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Autore: LucreziaPo    30/10/2011    8 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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Lily si premurò di far sviluppare le foto ed appenderle in giro per la casa.

C’era perfino James con il suo ridicolo costume, che aveva acconsentito, suo malgrado, a farsi una foto.

Poi c’era una Keira al settimo cielo, tra le braccia di Sirius, che mostrava, ridendo, la lettera e l’anello al dito.

La foto della famiglia Potter, con e senza Keira, Keira e Tonks abbracciate che ridevano, i capelli rosa di Tonks che purtroppo non erano visibili nella foto, Harry e James che ridevano mentre aprivano il cracker di Natale, Sirius e Remus che avevano iniziato a lanciarsi molliche di pane verso la fine del pranzo di Natale, Teddy tra le braccia di Harry, il suo padrino, Harry con Ron, Hermione e Ginny…

Tutte le foto abbellivano casa Potter che sembrava più radiosa che mai.

“Sapevo che sarebbe stata femmina.”

Tonks era soddisfatta.

“Bill, dieci galeoni.”annunciò e Bill le passò i soldi, suo malgrado.

“Avete scommesso sul sesso di mia figlia?”chiese Sirius e tutti lo guardarono, sorridendo affettuosamente quando disse “mia figlia”. “E smettetela di guardarmi così!”

“Sei sereno.”disse Molly. “Niente più depressione acuta.”

Tutti risero.

“Sono sereno, è vero. Aspetto una figlia, mio fratello e sua moglie sono vivi e vegeti e sono libero come un uccel di bosco. Avete davvero scommesso?”

“Oh, sì! Anche se tutti sapevamo che sarebbe stata femmina. Solo tu ti ostinavi a credere che potesse essere un maschio!”rise Remus.

Tutti risero.

“Come la chiamerete?”chiese Ginny, seduta accanto ad Harry.

“Non lo so.”ammise Keira.

“Andiamo! E tutti i nomi che hai tirato fuori in questi mesi? La volevi chiamare Esmeralda!”fece James.

“No, era Ermenegilda.”

“Ti disconosco se la chiami così!”fece Sirius, puntandole il dito contro che lei mordicchiò, ridendo.

“Caroline Black? Elizabeth Black? Isobel?”

“Se la chiami Isobel, il soprannome potrebbe essere Bella, ricordi?”intervenne Lily e Sirius rabbrividì insieme a Keira.

“Adoro Esmeralda!”annunciò. “Tutto ma non Bella!”

“Concordo.”

“Abby? Amber? Holly? Alyssa? Winona? Kelly?”

“Hai intenzione di dire tutti i nomi che conosci?”rise Hermione e Keira annuì.

“Ok. Keira, facciamo così. Vai in camera tua e di Sirius e ti chiudiamo lì. Così puoi elencare tutti i nomi del mondo. Poi quando sarai rinsavita ti faremo uscire.”disse James, serio e tutti risero, tranne Keira.

“Potter, ti affatturo.”

“Quella era una battuta di Lily.”rise James, passandosi una mano tra i capelli.

Lily rise.

“Una tua battuta?”chiese Molly.

“Quando James mi chiedeva di uscire.”rispose lei.

“Sì, era “Potter, ti affatturo”, “Preferirei uscire con la piovra gigante”, “Uscirò con te quando nevicherà nel Sahara”, “Potter, se non la finisci ti ritrovi nei sotterranei appeso per la caviglia”, “Uscirò con te quando Dumbledore si vestirà da hippie ed inizierà a distribuire fiori”…”

“E James mi ha davvero chiesto di farlo.”intervenne il diretto interessato e tutti risero come non mai.

Harry aveva le lacrime agli occhi.

“Beh, sei matto abbastanza!”

“James!”lo rimproverò Molly.

“Cosa? È mio padre, lo prendo sempre in giro!”

“Tuo padre?”chiese Arthur.

Seguì una breve spiegazione ed alla fine di questa, Fred esclamò:

“Ecco perché Harry era il cocco di Dumbledore! Senza offesa, Harry!”

“Harry è il cocco perché è adorabile!”lo prese in giro Sirius ed Harry lo fulminò con lo sguardo.

“Ma voi due non andavate d’accordo ad Hogwarts, quindi?”chiese Hermione, guardando Lily e James.

S’era sempre immaginata la loro coppia come perfetta, il loro amore come amore a prima vista…

“James era un idiota.”

“Lily una so-tutto-io.”

“Ah, l’amour!”fece Sirius melodrammatico e risero.

“Anche Sirius era un cretino.”aggiunse Lily.

“Ehi, tenetemi fuori da questa storia, Romeo e Giulietta! No…mi serve un paragone più calzante…”disse poi.

“Sì, non si sopportavano. Poi James ha finito di fare l’idiota e Lily s’è resa conto di essere innamorata di lui. Questo dopo 6 anni di torture psicologiche cui James ha sottoposto noi Malandrini.”spiegò Remus e Sirius rise, mentre James arrossiva.

“Sì, era da suicidio stare in camera con lui! Frank si sarebbe buttato dalla torre.”disse Sirius, accennando a Frank Paciock.

“Già. James era un tormento!”disse Lily.

“Ehi!”protestò il marito.

“Ho detto eri.”

“Io direi “è”.”rise Sirius.

“Zitto tu! Brutto cagnaccio!”

“Zitto, Bambi!”

Harry, Lily, Remus e Keira stavano quasi soffocando dalle risate.

Gli altri non erano abituati ai loro battibecchi come loro ed i Weasley non sapevano, tranne Ginny, che James era un Animagus, quindi non capirono chi fosse Bambi e cosa c’entrasse con James.

“Voi siete matti!”rise Ron.

“Ron!”lo sgridò sua madre.

“E’ vero!”

“Comunque resti un idiota.”concluse Sirius, ridendo.

“Anche tu, barboncino dei miei stivali!”

“Non sono un barboncino!”

“Sei tenero come uno di loro, però!”lo provocò Keira e James ululò dalle risate, beccandosi un pugno sulla spalla da un risentito Sirius che ora guardava poco “barboncinamente” James e Keira.

“Ed io non sono Bambi!”

“Chi è Bambi?”chiese Ron allora ed Hermione alzò gli occhi al cielo.

“E’ un cervo di un cartone animato babbano.”

“Un cart…che?”

 “Già. Lily si metteva a piangere appena iniziava.”ricordò Keira.

“E’ un cartone triste!”fece lei, i lunghi capelli rossi legati in una coda alta che le scendeva lungo la schiena.

James rimase imbambolato a guardarla prima di baciarla sulla fronte, dolcemente, cogliendola di sorpresa.

“Questo perché?”

“Perché la mamma di Bambi, cioè tu, è sana e salva.”

“Certo che fai dei collegamenti strani.”

“Oh, non c’entrava il fatto che lo vedevi dopo aver saputo della Profezia?”bisbigliò lui, facendosi solo sentire da lei.

Non voleva intristire nessun altro.

“Sì. Vero. Avevo paura di perdere Harry ed è successo.”

“Ma ora è qui, Lily. Harry è qui.”

Le voltò il viso in modo che vedesse il loro figlio, ridere e scherzare con Sirius e Remus.

“E non avrà avuto direttamente il nostro amore, ma quest’amore gli ha dato la vita e la forza per andare avanti. E lui sta bene. Stiamo bene tutti ora.”

Lily annuì e si strinse a lui, affondando il viso contro la sua spalla.

La tristezza l’aveva travolta, pensando a tutti i Natali e bei momenti che non aveva potuto passare con Harry.

Abbracciò il marito, che la strinse forte al cuore e le carezzò i capelli, baciandola piano sulla fronte e sul viso.

“Sei un’ottima madre, Lily.”

“E tu un ottimo padre.”

“Tutto bene, voi due?”chiese Harry, guardandoli in quel momento.

Sua madre aveva gli occhi lucidi.

“Mamma…è successo qualcosa?”

“No. Stiamo bene. Solo un attimo di tristezza.”

Harry le si sporse verso di lei e Lily l’abbracciò stretto.

Il figlio le carezzò la schiena, sorridendo.

“Sono solo contenta che tu stia bene.”disse, mentre James arruffava i capelli di Harry e lui esclamava un esasperato e divertito: “Papà!”

Non credeva sarebbe mai riuscito ad avere quello che stava avendo in quel momento.

Aveva una vera famiglia, la sua.

Aveva compreso il significato di quella parola solo con i Weasley e con l’avere accanto Sirius, ma ora capiva che quello che stava avendo era molto meglio.

Sirius, Keira, Remus e Tonks ridevano e scherzavano allegri, così come il resto dei convitati, lui e Ginny s’amavano e Ron ed Hermione erano felici insieme, Sirius e Keira si sarebbero sposati ed avrebbero avuto una bambina, i suoi genitori lo stringevano in un forte abbraccio, mentre James gli arruffava i capelli, già sparati in tutte le direzioni per conto loro, come se avessero una vita propria.

E capì in quel momento che andava tutto bene.

Sarebbe andato sempre tutto bene.

 

James si smaterializzò in casa, coperto di neve e con il fiatone, facendo sobbalzare Keira che stava leggendo un libro in cucina.

“Ehi! Tutto bene?”

“Sì! Dov’è Harry?”

“Con Ginny in camera. E non credo stiano giocando a Gobbiglie.”

James arrossì, lasciandosi cadere sulla sedia.

Ecco, quello non se l’aspettava. O meglio, sì, ma…

“Che hai?”

“Domani iniziano i corsi per gli aspiranti Auror. Sono passato dai Weasley per avvertire Ron ed Hermione…Hermione s’è trasferita lì, sai? E comunque ho detto loro di avvertire Neville, perché so che vorrebbe fare il lavoro di Frank ed Alice e…”

“Jamie. Respira.”

“Scusa. Hai ragione.”

James si passò una mano tra i capelli per l’ennesima volta e Keira sbuffò, chiudendo il suo libro.

“Ti cadranno tutti i capelli se continui così.”disse e James la guardò inorridito, le mani ora ferme.

“Sirius e Lily?”chiese poi.

“Avevano il turno con altri due Auror. Sai che il capo sezione Nortinghton ha chiesto a Moody di aiutarlo con i nuovi arrivati?”

“Moody non era in pensione?”

“Lo è. Ma ci sono così tanti nuovi arrivati che hanno inoltrato la domanda al Ministero che ha ritenuto opportuno creare gruppi ed assegnare un Auror esperto che insegnasse ai ragazzi un po’ le basi. Non vorrei essere nel gruppo di Moody. Mai.”

“Ci sei stato.”

“Vent’anni fa. E mi basta. È troppo…”

“Rigido? Severo?”

“Non ne hai idea. È un genio, ma vede pericoli ovunque ed è troppo rigido. Non vorrei che Harry capitasse nel suo gruppo.”

“Papino protettivo.”

“Zitta, tu!”

“In ogni caso, vedi di non mettere Harry in imbarazzo.”

“Dove? Al Ministero?”

“No, qui. Per Ginny…”

“Oh, starò zitto! Sai che non lo farei!”

 

“Domani? Il 16 gennaio?”

“Già. Dovete venire al Ministero, secondo livello, Quartier Generale degli Auror e lì verrete divisi in gruppi ed assegnati ad un Auror che vi spiegherà il percorso.”spiegò Sirius, infilzando una patata.

“Spero che tu non finisca nel gruppo con Moody.”fece James.

“Perché?”

Harry passò lo sguardo da sua madre, suo padre e Sirius.

“Che ha che non va?”

“Tuo padre è terrorizzato da Malocchio. O meglio. Era.”rise Lily e James la fulminò con lo sguardo.

“Non ero terrorizzato!”

“Ma se hai fatto un balzo quando ha urlato “Vigilanza Costante”! Ahahahahaha!”

“Non è vero!”

“James…è vero.”

Anche Lily s’unì alle risa e Keira soffocò quasi nel suo piatto, il viso poggiato sul tavolo.

“Ma che Gryffindor sei? Ti fai spaventare da Malocchio? Ahahahah!”

Harry vide suo padre arrossire.

“Beh, Malocchio è un po’ spaventoso a volta, ma…James! Ahahaha!”

James spinse la sedia di Sirius a terra, facendolo ruzzolare sul pavimento, ma Sirius non smise neanche in quel momento di ridere.

“Oh, Merlino! James, sei uno stronzo!”e continuò a ridere.

“Ok, basta! Finitela! Harry, vuoi che ti accompagniamo?”

Harry era l’unico che non era scoppiato a ridere, per non imbarazzare James, anche se trovava la cosa molto divertente.

“No, vado con Ron, Hermione e Neville. È alle 10, vero?”

“Sì. 10.”

“Oh, andiamo, Jamie! Non prendertela per la faccenda di Malocchio..”disse Keira.

“VIGILANZA COSTANTE!”urlò Sirius d’un tratto e tutti sobbalzarono.

“Accidenti! Volevo che saltasse dalla sedia solo James!”

“Sir…”

“Sì, caro?”fece lui, angelico.

“Corri!”

 

Harry si guardava intorno. Il Quartier Generale degli Auror occupava quasi un intero piano e c’era stato altre volte per trovare Sirius e suo padre.

Ma ora lui, Ron ed Hermione e circa una trentina di ragazzi, si stavano guardando intorno come spauriti.

Cosa dovevano fare?

Harry riconobbe nel gruppo Dean Thomas, Seamus Finnigan, Alicia Spinnet, Katie Bell, Hannah Abbott e molti ragazzi che conosceva.

“Siete del corso Auror? I nuovi allievi? Dovete andare nella stanza 117, in fondo a corridoio.”

Una voce burbera, appartenente ad un uomo sulla sessantina, indicò loro la stanza.

Era come la stanza che usavano per le esercitazioni dell’ES, durante il loro quinto anno.

Spaziosa, luminosa, piena di libri, puff morbidi…

Ma dov’era l’Auror del loro gruppo?

 

“Secondo me, Nortinghton è impazzito! Che ci dovrei fare io con dei ragazzini?”

“Evitare che si uccidano a vicenda?”

James guardò Sirius che rise.

“Prongs, sono ragazzini! Devi solo dire loro cosa significa essere Auror, spiegare un po’ il corso ed i duelli. È facile.”

“Parli facile tu! Nessuno ti ha assegnato un gruppo da gestire!”esclamò. “Saggiamente, aggiungerei!”

“Ehi! Sono scalmanato quanto te, idiota.”

“Sì, certo…la 117 è questa.”

James aprì la porta ritrovandosi addosso 30 paia di occhi.

“Immagina che sia una partita di Quidditch. Solo con molta meno gente.”bisbigliò Sirius, palesemente divertito all’imbarazzo dell’amico.

Harry sgranò gli occhi quando li vide entrare.

Anche loro erano Auror e non aveva proprio preventivato che potessero gestire loro il corso.

Sirius attraversò la stanza a grandi falcate, attirando gli sguardi di tutte le ragazze, adoranti.

Harry vide che anche Hermione gli lanciava un’occhiata e rise tra sé.

Sirius era il solito.

Solo allora Sirius s’accorse di lui.

“Ehi! Ciao, non credevo facessi parte di questo gruppo!”

Sirius gli sorrise, gli occhi che brillavano, prima di andare a sprofondare in un puff.

“Sei  tu il nostro “professore”?”

“No, lui è il tuo professore!”

Harry seguì lo sguardo di Sirius e vide suo padre, ancora sulla soglia.

“Salve, ragazzi.”

James sorrise al figlio, un po’ meno impacciato ora, ed a Ron, Hermione e Neville.

Trenta paia di occhi lo fissavano e si levarono mormorii.

Parecchi guardavano lui e Sirius.

Probabilmente perché era diffusa la loro vicenda di Resuscitati.

James sospirò tra sé.

“Mi hanno assegnato al vostro gruppo ed il mio compito è quello di istruirvi sul lavoro degli Auror. Sapete già, immagino, cosa fanno esattamente gli Auror, cioè combattere i Maghi oscuri ed i loro seguaci. Il corso degli Auror è molto rigido e tende a selezionare coloro che sono in grado di combattere nel migliore dei modi, in situazioni rischiose.

Ci saranno vari test per verificare la vostra bravura sul campo, la capacità di camuffarvi, di combattere e perfino di uccidere.

Infatti, gli Auror nel peggiore dei casi, sono chiamati ad usare anche l’Avada Kedavra per difendere sé stessi e chi sta loro accanto. È una precauzione necessaria.”

A James balenò in mente il pomeriggio in cui due Mangiamorte stavano per uccidere Harry e lui li aveva uccisi, senza pensarci, così pieno di rabbia ed odio.

Non avrebbe voluto sentire mai più una sensazione così sgradevole, anche se l’aveva fatto per proteggere il figlio.

“Chi è qui ha almeno 5 M.A.G.O. Non serve solo lo studio, ma bisogna saper combattere, difendersi, anche dalle Maledizioni Senza Perdono. Perché i vostri nemici mireranno ad uccidervi.”

Sirius era colpito dal discorso del fratello.

E meno male che era a disagio cinque minuti fa!

“La maggior parte di loro lo saprà già, probabilmente. Chi s’è trovato ad affrontare i Mangiamorte durante l’ultima battaglia, quella di Hogwarts saprà di cosa sono capaci. Ed anche se il Ministero sta dando la caccia ai pochi rimasti, voi dovete sapervi difendere. Ok, chi mi sa dire se è possibile contrastare almeno una delle Maledizioni Senza Perdono?”

Una voce di una ragazza si levò.

Era Alicia Spinnet.

“Sì. La maledizione Imperius. Ci vuole una grande forza di volontà per farlo.”

“Esattamente, signorina…”

“Spinnet.”

“Signorina Spinnet.”

Harry vide Alicia arrossire quando James si congratulò con lei.

Possibile che suo padre e Sirius erano in grado di riscuotere successo anche se sposati e con figli?

“Chi di voi è stato, sfortunatamente, sottoposto alla Maledizione Imperius? So che qualche anno fa ad Hogwarts s’è introdotto un Mangiamorte che s’è finto l’Auror Moody e che l’ha provata su alcuni di voi. Chi è stato in grado di contrastarla?”

“Io.”disse Harry e si rese conto di essere stato l’unico a parlare.

Maledisse il silenzio che s’era creato, perché, davvero, voleva soltanto non essere al centro dell’attenzione, per una volta soltanto.

Gli occhi color nocciola di James scrutarono il figlio, come per tranquillizzarlo ed Harry si calmò quasi subito.

James aveva questo potere.

Riusciva sempre ad infondere allegria e tranquillità.

“D’accordo. Solo Harry. Speriamo di non trovarci in una situazione simile, allora.”

Si levarono delle risatine.

“Voglio che vi dividiate a gruppi e proviate a duellare su di voi. Niente incantesimi pericolosi come Incendio, Reducto, o Sectumsempra e se dovete schiantare qualcuno, ci sono i puff appositi.”

Sirius nel sentire ciò s’alzò e raggiunse James, nel timore che qualche ragazzo volasse contro di lui.

“E tu che dicevi che non te la saresti cavata!”ridacchiò Sirius, posando un braccio sulla spalla dell’amico.

I ragazzi si stavano disponendo a coppie e James vide Harry duellare con Hermione, mentre Ron lo faceva con Neville.

“E’ davvero bravo.”mormorò James, notando il figlio duellare.

Ron era visibilmente in difficoltà e dopo circa 2 minuti la sua bacchetta volò nelle mani di Harry, che sorrise, prima di restituirgliela.

“Ammettilo! James ti ha dato lezioni private!”fece Ron.

“No. Davvero no. Sta cercando di tenermi fuori dai…” Harry schivò uno Schiantesimo “…guai.”concluse.

“Non m’aspettavo che fosse lui il nostro Auror.”

Harry annuì.

Neanche lui.

“Signor…”

Una ragazza s’avvicinò a James, esitante.

Sirius vide che era rossa in viso e soffocò una risata.

“Potter. Dimmi.”fece James, non accorgendosi di nulla.

“Avremo sempre lei come insegnante, vero?”disse lei, facendo gli occhioni.

“Sì. Perché?”

“No, curiosità. Torno dalla mia partner.”

Ed ammiccò.

“Amico, hai fatto centro!”

E Sirius s’appoggiò al muro, ululando dalle risate.

“Ma cosa…”

“Jamie, tutte le ragazze ti guardano con aria adorante. Ci guardano, direi. Ho riscosso molto successo anche io! Ahahaha!”

“Sono sposato, Pad.”

“Già, ma ti sbavano dietro comunque! Complimenti!”

“Idiota! Non è vero!”

Sirius lo fece voltare verso la folla e James notò che, effettivamente, parecchie ragazze guardavano nella loro direzione.

“Vorranno sapere…”

“Se sei single.”concluse per lui Sirius e riprese a ridere, beccandosi uno scappellotto da James.

 

“Sempre in mostra. Anche con l’Auror.”

“Non lo sopporto.”

“Neanche io.”

“Secondo me, merita una lezione. Non è l’unico che vuole diventare Auror e non può già fare il lecchino.”

Harry non udì questa conversazione, prima di trovarsi a duellare con due ragazzi che non aveva mai visto, dagli occhi scuri e molto simili.

L’attaccarono con ferocia, quasi avesse fatto loro un torto personale e fu costretto ad indietreggiare.

“Sei solo uno sbruffone!”

“Cos…”

Non ebbe il tempo di finire la frase perché si ritrovò la bocca piena di…acqua?

Ma che incantesimo era quello?

Tossì, cadendo in ginocchio.

Non riusciva a liberarsi dall’acqua, perché più ne sputava più la sentiva in gola.

Non ebbe neanche il tempo di reagire che uno dei suoi aggressori l’aggredì alle spalle e lo scagliò lontano contro il muro.

Sbatté dolorosamente contro di esso e gemette, cadendo su un fianco.

 

Nel momento in cui sentì il tonfo, James si voltò di scatto.

Harry giaceva sul pavimento e tossiva, incontrollato.

“HARRY!”esclamò, preso dal panico.

Corse verso il figlio e si chinò su di lui, vedendo che aveva gli occhi chiusi e stava visibilmente…annegando?

Stava sputando acqua e tossicchiava…

“Finite Incantatem!”disse ed Harry sentì i polmoni liberarsi ed un fiotto di aria calda, asciugargli i vestiti.

Quando riaprì gli occhi incrociò quelli nocciola del padre.

“Mi hai fatto prendere un accidente.”annunciò James. “Stai bene?”

“Quegli idioti!”

Harry fece per alzarsi, ma sentì la presa di James farsi stretta sulle sue braccia.

“Chi è stato?”

La voce di suo padre suonava pericolosamente minacciosa ed Harry vide tutti immobilizzarsi e smettere di combattere.

“Chi è stato? Per essere Auror vi dovete fidare l’uno dell’altro, perché spesso avrete partner nelle missioni. Non credo sia certo molto maturo fare un incantesimo del genere ad un vostro compagno. Potevate veramente ucciderlo, dannazione!

Almeno abbiate il fegato di dirmi chi è stato.”

Cadde il silenzio più acuto, poi due ragazzi dai capelli scuri ed anonimi si fecero avanti.

“Bene. Seguitemi dal capo sezione. Sirius, controlla tu qui.”

 

“E cos’è successo?”

“Beh, Kingsley ha detto che James li voleva spedire ad Azkaban per aver toccato Harry.”

Sirius si servì di un’altra porzione di patate.

Lily lo guardò, incredula, mentre Harry alzava gli occhi al cielo.

“E’ esagerato.”

“Sì, lo sono. Ma tu stavi annegando. Sulla terraferma.”sottolineò James, sottraendo bruscamente il piatto di patate dalla mano di Sirius.

Era visibilmente nervoso.

Sirius non ribatté nemmeno.

“E come li hanno puniti?”

“Non ne ho idea. Li ho lasciati a Nortinghton.”

“Tornando a questioni più allegre, tutte le ragazze mangiavano papà e Sirius con gli occhi.”

Keira per poco non si strozzò con l’arrosto.

“C-cosa? E tu che ci facevi lì? Non era la classe di James?”

“Ehi, mica siamo ad Hogwarts! E comunque ero lì perché James era intimorito da una trentina di ragazzini!”rispose Sirius e James arrossì.

“Comunque, me n’ero accorto anche io.”ammise Harry.

“Già ed io credo che qualcuno ce l’abbia con te. Perché ti sei scontrato con quei ragazzi?”domandò James.

“Non ne ho idea.”

“D’accordo. Comunque, tieni gli occhi ben aperti. Scommetto che in parecchi saranno gelosi di te.”

Gelosi?

Harry guardò il padre, senza capire.

“Gelosi?”

“Harry, andiamo! È la prima ed unica volta che lo dico, ma dovresti prendere un po’ della superbia di tuo padre.”disse Keira e James la fissò, offeso.

“Io non sono superbo.”

“Avevi un ego smisurato, Potter.”rise lei.

“Avevo. E…”

“Qual è il punto?”li interruppe Harry, guardando la giovane donna.

Lei lo guardò dolcemente.

“Sei un mago brillante e capace. Sei in grado di duellare, hai sconfitto Voldemort e sei davvero bravo in tutto. Credi che non ci sia nessuno ad invidiarti?”

“Io voglio essere solo lasciato in pace.”

“James, grazie a Dio ha preso il carattere da Lily!”

“Ehi!”protestò di nuovo James. “Stasera ce l’hai con me?”

“Ormoni, tesoro.”commentò Keira ed Harry rise.

Davvero lo invidiavano?

Keira era convinta di sì ed Harry si ritrovò a crederle.

“Sta attento, tesoro.”disse Lily, semplicemente ed Harry abbozzò un sorriso.

“Come sempre. Ormai sono abituato alle minacce varie.”

Lily guardò James.

“Mi sento più tranquilla, se sei il suo “insegnante” Auror.”

James ammiccò ad Harry e sorrise a Lily.

 

Harry, Ron ed Hermione si resero ben presto conto che James Potter era davvero bravo come insegnante.

Riusciva a attirare l’attenzione su di sé, spiegava semplicemente, li aiutava nei duelli…

Sirius aveva preso l’abitudine di stare con loro, quando non aveva altri impegni al lavoro ed osservava divertito l’amico che insegnava.

Il Ministero li spingeva ad allenarsi soprattutto con duelli ed incantesimi, prima di passare a prove ad ostacoli, camuffamenti e roba del genere e James passò le prime tre settimane ad insegnare loro a combattere, per poi passare all’uso assoluto di incantesimi non verbali.

“Ci sono maghi in grado anche di usare la magia senza bacchetta. Non come i bambini che si lasciano guidare dalle loro emozioni, ma deliberatamente riescono a fare incantesimi anche senza l’uso di questa…”ed indicò la bacchetta.

“Ora non mi aspetto certo che voi sappiate farli, perché è magia avanzata, veramente avanzata per ragazzi della vostra età. Ci vuole parecchio esercizio e concentrazione, ma è un modo per difendersi in caso vi disarmassero. Chi di voi ne è in grado?”

Nessuno alzò la mano.

“Ehi, Potter.”bisbigliò uno alle spalle di Harry. “Come mai non ti fai avanti? Pensavo che fossi il tipo che ama mettersi in mostra.”

Harry l’ignorò.

Era da un po’ che lo provocavano in quel modo, ma la cosa migliore, a detta di Hermione, era di ignorarli.

Ron, invece, gli consigliava di prenderli a pugni.

Robertson era quello che l’infastidiva di più.

S’era messo in testa di dargli il tormento ogni volta che poteva ed Harry di schiantarlo ogni volta che duellavano.

Gli ricordava tantissimo Malfoy.

“D’accordo. Va bene, comunque. L’ultima volta ho detto che ci saremmo allenati con incantesimi non verbali. E non verbali non significa bisbigliare a bassa voce, come ho visto l’ultima volta. Non dovete parlare. Dovete visualizzare l’incantesimo ed il suo effetto nella vostra mente e lanciarlo. È un ottimo modo per cogliere di sorpresa il vostro avversario…a meno che non sia un Legilimens e dubito che qualcuno di voi lo sia. Giusto?”

Tutti scossero il capo.

Hermione aveva preteso che loro s’allenassero con gli incantesimi verbali, e dopo i primi momenti, in cui Ron diventava rossissimo per la concentrazione, erano riusciti bene a maneggiarli.

Sirius, d’altro canto, osservava come se la cavavano seduto, o meglio, sprofondato, su una poltrona, accanto a James.

“Sei di parte, vero?”fece Sirius d’un tratto.

“Con chi?”

Sirius inarcò le sopracciglia, sarcastico.

“Indovina?”

“Harry? No, sono obiettivo. È davvero in gamba.”

“E tu sei fiero di lui.”

“Anche tu.”

“Ovvio, ma io non gli faccio i complimenti durante il corso.”

James stavolta guardò il fratello.

Che voleva dire?

“Che intendi? Faccio i complimenti anche agli altri ragazzi. Hermione, ad esempio, Patterson, Nol…”

“Lo so, ma credo…”

“Lo metto in imbarazzo, secondo te?”

“No, ma credo che gli altri ragazzi, quelli più idioti, pensino che tu lo faccia, solo perché è tuo figlio e basta,”

“E’ ridicolo.”

“Tu adori Harry.”

“E’ normale. Come tu adori Ermenegilda.”

“Oh, piantala! Mia figlia non si chiamerà mai così!”

James rise, di fronte alla sua faccia sconvolta.

“D’accordo. Eviterò di esagerare con i complimenti, ok? Mi limiterò a pacche sulla spalla.

Cambiando argomento, tu e Keira quando vi sposate? Perché non l’avete detto ancora a nessuno?”

Sirius scrollò le spalle.

Stava succedendo tutto troppo in fretta e non sapeva bene come organizzarsi.

“Non lo so. Non sappiamo neanche la data, né se farlo prima o dopo la nascita della bambina.”

 

“Guardala, guardala! Si muove! Non è bellissima?”stava gridando Keira, afferrando il braccio di Sirius.

Era ormai al sesto mese ed aveva trascinato Sirius e la famiglia Potter a vedere l’ecografia.

“E’ quella lì? Non sembra una bambina! Sembra più un alieno…”commentò Sirius, beccandosi un pugno da Keira, sul braccio.

“Idiota!”

“Dai, amore! Scherz…”

“Chiama Lily! Lei sì che capisce!”strillò Keira e Sirius uscì di corsa dalla stanza, ridendo.

“Ti vuole Keira.”mormorò a Lily.

“Non prendertela. Anche io vedevo un alieno quando Lily mi ha mostrato l’ecografia di Harry.”

“Ehi! Guarda che sono qui!”protestò Harry e James e Sirius risero.

“Siete odiosi.”

James si sedette accanto a lui e gli cinse le spalle con un braccio.

“Quando vedrai l’ecografia lo dirai anche tu. Credo che solo le donne riescano a vedere il loro bambino. Dev’essere un loro speciale dono.”

Sirius rise, con la sua risata abbaiata.

Stava sorridendo.

Nonostante non riuscisse a vedere bene sua figlia, quella sullo schermo era lei.

Era la bambina che sarebbe nata tra 3 mesi ed era sua, o meglio, loro.

“Ecco, ora si commuove. Vuoi un fazzoletto, Padfoot?”

“Sta’ zitto! Quando è stato il tuo di turno, piangevi come una fontana!”

“Davvero?”chiese Harry.

“No!”

James guardò prima il figlio e poi fulminò con lo sguardo l’amico.

Sirius si sporse verso di Harry.

“Oh, sì! Sembrava una femminuccia!”

“Sirius, zitto!”

“Aspetta…”

Sirius frugò nelle tasche di James, cogliendolo di sorpresa ed estrasse il suo portafoglio.

“Guarda qui!”

“Sirius, posa quel cavolo di portafoglio!”

Sirius estrasse una foto di una radiografia e la tese ad Harry.

“Questo qui sei tu a…”controllò dietro e lesse “Harry al quinto mese di gravidanza di Lily.”

Harry guardò l’ecografia.

Effettivamente, l’esserino sulla foto non sembrava proprio un bambino.

“Non sembra un bambino. Non sembro io.”

“Già. Ti mancano i capelli sparati in tutte le direzioni che sono il marchio di fabbrica Potter. Guarda questa, invece…”

Sirius gli tese una foto.

Raffigurava i suoi genitori, giovanissimi.

Sua madre era in un letto d’ospedale e teneva in braccio un bambino, lui, i capelli rossi arruffati ed il viso sorridente, mentre James le cingeva le spalle e guardava con amore sia lei che il figlio.

“E’ il giorno della tua nascita.”spiegò James, sbirciando la fotografia.

“E questa qui raffigura te a…quanti erano, Sir? Sei o sette mesi?”

“Sei. Era dopo Natale.”

Harry si sentì leggero come un palloncino.

Suo padre era sempre stato un po’ sulle sue per quanto riguardava i sentimenti, ma aveva un portafoglio pieno di foto, sue, della mamma e di Sirius e Remus.

Vide la foto del matrimonio, la stessa che aveva anche lui e la foto che raffigurava la famiglia Potter al completo, con Sirius, scattata lo scorso Natale.

Harry sorrise.

Poi sentirono un tonfo ed una voce familiare.

“Tonks! Meno male che non avevi Teddy in braccio.”commentò Sirius, vedendo la cugina sdraiata per terra.

“Ah, ah, ah. Molto divertente…”

Sirius la tirò su e lei si spazzolò la veste da strega azzurra, in tinta con i capelli.

“Keira?”

“Lì.”

Sirius indicò la stanza.

“Ah, a proposito. Dumbledore ha chiesto a Remus di insegnare di nuovo ad Hogwarts.”disse lei, sorridendo, prima di sparire al di là della porta.

Sirius sbarrò gli occhi.

“Quel lupastro!”

Harry lo vide scomparire con un POP e poi ritornare con un Remus recalcitrante, con Teddy in braccio.

“Si può sapere cosa…oh, ciao ragazzi.”

“Dumbledore ti chiede di insegnare ad Hogwarts e tu non ci dici nulla?”esclamò Sirius. “Sei bandito dai Malandrini.”

Teddy ridacchiò ed agitò le manine verso Harry che lo prese in braccio.

Essendo un Metamorfomagus come la madre, anche lui cambiava spesso colore di occhi e capelli ed oggi li aveva di un tenue color rossiccio, con gli occhi chiari.

Teddy si sporse verso Harry e tentò di togliergli gli occhiali.

Harry rise, schivandolo e prese a giocherellare con lui.

“Me l’ha detto solo ieri.”si giustificò Remus.

“E’ una cosa grandiosa, Moony!”

James l’abbracciò.

“E tu dovevi dircelo subito!”

Anche Sirius s’unì all’abbraccio.

“I tuoi zii, soprattutto zio Sirius, sono un po’ pazzi, sai, Teddy?”fece Harry e Sirius lo fulminò con lo sguardo, facendolo ridere.

“SIRIUS!”

Sirius fece un balzo, guardo un attimo gli amici, poi corse dentro, preoccupato.

“Cosa c’è? Stai bene? Cosa…”

Keira teneva le mani sulle labbra e guardava lo schermo, come se non l’avesse mai visto prima, anche se questa era la terza ecografia.

Lily prese Tonks per un braccio e la tirò fuori, lasciando Sirius con Keira e la dottoressa.

“Che è successo?”

“S-sono d-due.”

“Cosa?”

Intervenne la dottoressa.

“Ci sono due feti. L’ecografia ci mostra che ce ne sono due. Sono due bambine. Prima non mostrava entrambe, perché la sorella era coperta dall’altra, ma ora si sono spostate e…guardi qui.”

Sirius guardò lo schermo e per la prima volta non pensò che fossero alieni o roba simile.

Sullo schermo c’erano due piccole bambine, due feti minuscoli, l’una di fronte all’altra.

“Io…”

Non riuscì a dire nulla.

Keira era senza parole.

 

“Sono due! Due! Due!”

“Sì, Sirius l’abbiamo capito.”

“Ed ora come farò? Dovremmo comprare una casa, arredare le stanze e…il matrimonio e…”

“Sirius, stai tranquillo. Ci penseremo noi a darti una mano.”

“Voi? Ed allora perché ve ne state seduti e tranquilli?”

“Rem, lo uccido io o lo fai tu?”

“Non possiamo ucciderlo, ricordi? Ora aspetta due bambine!”

E Sirius ricominciò a dare di matto.

Era al settimo cielo al pensiero di avere due bambine, due gemelle, da Keira.

Ma di colpo tutte le cose che doveva ancora fare prima della loro nascita stavano iniziando a pesare su di lui.

“James! Remus!”gridò, alla fine.

James s’alzò e gli posò una mano sulla spalla.

“Ok. Una cosa per volta. Io sono il tuo testimone e ti darò una mano. Prima di tutto vuoi trasferirti, vero? Tieni. Cerca qui.”

James gli tirò addosso un giornale.

“Vai su annunci immobiliari e tu e Keira scegliete la casa. Un passo alla volta.”

 

L’entusiasmo di Sirius e Keira finì per contagiare tutti.

Cercarono casa vicino a quella dei Potter per settimane, visitando immobili, confrontando distanze e prezzi e trascinando Lily e James in giro per la città.

Harry si divertiva a vederli così su di giri e finiva per passare molto tempo dai Weasley ad allenarsi per il corso Auror con Hermione, Ron e Neville, mentre i suoi giravano per case, coinvolgendo anche un recalcitrante Remus ed un’eccitata Tonks.

“Sirius è su di giri, vero?”

Molly porse ad Harry un piatto di biscotti ed Harry le sorrise, prendendone un paio.

“Sì. Lui e Keira passano i giorni a cercare casa ed indovinare nomi. Credo che se non ne sceglieranno due al più presto i miei si trasferiranno in un’altra casa.

Papà soprattutto.”

“Credo che avere Sirius nelle orecchie sia un trauma per tutti, soprattutto se lo deve sentire a casa ed al lavoro.”rise Ron, afferrando una manciata di biscotti.

“Remus ha detto che anche i miei facevano così per scegliere il mio nome. A quanto pare erano indecisi tra Charlie, Samuel e Harry.”

“Sam Potter!”

E Ron iniziò a ridere, accasciandosi sul divano, mentre Hermione lanciava ad Harry un’occhiata per dire “Ignoralo”.

“Comunque, Sirius e Keira mi hanno chiesto di fare una lista di nomi per aiutarli a decidere come chiamare le mie sorelline.”

“Le tue sorelline? Dice così?”

“Sì. Papà è lo zio James…in realtà lo chiama zio Jim o Jimmy, ma a mio padre non va giù e l’ultima volta l’ha quasi schiantato ed io sarei il fratello maggiore.

Ho la strana sensazione di far parte di una grande famiglia allargata.”

“E’ una bella sensazione, Harry caro?”chiese la signora Weasley.

“Sì, anche se s…”

“HARRY!”

Harry fece un balzo dalla sedia quando Sirius lo chiamò tramite lo specchio gemello.

“Ricordami perché lo porto sempre con me?”fece Harry, sarcastico. “Perché se vuoi farmi venire un infarto prima dei 30, ci stai riuscendo.”

“Vieni subito a casa.”

Sirius lo guardava ghignando.

“Che è successo?”

“Vieni, devo mostrarti una cosa. Vieni!”

“Ok, arrivo.”

Chiuse lo specchio.

“Devo andare. Padrino impazzito chiama.”

 

Keira alzò lo sguardo sulla villetta a due piani.

Era circondata da un grande giardino, un po’ incolto ed aveva bisogno di una bella tinteggiatura, ma era perfetta.

Sirius le cinse la vita e le posò una mano sul pancione, ormai evidente.

“E’ perfetta. Non credete anche voi?”

Keira guardò Lily, James, Remus, Tonks ed Harry sul prato.

“E non è neanche lontana dalla vostra.”

La casa che avevano scelto era quasi di fronte a quella dei Potter.

“Ci sarà un po’ di lavoro da fare, i mobili da scegliere, i muri da pitturare…ma vorrei che fosse pronta per la nascita delle bambine. Ci darete una mano?”

Tutti annuirono.

 

“Ma sei impazzito? James!”

Lily gridò, schizzata di vernice azzurra sul vestito.

“Ops!”mormorò il marito, nascondendo il pennello colpevole.

“Ops un corno!”

Lily lo schizzò sul viso, macchiandogli gli occhiali e facendogli ingoiare un po’ di vernice.

“Ops…”

“Questa me la paghi!”

Lily lanciò un urletto, prima di correre fuori dalla stanza, andare a sbattere contro Remus, mormorare qualche scusa e correre giù dalle scale.

James, macchiato di vernice verde pastello sul viso, le diede la caccia.

“LILY!”

“Ma cosa…”

Remus afferrò Harry per un braccio, prima che uno schizzo di vernice lo colpisse.

“Cosa fanno?”

“Litigano come due idioti e si lanciano vernice.”spiegò Keira, ridendo.

“Ah, roba normale allora.”

“Entra dentro, fa freddo.”

Keira lo pilotò dentro ed Harry ebbe appena il tempo di vedere suo padre scivolare sulla neve e Lily riempirgli di vernice blu i capelli.

Questa gliel’avrebbe fatta pagare cara…

La cucina era già stata pitturata di un beige chiaro ed erano stati portati tutti i mobili.

La casa era in piena preparazione.

Mancavano i mobili delle stanze al piano di sopra, qualche stanza andava tinteggiata, il giardino curato e Keira aveva sempre più progetti, ogni giorno di nuovi.

Sirius porse ad Harry una tazza di cioccolata calda, seduto a cavalcioni su una sedia ed intento a progettare la casa, guardandosi intorno.

Era passato un mese e mezzo da quando l’aveva comprata ed anche se viveva ancora dai Potter, passava molto tempo lì per aggiustare qualcosa ed apportare migliorie.

“Dobbiamo pensare ancora alla stanza delle bambine.”disse ed un sorriso spontaneo gli salì sul volto.

Sentiva uno strano sfarfallio nello stomaco al pensiero che sarebbe diventato padre di ben due bimbe.

“A quella ha detto che ci pensa la mamma.”disse Harry.

“Lily? Perché?”

“Vuole farvi una sorpresa. Io tengo la bocca chiusa, quindi non cercate di estorcermi nulla.”

Harry assunse l’aria più innocente possibile e bevve la sua cioccolata calda.

Dopo il gelo di fuori era l’ideale.

Sirius e Keira lo fissavano, curiosi.

“Oh, io non dirò nulla. Ho dato la mia parola di Malandrino.”

“Ma quella si può rompere se è un altro Malandrino a chiedertelo.”fece Sirius, invitante. “Andiamo, dimmi cos’ha in mente.”

“No.”

“Lascialo stare, Sirius. Sarà una sorpresa. Non ti piacciono le sorprese?”sorrise Keira.

“No.”brontolò lui ed Harry rise.

“Come va il corso Auror?”chiese Remus, entrando in quel momento in cucina.

Aveva il viso macchiato di vernice azzurro chiaro ed i capelli scompigliati, ma sorrideva e teneva Teddy per mano.

Il bimbo appena vide Harry sgambettò verso di lui, facendosi prendere in braccio.

“Così me lo vizi.”

“E’ il compito del padrino.”

Harry sorrise a Sirius che arrossì.

Mentre Teddy si beveva la cioccolata restante di Harry, Remus chiese:

“Allora, avete scelto i nomi?”

“Ti prego, non ricordarglielo!”

Harry posò il viso sul tavolo, esasperato.

Erano mesi che non facevano che parlare di quello e lui ed i suoi stavano per impazzire.

O per internare Sirius e Keira. Una delle due cose.

“No. Nessuna. O meglio, tante. Ma nessuna giusta.”

“Andromeda vi ha mandato questa.”

Remus tese a Sirius una lista ed Harry e Keira sbirciarono.

“Electra? Layla?”

“Voleva scegliere nomi eleganti. Almeno non ne ha proposti di bizzarri come il mio.”

Tonks apparve in quel momento in cucina, facendoli sobbalzare tutti.

“No? E Macrina? Isidea? Zuleica? Criseide?”

“Criseide Black non suona male.”lo prese in giro Harry.

“Tonks, adoro tua madre e lo sa, ma ha davvero un pessimo gusto con i nomi. Ringraziala comunque.”

Da fuori continuavano ad arrivare le grida e risate di James e Lily.

Dopo una buona mezz’ora entrarono, ricoperti di vernice.

I capelli di James erano sul blu e quelli di Lily erano rosa con ciocche rosse scuro.

“Gratta e netta.”fece Keira, sospirando e loro tornarono puliti.

“Peccato non avere avuto una macchina fotografica.”si lamentò Sirius e James lo fulminò con lo sguardo.

“Che stavate facendo?”

“Pensando ai nomi.”

Lily alzò gli occhi al cielo.

“Io non ci ho messo così tanto per scegliere quello di Harry. E neanche Tonks per Teddy.”

“C’era la guerra di mezzo. Ora abbiamo più tempo.”giustificò Sirius e tutti risero.

“Se continui ne scateno una io di guerra, Sir.”fece James, serafico, ma con affetto.

“Amy? Amy Black?”disse Harry d’un tratto. “O Katherine Black.”

Tutti lo guardarono.

“Suona bene.”

Remus.

“Di sicuro è meglio di Ninfadora.”

Sirius.

“Solo io posso insultare il mio nome. E poi che nome è Sirius?”

Tonks.

“Finitela. Mi piacciono. Bravo, Harry.”

Lily e Keira.

“Tesoro, non potevi pensarci mesi fa?”

James.

“Zitto, James!”

Lily.

“Ok, facciamo così. Ognuno di voi scriva i vostri nomi preferiti su un foglio. Li mischiamo e ne scegliamo due.”propose Keira.

“Allora. Pesco io!”

Sirius pescò il primo bigliettino da una ciotola.

“Amy. Il nome che ha scelto Harry. Amelia Black. Suona bene, mi piace.”

“Tocca me. Alexis o Katherine. Alexis Black. Katherine Black…mmm…meglio Alexis, tu che dici?”

Keira guardò Sirius, che annuì.

“Tue bambine con il nome che inizia con la A. Niente secondo nome?”chiese James.

Keira guardò Sirius.

“A me piacerebbe Lucrezia come secondo nome. Da dare ad una delle due. E poi Elizabeth.”

Sirius sorrise.

Lucrezia gli piaceva come nome ed anche Elizabeth.

“Amelia Lucrezia ed Alexis Elizabeth Black.”

Sorrisero e Sirius le prese la mano.

“Li adoro.”

Keira lo baciò prendendogli il viso tra le mani ed attirandolo a sé.

“Anche io. E dato che siete qui io e Sirius volevamo a Lily e Tonks di fare le madrine a Amy e Alexis Black. Ne abbiamo parlato prima con Remus e se fosse stato un maschietto avremmo scelto lui come padrino, ma dato che sono due femminucce…”

Lily e Tonks guardarono Keira, colte di sorpresa.

“Davvero?”

“Io?”

“Sì. Voi due.”

Keira prese le mani delle due donne e le strinse.

“Conosco Lily da una vita e quindi la scelta per lei è stata automatica. Ma anche se ti conosco da poco, Tonks, so che sarai una madrina fantastica come sei una madre meravigliosa. Ed anche se spero che non accada nulla né a me né a Sirius, voglio comunque affidarle alle vostre famiglie perché so che se ne prenderebbero cura, nel caso capitasse qualcosa.”

“Non accadrà nulla.”disse Harry, fermo e James si posò una mano sul braccio, sorridendo.

“Harry ha ragione. Ma saremmo felicissime di accettare.”disse Lily.

“E comunque sarete le mie damigelle/testimoni. Sirius, ne devi scegliere due anche tu, ora.”

“James e Remus.”

“Ok. Solo una cosa. Volete sposarvi prima o dopo la nascita?”chiese Remus.

“Prima.”fece Keira.

“Ma mancano meno di due mesi!”

“Lo so. Ed io sarò enorme! Ma voglio dedicarmi alle bambine e non pensare a nessun matrimonio almeno fino ai loro 18 anni, quindi meglio prima.”

Tutti risero.

“Ci sarà un sacco da fare!”sospirò James, accasciandosi sulla sedia.

“Per esempio dirlo anche agli altri, che vi volete sposare!”aggiunse, poi.




Spazio autrice:
Allora prima di tutto volevo ringraziare danyazzurra, brando, bulmettina e MartuZZa97 per aver commentato il precedente capitolo!
Ora premetto che non so un accidenti di come si svolta il Corso Auror e ho immaginato che potesse iniziare così.
Ho inserito molte novità nella storia, soprattutto vi avevo detto di far attenzione ai numeri e qui viene rivelato il perché. Spero che i nomi vi piacciano, ho attraversato un travaglio artistico per sceglierli e sono abbastanza soddisfatta.
Ma mi piacerebbe sentire come le avreste chiamate voi, le gemelline Black.
Ora la mia storia sta giungendo al termine e manca davvero poco alla fine. Continuate a seguirmi!
Un bacione!




  
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