena lo guarderà, si ricorderà di noi. Una cicatrice.
 
«Ti piace?» Chiesi impaziente. Lei si girò verso di me con il polso scoperto.
«Se mi piace?» Disse lei. «lo adoro cazzo! Io non so che dire…» Aggiunse lei entusiasta.
«Un "ti amo Joseph" può bastare.» Scherzai. Lei rise e si tuffò su di me.
«Dovresti saperlo che ti amo.» Sussurrò al mio orecchio.
«La J non era in programma!» Commentai poi guardando di nuovo il suo tatuaggio.
Lei fece la linguaccia. 
«Così mi ricorderò sempre di te! Anche quando starò facendo l‘amore con un altro!» Rispose.
La guardai sconcertato. Lei rise. «Idiota.»
 
 
* * *
 
«Devi proprio partire?» Chiese lei con un filo di voce. Io annuì.
«Ce la farai per un po' senza di me?» Domandai scherzando. Lei sorrise debole.
«E‘ questo il punto, non so se farcela.» Rispose, l’abbracciai.
«Vorrei proprio non partire, ma devo.» Accennai. Lei annuì.
«Non ti dimenticherai di me, vero?» Chiese lei. Io risi malinconico.
«Come potrei? E poi non è un addio, non ci stiamo lasciando, ci rivedremo presto, tra due mesi e quando tornerò, potremmo stare tranquilli, te lo prometto.»  Risposi.
Lei sorrise. «Ci sono tantissime cose che mi stai promettendo Jonas e pretendo che tu le mantenga tutte!» Disse. Io annuì. «Sono un uomo di parola, amore mio.» 
«Se non lo fai, ti castro, sappilo.» Aggiunse lei. Risi. 
Eravamo ancora abbracciati.
«Sono felice con te.» Disse lei poi. 
 
 
 
 




 
Quelle erano le parole che risuonavano ancora dopo un anno nella mia testa.
Si, questa è la mia storia. O almeno lo era, Non stò più con Summer, devo ricordarmelo ogni singolo secondo. Summer è morta. Si.
Dopo due settimane che ero partito per aggiustare conti del vecchio passato che credevo risolti, arrivò quella chiamata. Quella di Chantal o della madre, non ricordo.
Ma le parole rimasero ben chiare nella mia testa. 
 
“Summer è…” La voce al telefono rimase rotta dal pianto.
“COSA?! Cosa gli è successo?” Urlai.
“CAZZO!” Urlai non ricevendo una risposta.
“E’ morta!” La telefonata finì.
 
Il mio respiro si fece più corto e il mio sguardo si perse nel vuoto.
No. Non può essere. Era uno scherzo. L’avevo sentita due ore fa, mi aveva detto che si stava preparando per una festa a cui non voleva andare.
Ma era così, lei se ne era andata. Non avrei mai pensato che finisse così. Era morta e per causa di una stupida festa.
Ryan, il biondino che portava la macchina, la stava riportando a casa, lei era ubriaca, ma non molto, il biondino invece lo era, e tanto. Andarono a sbattere contro un’altra macchina.
Ma a morire fu lei, lui si salvò. Ero la sua speranza, ma non ero lì in quel momento e per questo mi sto odiando come mai mi sono odiato.
E quando tornai in città, niente mi sembrava aver senso. 
Passai sulle strade in cui camminai con lei, non mi sembrava vero, sembrava tutto uno strano ricordo, come in un sogno, non ero sicuro se lo avessi sognato oppure se fosse accaduto veramente.
Ma lei era un sogno e ora è finito. Mi sono svegliato, ho passato la mia notte, è ora di andare avanti.
E’ un anno che cerco di riaddormentarmi con la speranza di risognarla. Ma nulla.
Infondo la perenne tentazione della vita è quella di confondere i sogni con la realtà, giusto? 
Non aveva senso rimanere ancora in quella città, piena di ricordi, di amore, di dolore, piena di lei.
La madre, distrutta dal dolore mi chiese se volevo prendere qualcosa di suo.
Nel suo funerale mi sedetti ai primi posti, vicino la madre e il piccolo fratellino e Chantal.
Piangevo e ancora lo faccio. Le facce disperate dei suoi amici e di metà scuola, dei suoi parenti. 
Lo stomaco si contorse.
Prima che ripartì passai a casa di Summer, salutaì la madre evitai di chiedergli come si sentisse, ero sicuro che lei aveva i miei stessi pensieri e capivo benissimo come si sentiva. 
Salì in camera di Summer. Come era vuota. Si vedeva che non veniva mai aperta. 
Entrai nel suo bagno, era lì la cosa che cercavo, la sua lametta.
Quella con cui si tagliava da quando aveva 13 anni. Quella con cui cercava di sanguinare solo per sapere se era ancora viva. Da quel giorno la porto sempre con me.
Era una cosa che l’aveva segnata. Ovviamente presi molte altre cose di lei.
Alcune foto in cui stavamo insieme, dove lei era felice.
Il mio più grande rimpianto? Non aver chiesto a Summer di andare nella clinica di mio padre.
Esattamente quella che avrebbe potuto aiutarla a uscire dai suoi demoni, chiamiamoli così.
Quella che avevo detto io a mio padre di ideare. Quella che mio padre aveva creato per chi non aveva più speranza. Ora, però, la clinica è a un buon punto.
Mio padre la voleva chiamare ‘Love is the moviment’ ma io, per ricordare Summer, volevo farla chiamare ‘To Write Love On Her Arms’ come il suo tatuaggio, come quello che io ho fatto a lei. Ho scritto amore sulle sue braccia. 
Ma non ho detto a Summer se voleva entrare in quella clinica, per paura di ferire i suoi sentimenti oppure avevo paura che lei si ritenesse una drogata dipendente e ora mi ritrovo al solito bar, con la solita bottiglia di birra tra le mani.
Sono ritornato quello di prima, quello che passava le serate al bar, quello che faceva a pugni facilmente. Ero tornato quello che stavo nascondendo da Summer. 
Ovviamente però stavo mantenendo la sua promessa. Per me doveva essere l’unica.
E così fu. Non stavo uscendo con un’altra e non ne avevo intenzione.
Lei per me sarà l’unica ed ecco perché sulla parte sinistra del mio petto c’è tatuata una S.
‘Si amore, l’ho fatto solo per te.’
Nessuna riuscirà mai ad avere la luce che Summer aveva negli occhi, nessuna riuscirà ad avere mai i capelli più morbidi e lucenti dei suoi, nessuna riuscirà mai ad essere come Summer, come lei.
Nessuna riuscirà a prendere il suo posto.
Ogni sera vado a dormire con la speranza di vederla arrivare, oppure di sentire il suo calore attorno a me.
Ma nulla, compare solo nei miei sogni e la parte più dura è svegliarsi. Piango, strazio il mio cuscino, ma sono diventato vuoto.
Solo lei riusciva a riempirmi e ora non c'è. Un peso allo stomaco è attaccato lì, da un anno, rimane appesso, non vuole scendere.
«Amore, te l‘ho promesso. Tu sarai l‘unica.» Mi ripeto sempre.
Ho respirato per un po’ la sua vita, gli mancava ossigeno, se lo avessi saputo gli avrei fatto respirare la mia. 



The end.

~



Non credo che in molti se la siano aspettata così e non credo che in molti sia piaciuti.. Però credo anche che mi mancheranno un sacco Summer e Joe.
Ne approfitto per ringraziarvi ancora, io vi amo. E per me valete un sacco, sappiatelo. <3
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: belongtomusic