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Autore: ShunLi    27/10/2011    3 recensioni
“E alla fine siamo sempre qui. Tendo la mia unica mano, stringendo quello che per te è un simbolo, mentre per me è l’unico appiglio rimastomi a questo mondo. Aiutami.
Aiutami”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Malik Al-Sayf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tempo dopo, nessuno dei due accennò più a quei giorni. Ne altre parole furono dette per quanto accaduto.
Anzi. Sembrava che da quel momento si fossero avvicinati sempre di più. Non volavano più parole d'ironia o di scherno. Quando i loro sguardi si incrociavano,  c'era solo rispetto, forse imbarazzo.
Che cosa era cambiato? Altair non sapeva darsi una risposta. Altrettanto Malik.
La sabbia del deserto scottava come non mai. I loro spiriti anche, in quella piccola vicinanza. Malik non sapeva se fidarsi o meno. Era sempre la fonte della sua sofferenza. Ricordò le parole del fratello, "Sarà il tuo più prezioso aiuto, sarà il tuo braccio destro."
Ma poi accadde di nuovo.
"Bastardo, sei solo un vile traditore."
Le parole che tagliavano la carne, lasciando nella ferita una dose di veleno che avrebbe ucciso all'istante. Quel maledetto sguardo di disprezzo che Altair non poteva tollerare, ma che allo stesso tempo doveva sostenere a tutti i costi.
"Ripetilo di nuovo se ne hai il coraggio."
"Non lo capirai mai quanto ti odio. Tante le volte in cui cerco di dimenticare chi sei ed ecco che riappari, come dei tanti novizi che vengono qui. Ma tu non sei come loro. Loro almeno ringraziano. Abbassano la testa. Tu no, hai sempre avuto il tuo particolare modo di agire, da saputello quale sei. Ancora non capisco perchè non sei morto tu, al posto di mio fratello."
Quindi, suppose Altair, anche se fossero passati mille anni, niente sarebbe cambiato. Nessuna illusione (vera o immaginata, specie in quel breve attimo che li aveva avvicinati) avrebbe risanato il cuore ferito del falco.
In un ultimo tentativo di farlo ragionare, di non sentire più quelle frustrate velenose che gli colpivano l'udito, la pelle e il cuore, Altair lo abbracciò.
"Cosa fai? Lasciami!"
Altair non fece una piega, la sua stretta non poteva nulla contro il solo braccio di Malik, anche se, per un momento, il falco gli aveva dato filo da torcere.
"Altair, lasciami!"
Un pugno, un calcio negli stinchi. Niente, Altair era irremovibile.
"Non ti lascio." Disse solo. Era fin troppo serio. E quella vicinanza dava a Malik un senso di disagio mai provato prima. Non erano solo le sue iridi dorate a mettergli una suggestione incredibile, ma anche la forza con cui lo stringeva. Sapeva bene di che natura era quella presa e non voleva, non voleva assolutamente dimostrarsi debole, mostrarsi in lacrime e incapace di trattenere i sentimenti.
Ma non ci riuscì. Malik pregò Altair ancora un paio di volte, prima che si arrendesse.
Un lungo gemito di dolore sfuggì al controllo del moro.
Graffiò il collo di Altair, gli diede dei pugni sulla schiena, era troppo, una sofferenza infinita. Perchè il Fato aveva deciso di punirlo così? Altair ascoltava le imprecazioni del fratello, l'unica cosa che poteva fare era ancorarlo ancora di più a sè. Il suo corpo era freddo e martoriato da delle ferite che forse, non poteva curare. Ma alla fine avrebbe tentato. Il corpo di Malik, prima freddo, non era forse caldo in quell'istante? Il suo cuore, dapprima troppo debole, non galoppava come un cavallo nel deserto? E la sua voce, prima troppo rauca, non stava adesso raggiungendo il paradiso?
"Aiutami..." Disse Malik tra i singhiozzi. Affondò la testa nel collo di Altair, pregandolo, scongiurandolo.
"Ti aiuterò Malik. Dammi solo la fiducia necessaria." Sussurrò l'aquila nel suo orecchio. Lo liberò dalla sua morsa serpentina e asciugò le sue lacrime in modo premuroso. Malik non aveva la forza necessaria di affrontare quello sguardo, che prima gli era amico. Adesso andava oltre quello che poteva definire lo sguardo ferreo di un nemico,  quello affettuoso di un fratello, forse anche qualche altro confine a lui sconosciuto. E per il momento, non voleva scoprirlo.
Ma Altair gliene diede un assaggio. Si ritrovò a contatto con le sue labbra piene. Un bacio casto e pieno di promesse.  Per l'aquila quel confine era già stato oltrepassato. Il falco si accontentò di godere della sensazione di sollievo che gli aveva procurato e si rifugiò di nuovo tra le sue braccia.

Fine

NDA
Oh my god ci credete che avevo l'ultimo capitolo finito e invece pensavo di non averla conclusa? ;A;
Mi spiace inoltre per il mostruoso ritardo, questa fic è stata un pò sofferta... La stragrande maggioranza delle complicate definizioni che avete letto sono frutto di notti e notti di concentrazione massima, alle volte quando le rileggo non sembrano nemmeno le mie. Spero che comunque che sia scorrevole e piacevole alla lettura. Altair e Malik sono il mio OTP e ci tenevo ad avere qualcosa all'altezza. Con il lavoro che faccio (barista) mi era un pò difficile concluderla, sapete, il tempo è tiranno e io dovevo pensare a fare bene la crema dei cappuccini il mese scorso... Per fortuna ho finalmente il pomeriggio libero e posso procrastinare ancora su quello che mi riesce meglio: scrivere ouo
Scusate le chiacchere e s grazie per aver letto sin qui!
By Shun
  
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