Lily
si premurò di far sviluppare le foto ed appenderle in giro
per la casa.
C’era
perfino James con il suo ridicolo costume, che aveva acconsentito, suo
malgrado, a farsi una foto.
Poi
c’era una Keira al settimo cielo, tra le braccia di Sirius,
che mostrava, ridendo, la lettera e l’anello al dito.
La
foto della famiglia Potter, con e senza Keira, Keira e Tonks
abbracciate che ridevano, i capelli rosa di Tonks che purtroppo non
erano visibili nella foto, Harry e James che ridevano mentre aprivano
il cracker di Natale, Sirius e Remus che avevano iniziato a lanciarsi
molliche di pane verso la fine del pranzo di Natale, Teddy tra le
braccia di Harry, il suo padrino, Harry con Ron, Hermione e
Ginny…
Tutte
le foto abbellivano casa Potter che sembrava più radiosa che
mai.
“Sapevo
che sarebbe stata femmina.”
Tonks
era soddisfatta.
“Bill,
dieci galeoni.”annunciò e Bill le passò
i soldi, suo malgrado.
“Avete
scommesso sul sesso di mia figlia?”chiese Sirius e tutti lo
guardarono, sorridendo affettuosamente quando disse “mia
figlia”. “E smettetela di guardarmi
così!”
“Sei
sereno.”disse Molly. “Niente più
depressione acuta.”
Tutti
risero.
“Sono
sereno, è vero. Aspetto una figlia, mio fratello e sua
moglie sono vivi e vegeti e sono libero come un uccel di bosco. Avete
davvero scommesso?”
“Oh,
sì! Anche se tutti sapevamo che sarebbe stata femmina. Solo
tu ti ostinavi a credere che potesse essere un maschio!”rise
Remus.
Tutti
risero.
“Come
la chiamerete?”chiese Ginny, seduta accanto ad Harry.
“Non
lo so.”ammise Keira.
“Andiamo!
E tutti i nomi che hai tirato fuori in questi mesi? La volevi chiamare
Esmeralda!”fece James.
“No,
era Ermenegilda.”
“Ti
disconosco se la chiami così!”fece Sirius,
puntandole il dito contro che lei mordicchiò, ridendo.
“Caroline Black? Elizabeth Black? Isobel?”
“Se
la chiami Isobel, il soprannome potrebbe essere Bella,
ricordi?”intervenne Lily e Sirius rabbrividì
insieme a Keira.
“Adoro
Esmeralda!”annunciò. “Tutto ma non
Bella!”
“Concordo.”
“Abby? Amber? Holly? Alyssa? Winona? Kelly?”
“Hai
intenzione di dire tutti i nomi che conosci?”rise Hermione e
Keira annuì.
“Ok.
Keira, facciamo così. Vai in camera tua e di Sirius e ti
chiudiamo lì. Così puoi elencare tutti i nomi del
mondo. Poi quando sarai rinsavita ti faremo uscire.”disse
James, serio e tutti risero, tranne Keira.
“Potter,
ti affatturo.”
“Quella
era una battuta di Lily.”rise James, passandosi una mano tra
i capelli.
Lily
rise.
“Una
tua battuta?”chiese Molly.
“Quando
James mi chiedeva di uscire.”rispose lei.
“Sì,
era “Potter, ti affatturo”, “Preferirei
uscire con la piovra gigante”, “Uscirò
con te quando nevicherà nel Sahara”,
“Potter, se non la finisci ti ritrovi nei sotterranei appeso
per la caviglia”, “Uscirò con te quando
Dumbledore si vestirà da hippie ed inizierà a
distribuire fiori”…”
“E
James mi ha davvero chiesto di farlo.”intervenne il diretto
interessato e tutti risero come non mai.
Harry
aveva le lacrime agli occhi.
“Beh,
sei matto abbastanza!”
“James!”lo
rimproverò Molly.
“Cosa?
È mio padre, lo prendo sempre in giro!”
“Tuo
padre?”chiese Arthur.
Seguì
una breve spiegazione ed alla fine di questa, Fred esclamò:
“Ecco
perché Harry era il cocco di Dumbledore! Senza offesa,
Harry!”
“Harry
è il cocco perché è
adorabile!”lo prese in giro Sirius ed Harry lo
fulminò con lo sguardo.
“Ma
voi due non andavate d’accordo ad Hogwarts,
quindi?”chiese Hermione, guardando Lily e James.
S’era
sempre immaginata la loro coppia come perfetta, il loro amore come
amore a prima vista…
“James
era un idiota.”
“Lily
una so-tutto-io.”
“Ah,
l’amour!”fece Sirius melodrammatico e risero.
“Anche
Sirius era un cretino.”aggiunse Lily.
“Ehi,
tenetemi fuori da questa storia, Romeo e Giulietta! No…mi
serve un paragone più calzante…”disse
poi.
“Sì,
non si sopportavano. Poi James ha finito di fare l’idiota e
Lily s’è resa conto di essere innamorata di lui.
Questo dopo 6 anni di torture psicologiche cui James ha sottoposto noi
Malandrini.”spiegò Remus e Sirius rise, mentre
James arrossiva.
“Sì,
era da suicidio stare in camera con lui! Frank si sarebbe buttato dalla
torre.”disse Sirius, accennando a Frank Paciock.
“Già.
James era un tormento!”disse Lily.
“Ehi!”protestò
il marito.
“Ho
detto eri.”
“Io
direi “è”.”rise Sirius.
“Zitto
tu! Brutto cagnaccio!”
“Zitto,
Bambi!”
Harry,
Lily, Remus e Keira stavano quasi soffocando dalle risate.
Gli
altri non erano abituati ai loro battibecchi come loro ed i Weasley non
sapevano, tranne Ginny, che James era un Animagus, quindi non capirono
chi fosse Bambi e cosa c’entrasse con James.
“Voi
siete matti!”rise Ron.
“Ron!”lo
sgridò sua madre.
“E’
vero!”
“Comunque
resti un idiota.”concluse Sirius, ridendo.
“Anche
tu, barboncino dei miei stivali!”
“Non
sono un barboncino!”
“Sei
tenero come uno di loro, però!”lo
provocò Keira e James ululò dalle risate,
beccandosi un pugno sulla spalla da un risentito Sirius che ora
guardava poco “barboncinamente” James e Keira.
“Ed
io non sono Bambi!”
“Chi
è Bambi?”chiese Ron allora ed Hermione
alzò gli occhi al cielo.
“E’
un cervo di un cartone animato babbano.”
“Un
cart…che?”
“Già.
Lily si metteva a piangere appena
iniziava.”ricordò Keira.
“E’
un cartone triste!”fece lei, i lunghi capelli rossi legati in
una coda alta che le scendeva lungo la schiena.
James
rimase imbambolato a guardarla prima di baciarla sulla fronte,
dolcemente, cogliendola di sorpresa.
“Questo
perché?”
“Perché
la mamma di Bambi, cioè tu, è sana e
salva.”
“Certo
che fai dei collegamenti strani.”
“Oh,
non c’entrava il fatto che lo vedevi dopo aver saputo della
Profezia?”bisbigliò lui, facendosi solo sentire da
lei.
Non
voleva intristire nessun altro.
“Sì.
Vero. Avevo paura di perdere Harry ed è successo.”
“Ma
ora è qui, Lily. Harry è qui.”
Le
voltò il viso in modo che vedesse il loro figlio, ridere e
scherzare con Sirius e Remus.
“E
non avrà avuto direttamente il nostro amore, ma
quest’amore gli ha dato la vita e la forza per andare avanti.
E lui sta bene. Stiamo bene tutti ora.”
Lily
annuì e si strinse a lui, affondando il viso contro la sua
spalla.
La
tristezza l’aveva travolta, pensando a tutti i Natali e bei
momenti che non aveva potuto passare con Harry.
Abbracciò
il marito, che la strinse forte al cuore e le carezzò i
capelli, baciandola piano sulla fronte e sul viso.
“Sei
un’ottima madre, Lily.”
“E
tu un ottimo padre.”
“Tutto
bene, voi due?”chiese Harry, guardandoli in quel momento.
Sua
madre aveva gli occhi lucidi.
“Mamma…è
successo qualcosa?”
“No.
Stiamo bene. Solo un attimo di tristezza.”
Harry
le si sporse verso di lei e Lily l’abbracciò
stretto.
Il
figlio le carezzò la schiena, sorridendo.
“Sono
solo contenta che tu stia bene.”disse, mentre James arruffava
i capelli di Harry e lui esclamava un esasperato e divertito:
“Papà!”
Non
credeva sarebbe mai riuscito ad avere quello che stava avendo in quel
momento.
Aveva
una vera famiglia, la sua.
Aveva
compreso il significato di quella parola solo con i Weasley e con
l’avere accanto Sirius, ma ora capiva che quello che stava
avendo era molto meglio.
Sirius,
Keira, Remus e Tonks ridevano e scherzavano allegri, così
come il resto dei convitati, lui e Ginny s’amavano e Ron ed
Hermione erano felici insieme, Sirius e Keira si sarebbero sposati ed
avrebbero avuto una bambina, i suoi genitori lo stringevano in un forte
abbraccio, mentre James gli arruffava i capelli, già sparati
in tutte le direzioni per conto loro, come se avessero una vita propria.
E
capì in quel momento che andava tutto bene.
Sarebbe
andato sempre tutto bene.
James
si smaterializzò in casa, coperto di neve e con il fiatone,
facendo sobbalzare Keira che stava leggendo un libro in cucina.
“Ehi!
Tutto bene?”
“Sì!
Dov’è Harry?”
“Con
Ginny in camera. E non credo stiano giocando a Gobbiglie.”
James
arrossì, lasciandosi cadere sulla sedia.
Ecco,
quello non se l’aspettava. O meglio, sì,
ma…
“Che
hai?”
“Domani
iniziano i corsi per gli aspiranti Auror. Sono passato dai Weasley per
avvertire Ron ed Hermione…Hermione s’è
trasferita lì, sai? E comunque ho detto loro di avvertire
Neville, perché so che vorrebbe fare il lavoro di Frank ed
Alice e…”
“Jamie.
Respira.”
“Scusa.
Hai ragione.”
James
si passò una mano tra i capelli per l’ennesima
volta e Keira sbuffò, chiudendo il suo libro.
“Ti
cadranno tutti i capelli se continui così.”disse e
James la guardò inorridito, le mani ora ferme.
“Sirius
e Lily?”chiese poi.
“Avevano
il turno con altri due Auror. Sai che il capo sezione Nortinghton ha
chiesto a Moody di aiutarlo con i nuovi arrivati?”
“Moody
non era in pensione?”
“Lo
è. Ma ci sono così tanti nuovi arrivati che hanno
inoltrato la domanda al Ministero che ha ritenuto opportuno creare
gruppi ed assegnare un Auror esperto che insegnasse ai ragazzi un
po’ le basi. Non vorrei essere nel gruppo di Moody.
Mai.”
“Ci
sei stato.”
“Vent’anni
fa. E mi basta. È troppo…”
“Rigido?
Severo?”
“Non
ne hai idea. È un genio, ma vede pericoli ovunque ed
è troppo rigido. Non vorrei che Harry capitasse nel suo
gruppo.”
“Papino
protettivo.”
“Zitta,
tu!”
“In
ogni caso, vedi di non mettere Harry in imbarazzo.”
“Dove?
Al Ministero?”
“No,
qui. Per Ginny…”
“Oh,
starò zitto! Sai che non lo farei!”
“Domani?
Il 16 gennaio?”
“Già.
Dovete venire al Ministero, secondo livello, Quartier Generale degli
Auror e lì verrete divisi in gruppi ed assegnati ad un Auror
che vi spiegherà il percorso.”spiegò
Sirius, infilzando una patata.
“Spero
che tu non finisca nel gruppo con Moody.”fece James.
“Perché?”
Harry
passò lo sguardo da sua madre, suo padre e Sirius.
“Che
ha che non va?”
“Tuo
padre è terrorizzato da Malocchio. O meglio.
Era.”rise Lily e James la fulminò con lo sguardo.
“Non
ero terrorizzato!”
“Ma
se hai fatto un balzo quando ha urlato “Vigilanza
Costante”! Ahahahahaha!”
“Non
è vero!”
“James…è
vero.”
Anche
Lily s’unì alle risa e Keira soffocò
quasi nel suo piatto, il viso poggiato sul tavolo.
“Ma
che Gryffindor sei? Ti fai spaventare da Malocchio? Ahahahah!”
Harry
vide suo padre arrossire.
“Beh,
Malocchio è un po’ spaventoso a volta,
ma…James! Ahahaha!”
James
spinse la sedia di Sirius a terra, facendolo ruzzolare sul pavimento,
ma Sirius non smise neanche in quel momento di ridere.
“Oh,
Merlino! James, sei uno stronzo!”e continuò a
ridere.
“Ok,
basta! Finitela! Harry, vuoi che ti accompagniamo?”
Harry
era l’unico che non era scoppiato a ridere, per non
imbarazzare James, anche se trovava la cosa molto divertente.
“No,
vado con Ron, Hermione e Neville. È alle 10, vero?”
“Sì.
“Oh,
andiamo, Jamie! Non prendertela per la faccenda di
Malocchio..”disse Keira.
“VIGILANZA
COSTANTE!”urlò Sirius d’un tratto e
tutti sobbalzarono.
“Accidenti!
Volevo che saltasse dalla sedia solo James!”
“Sir…”
“Sì,
caro?”fece lui, angelico.
“Corri!”
Harry
si guardava intorno. Il Quartier Generale degli Auror occupava quasi un
intero piano e c’era stato altre volte per trovare Sirius e
suo padre.
Ma
ora lui, Ron ed Hermione e circa una trentina di ragazzi, si stavano
guardando intorno come spauriti.
Cosa
dovevano fare?
Harry
riconobbe nel gruppo Dean Thomas, Seamus Finnigan, Alicia Spinnet,
Katie Bell, Hannah Abbott e molti ragazzi che conosceva.
“Siete
del corso Auror? I nuovi allievi? Dovete andare nella stanza
Una
voce burbera, appartenente ad un uomo sulla sessantina,
indicò loro la stanza.
Era
come la stanza che usavano per le esercitazioni dell’ES,
durante il loro quinto anno.
Spaziosa,
luminosa, piena di libri, puff morbidi…
Ma
dov’era l’Auror del loro gruppo?
“Secondo
me, Nortinghton è impazzito! Che ci dovrei fare io con dei
ragazzini?”
“Evitare
che si uccidano a vicenda?”
James guardò Sirius che rise.
“Prongs,
sono ragazzini! Devi solo dire loro cosa significa essere Auror,
spiegare un po’ il corso ed i duelli. È
facile.”
“Parli
facile tu! Nessuno ti ha assegnato un gruppo da
gestire!”esclamò. “Saggiamente,
aggiungerei!”
“Ehi!
Sono scalmanato quanto te, idiota.”
“Sì,
certo…la 117 è questa.”
James
aprì la porta ritrovandosi addosso 30 paia di occhi.
“Immagina
che sia una partita di Quidditch. Solo con molta meno
gente.”bisbigliò Sirius, palesemente divertito
all’imbarazzo dell’amico.
Harry
sgranò gli occhi quando li vide entrare.
Anche
loro erano Auror e non aveva proprio preventivato che potessero gestire
loro il corso.
Sirius
attraversò la stanza a grandi falcate, attirando gli sguardi
di tutte le ragazze, adoranti.
Harry
vide che anche Hermione gli lanciava un’occhiata e rise tra
sé.
Sirius
era il solito.
Solo
allora Sirius s’accorse di lui.
“Ehi!
Ciao, non credevo facessi parte di questo gruppo!”
Sirius
gli sorrise, gli occhi che brillavano, prima di andare a sprofondare in
un puff.
“Sei
tu il nostro “professore”?”
“No,
lui è il tuo professore!”
Harry
seguì lo sguardo di Sirius e vide suo padre, ancora sulla
soglia.
“Salve,
ragazzi.”
James
sorrise al figlio, un po’ meno impacciato ora, ed a Ron,
Hermione e Neville.
Trenta
paia di occhi lo fissavano e si levarono mormorii.
Parecchi
guardavano lui e Sirius.
Probabilmente
perché era diffusa la loro vicenda di Resuscitati.
James
sospirò tra sé.
“Mi
hanno assegnato al vostro gruppo ed il mio compito è quello
di istruirvi sul lavoro degli Auror. Sapete già, immagino,
cosa fanno esattamente gli Auror, cioè combattere i Maghi
oscuri ed i loro seguaci. Il corso degli Auror è molto
rigido e tende a selezionare coloro che sono in grado di combattere nel
migliore dei modi, in situazioni rischiose.
Ci
saranno vari test per verificare la vostra bravura sul campo, la
capacità di camuffarvi, di combattere e perfino di uccidere.
Infatti,
gli Auror nel peggiore dei casi, sono chiamati ad usare anche
l’Avada Kedavra per difendere sé stessi e chi sta
loro accanto. È una precauzione necessaria.”
A
James balenò in mente il pomeriggio in cui due Mangiamorte
stavano per uccidere Harry e lui li aveva uccisi, senza pensarci,
così pieno di rabbia ed odio.
Non
avrebbe voluto sentire mai più una sensazione
così sgradevole, anche se l’aveva fatto per
proteggere il figlio.
“Chi
è qui ha almeno
Sirius
era colpito dal discorso del fratello.
E
meno male che era a disagio cinque minuti fa!
“La
maggior parte di loro lo saprà già,
probabilmente. Chi s’è trovato ad affrontare i
Mangiamorte durante l’ultima battaglia, quella di Hogwarts
saprà di cosa sono capaci. Ed anche se il Ministero sta
dando la caccia ai pochi rimasti, voi dovete sapervi difendere. Ok, chi
mi sa dire se è possibile contrastare almeno una delle
Maledizioni Senza Perdono?”
Una
voce di una ragazza si levò.
Era
Alicia Spinnet.
“Sì.
La maledizione Imperius. Ci vuole una grande forza di
volontà per farlo.”
“Esattamente,
signorina…”
“Spinnet.”
“Signorina
Spinnet.”
Harry
vide Alicia arrossire quando James si congratulò con lei.
Possibile
che suo padre e Sirius erano in grado di riscuotere successo anche se
sposati e con figli?
“Chi
di voi è stato, sfortunatamente, sottoposto alla Maledizione
Imperius? So che qualche anno fa ad Hogwarts s’è
introdotto un Mangiamorte che s’è finto
l’Auror Moody e che l’ha provata su alcuni di voi.
Chi è stato in grado di contrastarla?”
“Io.”disse
Harry e si rese conto di essere stato l’unico a parlare.
Maledisse
il silenzio che s’era creato, perché, davvero,
voleva soltanto non essere al centro dell’attenzione, per una
volta soltanto.
Gli
occhi color nocciola di James scrutarono il figlio, come per
tranquillizzarlo ed Harry si calmò quasi subito.
James
aveva questo potere.
Riusciva
sempre ad infondere allegria e tranquillità.
“D’accordo.
Solo Harry. Speriamo di non trovarci in una situazione simile,
allora.”
Si
levarono delle risatine.
“Voglio
che vi dividiate a gruppi e proviate a duellare su di voi. Niente
incantesimi pericolosi come Incendio, Reducto, o Sectumsempra e se
dovete schiantare qualcuno, ci sono i puff appositi.”
Sirius
nel sentire ciò s’alzò e raggiunse
James, nel timore che qualche ragazzo volasse contro di lui.
“E
tu che dicevi che non te la saresti
cavata!”ridacchiò Sirius, posando un braccio sulla
spalla dell’amico.
I
ragazzi si stavano disponendo a coppie e James vide Harry duellare con
Hermione, mentre Ron lo faceva con Neville.
“E’
davvero bravo.”mormorò James, notando il figlio
duellare.
Ron
era visibilmente in difficoltà e dopo circa 2 minuti la sua
bacchetta volò nelle mani di Harry, che sorrise, prima di
restituirgliela.
“Ammettilo!
James ti ha dato lezioni private!”fece Ron.
“No.
Davvero no. Sta cercando di tenermi fuori dai…”
Harry schivò uno Schiantesimo
“…guai.”concluse.
“Non
m’aspettavo che fosse lui il nostro Auror.”
Harry
annuì.
Neanche
lui.
“Signor…”
Una
ragazza s’avvicinò a James, esitante.
Sirius
vide che era rossa in viso e soffocò una risata.
“Potter.
Dimmi.”fece James, non accorgendosi di nulla.
“Avremo
sempre lei come insegnante, vero?”disse lei, facendo gli
occhioni.
“Sì.
Perché?”
“No,
curiosità. Torno dalla mia partner.”
Ed
ammiccò.
“Amico,
hai fatto centro!”
E
Sirius s’appoggiò al muro, ululando dalle risate.
“Ma
cosa…”
“Jamie,
tutte le ragazze ti guardano con aria adorante. Ci
guardano, direi. Ho riscosso molto successo anche io!
Ahahaha!”
“Sono
sposato, Pad.”
“Già,
ma ti sbavano dietro comunque! Complimenti!”
“Idiota!
Non è vero!”
Sirius
lo fece voltare verso la folla e James notò che,
effettivamente, parecchie ragazze guardavano nella loro direzione.
“Vorranno
sapere…”
“Se
sei single.”concluse per lui Sirius e riprese a ridere,
beccandosi uno scappellotto da James.
“Sempre
in mostra. Anche con l’Auror.”
“Non
lo sopporto.”
“Neanche
io.”
“Secondo
me, merita una lezione. Non è l’unico che vuole
diventare Auror e non può già fare il
lecchino.”
Harry
non udì questa conversazione, prima di trovarsi a duellare
con due ragazzi che non aveva mai visto, dagli occhi scuri e molto
simili.
L’attaccarono
con ferocia, quasi avesse fatto loro un torto personale e fu costretto
ad indietreggiare.
“Sei
solo uno sbruffone!”
“Cos…”
Non
ebbe il tempo di finire la frase perché si
ritrovò la bocca piena di…acqua?
Ma
che incantesimo era quello?
Tossì,
cadendo in ginocchio.
Non
riusciva a liberarsi dall’acqua, perché
più ne sputava più la sentiva in gola.
Non
ebbe neanche il tempo di reagire che uno dei suoi aggressori
l’aggredì alle spalle e lo scagliò
lontano contro il muro.
Sbatté
dolorosamente contro di esso e gemette, cadendo su un fianco.
Nel
momento in cui sentì il tonfo, James si voltò di
scatto.
Harry
giaceva sul pavimento e tossiva, incontrollato.
“HARRY!”esclamò,
preso dal panico.
Corse
verso il figlio e si chinò su di lui, vedendo che aveva gli
occhi chiusi e stava visibilmente…annegando?
Stava
sputando acqua e tossicchiava…
“Finite
Incantatem!”disse ed Harry sentì i polmoni
liberarsi ed un fiotto di aria calda, asciugargli i vestiti.
Quando
riaprì gli occhi incrociò quelli nocciola del
padre.
“Mi
hai fatto prendere un accidente.”annunciò James.
“Stai bene?”
“Quegli
idioti!”
Harry
fece per alzarsi, ma sentì la presa di James farsi stretta
sulle sue braccia.
“Chi
è stato?”
La
voce di suo padre suonava pericolosamente minacciosa ed Harry vide
tutti immobilizzarsi e smettere di combattere.
“Chi
è stato? Per essere Auror vi dovete fidare l’uno
dell’altro, perché spesso avrete partner nelle
missioni. Non credo sia certo molto maturo fare un incantesimo del
genere ad un vostro compagno. Potevate veramente ucciderlo, dannazione!
Almeno
abbiate il fegato di dirmi chi è stato.”
Cadde
il silenzio più acuto, poi due ragazzi dai capelli scuri ed
anonimi si fecero avanti.
“Bene.
Seguitemi dal capo sezione. Sirius, controlla tu qui.”
“E
cos’è successo?”
“Beh,
Kingsley ha detto che James li voleva spedire ad Azkaban per aver
toccato Harry.”
Sirius
si servì di un’altra porzione di patate.
Lily
lo guardò, incredula, mentre Harry alzava gli occhi al cielo.
“E’
esagerato.”
“Sì,
lo sono. Ma tu stavi annegando. Sulla
terraferma.”sottolineò James, sottraendo
bruscamente il piatto di patate dalla mano di Sirius.
Era
visibilmente nervoso.
Sirius
non ribatté nemmeno.
“E
come li hanno puniti?”
“Non
ne ho idea. Li ho lasciati a Nortinghton.”
“Tornando
a questioni più allegre, tutte le ragazze mangiavano
papà e Sirius con gli occhi.”
Keira
per poco non si strozzò con l’arrosto.
“C-cosa?
E tu che ci facevi lì? Non era la classe di James?”
“Ehi,
mica siamo ad Hogwarts! E comunque ero lì perché
James era intimorito da una trentina di ragazzini!”rispose
Sirius e James arrossì.
“Comunque,
me n’ero accorto anche io.”ammise Harry.
“Già
ed io credo che qualcuno ce l’abbia con te. Perché
ti sei scontrato con quei ragazzi?”domandò James.
“Non
ne ho idea.”
“D’accordo.
Comunque, tieni gli occhi ben aperti. Scommetto che in parecchi saranno
gelosi di te.”
Gelosi?
Harry
guardò il padre, senza capire.
“Gelosi?”
“Harry,
andiamo! È la prima ed unica volta che lo dico, ma dovresti
prendere un po’ della superbia di tuo padre.”disse
Keira e James la fissò, offeso.
“Io
non sono superbo.”
“Avevi
un ego smisurato, Potter.”rise lei.
“Avevo.
E…”
“Qual
è il punto?”li interruppe Harry, guardando la
giovane donna.
Lei
lo guardò dolcemente.
“Sei
un mago brillante e capace. Sei in grado di duellare, hai sconfitto
Voldemort e sei davvero bravo in tutto. Credi che non ci sia nessuno ad
invidiarti?”
“Io
voglio essere solo lasciato in pace.”
“James,
grazie a Dio ha preso il carattere da Lily!”
“Ehi!”protestò
di nuovo James. “Stasera ce l’hai con me?”
“Ormoni,
tesoro.”commentò Keira ed Harry rise.
Davvero
lo invidiavano?
Keira
era convinta di sì ed Harry si ritrovò a crederle.
“Sta
attento, tesoro.”disse Lily, semplicemente ed Harry
abbozzò un sorriso.
“Come
sempre. Ormai sono abituato alle minacce varie.”
Lily
guardò James.
“Mi
sento più tranquilla, se sei il suo
“insegnante” Auror.”
James ammiccò ad Harry e sorrise a
Lily.
Harry,
Ron ed Hermione si resero ben presto conto che James Potter era davvero
bravo come insegnante.
Riusciva
a attirare l’attenzione su di sé, spiegava
semplicemente, li aiutava nei duelli…
Sirius
aveva preso l’abitudine di stare con loro, quando non aveva
altri impegni al lavoro ed osservava divertito l’amico che
insegnava.
Il
Ministero li spingeva ad allenarsi soprattutto con duelli ed
incantesimi, prima di passare a prove ad ostacoli, camuffamenti e roba
del genere e James passò le prime tre settimane ad insegnare
loro a combattere, per poi passare all’uso assoluto di
incantesimi non verbali.
“Ci
sono maghi in grado anche di usare la magia senza bacchetta. Non come i
bambini che si lasciano guidare dalle loro emozioni, ma deliberatamente
riescono a fare incantesimi anche senza l’uso di
questa…”ed indicò la bacchetta.
“Ora
non mi aspetto certo che voi sappiate farli, perché
è magia avanzata, veramente avanzata per ragazzi della
vostra età. Ci vuole parecchio esercizio e concentrazione,
ma è un modo per difendersi in caso vi disarmassero. Chi di
voi ne è in grado?”
Nessuno
alzò la mano.
“Ehi,
Potter.”bisbigliò uno alle spalle di Harry.
“Come mai non ti fai avanti? Pensavo che fossi il tipo che
ama mettersi in mostra.”
Harry
l’ignorò.
Era
da un po’ che lo provocavano in quel modo, ma la cosa
migliore, a detta di Hermione, era di ignorarli.
Ron,
invece, gli consigliava di prenderli a pugni.
Robertson
era quello che l’infastidiva di più.
S’era
messo in testa di dargli il tormento ogni volta che poteva ed Harry di
schiantarlo ogni volta che duellavano.
Gli
ricordava tantissimo Malfoy.
“D’accordo.
Va bene, comunque. L’ultima volta ho detto che ci saremmo
allenati con incantesimi non verbali. E non verbali non significa
bisbigliare a bassa voce, come ho visto l’ultima volta. Non
dovete parlare. Dovete visualizzare l’incantesimo ed il suo
effetto nella vostra mente e lanciarlo. È un ottimo modo per
cogliere di sorpresa il vostro avversario…a meno che non sia
un Legilimens e dubito che qualcuno di voi lo sia. Giusto?”
Tutti
scossero il capo.
Hermione
aveva preteso che loro s’allenassero con gli incantesimi
verbali, e dopo i primi momenti, in cui Ron diventava rossissimo per la
concentrazione, erano riusciti bene a maneggiarli.
Sirius,
d’altro canto, osservava come se la cavavano seduto, o
meglio, sprofondato, su una poltrona, accanto a James.
“Sei
di parte, vero?”fece Sirius d’un tratto.
“Con
chi?”
Sirius
inarcò le sopracciglia, sarcastico.
“Indovina?”
“Harry?
No, sono obiettivo. È davvero in gamba.”
“E
tu sei fiero di lui.”
“Anche
tu.”
“Ovvio,
ma io non gli faccio i complimenti durante il corso.”
James
stavolta guardò il fratello.
Che
voleva dire?
“Che
intendi? Faccio i complimenti anche agli altri ragazzi. Hermione, ad
esempio, Patterson, Nol…”
“Lo
so, ma credo…”
“Lo
metto in imbarazzo, secondo te?”
“No,
ma credo che gli altri ragazzi, quelli più idioti, pensino
che tu lo faccia, solo perché è tuo figlio e
basta,”
“E’
ridicolo.”
“Tu
adori Harry.”
“E’
normale. Come tu adori Ermenegilda.”
“Oh,
piantala! Mia figlia non si chiamerà mai
così!”
James
rise, di fronte alla sua faccia sconvolta.
“D’accordo.
Eviterò di esagerare con i complimenti, ok? Mi
limiterò a pacche sulla spalla.
Cambiando
argomento, tu e Keira quando vi sposate? Perché non
l’avete detto ancora a nessuno?”
Sirius
scrollò le spalle.
Stava
succedendo tutto troppo in fretta e non sapeva bene come organizzarsi.
“Non
lo so. Non sappiamo neanche la data, né se farlo prima o
dopo la nascita della bambina.”
“Guardala,
guardala! Si muove! Non è bellissima?”stava
gridando Keira, afferrando il braccio di Sirius.
Era
ormai al sesto mese ed aveva trascinato Sirius e la famiglia Potter a
vedere l’ecografia.
“E’
quella lì? Non sembra una bambina! Sembra più un
alieno…”commentò Sirius, beccandosi un
pugno da Keira, sul braccio.
“Idiota!”
“Dai,
amore! Scherz…”
“Chiama
Lily! Lei sì che capisce!”strillò Keira
e Sirius uscì di corsa dalla stanza, ridendo.
“Ti
vuole Keira.”mormorò a Lily.
“Non
prendertela. Anche io vedevo un alieno quando Lily mi ha mostrato
l’ecografia di Harry.”
“Ehi!
Guarda che sono qui!”protestò Harry e James e
Sirius risero.
“Siete
odiosi.”
James
si sedette accanto a lui e gli cinse le spalle con un braccio.
“Quando
vedrai l’ecografia lo dirai anche tu. Credo che solo le donne
riescano a vedere il loro bambino. Dev’essere un loro
speciale dono.”
Sirius
rise, con la sua risata abbaiata.
Stava
sorridendo.
Nonostante
non riuscisse a vedere bene sua figlia, quella sullo schermo era lei.
Era
la bambina che sarebbe nata tra 3 mesi ed era sua, o meglio, loro.
“Ecco,
ora si commuove. Vuoi un fazzoletto, Padfoot?”
“Sta’
zitto! Quando è stato il tuo di turno, piangevi come una
fontana!”
“Davvero?”chiese
Harry.
“No!”
James
guardò prima il figlio e poi fulminò con lo
sguardo l’amico.
Sirius
si sporse verso di Harry.
“Oh,
sì! Sembrava una femminuccia!”
“Sirius,
zitto!”
“Aspetta…”
Sirius
frugò nelle tasche di James, cogliendolo di sorpresa ed
estrasse il suo portafoglio.
“Guarda
qui!”
“Sirius,
posa quel cavolo di portafoglio!”
Sirius
estrasse una foto di una radiografia e la tese ad Harry.
“Questo
qui sei tu a…”controllò dietro e lesse
“Harry al quinto mese di gravidanza di Lily.”
Harry
guardò l’ecografia.
Effettivamente,
l’esserino sulla foto non sembrava proprio un bambino.
“Non
sembra un bambino. Non sembro io.”
“Già.
Ti mancano i capelli sparati in tutte le direzioni che sono il marchio
di fabbrica Potter. Guarda questa, invece…”
Sirius
gli tese una foto.
Raffigurava
i suoi genitori, giovanissimi.
Sua
madre era in un letto d’ospedale e teneva in braccio un
bambino, lui, i capelli rossi arruffati ed il viso
sorridente, mentre James le cingeva le spalle e guardava con amore sia
lei che il figlio.
“E’
il giorno della tua nascita.”spiegò James,
sbirciando la fotografia.
“E
questa qui raffigura te a…quanti erano, Sir? Sei o sette
mesi?”
“Sei.
Era dopo Natale.”
Harry
si sentì leggero come un palloncino.
Suo
padre era sempre stato un po’ sulle sue per quanto riguardava
i sentimenti, ma aveva un portafoglio pieno di foto, sue, della mamma e
di Sirius e Remus.
Vide
la foto del matrimonio, la stessa che aveva anche lui e la foto che
raffigurava la famiglia Potter al completo, con Sirius, scattata lo
scorso Natale.
Harry
sorrise.
Poi
sentirono un tonfo ed una voce familiare.
“Tonks!
Meno male che non avevi Teddy in braccio.”commentò
Sirius, vedendo la cugina sdraiata per terra.
“Ah,
ah, ah. Molto divertente…”
Sirius
la tirò su e lei si spazzolò la veste da strega
azzurra, in tinta con i capelli.
“Keira?”
“Lì.”
Sirius
indicò la stanza.
“Ah,
a proposito. Dumbledore ha chiesto a Remus di insegnare di nuovo ad
Hogwarts.”disse lei, sorridendo, prima di sparire al di
là della porta.
Sirius
sbarrò gli occhi.
“Quel
lupastro!”
Harry
lo vide scomparire con un POP e poi ritornare con un Remus
recalcitrante, con Teddy in braccio.
“Si
può sapere cosa…oh, ciao ragazzi.”
“Dumbledore
ti chiede di insegnare ad Hogwarts e tu non ci dici
nulla?”esclamò Sirius. “Sei bandito dai
Malandrini.”
Teddy
ridacchiò ed agitò le manine verso Harry che lo
prese in braccio.
Essendo
un Metamorfomagus come la madre, anche lui cambiava spesso colore di
occhi e capelli ed oggi li aveva di un tenue color rossiccio, con gli
occhi chiari.
Teddy
si sporse verso Harry e tentò di togliergli gli occhiali.
Harry
rise, schivandolo e prese a giocherellare con lui.
“Me
l’ha detto solo ieri.”si giustificò
Remus.
“E’
una cosa grandiosa, Moony!”
James
l’abbracciò.
“E
tu dovevi dircelo subito!”
Anche
Sirius s’unì all’abbraccio.
“I
tuoi zii, soprattutto zio Sirius, sono un po’ pazzi, sai,
Teddy?”fece Harry e Sirius lo fulminò con lo
sguardo, facendolo ridere.
“SIRIUS!”
Sirius
fece un balzo, guardo un attimo gli amici, poi corse dentro,
preoccupato.
“Cosa
c’è? Stai bene? Cosa…”
Keira
teneva le mani sulle labbra e guardava lo schermo, come se non
l’avesse mai visto prima, anche se questa era la terza
ecografia.
Lily
prese Tonks per un braccio e la tirò fuori, lasciando Sirius
con Keira e la dottoressa.
“Che
è successo?”
“S-sono
d-due.”
“Cosa?”
Intervenne
la dottoressa.
“Ci
sono due feti. L’ecografia ci mostra che ce ne sono due. Sono
due bambine. Prima non mostrava entrambe, perché la sorella
era coperta dall’altra, ma ora si sono spostate
e…guardi qui.”
Sirius
guardò lo schermo e per la prima volta non pensò
che fossero alieni o roba simile.
Sullo
schermo c’erano due piccole bambine, due feti minuscoli,
l’una di fronte all’altra.
“Io…”
Non
riuscì a dire nulla.
Keira
era senza parole.
“Sono
due! Due! Due!”
“Sì,
Sirius l’abbiamo capito.”
“Ed
ora come farò? Dovremmo comprare una casa, arredare le
stanze e…il matrimonio e…”
“Sirius,
stai tranquillo. Ci penseremo noi a darti una mano.”
“Voi?
Ed allora perché ve ne state seduti e tranquilli?”
“Rem,
lo uccido io o lo fai tu?”
“Non
possiamo ucciderlo, ricordi? Ora aspetta due bambine!”
E
Sirius ricominciò a dare di matto.
Era
al settimo cielo al pensiero di avere due bambine, due gemelle, da
Keira.
Ma
di colpo tutte le cose che doveva ancora fare prima della loro nascita
stavano iniziando a pesare su di lui.
“James!
Remus!”gridò, alla fine.
James
s’alzò e gli posò una mano sulla spalla.
“Ok.
Una cosa per volta. Io sono il tuo testimone e ti darò una
mano. Prima di tutto vuoi trasferirti, vero? Tieni. Cerca
qui.”
James
gli tirò addosso un giornale.
“Vai
su annunci immobiliari e tu e Keira scegliete la casa. Un passo alla
volta.”
L’entusiasmo
di Sirius e Keira finì per contagiare tutti.
Cercarono
casa vicino a quella dei Potter per settimane, visitando immobili,
confrontando distanze e prezzi e trascinando Lily e James in giro per
la città.
Harry
si divertiva a vederli così su di giri e finiva per passare
molto tempo dai Weasley ad allenarsi per il corso Auror con Hermione,
Ron e Neville, mentre i suoi giravano per case, coinvolgendo anche un
recalcitrante Remus ed un’eccitata Tonks.
“Sirius
è su di giri, vero?”
Molly
porse ad Harry un piatto di biscotti ed Harry le sorrise, prendendone
un paio.
“Sì.
Lui e Keira passano i giorni a cercare casa ed indovinare nomi. Credo
che se non ne sceglieranno due al più presto i miei si
trasferiranno in un’altra casa.
Papà
soprattutto.”
“Credo
che avere Sirius nelle orecchie sia un trauma per tutti, soprattutto se
lo deve sentire a casa ed al lavoro.”rise Ron, afferrando una
manciata di biscotti.
“Remus
ha detto che anche i miei facevano così per scegliere il mio
nome. A quanto pare erano indecisi tra Charlie, Samuel e
Harry.”
“Sam
Potter!”
E
Ron iniziò a ridere, accasciandosi sul divano, mentre
Hermione lanciava ad Harry un’occhiata per dire
“Ignoralo”.
“Comunque,
Sirius e Keira mi hanno chiesto di fare una lista di nomi per aiutarli
a decidere come chiamare le mie sorelline.”
“Le
tue sorelline? Dice così?”
“Sì.
Papà è lo zio James…in
realtà lo chiama zio Jim o Jimmy, ma a mio padre non va
giù e l’ultima volta l’ha quasi
schiantato ed io sarei il fratello maggiore.
Ho
la strana sensazione di far parte di una grande famiglia
allargata.”
“E’
una bella sensazione, Harry caro?”chiese la signora Weasley.
“Sì,
anche se s…”
“HARRY!”
Harry
fece un balzo dalla sedia quando Sirius lo chiamò tramite lo
specchio gemello.
“Ricordami
perché lo porto sempre con me?”fece Harry,
sarcastico. “Perché se vuoi farmi venire un
infarto prima dei 30, ci stai riuscendo.”
“Vieni
subito a casa.”
Sirius
lo guardava ghignando.
“Che
è successo?”
“Vieni,
devo mostrarti una cosa. Vieni!”
“Ok,
arrivo.”
Chiuse
lo specchio.
“Devo
andare. Padrino impazzito chiama.”
Keira
alzò lo sguardo sulla villetta a due piani.
Era
circondata da un grande giardino, un po’ incolto ed aveva
bisogno di una bella tinteggiatura, ma era perfetta.
Sirius
le cinse la vita e le posò una mano sul pancione, ormai
evidente.
“E’
perfetta. Non credete anche voi?”
Keira guardò Lily, James, Remus,
Tonks ed Harry sul
“E
non è neanche lontana dalla vostra.”
La
casa che avevano scelto era quasi di fronte a quella dei Potter.
“Ci
sarà un po’ di lavoro da fare, i mobili da
scegliere, i muri da pitturare…ma vorrei che fosse pronta
per la nascita delle bambine. Ci darete una mano?”
Tutti
annuirono.
“Ma
sei impazzito? James!”
Lily
gridò, schizzata di vernice azzurra sul vestito.
“Ops!”mormorò
il marito, nascondendo il pennello colpevole.
“Ops
un corno!”
Lily
lo schizzò sul viso, macchiandogli gli occhiali e facendogli
ingoiare un po’ di vernice.
“Ops…”
“Questa
me la paghi!”
Lily
lanciò un urletto, prima di correre fuori dalla stanza,
andare a sbattere contro Remus, mormorare qualche scusa e correre
giù dalle scale.
James,
macchiato di vernice verde pastello sul viso, le diede la caccia.
“LILY!”
“Ma
cosa…”
Remus
afferrò Harry per un braccio, prima che uno schizzo di
vernice lo colpisse.
“Cosa
fanno?”
“Litigano
come due idioti e si lanciano vernice.”spiegò
Keira, ridendo.
“Ah,
roba normale allora.”
“Entra
dentro, fa freddo.”
Keira
lo pilotò dentro ed Harry ebbe appena il tempo di vedere suo
padre scivolare sulla neve e Lily riempirgli di vernice blu i capelli.
Questa
gliel’avrebbe fatta pagare cara…
La
cucina era già stata pitturata di un beige chiaro ed erano
stati portati tutti i mobili.
La
casa era in piena preparazione.
Mancavano
i mobili delle stanze al piano di sopra, qualche stanza andava
tinteggiata, il giardino curato e Keira aveva sempre più
progetti, ogni giorno di nuovi.
Sirius
porse ad Harry una tazza di cioccolata calda, seduto a cavalcioni su
una sedia ed intento a progettare la casa, guardandosi intorno.
Era
passato un mese e mezzo da quando l’aveva comprata ed anche
se viveva ancora dai Potter, passava molto tempo lì per
aggiustare qualcosa ed apportare migliorie.
“Dobbiamo
pensare ancora alla stanza delle bambine.”disse ed un sorriso
spontaneo gli salì sul volto.
Sentiva
uno strano sfarfallio nello stomaco al pensiero che sarebbe diventato
padre di ben due bimbe.
“A
quella ha detto che ci pensa la mamma.”disse Harry.
“Lily?
Perché?”
“Vuole
farvi una sorpresa. Io tengo la bocca chiusa, quindi non cercate di
estorcermi nulla.”
Harry
assunse l’aria più innocente possibile e bevve la
sua cioccolata calda.
Dopo
il gelo di fuori era l’ideale.
Sirius
e Keira lo fissavano, curiosi.
“Oh,
io non dirò nulla. Ho dato la mia parola di
Malandrino.”
“Ma
quella si può rompere se è un altro Malandrino a
chiedertelo.”fece Sirius, invitante. “Andiamo,
dimmi cos’ha in mente.”
“No.”
“Lascialo
stare, Sirius. Sarà una sorpresa. Non ti piacciono le
sorprese?”sorrise Keira.
“No.”brontolò
lui ed Harry rise.
“Come
va il corso Auror?”chiese Remus, entrando in quel momento in
cucina.
Aveva
il viso macchiato di vernice azzurro chiaro ed i capelli scompigliati,
ma sorrideva e teneva Teddy per mano.
Il
bimbo appena vide Harry sgambettò verso di lui, facendosi
prendere in braccio.
“Così
me lo vizi.”
“E’
il compito del padrino.”
Harry
sorrise a Sirius che arrossì.
Mentre
Teddy si beveva la cioccolata restante di Harry, Remus chiese:
“Allora,
avete scelto i nomi?”
“Ti
prego, non ricordarglielo!”
Harry
posò il viso sul tavolo, esasperato.
Erano
mesi che non facevano che parlare di quello e lui ed i suoi stavano per
impazzire.
O
per internare Sirius e Keira. Una delle due cose.
“No.
Nessuna. O meglio, tante. Ma nessuna giusta.”
“Andromeda
vi ha mandato questa.”
Remus
tese a Sirius una lista ed Harry e Keira sbirciarono.
“Electra?
Layla?”
“Voleva
scegliere nomi eleganti. Almeno non ne ha proposti di bizzarri come il
mio.”
Tonks
apparve in quel momento in cucina, facendoli sobbalzare tutti.
“No?
E Macrina? Isidea? Zuleica? Criseide?”
“Criseide
Black non suona male.”lo prese in giro Harry.
“Tonks,
adoro tua madre e lo sa, ma ha davvero un pessimo gusto con i nomi.
Ringraziala comunque.”
Da
fuori continuavano ad arrivare le grida e risate di James e Lily.
Dopo
una buona mezz’ora entrarono, ricoperti di vernice.
I
capelli di James erano sul blu e quelli di Lily erano rosa con ciocche
rosse scuro.
“Gratta
e netta.”fece Keira, sospirando e loro tornarono puliti.
“Peccato
non avere avuto una macchina fotografica.”si
lamentò Sirius e James lo fulminò con lo sguardo.
“Che
stavate facendo?”
“Pensando
ai nomi.”
Lily
alzò gli occhi al cielo.
“Io
non ci ho messo così tanto per scegliere quello di Harry. E
neanche Tonks per Teddy.”
“C’era
la guerra di mezzo. Ora abbiamo più
tempo.”giustificò Sirius e tutti risero.
“Se
continui ne scateno una io di guerra, Sir.”fece James,
serafico, ma con affetto.
“Amy? Amy Black?”disse
Harry d’un tratto. “O Katherine
Black.”
Tutti
lo guardarono.
“Suona
bene.”
Remus.
“Di
sicuro è meglio di Ninfadora.”
Sirius.
“Solo
io posso insultare il mio nome. E poi che nome è
Sirius?”
Tonks.
“Finitela.
Mi piacciono. Bravo, Harry.”
Lily
e Keira.
“Tesoro,
non potevi pensarci mesi fa?”
James.
“Zitto,
James!”
Lily.
“Ok,
facciamo così. Ognuno di voi scriva i vostri nomi preferiti
su un foglio. Li mischiamo e ne scegliamo due.”propose Keira.
“Allora.
Pesco io!”
Sirius
pescò il primo bigliettino da una ciotola.
“Amy.
Il nome che ha scelto Harry. Amelia Black. Suona bene, mi
piace.”
“Tocca me. Alexis o Katherine. Alexis
Black. Katherine
Black…mmm…meglio Alexis, tu che dici?”
Keira
guardò Sirius, che annuì.
“Tue
bambine con il nome che inizia con la A. Niente secondo
nome?”chiese James.
Keira
guardò Sirius.
“A
me piacerebbe Lucrezia come secondo nome. Da dare ad una delle due. E
poi Elizabeth.”
Sirius
sorrise.
Lucrezia
gli piaceva come nome ed anche Elizabeth.
“Amelia
Lucrezia ed Alexis Elizabeth Black.”
Sorrisero
e Sirius le prese la mano.
“Li
adoro.”
Keira
lo baciò prendendogli il viso tra le mani ed attirandolo a
sé.
“Anche
io. E dato che siete qui io e Sirius volevamo a Lily e Tonks di fare le
madrine a Amy e Alexis Black. Ne abbiamo parlato prima con Remus e se
fosse stato un maschietto avremmo scelto lui come padrino, ma dato che
sono due femminucce…”
Lily
e Tonks guardarono Keira, colte di sorpresa.
“Davvero?”
“Io?”
“Sì.
Voi due.”
Keira
prese le mani delle due donne e le strinse.
“Conosco
Lily da una vita e quindi la scelta per lei è stata
automatica. Ma anche se ti conosco da poco, Tonks, so che sarai una
madrina fantastica come sei una madre meravigliosa. Ed anche se spero
che non accada nulla né a me né a Sirius, voglio
comunque affidarle alle vostre famiglie perché so che se ne
prenderebbero cura, nel caso capitasse qualcosa.”
“Non
accadrà nulla.”disse Harry, fermo e James si
posò una mano sul braccio, sorridendo.
“Harry
ha ragione. Ma saremmo felicissime di accettare.”disse Lily.
“E
comunque sarete le mie damigelle/testimoni. Sirius, ne devi scegliere
due anche tu, ora.”
“James
e Remus.”
“Ok.
Solo una cosa. Volete sposarvi prima o dopo la
nascita?”chiese Remus.
“Prima.”fece
Keira.
“Ma
mancano meno di due mesi!”
“Lo
so. Ed io sarò enorme! Ma voglio dedicarmi alle bambine e
non pensare a nessun matrimonio almeno fino ai loro 18 anni, quindi
meglio prima.”
Tutti
risero.
“Ci
sarà un sacco da fare!”sospirò James,
accasciandosi sulla sedia.
“Per
esempio dirlo anche agli altri, che vi volete
sposare!”aggiunse, poi.
Spazio autrice:
Allora prima di tutto volevo ringraziare danyazzurra, brando, bulmettina e MartuZZa97 per aver commentato il precedente capitolo!
Ora premetto che non so un accidenti di come si svolta il Corso Auror e ho immaginato che potesse iniziare così.
Ho inserito molte novità nella storia, soprattutto vi avevo detto di far attenzione ai numeri e qui viene rivelato il perché. Spero che i nomi vi piacciano, ho attraversato un travaglio artistico per sceglierli e sono abbastanza soddisfatta.
Ma mi piacerebbe sentire come le avreste chiamate voi, le gemelline Black.
Ora la mia storia sta giungendo al termine e manca davvero poco alla fine. Continuate a seguirmi!
Un bacione!